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*IL RIFIUTO SCOLASTICO

Sono numerose le ragioni per le quali gli alunni possono non desiderare di frequentare la

scuola:

dalla noia suscitata dalle lezioni, alla paura di alcuni compagni, alla riluttanza a separarsi dai

genitori.

Per comprendere il fenomeno del rifiuto della scuola bisogna innanzitutto fare una

distinzione fra:

-“lavativi” = non frequentano la scuola per loro volere e non hanno difficoltà psicologiche

nel frequentare, semplicemente preferiscono non farlo.

-“gli alunni con sindrome da rifiuto della scuola” = desiderano andare a scuola ma non ci

riescono. → Esso viene percepito come una forma di nevrosi caratterizzata da ansie e paure.

Esistono varie tipologie di interventi clinici che possono essere adottati per aiutare le

famiglie ed i ragazzi coinvolti in situazione di rifiuto scolastico.

Le tecniche usate,che elencheremo ora, si basano sulla parola e su tecniche comportamentali

e quelle più usate sono: → è una

*L a desensibilizzazione sistematica attraverso il rilassamento

procedura a 3fasi:

1)insegnare al paziente-bambino come riuscire progressivamente a rilassarsi:

il programma implica una tensione e un rilassamento sistematico di gruppi di muscoli(es:

braccia e spalle o gambe e piedi) con l'associazione di immagini mentali per i più piccoli.

Si suggerisce di non rilassare più di tre gruppi muscolari in ciascuna seduta di 15-20 minuti.

2)identificare una gerarchia di situazioni capaci di suscitare ansia:

il bambino e l'operatore concordano una paura bersaglio(come il frequentare la scuola).

Al bambino gli si danno dei cartoncini bianchi su cui egli scriverà una breve definizione di

ciascuna situazione temuta(per es: svestirsi per fare educazione fisica). → Poi gli viene

chiesto di descrivere situazioni in cui confluiscono gradi differenti di paura o altre forme di

disagio emotivo.

E alla fine si avrà una gerarchia di situazioni, da quelle a grado zero di ansia fino a quelle

che evocano le più estreme emozioni e quindi sono fortemente ansiogene.

3)rimuovere l'ansia con il rilassamento di ciascuna situazione descritta:

al bambino gli si chiede di immaginare ciascuna delle situazioni descritte sui cartoncini, in

ordine ascendente(dal basso verso l'alto).

Di norma, in ogni seduta vengono considerate tre o quattro situazioni e l'intento è quello di

associare la situazione minacciosa al fatto di trovarsi in uno stato di rilassamento, in modo

tale che ne risulti una diminuzione dell'ansia.

→ consiste nell'associare ciascuna situazione descritta della

*La fantasia guidata

gerarchia delle paure con scene in cui si immagina di avere un senso di autoaffermazione,

orgoglio, affettività,allegria. Pagina 17

→ lo shaping = è una

*Lo shaping e il contratto basato sulla contingenza

procedura attraverso il quale il comportamento del bambino viene gradualmente

modificato per mezzo del rinforzo contingente fino a che non si ottiene il comportamento

desiderato.

Ciò lo si ottiene per passi successivi, ad esempio dopo:

-aver eseguito i compiti a casa;

-fatto i compiti a casa di un amico;

-svolto i compiti in una classe della scuola con un genitore dopo la fine delle lezioni;

-frequentato la scuola per un'ora al giorno;

-frequentato la scuola per mezza giornata,ecc..

cioè ogni volta che è stato compiuto un passo avanti, il comportamento positivo viene

rinforzato con lodi, attenzione e gratificazioni.

→ consiste nel far osservare a un bambino un modello(es: il terapeuta, un

*Il modeling

compagno) che pone in essere il comportamento temuto.

Questa tecnica la si può fare dal vivo o attraverso un filmato o persino con l'immaginazione

e prima il bambino osserva il modello che gestisce con successo la situazione e poi gli si

chiede,al bambino, di imitare la prestazione del modello.

In questo modo l'ansia del bambino si riduce ed egli acquisisce delle abilità importanti.

→ consiste nell'aiutare il bambino a percepire e

*Il training alle abilità sociali

comprendere il comportamento degli altri e a rispondervi in modo più appropriato e abile.

Esso comprende l'insegnamento di abilità come:

-l'ascolto;

-l'espressione sia verbale che non verbale;

-il riconoscimento dell'atteggiamento degli altri;

-l'autoaffermazione. → gli approcci cognitivi coinvolgono il clinico e il bambino in

*La terapia cognitiva

un'indagine sulle convinzioni irrazionali dannose, inappropriate e irrealistiche che vengono

messe in discussione e sostituite da una nuova visione delle cose.

Durante questo processo il bambino viene aiutato a identificare e monitorare le

autoaffermazioni che inducono ansia e paura cioè i pensieri disadattivi(per es: “i miei

compagni di classe scoppieranno a ridere se rispondo male a una domanda dell'insegnante”)

vengono contrastati con altri pensieri più positivi(continuando l'esempio di prima:“tutti noi

facciamo errori qualche volta ed è improbabile che gli altri bambini facciano caso a me

seppure sbagliassi) e l'alunno viene aiutato a rendersi conto di come i pensieri

contribuiscono all'aumento alla riduzione dell'ansia.

→ a volte, il rifiuto della scuola dipende dal funzionamento

*La terapia familiare

familiare difettoso.

Kearney e Silverman descrivono 5 diversi tipi di famiglie di bambini con rifiuto della

scuola: Pagina 18

-invischiata e iper-dipendente;

-coercitiva e segnata dal conflitto;

-distaccata, con scarse interazioni fra i suoi componenti;

-isolata,contrassegnata da scarse interazioni con persone esterne alla famiglia;

-sana, ma con un bambino che presenta una psicopatologia individuale.

Ciascuno di questi tipi di famiglia richiederà forme diverse di intervento terapeutico.

Pagina 19

CAPITOLO 4: MODALITà COMUNICAZIONE NELL'ETà

EVOLUTIVA DELLO SVILUPPO

*VARI PENSIERI DI ALCUNI AUTORI SUL LINGUAGGIO

La comunicazione è per l'essere umano un elemento fondamentale.

Molto importante è il linguaggio → consiste nella facoltà che ciascun individuo, in

età infantile, ha di acquisire e poi di usare la lingua o le lingue a cui è esposto.

Per comprendere questa complessità comunicativa, illustreremo le ricerche più

significative sullo sviluppo del linguaggio:

-si parla di “lateralizzazione” = cioè le differenze anatomiche e funzionali dei due

lobi cerebrali → e vi è un accordo tra i vari studiosi nel sostenere:

° una predominanza, per ciò che riguarda il linguaggio, dell'emisfero sinistro;

°mentre l'emisfero destro attribuisce significato ai termini e alle connotazione delle

componenti affettive degli stimoli(quali: le variazioni di tono o le espressioni facciali)

+ Watzlawick attribuisce a questo emisfero la competenza del linguaggio metaforico.

Nella produzione e attribuzione di significato ad un dato messaggio, partecipano in

modo interdipendente sia elementi verbali che non verbali, la cui organizzazione

dipende dal coordinamento di entrambi i lobi(destro e sinistro).

-si parla di “innatismo strutturale” con Noam Chomsky = ipotizza una sorta di

codice universale innato, sul quale si fonda la capacità di ciascun individuo di

apprendere una lingua, a prescindere da essa e dalla cultura d'appartenenza. →

Secondo questo modello, ci sarebbero quindi delle strutture geneticamente

predisposte a tale apprendimento e ci sarebbe anche un cosiddetto “periodo critico” di

acquisizione, in cui la plasticità neurale favorirebbe l'apprendimento di una lingua e

delle abilità comunicative e cognitive ad essa collegate.

Questo periodo, secondo questo modello, si estenderebbe fino alla pubertà.

-possiamo individuare 2 principali elementi funzionali, sui quali si basa la

comunicazione:

1.la produzione di un messaggio → che nel modello neuropsicologico di Garrett, è

attribuita al percorso discendente delle vie nervose;

2.la comprensione di un messaggio → che nel modello neuropsicologico di Garrett,

è attribuita al percorso ascendete delle vie nervose.

Entrambi queste funzioni dipendono da una serie di capacità, tra le quali: elaborare

informazioni linguistiche, fonetiche, semantiche, sintattiche, discorsive e percettive di

tipo non verbale e possedere un'elaborazione concettuale generalizzata che ne

permette il coordinamento armonico. Pagina 20

-ci sono anche 3 sistemi indipendenti deputati alla rappresentazione della

comunicazione, che sono:

1)il sistema concettuale → coinvolto nella rappresentazione delle idee;

2)il sistema strutturale → implicato nell'articolazione del messaggio;

3)il sistema semantico → deputato all'attribuzione di significato.

Man mano che il bambino cresce, il linguaggio determina i contenuti del suo

pensiero.

Il linguaggio è inizialmente soprattutto comunicazione sociale e si affaccia, solo in un

secondo tempo, al linguaggio socializzato = inteso come un linguaggio egocentrico e

intrapersonale.

-Vygotskij, parla di “zona di sviluppo prossimale” = è la distanza tra ciò che il

bambino sa fare da solo e cosa riesce a fare in interazione con l'adulto. → L'adulto(o

la persona più esperta) guida il comportamento del bambino verso un funzionamento

più elevato rispetto alle attuali capacità del bambino.

L'adulto fa domande, stimola, incoraggia,suggerisce, diviene una sorta di “struttura di

supporto” poiché attraverso espressioni facciali, gesti e parole fornisce al bambino il

significato di ciò che avviene nella relazione. L'adulto,imita il bambino nelle azioni e

nei gesti rilevanti, divenendo per quest'ultimo una sorte di specchio biologico,

gratificante, che spinge il bambino a riproporre l'azione e allo stesso modo, il

bambino imita l'adulto. In questo periodo evolutivo, il bambino sviluppa il cosiddetto

“apprendimento per imitazione”.

-il bambino, verso i 9mesi inizia ad utilizzare i gesti deittici = cioè inizia ad indicare

oggetti e questo comportamento può essere visto come un atto comunicativo:

*sia di tipo richiestivo → per esprimere all'adulto un desiderio di azione o attenzione

da parte sua;

*sia di tipo dichiarativo → per condividere con l'adulto l'attenzione verso un

medesimo oggetto.

-Piaget, parla di “pensiero magico” = è una fora mentale che contraddistingue il

funzionamento cognitivo infantile. → Esso dura più o meno fino ai 7anni ed è

permeato di animismo cioè attribuisce sentimenti, emozioni, intenzioni e volontà a

tutti gli esseri, anche quelli inanimati.

Il pensiero magico nel bambino, presuppon

Dettagli
A.A. 2017-2018
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher piccolina221192 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Verrastro Valeria.