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Verona: pianificata nel 49 AC come Municipio, in un’ansa dell’Adige con
superficie di 28 ettari e maglia ortogonale a scandirli con reticolo quadrato con
isolati 77x77 e all’incrocio di cardine e decumano il foro, essendo costruita sulla
Postumia+ Aquinum (Aquino): sorge su un tavolo di bacini lacustri come
colonia triumvirale con pianta romboidale cinta da mura in opera quadrata, con
pianificazione interna per assi paralleli che si incontrano obliquamente, scanditi
dalla centrale via Latina, con settori che variano da 212x140 a 70m
Florentia (Firenze): colonia cesariana fondata sulle coste dell’Arno con
perimetro rettangolare 480x420 leggermente a trapezio verso l’Arno con assi
principali che si incrociano quasi al centro dov’era il foro, creando rettangoli 52-
70m+ Saepium (Attila di Sapino vicino a Campobasso): attraversato dal
Tratturo Pescasseroli-Candela (mercato), essendo prima un municipio dopo la
guerra civile e poi riorganizzata in età augustea costruendo mura in opera
reticolata che chiudevano un quadrilatero in cui il decumano era il Tratturo e
non si intrecciava con il cardine al perfetto centro per l’irregolarità delle
strutture presenti+ Fanum (Fano): fondazione augustea con perimetro
fortificato 450x650 con assi massimi e decumano parallelo alla costa con
cardine ortogonale all’ingresso della via Flaminia con isolati 5x8 e fasce di
quadrati con lato 88m+ Tauromenium (Torino): colonia augustea del 28 AC
con mura rettangolari 669x720 (20 actus) che chiudevano una superficie di 48
ettari scandita da due assi ortogonali su sui si impostano 7 isolati in un senso e
8 nell’altro di 80x80 e nella parte nord con il foro 90x80= Augusta Pretoria
(Aosta): fondazione augustea con perimetro regolare 724x572m (41 ettari) con
reticolo interno di 20x16 actus e forma data da 7 cardini e 7 decumani con
isolati 70x80 (simile a Torino) utilizzo sempre maggiore dell’impianto per
Scamna presentando città con pianta quadrata divisa da cardine e decumano
con sempre maggior sviluppo, modificandosi nel tempo per esigenze
economiche-politiche-sociali, seguendo l’esempio delle colonie greche per
Stringas ma senza l’estensione di 130/50 ettari, fermandosi a 30, ma anche
dando diva a costruzioni a Castrum di 2/3 ettari; il grande salto di qualità si ha
dalla metà del II sec AC alla metà del I sec AC quando si hanno le risorse
necessarie per opere edilizie di vasto impiego, dando vita a grandi opere in
monumenti e templi sulla base della dignitas umana e commoditas del buon
vivere civile (orgoglio dei cittadini)= tal situazione si amplifica in età augustea
portando alla creazione di strutture come templi-monumenti-terme per
glorificare l’imperatore e mostrare la sua magnificenza (funzione difensiva-
estetica per gli archi trionfali)
Brescia: colonia latina dell’89 AC (si conserva il Capitolium e una zona
archeologica), ma già presente dopo la battaglia di Sentino nel 295 AC, in cui
vennero sconfitti nella III° Guerra Sannitica i Sanniti-Umbri-Galli unitisi contro
Romani-Piceni, per questo le indagini nei siti mostrano manufatti galli; con
Cesare diventa Municipium e ottiene la cittadinanza romana come Colonia
Civica Augusta Brizia nel 27-8 AC, essendo fedele a Vespasiano negli scontri del
69 DC+ negli scavi alle pendici del Cidneo si hanno reperti di riti di iniziazione
che testimoniano il culto locale di una divinità celtica, come nel Santuario a 4
celle nelle pitture parietali di età repubblicana, che però in età augustea
scompaiono presentando solo le 3 celle di Giove-Giunone-Minerva= quando la
città diventa imperiale presenta il foro-capitolium-teatro che si affaccia sul
decumano che congiunge Verona e Bergamo; il tempio di Vespasiano presenta
una scalinata monumentale-terrazze-portici-basilica di fronte al tempio con
impostazione ellenistica di tutto il complesso continua a vivere in età
tardoromana e con l’avanzare del cristianesimo sono nascosti reperti pagani
nelle intercapedini tra Capitolium e Cidneo (teste di imperatori come Settimio
Severo e una statua della vittoria alata), e poi l’area del foro viene sfruttata per
i suoi materiali dando vita alla città medievale (con capanne), lasciando solo
una colonna che fece partire gli scavi dell’800 sul Capitolium
Le strade romane : si tratta di evento antico di importanza politica senza
precedenti, dato che hanno elemento superiore nella comunicazione solo con
l’invenzione delle autostrade: le Viae Pubblicae, divise in Militares e Consulares
(ve ne erano anche di Privatae), erano 120.000km in tutto l’impero e vennero
mantenute efficienti per 8 secoli, dato che portavano allo scopo massimo
dell’Impero, ovvero la congiunzione di vite civili-etnie molto lontane tra loro, ma
anche perché erano la base per il commercio/ordine pubblico/viaggio= secondo
Plinio il Vecchio la costruzione di tali strade rispecchia l’esigenza di ordine
pubblico andando oltre la mera ostentazione di Piramidi e Statue Greche, infatti
Vitruvio afferma che si strutturi con i principi di Firmitas-Venustas-Utilitas
(intituere-munire-sternere) e per Strabone erano parte della grandezza romana
con acquedotti e cloache= la Colonna Traiana del 113 DC mostra appunto
l’azione dei romani in Dacia nella costruzione di strade e disboscamento dei
territori per avere il controllo delle popolazioni sconfitte= secondo la tradizione
antica e l’Eneide l’Aurelia venne fondata dove Ercole passò con le Vacche di
Gerione fino al Tevere, dove si pose a riposare: in quel luogo oggi si trova il
Campo Marzio , con in suo onore l’Ara Massima, (punto di irraggiamento delle
strade opposte verso i versanti della regione) e il Foro Boario per la vendita di
Bovini, in cui si avevano le transumanze e i commerci; si tratta del punto in cui
Ercole Sconfisse il ladro caco e cominciò il viaggio verso la Labicana o Latina
(Casilina) mentre le popolazioni dell’entroterra prendevano la Tiburtina come
dossale appenninica si sostiene che nel VII sec venne fondato il primo ponte
sul Tevere, il Sublicio, che deriva dalle sublicae (pile altissime usate per
sostenere il ponte sulle acque) creando un’opera senza confronti che dava il
potere del commercio nelle mani dei romani, come del resto sarà in modo
definitivo con il ponte Emilio (oggi Rotto) nel II sec garantendo comunicazioni
sicure
In Campo Marzio convergono la Via Campania, che veniva dalle saline di Veienti
e alla foce del Tevere sulla destra, luogo in cui venne costruito il Porto di Claudio
e Traiano a Fiumicino, per cui oggi la via è detta Portuense; altra è la via Vitellia
(oggi san Pancrazio), dagli stagni del maccarese, poi l’Aurelia verso Cerveteri
come la Cornelia, la Via Trionfale verso Veio e la Caccia-Clodia a nord+ dalla
sponda romana del Tevere invece partono l’Ostiense per le Saline, che con la
Campania costituisce il tratto a Valla della Salaria proseguendo nell’appennino,
poi si aggiungono la via Laurentina e Lavinate (verso lavinium), Ardeativa
(Ardea), Satricana (Pianura Pontina-Satricum), Appia (per Albalonga), Latina
(Anagnina per Tusculum), Labicana (casilina per Labicum-Colonia), Prestina
(praneste-palestrina per la Valle del Sacco e Campania), Collatina (Lughezza),
Tiburtina (Tivoli) sui due versanti dell’Aniene, e la Nomentane in alternativa alla
Salaria per la Sabina le strade con il loro nome possono mostrare la loro
originale funzione, come la Salaria (87km con le Terme di Domiziano), o
l’Ostiense che parte dalla fonte del Tevere Ostium, ma anche il nome della città
che raggiungevano come Prenestina-Collatina-Tiburtina-Nomentana, ma dopo il
IV/III sec prendono il nome dei loro creatori (consoli-pretori-censori) per la
conquista delle varie zone d’Italia
La prima strada creata è stata L’Appia, Regina Viarium, da Appio Claudio Cieco
nel 312 (ha un’epigrafe di lode nel Foro Romano), che la fece condurre per le
paludi e i monti sul versante tirrenico fino a Capua per guadagnare 22km (una
giornata di cammino) e allontanarsi dal fulcro della battaglia della II° Guerra
Sannitica, verso cui conduceva invece la Latina; venne allungata nel 268 AC fino
a Benevento e poi a Venosa-Taranto con la sottomissione della messapia e
Salento, poi nel 191 AC da Traiano, creando l’Appia-Traiana, fino a Brindisi,
aprendo ai commerci con l’Oriente e segnandone la fine con due colonne= si
tratta della prima strada a prendere il nome da un magistrato e costruita per
l’esercito, ma anche dallo stesso con manodopera schiavistica-prigionieri di
guerra-civili pagati a Roma si ha una prima cinta di mura detta Mura Serviane
(del IV e non di Servio Tullio del VI sec), da cui si diparte l’Appia dalla porta di
San Sebastiano, presentando nel suo corso prima delle Mura Aureliane le tombe
di molte ricche famiglie, tra cui quelle degli Scipioni in stile ellenistico, ma
anche sepolcri come i Colombari, ipogei (scavati nella roccia) di artigiani o
commercianti che pongono le loro urne in loculi, poi passando dall’inumazione
all’incenerimento si avranno le catacombe
L’Appia presenta due anse in corrispondenza di Ariccia, dette fosse Clulie, che
segnavano il confine tra Roma-Albaloga e presentano dei Cumoli ritenuti le
tombe di Orazi e Curiazi (anche se in realtà non sono tanto vecchi) mantenuti
con rispetto secondo la tradizione: lungo l’appia si ha anche il Mausoleo
quadrato di Romolo, figlio di Massenzio, morto nel 309 e legato ai resti del Circo
di Massenzio e della sua Villa, ovvero seguendo il modello del Circo Massimo
(fondamentale importanza e vicinanza al palazzo)-Palazzo-Museo di Salonnico e
altre città dei Tetrarchi ed essendo costruito al 2-3 miglio nel 306/12; altro
esempio di tomba è quella di Cecilia Metella, poi resa casino di caccia dei
Caetani tramite un muro merlato e palazzetto, o anche la villa monumentale dei
Quintili= nelle paludi pontine, vicino a Terracina (città dei Volsci resa con
impianto regolare-foro-porto dai romani), si ha il Decennovius ad affiancare
l’Appia, ovvero un canale lungo 19 miglia in cui potevano transitare navi
trainate da muli (Satira di Orazio del 37 AC in cui descrive il viaggio con
Mecenate a Brindisi)+ grazie a Traiano si ha una modifica dell’Appia creando il
Foro del pisco Montano nel 112 che incombeva sul mare ed aveva alla sommità
il santuario di Giove Anxu (percorso marittimo più veloce per arrivare a Formia)
l’Appia deve anche passare per la Gola di Sant’Andrea tra i monti Aurunci e
quindi venne realizzato un grande terrazzamento, usato fino al 1882, usato da
Filippo II nel 1568 e dai Borbone nel 1738 che ne attuano una ripavimentazione
con Ferdinando IV nel 1767-8 (scoperto dagli archeologi che hanno creato il
Parco Archeologico degli Aurunc