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Standard di attendibilità

Gli standard di attendibilità di un test dipendono dall'utilizzo che se ne farà:

  • Nelle prime fasi di ricerca di validazione del costrutto o predittiva, possono essere utilizzati strumenti con una modesta attendibilità: 0.70.
  • Nella ricerca su gruppi si ritengono inutilmente dispendiosi valori superiori a 0.80.
  • Quando i punteggi dei test sono utilizzati per prendere decisioni sugli individui sono necessari coefficienti di attendibilità pari o superiori a 0.90.

Item analysis

La item analysis valuta la coerenza/omogeneità di ciascun item con tutti gli altri, al fine di migliorare le caratteristiche del test finale.

Procedura:

  1. Si prendono in considerazione 2 variabili, che si trovano in un rapporto di proporzionalità diretta:
    • Item: i1, i2, i3...
    • Punteggio totale della scala: i1+i2+i3... (somma degli item).
  2. Si può calcolare l'indice di correlazione corretto tra ciascun item e il totale della scala.

(ottenuto sommando il punteggio di tutti gli item) ad esclusione dell'item di cui si sta calcolando l'indice di correlazione corretto !i1= TOT-i13) Si escludono gli item con bassi indici di correlazione con il punteggio totale della scala.

Per un test, un coefficiente di correlazione vicino a 1 indica che i soggetti che prendono alti punteggi al test tendono a rispondere bene anche all'item.

- ITEM DIRETTI: hanno una correlazione positiva con il costrutto

- ITEM INVERTITI: hanno una correlazione tendenzialmente negativa con il costrutto (per calcolarne il punteggio, va invertito il senso della risposta).

Con l'Item Analysis è possibile eliminare gli item "problematici" (poco coerenti) migliorando la coerenza del test e diminuendo il tempo di risposta, al fine di ottenere una valutazione più efficace.

L'Item Analysis si utilizza in fase di costruzione e in fase di validazione del test; nel secondo caso, lo scopo della procedura è quello

di capire se un test misura ciò che vuole misurare anche in un contesto differente da quello in cui è stato costruito. VALUTAZIONE DELLA COERENZA INTERNA TRAMITE ALFA DICRONBACH: calcolo l'alfa di Cronbach eliminando ogni volta un item differente (alfa=n-1): se il valore di alfa aumenta o resta invariato, vuol dire che l'item eliminato è poco coerente con il resto della scala. ITEM ANALYSIS NEI TEST DI MASSIMA PERFORMANCE: Nei test di massima performance può essere calcolato l'"indice di difficoltà" di ciascun item come il rapporto tra le risposte vere (intese come il numero di soggetti che rispondono correttamente all'item) e le risposte totali (numero totale dei soggetti testati). L'indice di difficoltà può assumere un valore variabile tra 0 (tutti i soggetti hanno risposto in maniera errata) e 1 (tutti i soggetti hanno risposto in maniera corretta): - l'eccessiva presenza di 0 indica che il test

è troppo difficile per la popolazione in questione;- l’eccessiva presenza di 1 indica che il test è troppo facile per la popolazione in questione. Quando il test diventa troppo facile o troppo difficile ne risente anche la variabilità dei risultati (a una buona variabilità corrisponde graficamente una curva normale) viene limitata, non discrimina più. La presenza di molti item con indice di difficoltà vicino a 0.5 aumenta la variabilità dei punteggi di un test. Un test che valuta le differenze individuali dovrebbe avere item con indici di difficoltà compresi tra 0,5 e 0,7 (tra il 50 e il 70% di risposte corrette ad ogni item).

Es. del QI: il QI medio corrisponde a un valore compreso tra 70 e 130; un basso QI corrisponde a un valore minore a 70; un livello alto di QI corrisponde a un valore superiore a 130. In questo caso, calcolare l’indice di difficoltà è utile a evitare di incorrere nell’errore di valutare i

soggetti che hanno risposto correttamente a ciascun item. Questo calcolo può essere utile per valutare la difficoltà complessiva del test e identificare eventuali item che potrebbero essere troppo facili o troppo difficili. Per calcolare la proporzione di adesione, si utilizza la seguente formula: Proporzione di adesione = (Numero di soggetti che hanno risposto correttamente) / (Numero totale di soggetti) Questo valore può variare da 0 a 1, dove 0 indica che nessun soggetto ha risposto correttamente e 1 indica che tutti i soggetti hanno risposto correttamente. È importante notare che la proporzione di adesione non fornisce informazioni sulla qualità delle risposte corrette. Ad esempio, potrebbe essere possibile ottenere una proporzione di adesione alta anche se i soggetti hanno risposto correttamente per motivi casuali o senza comprensione del contenuto dell'item. Pertanto, è consigliabile utilizzare anche altre misure, come l'indice di difficoltà, per valutare la qualità degli item. L'indice di difficoltà indica la percentuale di soggetti che ha risposto correttamente a un item specifico. L'indice di difficoltà si calcola utilizzando la seguente formula: Indice di difficoltà = (Numero di soggetti che hanno risposto correttamente) / (Numero totale di soggetti) Questo valore può variare da 0 a 1, dove 0 indica che nessun soggetto ha risposto correttamente e 1 indica che tutti i soggetti hanno risposto correttamente. Un indice di difficoltà vicino a 0,5 indica che l'item è di difficoltà media, mentre valori più vicini a 0 indicano item più facili e valori più vicini a 1 indicano item più difficili. L'analisi degli item nei test di prestazione tipica è un processo importante per garantire la validità e l'affidabilità dei risultati del test.soggetti che scelgono una specifica categoria di un item.

Paxj=______N- Paxj= indice di adesione per l’item j del test x;

Nxj= numero di soggetti che hanno selezionato una determinata alternativa;

N= numero totale dei soggetti testati.

DEVIAZIONE STANDARD E VARIANZA NELL’ITEM ANALYSIS:

- in un test di massima performance, partendo dalla frequenza delle risposte esatte a un item e dalla frequenza delle risposte sbagliate, si può calcolare la varianza e la deviazione standard.

- In un test di tipica performance, in caso di item su scala Likert o autovalutativi, si possono anche utilizzare le formule classiche usate per calcolare varianza e deviazione standard.

- La varianza di un item dicotomico può variare tra 0 e 0,25, quando la metà dei soggetti risponde correttamente; più la varianza è elevata, maggiore sarà la capacità discriminante dell’item.

VALIDITA’

VALIDITA’ (“validus”=forte)= non ha un unico

Il significato nel caso dello strumento di misura è che esso si definisce valido quando misura solo ciò che si aveva l'obiettivo di misurare. È un'indicazione circa il fatto che un test o un altro strumento di misura faccia il lavoro per cui è stato costruito. Quindi la validità definisce l'intensità/forza della relazione tra il punteggio ottenuto al test e il costrutto che vogliamo misurare.

CALCOLO DELLA VALIDITÀ

Ctot = Cv (! Cv + C errore sistematico) + Ce

La validità ha lo scopo di differenziare la Cv nelle sue due componenti, ossia la componente vera e la componente di errore sistematico:

  • Cv: componente stabile e rilevante.
  • Ce: componente stabile ma irrilevante.

Se si misura un tratto stabile per 2 volte a distanza di una settimana, ci si aspetta che il punteggio resti invariato. Se però tale punteggio varia, il cambiamento è verosimilmente dovuto a un errore di tipo casuale a meno che, ad esempio, sia stato utilizzato

uno strumento non adatto a misurare la caratteristica che ci si era posti l'obiettivo di misurare (errore sistematico). Un altro esempio di errore sistematico può essere rappresentato dalla presenza di una caratteristica simile a quella che si vuole misurare, ma non uguale (ad esempio una caratteristica simile all'estroversione mentre si vuole misurare l'estroversione), oppure la presenza di caratteristiche individuali al momento della somministrazione del test (volontà dell'individuo di partecipare o meno a un esperimento, affaticamento...). Un altro scopo della validità è quello di mostrare l'entità dell'errore sistematico. Il calcolo dell'errore sistematico (validità) è indipendente dal calcolo dell'errore casuale (attendibilità), però: se un test non è valido, non è detto che non sia attendibile, in quanto è vero che non misura quello che ci eravamo

FORMULES

Qtotale= SQcomponenti vere + sq errore (casuale)

Cstabile rilevante (CV)

Rxy= ____________________________

Ctot

Rxy="xy" indica che il calcolo della validità necessita di almeno due strumenti di misurazione.

Per misurare la realtà, esistono però 3 indicatori differenti, tutti inficiati da un errore diverso. Quindi, quanto più tutti e tre questi indici restituiscono gli stessi risultati, tanto più possiamo dire che il test (o lo strumento di misura) è valido. Questi 3 indici sono compresi in 3 categorie differenti:

  1. validità di costrutto (costrutto= "caratteristica astratta" coerenza del contenuto con il costrutto teorico);
  2. validità predittiva/criterio;
  3. validità di contenuto.

Si può asserire che una persona valida L'USO DI UNO STRUMENTO, e MAI lo

strumento stesso: - il test pertanto è valido per l'uso che ne facciamo, e non per un altro; - la validità di ogni utilizzo deve essere dimostrata empiricamente! la misurazione della validità richiede sempre di effettuare una ricerca empirica, e le diverse forme di validità indicano il tipo di ricerca empirica da svolgere; - la validità di un test non è una caratteristica "tutto/niente", ma è una questione di "gradi di validità" (tra 0 e 1).

VALIDITÀ DI COSTRUTTO - La psicologia è interessata a stabilire delle relazioni funzionali tra variabili importanti; - Chiaramente le variabili debbono essere misurate prima che si cominci a studiare la loro correlazione; - Affinché un'affermazione riguardante tale relazione abbia un qualche significato è necessario che ogni misurazione misuri realmente ciò che si intende misurare. Se una variabile è astratta e latente si parla di "costrutto".

Questavariabile è qualcosa che gli scienziati costruiscono, e che non esiste comedimensione osservabile del comportamento. Un costrutto riflette l'ipotesi che alcuni comportamenti saranno correlati tra di loro negli studi sulle differenze individuali e che saranno colpiti in modo simile dallamanipolazione sperimentale di una variabile esterna.

MISURAZIONE DELLA VALIDITÀ DI COSTRUTTO

  1. validità convergente: le valutazioni ottenute con il test R debbono essere correlate con le misurazioni effettuate con altri test c che misurano costrutti teorici che si ipotizzano connessi positivamente al costrutto misurato con il test R;
  2. validità congruente: correlazione pos
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
78 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/03 Psicometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher psico_28 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicometria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Europea di Roma o del prof Innamorati Marco.