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SSE DEL ISTEMA
del Processo; su di esso si dispiegano gli elementi che potrebbero stare al posto di un
elemento che è effettivamente presente in una particolare posizione del processo. Un sistema
si può definire come una gerarchia di funzioni di tipo “o..o..”, denominate funzioni di
Correlazione. L’analisi del sistema prende il nome di Articolazione. Un sistema si articola in
categorie, una categoria si compone di un paradigma, un paradigma a sua volta si articola in
un numero delimitato di membri.
Sull’asse del sistema gli elementi si dispiegano gli elementi che potrebbero stare al posto di
un’entità linguistica, la relazione che si instaura è detta Paradigmatica ed è in absentia.
Le dipendenze
Ciò che è più importante secondo Hjelmslev è l’individuazione delle relazioni che intercorrono
tra le diverse parti dell’oggetto e propone una classificazione delle dipendenze:
- I : sono le dipendenze reciproche; si può definire anche come una
NTERDIPENDENZE
funzione tra due costanti.
- Solidarietà: Interdipendenza tra i termini di un processo.
- Complemetarietà: Interdipendenza tra i termini di un sistema.
- D : dipendenze unilaterali, in cui un termine presuppone l’altro ma non
ETERMINAZIONI
viceversa; si può definire anche come una funzione fra una costante e una variabile.
- Selezione: determinazione tra i termini di un processo (o anche reggenza).
- Specificazione: determinazione tra i termini di un sistema.
- C : determinazioni più libere in cui due termini sono compatibili ma nessuno
OSTELLAZIONI
dei due presuppone l’altro; si può definire anche come una funzione tra due variabili.
- Combinazioni: le costellazioni entro i termini di un processo.
- Autonomie: le costellazioni entro i termini di un sistema.
Varianti e Invarianti
Il principio di riduzione dice che ogni analisi deve essere tale da portare alla registrazione del
numero più basso possibile di elementi. L’analisi deve riuscire a portare dalle varianti alle
invariati. Si tratta di due Invariati quando c’è una relazione fra una correlazione
dell’espressione e una correlazione del contenuto, se tale relazione manca si tratta invece di
due diverse Varianti dello stesso segno.
Prova di Commutazione
Questa riduzione dalle varianti alle invariati si può ottenere attraverso una prova di scambio,
che prende il nome di Commutazione.
- La Commutazione si definisce come una mutazione che si attua sull’asse del sistema.
- La Permutazione si definisce come una mutazione che si attua sull’asse del processo.
- La Mutazione sarà il termine comune per commutazione e permutazione: è uno scambio su
un piano dell’espressione, che provoca uno scambio sull’altro piano della lingua.
- La Sostituzione è il termine che indica l’assenza di mutazione tra i membri di un paradigma.
Tipologia dei linguaggi
Hjelmslev distingue due tipi di linguaggi: i linguaggi ristretti (o linguaggi non linguistici) che
possono servire solo a certi fini (es.algebra); e i linguaggi non ristretti (o linguaggi linguistici)
che si adattano dappertutto e possono tradurre gli altri linguaggi (es. lingua naturale) detti
anche “linguaggi passe-partout”.
Pierce
La teoria della conoscenza
Al contrario di quanto all’epoca ritenevano il nominalismo e l’intuizionismo, Pierce è convinto
che la conoscenza sia necessariamente mediata. Considera la cognizione come un processo di
integrazione dei dati a partire da una serie di elementi discontinui, e questo vale anche per
l’introspezione interna, grazie alla quale si conosce il mondo delle emozioni e dei desideri. Il
pensiero secondo Pierce infatti è obbligatoriamente inferenziale.
Le Inferenze
L’uomo, non potendosi servire di intuizioni immediate per conoscere la realtà, è costretto a
fare dei ragionamenti e cioè delle inferenze.
La struttura generale dell’inferenza può essere rappresentata tramite 3 elementi:
- Caso, ovvero un’occorrenza a cui viene applicata una
- Regola generale
- Risultato, ovvero la conseguenza prevedibile dell’applicazione della regola a quel caso.
Dalla combinazione di questi tre elementi emergono 3 tipi di inferenza:
1. DEDUZIONE (regola/caso/risultato)
Il sillogismo deduttivo si basa sulla regola “modus ponendo ponens” ed è una conseguenza
logica che non comporta alcun rischio.
2. INDUZIONE (caso/risultato/regola)
Partendo da un caso e da un risultato si arriva per generalizzazione a formulare una regola.
Questa ha un margine di rischio e l’unico modo per confermarla è in maniera sperimentale.
3. ABDUZIONE (risultato/regola/caso)
L’abduzione è l’inferenza di un caso a partire da una regola e un risultato, si tratta di una
vera e propria scommessa perché la regola individuata non è necessariamente l’unica
regola funzionante. L’abduzione in sé costituisce una spiegazione ad un fatto, ma da sola
non è in grado di attribuire a questa spiegazione forza o certezza. È questo tipo di
inferenza che regola l’indagine.
Il margine di rischio delle abduzioni può dar luogo a tre tipi di abduzioni:
- Primo tipo di abduzione: la regola è data in modo obbligante e automatico o
semiautomatico (es. la sensazione).
- Secondo tipo di abduzione: la regola viene reperita per selezione nell’ambito
dell’enciclopedia disponibile (abduzioni scientifiche).
- Terzo tipo di abduzione: la regola viene costituita ex novo, inventata (es. scoperte
rivoluzionarie).
La Semiosi
La Semiosi è un processo che coinvolge un oggetto, un segno e un interpretante, in modo tale
che questa triade non sia riducibile a un rapporto a due.
- Secondo Pierce il punto di partenza è da attribuire all’OGGETTO, inteso come realtà
esterna, che è quindi in primo motore della semiosi (è definito da Pierce anche come
Oggetto Dinamico, cioè l’oggetto quale esso è).
- Interviene poi il SEGNO che è il fulcro della semiosi, in quanto media tra l’oggetto e
l’interpretante, infatti il segno è determinato da un Oggetto e genera un Interpretante.
Il segno è formato dal Representamen (cioè un significante) e dall’Oggetto Immediato (cioè
un significato, ovvero l’oggetto come il segno stesso lo rappresenta.
Per svolgere la sua funzione mediatrice, il segno illumina soltanto certi aspetti dell’oggetto
che verranno trasmessi, definiti come Ground.
- Per cogliere l’Oggetto Immediato e delineare il contenuto del segno c’è bisogno di un
l’INTERPRETANTE, cioè un altro segno che ci dice qualcosa in più rispetto al segno di
partenza.
Semiosi Illimitata e Pragmatismo
La Semiosi è quindi per definizione Illimitata, perché il ricorso agli interpretanti è
potenzialmente infinito. L’unico modo per produrre un Interpretante Ultimo è quello di
assumere un Abito Interpretativo, cioè una tendenza a un comportamento.
Su questa idea Pierce fonda la dottrina filosofica del Pragramatismo, dottrina filosofica
secondo cui il significato di un concetto è l’insieme dei suoi effetti concepibili (effetti che
concepibilmente potrebbero avere una portata pratica), e cioè dei suoi abiti.
Significato
Per Pierce il significato è di natura relazionale, nel senso che esiste solo nella relazione tra un
Representamen e un Interpretante. È infatti il frutto di un’iterazione, muta continuamente e
può essere descritto in maniera statica solo convenzionalmente.
Il segno
Il segno è qualcosa che per qualcuno sta per qualcos’altro sotto un certo aspetto o possibilità.
Il introduce un soggetto cognitivo che si serve di segni per conoscere la realtà; il
qualcuno
è l’Oggetto Dinamico, che può essere conosciuto solo sotto (ground) e il
qualcosa certi aspetti
è l’interpretante.
qualcos’altro
La classificazione dei segni: Icone, Indici, Simboli
- SIMBOLO: è un segno non motivato, quindi arbitrario (es. linguaggio naturale, matematica,
codice della strada…)
- INDICE: è un segno motivato per contiguità fisica, casualmente o fisicamente connesso con
il proprio oggetto (es. la firma, la bandierina che indica il vento, il dito puntato, l’impronta
digitale, la fotografia…)
- ICONE: è un segno correlato al suo oggetto in virtù di un carattere di similarità e quindi
motivato per somiglianza (es. illustrazioni, ritratti, caricature…)
Si può distinguere tra iconici come motivatezza naturale o come motivatezza logica.
Eco
Apocalittici e Integrati, 1964
L’oggetto di analisi è la cultura di massa, attorno alla quali si sono sviluppati due atteggiamenti
differenti, quello degli Apocalittici e quello degli Integrati.
- Gli Apocalittici sostengono che i mass media portano a sviluppare una visione acritica e
conformista del mondo, dei consumi e dei valori culturali. Il loro errore è quello di pensare che
la cultura di massa, in quanto un fattore industriale, sia radicalmente cattiva..
- Per gli Integrati invece mass media sono un fatto positivo, perché mettendo i bene culturali a
disposizione di tutti consente l’allargamento dell’area culturale. Il loro errore è quello di
ritenere che la moltiplicazione dei prodotti dell’industria sia di per sé buona e non debba essere
sottoposta a una critica.
Senza “demonizzare” la nuova cultura di massa, Eco suggerisce la necessità di uno studio
scientifico che ne sveli le caratteristiche e ne permetta una comprensione analitica.
La Struttura Assente, 1968
È il primo lavoro di Eco interamente dedicato alla semiotica.
Eco si interroga sul metodo strutturalista, utilizzato fino ad allora dalla semiotica analitica e si
domanda se la Struttura sia un l’oggetto in quanto strutturato, quindi come sostanza costruita
da rapporti sistematici (ipotesi realistica) o se sia una costruzione, una griglia astratta di
relazioni che ci serve per descrivere l’oggetto, e cioè un modello strutturante (ipotesi
nominalistica).
Eco ripercorre quindi la strada tracciata dai più importanti esponenti della linguistica
strutturale:
- Saussure, benché non usi mai il termine ‘struttura’, afferma che la lingua è un sistema di
valori, cioè di opposizioni e di differenze.
- Hjelmslev, che si pone in linea di continuità con Saussure, e che ritiene infatti che la lingua
debba essere analizzata come entità autonoma di dipendenze interne, cioè come una
struttura.
- Trubeckoj e il Circolo linguistico di Praga ribadiscono l&rsq