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DEFINIRE LE EMOZIONI

La maggiori parte delle emozioni sono comunicate attraverso il corpo e non con la voce comunicazione

àla

degli stati della mente si basa soprattutto su un linguaggio non verbale.

Definire le emozioni è difficile, è generalmente accettato il fatto che forme di espressioni affettiva sono

universali ma spesso si è in disaccordo su cosa queste espressioni affettive rappresentino. Ci sono

molteplici teorie e modelli che cercano di definire i processi emozionali. Cercheremo di chiarire le funzioni

fondamentali delle emozioni e di identificare quali caratteristiche delle emozioni sono comuni e quali

possono variare significativamente.

Natura delle emozioni: è un dibattito acceso tra discipline diverse:

Psicologi cognitivi: processi interni dell’individuo

• Antropologi e psicologi sociali: le emozioni si creano nelle interazioni interpersonali.

• Neuroscienze: per anni si è pensato che dipendessero dal sistema libico, per anni si è cercato di

• tracciare i confini di questo sistema senza però riuscire a precisarne i limiti funzionali. Il fatto è che

le emozioni NON sono circoscritte a determinati circuiti/aree cerebrali, ma pare che le regioni

limbiche stesse medino attività che influenzano gran parte delle funzioni del cervello e dei processi

della mente: responsabili di meccanismi di attribuzione di significato e valori a stimoli, implicate

nell’elaborazione di info che mediano le funzioni cognitive sociali (risoluzione problemi, teo mente,

riconoscimento volti..). alcuni sostengono che questo confermi l’origine sociale delle emozioni e il

fatto che coinvolgono tutto il cervello.

Psicologia evolutiva e psicopatologia: emozioni e la loro modulazione sono strettamente

• intrecciatiàle emozioni sono regolate e allo stesso tempo svolgono una funzione regolativa.

Jaak Pankseep: le emozioni sono legate alle spinte motivazionali che si sono evolute nel corso di

milioni di anni.

Stephen Porges: TEORIA POLIVAGALE DELLE EMOZIONIà identifica due stati: uno reattivo di

attacco-fuga-congelamento e l’altro, più ricettivo, che innesca processi sociali e rendo l’individuo

disponibile a interazioni con gli altri. Abbiamo costantemente una neurocezione della possibile

presenza di pericoli che attiva il sistema polivagale.

Dodge: tutti i processi di elaborazione delle info sono emozionali nel senso che le emozioni sono

l’energia che dirige, organizza, amplifica e modula l’attività cognitiva e a loro volta costituiscono

l’esperienza e l’espressione di questa attività.

Uno dei principali temi che hanno in comune le varie teorie emozionale è il fatto che le emozioni

coinvolgono una varietà di processi che sono in continua interazione (associate a attività cognitive e a

risposte dell’organismo) con l’ambiente. emozioni comportano una reazione soggettiva a un evento

àle

saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperienziali e comportamentali.

Possiamo vedere le emozioni come fenomeni dinamici creati all’interno dei processi cerebrali di valutazione

dei significati che risentono direttamente di influenze sociali. Riflettono la modalità con cui la mente

emerge all’interfaccia tra processi neurofisiologici e relazioni interpersonali, funzionano come un insieme di

meccanismi integrativi che collegano vari sistemi e domini in un flusso dinamico nel tempo; ci preparano

all’azione, nel cervello radunano processi diversi nella formazione di uno stato della mente, nelle relazioni

interpersonali mettono in connessione le menti degli individui. leggere le emozioni come

àpossiamo

CAMBIAMENTI NELLO STATO DI INTGRAZIONE: quando due persone sono emotivamente vicine la loro

connessione aumenta, quando sono emotivamente lontane l’integrazione si abbassa. Per interazioni

cognitivo-emozionali sono centrali aree del cervello con un alto grado di connettività che svolgono un ruolo

critico nel regolare il flusso e l’integrazione delle info tra regioni diverse.

Orientamento iniziale, valutazione e arousal

In seguito a uno stimolo il cervello e altri sistemi del corpo entrano in uno stato di vigilanza maggiore

(risposta orientativa iniziale), questa reazione attiva meccanismi cognitivi che non richiedono

consapevolezza conscia e non hanno in un primo momento tono positivo o negativo. Molto velocemente il

cervello processa le rappresentazioni che si riferiscono a stati del corpo e dell’ambiente esterno in quel

momento. Inizia poi una fase di “valutazione elaborativi e arousal” con processi che modulano i flussi di

energia nel cervello. Questa valutazione stabilisce se lo stimolo è buono o cattivo e di conseguenza se

dobbiamo allarmarci o meno. I circuiti attivata dalla prima valutazione buono/cattivo, portano ad

un’ulteriore elaborazione dei flussi di energia attraverso i processi coinvolti nell’avvicinamento o

nell’allontanamento. Il processing emozionale prepara il cervello e il resto dell’organismo all’azione. Dalla

prima attivazione che dice di “fare attenzione”, si passa “all’agire” grazie a processi di valutazione del

significato dello stimolo e di arousal che dirigono i flussi di energia nel sistema. Questi due processi

modulano lo stato mentale attivando e disattivando precisi circuiti.

Si ipotizza che le fondamenta di orientamento e attenzione abbiano origine nell’attivazione di sistemi

emozionali difensivi e appetitivi che si sono evoluti per proteggere e sostenere la vita degli individui.

L’attivazione motivazionale induce una cascata di processi motori e percettivi che facilita la selezione di

comportamenti appropriati. La cascata può essere vista come una serie di ulteriori elaborazioni seriali o

simultanee sono elementi pervasivi nel cervello.

àemozioni

La valutazione coinvolge una complessa rete di meccanismi a cui partecipano attivamente fattori interni ed

esterni: precedenti esperienze legate allo stimolo, caratteristiche dello stimolo, aspettative del soggetto.

Sroufe: la discrepanza tra aspettative e stimolo ha un ruolo centrale nel generare coinvolgimento emotivo

rispetto all’ambiente circostante. La discordanza interno-esterno introduce un arousal definito come

“tensione”àregolazione emozioni vista come regolazione di una tensione.

Le forme emozionali di arousal si differenziano da altri stati di attivazione fisiologica perché riflettono un

significato soggettivo valutato in risposta a esperienze interne ed esterne.

Emozioni primarie

EMOZIONI PRIMARIE: cambiamenti negli stati cerebrali generati dalle risposte orientative e dai processi di

arousal e valutazione elaborativi. NON SONO LE EMOZINI DI BASE. Le sensazioni emozionali primarie sono:

NON VERBALI, SPESSO INCONSCIE, DERIVANO DA FLUSSI DI ATTIVAZIONE/DISATTIVAZIONE ALL’INTERNO

DEL SISTEMA, RIFLETTONO CAMBIAMENTI NEGLI STATI DELLA MENTE (cambiamenti del modo in cui i

processi differenziati vengono integrati), possono essere sottili o intense, sensazioni continue dolci e

intense oppure essere esplosive, NON SONO INSIEMI DEFINITI DI SENSAZIONI MA FLUTTUAZIONI

NELL’INTEGRAZIONE DI FLUSSI DI ENERGIA E INFO NELLA MENTE.

La risposta orientativa iniziale costituisce una sorta di scossa al sistema che si traduce in un’esperienza

emozionale primariati attivazione (arousal) e allarme. Viene poi valutato lo stimolo e lo stato di arousal che

si è generatoàle emozioni primarie assumono un valore edenico (buone/cattive) rispetto alla generale

positività/negatività dello stimolo. In questo modo la valutazione dell’evento porta l’individuo ad agire in u

certo modo.

Successivamente vengono valutate, oltre agli stimoli, anche le emozioni primarieàla mente attribuisce un

significato ai processi di attivazione e valutazione.

La valutazione degli stati di arousal risente di interazioni interpersonali che influenzano direttamente le

modalità con cui gli stati emozionali primari vengono ulteriormente elaborati.

Differenziazione ed emozioni fondamentali

1. risposta orientativa

2. processi di valutazione e arousal

3. differenziazione e canalizzazione dei pattern di attivazione associati agli stati emozionali primari. A volte

non riusciamo a identificare sensazioni o stati della mente in maniera precisa, altre volte invece le emozioni

primarie di differenziano in stati della mente ben definiti che danno luogo alle EMOZIONI DI

BASE/FONDAMENTALI.

È ancora controversa l’esistenza delle emozioni di base: alcuni credono di conoscere un’emozione quando

la vedono e pensano che esse siano eventi discreti che possono essere riconosciuti con accuratezza, gli

scienziati però non hanno ancora fornito un elenco di caratteristiche e criteri per definire quando e come è

presente un’emozione.

Le emozioni di base sono comunicate soprattutto attraverso il corpo, si manifestano con profili fisiologici

tipici e esistono in tutte le culture parole per definirle. Possono essere considerate STATI DELLA MENTE

DIFFERENZIATI CHE SI SONO SVILUPPATI COME PATTERN DI ATTIVAZIONE SPECIFICI. Il cervello e il corpo

umano elaborano questi stati mentali con meccanismi caratteristici e innati che sono simili in tutte le

culture e vengono espresse allo stesso modo. Anche se possiamo identificare e classificare le emozioni di

base nei diversi individui en culture, non significa che le emozioni fondamentali di una persona siano uguali

a quelle delle altre.

Affetto e umore

ESPRESSIONE AFFETTIVA/ AFFETTO: modo in cui uno stato emozionale interno (emozioni primarie) viene

manifestato esternamente on segnali non verbali. Le manifestazioni affettive possono essere definite

AFFETTI PRIMARI/ FONDAMENTALI. Molti ritengono che l’affetto sia semplicemente un segnale

socialeàespressione emozioni ha come scopo una comunicazione interpersonale.

Gli stati emozionali primari possono essere condivisi da due individui anche a livello sensoriale:

l’espressione di gioia sul volto di uno può rispecchiarsi nel tono della voce dell’altro.

Le nostre esperienze emozionali primarie possono rivelare come conosciamo noi stessi (quanto siamo

consapevoli dello stato che stiamo provando) e come ci mettiamo in comunicazione con gli altri.

I genitori possono comprendere i cambiamenti negli stati di arousal del B e non solo le sue eventuali

espressioni affettive fondamentali. Nei primi anni di vita, la manifestazione di stati interni attraverso

espressioni affettive primarie costituisce il principale modo di comunicazione tra B e CG, queste espressioni

facciali riflettono il livello di energia dello stato della mente in un dato momento e che si rileva dai

cambiamenti dell’espressione facciale, nei movimenti del corpo, nel tono e nell’intensità della voce. Vari

studi su genitori depressi hanno osservato che questo disturbo è associato ad una bassa capacità di

percepire le espressioni facciali altrui; in

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Publisher
A.A. 2016-2017
33 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher f.rob di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche del colloquio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Lang Margherita.