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La divisione del territorio tra Antonio, Lepido e Ottaviano
Antonio avrebbe conservato la Gallia Cisalpina e Comata, Lepido la Gal-lia Narbonese e le due Spagne e Ottaviano l'Africa, la Sicilia, Sardegna e Corsica. Ad Ottaviano era toccata la parte peggiore perché i mari erano infestati dal figlio di Pompeo, Sesto Pompeo, con la sua flotta. Il triumvirato resuscita le liste di proscrizione e fa uccidere centinaia di cavalieri e senatori (tra i quali Cicerone).
I triumviri decidono dunque di divinizzare Cesare (42 a.C.) e di passare in Oriente dove Bruto e Cassio si erano costituiti una solida base di potere eraccolto un consistente esercito, Antonio e Ottavio partono per l'Oriente. Lo scontro decisivo si ebbe a Filippi, in Macedonia in due battaglie consecutive. Ottaviano si trovò in difficoltà, Cassio, battuto da Antonio, si tolse la vita. Bruto, disperato, si uccide.
633.4.3 Consolidamento di Ottaviano; guerra di Perugia, Sesto Pompeo; gli accordi di Brindisi, Miseno e Taranto; NaulocoIn Italia Ottaviano doveva
distribuire le terre ai veterani, togliendole però ai piccoli e medi proprietari terrieri e questo causò un'insurrezione guidata dalla moglie e dal fratello di Antonio, rifugiandosi a Perugia (guerra di Perugia 41-40 a.C.), dopo un feroce assedio la città fu espugnata e abbandonata al saccheggio, Lucio Antonio fu risparmiato e la moglie Fulvia si rifugiò presso Antonio in Grecia, molti si rifugiarono da Sesto Pompeo che dalla sua limitava i rifornimenti saccheggiando le navi commerciali e causando carestie. Ottaviano sposa Scribonia, sorella di Scibonio Libone, suocero di Sesto Pompeo (40 a.C.), per evitare che Sesto Pompeo si alleasse con Antonio. Antonio fa rotta verso l'Italia dopo aver stretto un'alleanza personale con la regina d'Egitto e in un primo momento gli fu impedito di sbarcare. Su consiglio di amici comuni, Antonio e Ottaviano si incontrano a Brindisi (accordo di Brindisi, 40 a.C.) e Antonio, rimasto vedovo di Fulvia, sposaLa sorella di Ottaviano, Ottavia. Sesto Pompeo, adirato per non aver partecipato al trattato di Brindisi, taglia i rifornimenti verso l'Italia e viene quindi indetto un accordo a Miseno nel 39 a.C.; Sesto Pompeo vedeva riconosciuto il governo di Sicilia, Sardegna, Corsica e Peloponneso (aggiunto da Antonio), nominato augure e designato per un futuro consolato. I suoi esuli alleati ottennero l'amnistia. Sesto Pompeo però riprende le scorrerie, Ottaviano ripudia Scribonia e si sposò con Livia Drusilla, nel frattempo Sesto aveva perduto la Sardegna e la Corsica che un suo luogotenente, Menodoro, aveva consegnato ad Ottaviano. Comincia la lotta per la conquista della Sicilia e Ottaviano chiede il rinnovo del triumvirato (37 a.C.) e l'aiuto dell'esercito navale di Antonio (120 navi) in cambio di 20000 legionari per la sua campagna partica.
Nel frattempo Marco Vispanio Agrippa, console nel 37 a.C. e amico di Ottaviano aveva collegato i laghi Averno e Lucrino al mare,
Costruendo un porto militare a Pozzuoli e grazie alle navi di quel porto infligge a Sesto Pompeo una sconfitta vicino lo stretto di Messina. Sesto Pompeo fuggì in Oriente dove venne catturato l'anno successivo. Lepido, che aveva partecipato con Ottaviano, fu abbandonato dal suo esercito e Antonio lo dichiara decaduto e così Lepido si ritira a vita privata. Ottaviano, tornato a Roma, fu ricoperto di onori: inviolabilità, che gli permise di fondare il principato. Il suo imperium procacciò la gloria militare riportando ferite da una spedizione contro gli Illiri in Pannonia.
643.4.4 Antonio in Oriente
Le prime necessità che spinsero Antonio ad andare in Oriente furono di natura finanziaria, accusando le province dell'Asia di aver finanziato i cesaricidi. Nel 41 a.C. Antonio convinse Cleopatra a raggiungerlo a Tarso, in Cilicia e le indusse a trascorrere l'inverno come sua ospite in Egitto, dalla loro unione nacquero due gemelli. Nel 40 a.C. i Parti
di Orode II invadono la Siria, dilagando in Asia Minore e in Giudea dove prendeva potere re Erode. I Parti vengono respinti nel 39 a.C. dal generale Publio Ventidio Basso e nel 38 a.C. divenne governatore della Siria, grazie anche ai problemi dinastici dei Parti del 37 a.C. Dopo l'accordo di Taranto Antonio torna in Oriente lasciando Ottavia in Italia preparando l'invasione partica nel 37 a.C. e, nell'autunno di quell'anno, ritrovò Cleopatra e riconobbe i gemelli; questo, insieme all'attribuzione di territori che erano stati romani ai principati locali, in particolare all'Egitto, contribuirono a offrire elementi di sdegno alla campagna diffamatoria da parte di Ottaviano. Nella primavera del 36 a.C. Antonio dà il via alla spedizione partica, raggiungendo addirittura l'Azerbaigian, anche se non prese la città e fu costretto alla ritirata per l'inverno. Il 35 a.C. fu trascorso nella preparazione di una nuova spedizione chearrivò nel 34 a.C. con la detronizzazionedi re Artavasde d’Armenia.Nel 35 a.C. si era creata la definitiva rottura tra Antonio e Ottavianopoiché dei 20000 legionari che si era impegnato a fornirgli con gli accordi diTaranto, gli inviò la moglie Ottavia con solo 70 delle sue 120 navi e 2000uomini. Antonio così obbligò Ottavia a tornare indietro, dopo averla fat-ta fermare ad Atene e Ottaviano era così diventato l’offeso e oltraggiata lasorella, donna romana e moglie legittima, scacciata a causa di Cleopatra,un’amante orientale. Nel frattempo Cleopatra e Antonio festeggiano la con-quista dell’Armenia, data al figlio Tolomeo Cesare, unico figlio naturale diCesare.
La battaglia di Azio (31 a.C.)Nel 32 a.C. il triumvirato giungeva alla fine, i due consoli Enobarbo e Sosiochiesero la ratifica delle decisioni di Antonio in Oriente, Ottaviano ne bloc-ca l’approvazione, quindi i consoli e 300 senatori abbandonano
L'Italia per raggiungere Antonio. Rivelando il testamento di Antonio che disponeva di essere sepolto ad Alessandria accanto a Cleopatra e attribuiva i regni ai figli, Ottaviano ottenne che il triumviro venisse privato dei poteri e del consolato del 31 a.C. stabilito da lungo tempo. Trasformò così Antonio in un despota orientale contro gli ideali romani, anche se l'atto di guerra fu formalizzato contro la sola Cleopatra.
Lo scontro finale si ebbe nel Mar Ionio, dinanzi ad Azio nel settembre del 31 a.C., con una battaglia vinta da Agrippa per Ottaviano. Antonio e Cleopatra si rifugiano in Egitto, preparando un'ultima resistenza. Ottaviano penetra allora in Egitto da Oriente con le sue truppe mentre Caio Cornelio Gallo avanza da occidente lungo le coste dell'Africa e prese Alessandria il primo agosto del 30 a.C., prima Antonio e poi Cleopatra si suicidarono.
L'Egitto divenne provincia romana. Tolomeo Cesare fu eliminato insieme al figlio maggiore di Antonio.
Antillo. I figli di Antonio e Cleopatra furono allevati da Ottavia, ma di loro non si ha molte notizie.4.1 Augusto
Il nuovo governo, del quale tradizionalmente si fissa la data per il 31 a.C., ha ovviamente dei problemi: trecento senatori avevano abbandonato Roma, le truppe di Antonio erano state congedate velocemente e i suoi soldati erano stati licenziati senza premi. Marco Emilio Lepido (figlio del triumviro) aveva anche capeggiato un'insurrezione che dava voce a questi soldati, morendo nel tentativo.
4.1.1 Triennio 30-27 a.C.
Spogliato Lepido di ogni potere e ucciso Antonio, tutto il potere si concentra ora nelle mani di Cesare Ottaviano, allora deposto il titolo di triumviro, agendo console si propizia i soldati con doni, il popolo con alimenti e tutti con la pace; così da salire a poco a poco tra le varie funzioni del senato senza opposizione. Non rimaneva qualcuno che avesse visto la repubblica e che fosse oppositore di
Ottaviano. Il primo atto compiuto da Ottaviano nel 30 a.C. fu scegliere il reggente dell'Egitto: Caio Cornelio Gallo, alleato contro Marco Antonio, col titolo di prefetto e con poteri assimilabili ai proconsoli, a senatori e cavalieri di alto rango era vietato entrare nella provincia senza autorizzazione del princeps. Ottaviano ridusse inoltre l'esercito da 70 a 26 legioni, finanziando l'operazione con il bottino di guerra. Dal 31 a.C. al 23 a.C. Ottaviano (ormai detto Augusto) viene ininterrottamente eletto console, condividendo la carica sempre con membri fidati. L'intervento di Silla per dividere il potere tra promagistrature e magistrature in civile e militare, raddoppiando solo, di fatto, le cariche elettive per poter fare carriera. Nel 29 a.C. Ottaviano annulla le donazioni fatte da Antonio e conferma i titoli degli altri vassalli così da avere 4 ampi reami: Polemone nel Ponto, Aminta in Galazia, Archelao in Cappadocia e Erode in Giudea. Tornato in patria fu
accolto con grandi festeggiamenti ed onori. Nel 28 a.C. condivideva il consolato con il fedele Agrippa con il quale procedettero alla lectio sena-un censimento che non era effettuato da molti anni, così da epurare il tus,senato da membri considerati indegni (circa 190). Nello stesso anno si data l’emissione della moneta aurea.
4.1.2 Il rapporto tra organismi repubblicani e potere del pricnipe; la del 27 a.C.translatio
Nel 27 a.C. Ottaviano entrava nel suo settimo consolato, con il collega Agrippa, e in una seduta del senato rinuncia formalmente a tutti i poteri straordi-nari accettando solo un comando decennale sulle provincie ancora non paci-ficate e sulle rispettive guarnigioni e legioni: Spagna ancora non soggiogata, le Gallie, la Siria, la Cilicia, Cipro e l’Egitto, i regni clienti, i principati e le tetrarchie. Fu ridato invece al popolo il potere decisionale sul governo delle pacificate, quelle cioè senza contingente militare. Nel corso dello stesso anno il
Il senato lo proclama Augusto, nomina che lo sottrae alla sfera politica per permetterlo in una dimensione sacrale. Il suo modo di gestire il potere era quindi un'unione di prudenza e compromesso con la tradizione repubblicana senatoriale. Non si era infatti persa la gestione regolare dello stato, ma si era aggiunta una figura nuova, il principe, che deteneva il comando di quasi tutto l'esercito e che riceve così poco a poco i poteri legati alla tradizione e che si rinforzavano con il tempo, il principe tende a essere sempre più un punto di riferimento e di equilibrio.
Dal 26 al 23 a.C. Augusto è eletto console dall'ottava all'undicesima volta, dal 27 al 25 a.C. si reca in Gallia e poi in Spagna settentrionale per combattere Asturi e Canabri che non erano sottomessi al dominio romano. Negli anni successivi continuò ad alternare periodi di permanenza nelle pr