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La rioranizzazione di Mariogaio Mario "uomo nuovo"

Da una famiglia di equestri. Al successo della sua carriera concorsero 3 fattori:

  1. Legame clientelare con la famiglia aristocratica dei Cecilii Metelli (che poi lo contrastarono per le sue posizioni favorevoli allaparte popolare).
  2. Matrimonio 110 a.C. con GIULIA (diventerà zia di GAIO GIULIO CESARE) di una delle famiglie patrizie più antiche. Fecero un figlio MARIO il GIOVANE.
  3. Sue straordinarie capacità militari requisito imprescindibile per affermarsi nell'agone politico.

CARRIERA AVVIO:

  • 134 a.C. a Numanzia e venne eletto TRIBUNO MILITARE.
  • 118 a.C. durante governatorato Spagna Ulteriore intraprese azioni militari contro le tribù celtiberiche.
  • Opportunità per la sua consacrazione sulla scena politica venne dalla GUERRA GIUGURTINA.
  • QUINTO CECILIO METELLO lo volle come legato nella compagna contro GIUGURTA di NUMIDIA.
  • 116 a.C. nuova ripartizione Numidia ADERBALE parte orientale.
GIUGURTA l'altra. 112 a.C. aveva assediato il cugino ADERBALE a Cirtae aveva fatto cadere la città e sterminato anche i Romani e Italici che vi risiedevano per ragioni commerciali. Guerra inizia nel 112 a.C. senza risultati finché nel 109 a.C. QUINTO CECILIO METELLO coadiuvato da GAIO MARIO risultati buoni. 108 a.C. MARIO a Roma per presentare sua candidatura a console assemblea gli attribuì la conduzione della GUERRA in AFRICA® benché il comando fosse stato prorogato a METELLO. 107 a.C. MARIO in Africa – suo questore LUCIO CORNELIO SILLA. 105 a.C. GIUGURTA vittima dei raggiri del suocero BOCCO di MAURETANIA e lo consegnò a SILLA. MARIO per le contingenze della guerra valorizzato SCIPIONE EMILIANO a Numanzia usato esercito di volontari stipendiati che vedevano la guerra come occasione di affermazione. Nel 107 a.C. MARIO in Numidia ARRUOLAMENTO di VOLONTARI. - Sottopose i suoi legionari a massacranti esercitazioni. - Così facendo i

legionari si trasformarono in SOLDATI di PROFESSIONE.- Esercito romano si proletarizzò.- Esercito divenne valvola di sfogo sociale.- Come conseguenza dell’abolizione del limite censitario lo stato dovette provvedere all’equipaggiamento e salario dei soldati.- Necessità di corrispondere ai veterani BUONUSCITA per la loro sopravvivenza.

PROBLEMA – corresponsione di terra ai veterani – senato si opponeva e tribuni della plebe la sostenevano. Si risolse con la colonizzazione e assegnazione di terre ai veterani.

Si affermò CLIENTELA MILITARE nel caso di campagne pluriennali si creava un rapporto personale tra il comandante e le truppe.®Legame di mutua solidarietà e convergenza di interessi tra generale (patrono) e soldati (clienti).

Secolo dei SIGNORI della GUERRA – politici che assumevano il comando degli eserciti e miravano a raggiungere il potere personale grazie alla base di consenso rappresentata dai soldati ricompensati con

105 a.C. MARIO SECONDO CONSOLATO – inconsueta elezione perché era fuori da Roma e legge dava intervallo almeno decennale tra due cariche consolari. MA incarico per l’emergenza dell’INVASIONE di CIMBRI e TEUTONI (popolazioni germaniche). Lui salvò la soluzione come console dal 104 al 100 a.C.

102 a.C. SCONFITTI TEUTONI.

101 a.C. SCONFITTI CIMBRI.

Questione delicata per le iniziative legislative del tribuno della plebe LUCIO APULEIO SATURNINO (di parte popolare). Proponeva provvedimenti di ispirazione graccana:
  • Attribuzione di terre quale compenso per i veterani di MARIO
  • Distribuzione di grano a prezzo inferiore rispetto a quello di mercato
  • Deduzione di colonie nelle province
  • Ripartizione in lotti e l’assegnazione ai cittadini romani delle terre in Gallia (precedentemente occupate dai Cimbri)
Sulla scena politica attivo anche il pretore GAIO SERVILIO GLAUCIA – POLITICA FILOPOPOLARE – uccise GAIO MEMMIO perché

elettoconsole al suo posto. Senato emanò SENATUSCONSULTUM ULTIMUM e dichiarò SATURNINO e GLAUCIA NEMICI PUBBLICI.MARIO non aveva altra scelta che perseguirli. I due si consegnarono e con il suo intervento trovarono rifugio ma uccisi.MARIO LASCIÒ ROMA.L’USO POLITICO DELL’ESERCITO DI SILLAGAIO MARIO rientrò nel 91 a.C. RIVALITÀ con PUBLIO CORNELIO SCILLA.®Il loro antagonismo scoppiò quando si aprì per Roma un nuovo conflitto – 81 a.C. MITRIDATE VI EUPATORE re del Ponto INVASE laGRECIA. Aveva poi occupato territorio di Roma in Anatolia e istigato una sollevazione antiromana. Gli eserciti di MITRIDATE dilagaronoin tutta l’Asia romana. Assassinio di 80.000 commercianti romani e italici – VESPRI ASIATICI.Il senato affidò a SILLA (l’allora console) la conduzione della guerra. Dopo disordini interni i comizi trasferirono il mandato a MARIO –SILLA MARCIÒ su ROMA. Si consumò un

bagno di sangue. MARIO scappò in Africa. SILLA provvedimenti per limitare il potere dei comizi – ogni legge approvata dal senato per transitare poi all'esame dell'assemblea popolare - solo i comizi centuriati facoltà di votare provvedimenti legislativi, esautorando così i comizi tributi. PRIMA GUERRA MITRIDATICA 88-84 a.C. si concluse con l'ACCORDO stipulato da SILLA nell'85 a.C. che stabiliva il pagamento da parte di MITRIDATE di una consistente indennità di guerra e il rientro dei suoi eserciti nel Ponto. MARIO rientrato a Roma 87 a.C. alla testa di un esercito – eletto console per la settima volta con LUCIO CORNELIO CINNA. Promosse repressione verso i sostenitori di SILLA MA 86 a.C. MUORE MARIO. CINNA sorta di DITTATURA – suo mandato 87-84 a.C. = DOMINAZIONE CINNANA. Morì nell'84 a.C. ucciso dai soldati che dovevano sostenerlo della lotta vs SILLA. 83 a.C. SILLA tornò nella penisola. E nel frattempo

SECONDA GUERRA MITRIDATICA fino all'81 a.C.

In Italia esercito di SILLA nell'82 a.C. vinse contro le armate dei Sanniti e Lucani. Inaugurò le PROSCRIZIONI - lista di avversari politici.

NUOVA STAGIONE di SANGUE. 82 a.C. con la LEGGE VALERIA proposta da LUCIO VALERIO FLACCO - SILLA eletto DICTATOR LEGIBUS SCRIBUNDIS ET REI PUBLICAE COSTITUENDAE - dittatore con l'incarico di riscrivere le leggi e rifondare lo stato fino al 79 a.C.

Fece approvare serie di provvedimenti per rinnovare architettura istituzionale dello stato:

  • Ampliamento del numero di senatori a 600.
  • Rimozione delle giurie dei tribunali deputati a giudicare i reati di concussione nelle province - riconsegnate all'ordine senatorio.
  • Incremento questori a 20.
  • Incremento pretori a 10.
  • Assunzione carica di tribuno della plebe pregiudicasse la prosecuzione della carriera politica.
  • Nessun cittadino poteva iterare una carica se non dopo 10 anni.
  • Questura non si poteva

ricoprirla prima dei 30 anni.- Edilità non si poteva ricoprirla prima dei 36 anni.- Pretura non si poteva ricoprirla prima dei 39 anni.- Consolato non si poteva ricoprire prima dei 42 anni.

Ampliò il pomoerium (confine di Roma) fino alla linea Rubicone-Arno. 79 a.C. SILLA abdicò e morì nel 78 a.C.

La sua azione politica aveva un duplice obiettivo:

  1. Ammodernare la struttura dello stato.
  2. Eliminare dall'agone politico l'influenza della fazione popolare che considerava pericolosamente destabilizzante.

Già quando morì, il suo intervento fu messo in pericolo. Il console MARCO EMILIO LEPIDO propose:

  • Riattivazione delle distribuzioni di grano al popolo
  • Ripristino antichi diritti di proprietà a vantaggio delle popolazioni italiche espropriate per favorire i veterani sillani
  • Rientro dei proscritti fuggiti

Si verificò una ribellione in ETRURIA - LEPIDO si unì e marciò su Roma. Il Senato emanò SENATUSCONSULTUM ULTIMUM e conferì il potere.

militare e incarico d'intervenire in Etruria a GNEO POMPEO. LEPIDO fuggì in Sardegna. 70 a.C. consoli MARCO LICINIO CRASSO e GNEO POMPEO MAGNO ripristinarono i poteri dei tribuni della plebe. ®G LI A LLE A TI ITA LIC I IN G U E R R A Inizio I sec. a.C. soluzione alla richiesta degli italici di equiparazione giuridica con i cittadini romani. Tra il 100 e il 90 a.C. a Roma reiterate verifiche di cittadinanza ed espulsione italici che con delle strategie si erano trasferiti abusivamente. 95 a.C. LEGGE LICINIA MUCIA – tribunale per giudicare tali illeciti. 91 a.C. MARCO LIVIO DRUSO sollecitò la concessione della cittadinanza agli Italici – venne assassinato da un sicario. Allora gli italici mutarono atteggiamento scelsero la via delle armi (anche se non tutti visto che alcuni avevano la ®cittadinanza). GUERRA degli ALLEATI 91-89 a.C. dalla Gallia Cisalpina alla Puglia. Con ®limitate eccezioni – le colonie latine si schierarono con Roma. Alleati diederovita ad uno STATO FEDERALE AUTONOMO organizzato analogamente a Roma. Capitale Corfinio denominata ITALIA (italica) econiarono una moneta d'argento. Romani promossero serie di concessioni sul piano giuridico. - 90 a.C. LEGGE GIULIA riconoscimento cittadinanza ai Latini e Italici (a tutti gli alleati che non si erano ribellati) emanata dal console LUCIO GIULIO CESARE. - 23- 89 a.C. LEGGE CALPURNIA cittadinanza agli Italici su decisione dei comandati militari romani sugli alleati meritevoli. - 89 a.C. LEGGE PLAUZIA PAPIRIA cittadinanza romana a tutti i ribelli che avessero deposto le armi. - 89 a.C. LEGGE POMPEIA sui TRANSPADANI diritto latino a coloro a Nord del Po, status di colonie latine alla comunità in quell'area. 89 a.C. tutta la penisola e le colonie della Cisalpina ebbero il diritto romano, assumendo la veste di colonie romane o municipi. 84 a.C. CINNA approvazione per il provvedimento che iscriveva i nuovi cittadini italici in tutte le tribù – fine alla.loro marginalizzazione politica.
LE GUERRE SERVILI
Si verificarono tensioni già nella prima metà del II sec. a.C., soprattutto in Etruria e Puglia. Tra il 135 e il 71 a.C. esplosero vere e proprie guerre.
- PRIMA GUERRA SERVILE (135-132 a.C.) in Sicilia. I promotori furono gli schiavi-pastori. Assunse il comando il siriaco EUNO che si proclamò re. Conquistarono molte città e sconfissero 4 pretori. Il console PUBLIO RUPILIO nel 132 a.C. espugnò Taormina ed Enna e uccise i capi rivoltosi.
- SECONDA GUERRA SERVILE (104-101 a.C.) in Sicilia. Fu promessa libertà a coloro che avevano militato nell'esercito di MARIO e a coloro nati liberi nelle città alleate. Ma i proprietari si rifiutarono di concedere loro la libertà. Insorsero con il siriaco SALVIO. Il console MANIO AQUILIO soffocò la rivolta.
- TERZA GUERRA SERVILE (74-71 a.C.) in Italia. I ribelli erano capeggiati dal trace SPARTACO. Fu raggiunto un accordo con i pirati cilici che avrebbero traghettato il suo esercito in Sicilia, ma...

Non rispettarono i patti e incrementarono il pagamento senza garantire il servizio. Andarono in Puglia.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
59 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marydf00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Magnani Stefano.