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3 – STATO E SOCIETÀ DEI GRECI NEL PERIODO DELLA COLONIZZAZIONE
L’evoluzione interna della Grecia si compì senza influssi esterni. Passaggio da stato nobiliare a
democrazia: risultato di conflitti sociali interni e necessità militari. Struttura statale e ordinamento
dell’esercito si condizionano a vicenda. In questo periodo le pòleis ioniche sono le più progredite. L’economia
ellenica arcaica si basa su un’agricoltura primitiva e sul pascolo. L’introduzione della moneta non modificò di
molto questa forma di economia. Gradualmente, piccoli e medi poderi venivano assorbiti dai grandi
proprietari terrieri; si diffuse inoltre il fenomeno della servitù per debiti.
Potere dei nobili = signoria di casta. Possedevano la maggior parte delle terre. La massa della popolazione
non aveva autorità ed era guardata con disprezzo; i piccoli agricoltori divennero braccianti dei grandi
proprietari terrieri. Vita dei contadini: dura lotta per la sopravvivenza; vita dei nobili: ozi, caccia, gare sportive.
La casta dominante aveva l’esclusi-vità politica, che spiega il numero chiuso per i cittadini a pieno titolo.
VIII sec. a.C. potere politico in mano a nobiltà, subentrata alla monarchia. In alcune comunità, monarca a
vita sosti-tuito da una monarchia temporanea, annuale. Ad Atene: monarchia ereditaria sostituita da una
monarchia decennale, poi sostituita da arcontato, annuale (683 a.C.). Arconte affiancato da un polemarco
e dal collegio dei 7 tesmoteti (ave-va quindi meno competenze di un monarca). Con abolizione monarchia:
tutte le cariche e le funzioni passarono alla nobiltà, compresa l’assunzione di ogni potere in ambito
giurisdizionale. Creazione di vera e propria giustizia di clas-se, con conseguenze negative per popolazione
e piccoli contadini. Aspetti positivi dell’oligarchia degli aristocratici: im-prese coloniali; innegabile stabilità
derivante da un Consiglio formato da nobili. Lo stato aristocratico dell’età arcaica era conservatore, e per
questo la sua incapacità di adattamento a nuove condizioni di vita fu la causa del suo declino. Lo stato
aristocratico era fondato sul possesso delle terre, e divenne obsoleto con lo sviluppo dei commerci.
SVOLTA DECISIVA: in campo militare. Inizio VII sec. a.C. tattica della phalanx (disposizione dei soldati
per file serra-te). La falange rivoluzionò l’arte della guerra e, di conseguenza, la vita in comunità. Prima, i
nobili guerrieri, cavalieri, decidevano le sorti delle battaglie; ora il numero dei soldati era aumentato, e proprio
la massa degli opliti risultava de-cisiva. La falange divenne sempre più esperta grazie ad esercitazioni
continue e rigida disciplina. Sparta fu il primo sta-to ad introdurre questa tattica, portando all’avvento di un
vero e proprio stato militaristico. Altrove in Grecia, portò al-la “politeìa degli opliti”, rappresentata da cittadini
in grado di equipaggiarsi con propri mezzi.
Fine VII sec. a.C. ripartizione dei cittadini in 3 classi militari: cavalieri (nobiltà), zeugiti (massa dei cittadini
che componevano la falange) e teti (nullatenenti, seguivano l’esercito con un equipaggiamento leggero).
Solone si basò su questa partizione militare per la suddivisione politica dei cittadini ateniesi.
Altra tappa fondamentale: CODIFICAZIONE DEL DIRITTO, prima tramandato oralmente. Legislazione
greca del VII e VI sec. a.C.: autentico prodotto dello spirito ellenico. La convinzione che la vita dello stato e
dei cittadini potesse essere regolata tramite leggi è espressione dello spirito democratico, in aperto contrasto
con la vita aristocratica, e pose le basi del diritto europeo. La resistenza dell’aristocrazia venne abbattuta
dopo violente lotte interne. Le codificazioni riproducevano le consuetudini giuridiche del tempo, e l’intento era
di fissare per legge le sanzioni (spesso molto dure) per i vari reati, per impedire l’arbitrio dei giudici. Dracone
(624 a.C.) leggendario legislatore di Atene: furto punito con la morte; il debitore e la sua famiglia diventano
proprietà del creditore; distinzione tra omicidio volontario (punito con la morte) e omicidio
preterintenzionale (punito con l’esilio). La codificazione del diritto e l’organizzazione giudiziaria dello stato
portarono alla scomparsa delle faide: le vendette personali soccombono all’affermarsi dell’idea di stato.
Sparta non ebbe leggi scritte, per esplicito divieto fra le disposizioni del leggendario legislatore Licurgo.
TIRANNIDE GRECA: origine da contrasti e divisioni interne all’aristocrazia. Nella politica irrompe
l’individualismo. Per quasi 100 anni a partire da metà VII sec. a.C. storia greca dominata da grandi tiranni.
I tiranni davano alle pòleis un governo unitario, fino ad allora frazionato e in mano all’aristocrazia dominante.
Il loro scopo non era solo il dominio sulla pòlis, ma anche la sottomissione di altre comunità, rafforzando la
propria posizione con alleanze politiche ed eco-nomiche. Tutti i tiranni greci condussero una politica
familiare, proteggendosi poi a vicenda imparentandosi fra loro. In alcuni casi, promossero attivamente la
grande massa del démos e favorirono culti agresti (ad es.: Dioniso).
Periandro di Corinto: più potente tiranno greco intorno al 600 a.C. garantì la redditività del lavoro libero e
portò maggiore benessere ai cittadini e allo stato proibendo l’acquisto di schiavi e punendo duramente gli
oziosi.
Le lotte interne fra tiranni e famiglie nobili fecero aumentare il numero degli esuli, prova della generale
inquietudine. La tirannide attecchì anche in Occidente, soprattutto in Sicilia.
Ordinamento statale di Sparta: si formò gradualmente, non fu opera di un solo legislatore. È il risultato di
uno “stato d’assedio” secolare, in cui gli spartiati tenevano costantemente sotto controllo le popolazioni
assoggettate. La vita era regolata dalla Grande Rhetra, documento risalente al VII sec. a.C. Elementi dello
stato spartano: doppia monarchia, γερουσία (Consiglio degli Anziani), apella (assemblea degli spartiati).
All’inizio della storia spartana, le decisioni più im-portanti nascevano dalla collaborazione fra questi tre
organi. La γερουσία affiancava i due re, titolari del potere sovra-no. La Rhetra limitava il potere regale a
vantaggio del damos (popolo), a cui attribuiva potere decisionale, concludendo un periodo di lotte intestine.
La Rhetra inoltre indicava scadenze regolari per la convocazione dell’apella, prescriveva di stabilire phylaì e
obài e di costruire una γερουσία di 30 membri. La Rhetra non menziona gli efori: inizialmente solo ministri
del culto, poi, con la progressiva democratizzazione dello stato, divennero una magistratura politica,
limitando sempre più il potere dei due re. 754 a.C. inizio lista degli efori (quindi origini nel VIII sec. a.C.). Gli
spartiati (i cittadi-ni a pieno titolo) costituivano la minoranza rispetto alle varie popolazioni della Laconia,
soprattutto dopo la vittoria sui Messeni. Vi era poi la massa dei perieci, che vivevano nei territori montuosi ai
margini della regione e costituivano la parte più cospicua dell’esercito spartano, nonostante fossero esclusi
dalla vita di stato. Gli iloti erano invece la massa della popolazione predorica della Laconia, degli schiavi di
stato. Il fondamento di Sparta era l’agogé (educazione di sta-to). A Sparta: totale assenza di sfera privata;
vita comunitaria di stampo militare. Sparta era comunque aperta ad altre culture e partecipava alla vita
culturale del tempo, accogliendo le influenze orientali e partecipando ai Giochi Olimpici.
Uguaglianza sul campo di battaglia parità di diritti nella vita civile. Gli spartiati consumavano i pasti in
comune e si definivano όμοιοι (gli uguali). L’educazione totalmente militare inculcava nei giovani ideali di
obbedienza incondizio-nata e dedizione al dovere. Gli aspetti negativi dell’ordinamento statale spartano si
concretizzarono dal VI sec. a.C.: Sparta assunse completamente l’aspetto di uno stato reazionario, militarista
e poliziesco a causa delle dure condizioni di vita imposte agli iloti, dell’allontanamento degli stranieri e della
rinuncia a partecipare alla vita culturale greca.
Evoluzione interna di Atene completamente diversa. In età arcaica: stato aristocratico, tutte le funzioni
politiche e reli-giose in mano a famiglie nobili. Quasi tutte le terre coltivabili erano di proprietà dei nobili, che
avevano così dominio incontrastato su tutta la vita economica. La massa della popolazione era in stato di
dipendenza economica da grandi e nobili proprietari terrieri, che potevano ridurre in schiavitù chi non riusciva
a saldare i debiti assieme a tutta la sua fa-miglia. Questo portò all’inasprimento dei contrasti sociali in Attica.
624 a.C. legislazione scritta di Dracone comincia a prendere corpo il concetto di stato. Svolta decisiva ad
Atene soprattutto con Solone, la cui opera coincise con una grande crisi del mondo greco. 600 a.C. ca.
fioriscono commer-cio e industria, si diffonde la moneta portando ad un ridimensionamento dell’economia
agraria. Atene si inserisce nel movimento coloniale. Rapporti tesi tra Atene e Megara, da secoli in contrasto
per il possesso di Salamina.
Difficile esordio di Atene nell’espansione marittima, svantaggiata rispetto ad altre pòleis.
La politica estera si intensificò solo a seguito di una riforma interna. Con Solone fu possibile un accordo
sociale. 594 a.C. Solone nominato διαλλακτής (arbitro). La sua riforma consistette di tre atti distinti:
• Abolizione di ipoteche e debiti Solone proibì di accettare come garanzia di un prestito la persona del
debitore. La legge ebbe valore retroattivo. Vennero rimosse le pietre che segnavano le ipoteche sui terreni
dell’Attica. Libero possesso della terra, “liberazione dei contadini” dalla condizione servile. Venne fissato
un limite massimo per i pos-sedimenti terrieri, favorendo il mantenimento di un ceto di piccoli e medi
contadini. Molti proprietari terrieri furo-no pesantemente danneggiati dall’abolizione totale dei debiti.
Grazie alla riforma agraria, il potere della nobiltà venne scosso alle fondamenta, in uno stato in cui ormai il
bene comune veniva anteposto all’interesse privato;
• Riforma della moneta e del sistema dei pesi e delle misure;
• Legislazione, comprendente la riforma costituzionale. Introdotta la suddivisione in classi su base
dell’ordinamento militare. Le τέλη (classi) vennero ripartite in base alla rendita della terra:
pentacosiomedimni (a cui erano riservate le cariche più alte), ca