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Riassunto esame Storia e critica del Cinema, prof. Ambrosini, libro consigliato Introduzione al linguaggio del film, Ambrosini, Cuccu, Cardone Pag. 1
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FILMICO

1. Immagine spazio

L'impianto cromatico del film è un elemento rilevante.

La porzione di profilmico tagliata fuori dall'inquadratura costituisce il fuori campo. Noel Burch articola lo spazio fuori campo in sei segmenti: i primi quattro corrispondono ai margini dell'inquadratura; il quinto è dietro la scenografia; il sesto è dietro la Mdp, in un punto escluso.

Spazio off: prolungamento dello spazio della diegesi

Spazio proibito: luogo dell'apparato tecnico di produzione

Spazio over: luogo dal quale provengono delle voci o della musica che sono udibili solo dallo spettatore.

Relazione tra campo e fuori campo:

  • entrata in/uscita dal campo
  • sguardo verso il fuori campo
  • la parte in campo
  • suono off

Fuori campo cataforico → parte dell'universo diegetico non ancora mostrata

Fuori campo anaforico → parte già mostrata e recuperata successivamente.

L'inquadratura limite sottolinea il suo essere

quadro.L'inquadratura finestra cerca di cancellare questo limite.

Centratura: il gesto geometrico-visivo coincide con quello drammatico

Récadrage → spostamenti di macchina che consentono di mantenere il personaggio al centro del quadro

Décadrage → crea un vuoto al centro dell'immagine.

Profondità del campo: organizzazione dello spazio profilmico con soluzioni luministiche, scenografiche, costumistiche e di allestimento generale

Profondità di campo: proprietà fotografica dell'immagine, ovvero funzione della lunghezza focale e dell'apertura del diaframma dell'obiettivo, da cui dipende la messa a fuoco.

Obiettivo a focale media (tra 35/50mm di lunghezza focale) riproduce una visione dai caratteri vicini a quella umana

Obiettivo a focale corta (lunghezza focale inferiore 35mm) mette a fuoco contemporaneamente diversi piani dell'immagine

Obiettivo a focale lunga (lunghezza focale superiore a 75mm) mette a fuoco solo uno dei

standard. Ecco il testo formattato con i tag HTML:

livelli di profondità di campo. L'inquadratura cinematografica è composta da:

  1. Angolazione → relazione in altezza della macchina rispetto al profilmico
    • inquadratura frontale: l'asse ottico è perpendicolare all'oggetto ripreso
    • inquadratura dall'alto (plongée): la Mdp offre una visione dall'alto
    • inquadratura dal basso (contre-plongée): la Mdp offre una visione dal basso.
  2. Inclinazione → rapporto tra l'asse della Mdp e l'orizzonte dello spazio filmico
    • inquadratura in piano: la Mpd è perpendicolare rispetto al piano ripreso
    • inquadratura inclinata: la linea d'orizzonte è obliqua rispetto a quella reale
  3. Altezza → posizione standard al livello di quella di un uomo in piedi
    • inquadratura rialzata: Mdp posta più in alto rispetto alla posizione standard
    • inquadratura ribassata: Mdp posta più in basso rispetto alla posizione standard

standard–Scala dei campi:

  • CLL → Campo lunghissimo: spazio vastissimo, tanto da non distinguere i personaggi
  • CL → Campo lungo: lo spazio è minore al CLL, ma comunque prevale rispetto all'uomo
  • CM → Campo medio: lo spazio diventa sfondo e i personaggi conquistano la scena
  • TOT → Totale: ritrae il complesso di un ambiente e di una situazione

Scala dei piani:

  • FI → Figura intera: ritrae il personaggio per intero
  • PA → Piano americano: ritrae il personaggio dalle ginocchia in su
  • PM → Piano medio: personaggio inquadrato dalla vita in su
  • PP → Primo piano: inquadratura dalle spalle alla testa
  • PPP → Primissimo piano: l'inquadratura isola il volto
  • D → Dettaglio: ritrae una singola parte del corpo o un particolare

2. Immagine tempo

  • Durata assoluta: durata cronometrica dell'inquadratura
  • Tempo di lettura: lasso di tempo necessario per identificare gli elementi del quadro
  • Durata relativa è il rapporto tra le precenti.
  • Sovrabbondanza:

durata assoluta maggiore al tempo di lettura necessario. Quando la durata assoluta è inferiore al tempo di lettura, si ha a malapena la percezione. Tempo della riflessione, successivo a quello di lettura.

3. Immagine movimento

Accelerazione: si ottiene filmando a una velocità inferiore di quella di proiezione

Ralenti: si ottiene filmando a una velocità maggiore di quella di proiezione

Fermo immagine: si ottiene riproducendo più volte un unico fotogramma

Inquadratura statica → quadro fermo, si muove il motivo filmato

Inquadratura dinamica → la Mdp si muove nello spazio

Movimento della macchina da presa:

Panoramica: la cinepresa si muove sul proprio asse da dx a sx o dall'alto verso il basso. • Segue una traiettoria circolare

Carrellata: Mdp posta su un carrello che si muove su binari. Può muoversi in avanti o indietro, lateralmente e trasversalmente. Può essere montata su un'auto (camera car) o unaereo. Per le inquadrature

dall'alto viene sospesa in alto e manovrata con un sistema ditiranti (skycam). Infine può essere montata su una gru o un braccio mobile (dolly). Macchina a mano: mossa dall'operatore. Steadicam, dispositivo che riduce al minimo gli sbalzi e il tramestio creato dallo spettatore. Movimenti motivati, legati allo svilupo della storia: - carrellata ottica, zoom, che si avvicina o allontana da un oggetto, schiacciando lo spazio circostante; - reinquadratura, aggiustamento della camera che riprende un cambiamento di posizione del personaggio; - carrellata a precedere o a seguire, che anticipa o segue i movimenti. MONTAGGIO → Insieme di operazioni responsabili per la messa in serie delle inquadrature → Unione di due brani di pellicola Selezione: distinguere le inquadrature migliori Combinazione: incollare le parti preselte Raccordo → unione di due inquadrature. È iconizzato quando reso percepibile da segni di interpunzione, come dissolvenze o tendine; o noniconizzato quando si ha semplicemente un ostacco. Hollywood ha stilato una grammatica media: una serie di consuetudini che hanno influenzato il cinema mondiale.
  1. Découpage classico → montaggio analitico: somposizione e integrazione della scena e del girato
Il montaggio organizza e struttura lo spazio scenico, trasformandolo in spazio filmico. Permette quindi lo sviluppo dell'azione nello spazio e nel tempo. Mette in relazione o sguardo con un oggetto, creando l'effetto soggettiva.
  1. Montaggio alla Griffith → montaggio alternato: crea un effetto di simultaneità, alternando due azioni contemporaneamente, e ha una funzione ritmica, che crea un effetto di cadenza distesa.
Metodo di copertura: si gira la stessa scena da più angolazioni e punti di vista, in modo da avere una scelta più ampia. Final cut → definisce il significato complessivo dell'opera. Equilibrio fotografico rende fluido il montaggio, che mira ad essere invisibile. Il rapportocausa/effetto giustifica il passaggio tra le inquadrature grazie alla continuità. Raccordo esatto → nel passaggio tra le inquadrature si conserva l'illusione di assistere ad un'azione continua. Il découpage allinea i momenti pregnanti e svolge un'analisi spaziale. L'integrazione ricostruisce lo spazio e la situazione con l'unione delle inquadrature. Ogni passaggio deve avere una motivazione. Schema a dominio → il chiudersi di un'immagine deve fornire l'aggancio per quella successiva. Sistema dei raccordi → Regola dei 30°: vieta uno scarto di angolazione inferiore → Regola dei 180°: asse ideale che unisce i due poli dell'azione, la linea.
Dettagli
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gemignanialice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e critica del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ambrosini Maurizio.