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Principio Valore-Lavoro
Locke dice che una cosa diventa propria per la fatica, l'energia personale spesa per prenderne possesso. È il lavoro che da valore alla cosa. Per superare la comunità della terra occorre valorizzarla col proprio lavoro.
27. I limiti della proprietà
Ci sono dei limiti inerenti all'istituzione della proprietà, il loro superamento avviene nella società reale descritta da Locke.
- Il primo limite è quello dallo stesso Locke riconosciuto, consistente nel fatto che colui che acquista mediante la propria capacità di lavoro la proprietà sulla terra ne deve lasciare agli altri quanto basta perché possano anche essi sopravvivere. Questo limite non ha grande importanza dal momento che Locke constata che di terra ce n'è abbondanza per tutti e non c'è da temere che l'appropriazione di uno possa andare a svantaggio di tutti gli altri.
Sistemalockiano: l'individuo ha il diritto di alienare il proprio lavoro in quanto gli appartiene insieme al corpo. Si pensi allo schiavo che esercita il lavoro al posto del padrone.
Il quarto limite è dato dal fatto che il lavoro è un prodotto strettamente personale, cioè connesso intimamente alla persona che lo esercita. Se dovesse essere mia proprietà solo quella dei beni che trasformo col mio lavoro, si dovrebbe trarre la conseguenza che come la proprietà nasce con lo sforzo del lavoro, così finisce quando lo sforzo viene meno e cioè con la morte del proprietario-lavoratore. Per cui alla morte del lavoratore i beni dovrebbero tornare alla comunità.
Tuttavia le soluzioni a questo limite sono tre. Alla morte del titolare di un bene questo bene:
- o ritorna alla comunità (stato di natura) o allo stato (stato civile);
- o resta nella società familiare di cui fa parte il defunto; con il privilegio del primogenito.
Diventa il luogo dei rapporti economici tra gli individui, e rappresenta la scoperta di un piano economico dei rapporti umani distinto dal piano politico. La società naturale, cioè la società in cui gli uomini vivono seguendo le leggi naturali si trasforma in una società dominata da leggi, anch'esse naturali, della libera concorrenza economica. Si viene delineando una contrapposizione tra:
- società economica come società naturale
- società politica come società artificiale che si sovrappone alla prima ed è retta solo se vi si sovrappone per regolarla.
Nella società di natura, l'economia funge da struttura e la politica da sovrastruttura.
PRIMATO DELL'ECONOMICO, che è anche il naturale, rappresenta la modernità del giusnaturalismo lockiano.
11 Ludovica Prezioso ludovica.prezioso@gmail.com
28. Il potere paterno
La tradizione che Locke accetta distingueva tre forme di potere sulle persone:
- il potere paterno figli è basato sul diritto naturale e sulla relazione di genitorialità, il potere del sovrano sui sudditi è basato sul consenso; 2) il potere del padre è limitato alla sfera familiare, mentre il potere del sovrano riguarda l'intera comunità politica; 3) il potere del padre è legato alla cura e all'educazione dei figli, mentre il potere del sovrano è finalizzato alla protezione e al benessere dei sudditi. Inoltre, Locke critica il potere dispotico, sostenendo che non può essere considerato un vero governo civile perché non rispetta le esigenze degli individui nello stato di natura, che desiderano uscirne. La critica di Locke mira quindi a distinguere chiaramente il potere paterno dal potere regio e a dimostrare che il governo dispotico non soddisfa le necessità degli individui.
- La prima ragione è che in quella forma di governo dispotico che è la monarchia assoluta, l'uscita dallo stato di natura non è completa: non sono più in stato di natura tra loro i sudditi perché sono sottoposti alle leggi imposte dal sovrano; ma permane uno stato di natura tra i sudditi e il sovrano il quale non è sottoposto alle leggi che dà agli altri e quindi è sottratto al giudizio di quel giudice imparziale la cui costituzione è il fine principale del governo civile.
- La seconda ragione per cui il potere dispotico non può essere confuso con lo stato civile è che se il fine primario dello stato civile è la conservazione della proprietà, nello stato dispotico la proprietà non è garantita.
Il potere dei genitori è duale, poiché riguarda sia il padre che la madre, mentre il potere del sovrano è di uno solo. Invece di parlare di potere paterno, si dovrebbe parlare di potere dei genitori.
Il fine del potere dei genitori è quello di allevare ed educare la prole fino a quando questa sia in grado di governarsi da sola. Quindi, mentre il potere del sovrano è duraturo, quello dei genitori è temporaneo.
Inoltre, considerare i sudditi come i figli e il padre come sovrano porta a considerare i sudditi come eterni minorenni, che non raggiungono mai l'età della ragione. Durante la minore età, c'è l'obbligo di sottomissione, mentre durante l'età della ragione c'è l'obbligo di rispetto nei confronti di coloro che ci hanno dato la vita (non compiere azioni che li fanno stare male, difenderli, aiutarli).
Il problema più interessante affrontato da Locke è il problema del fondamento del potere dei genitori.
Egli era insoddisfatto delle dottrine precedenti = Hobbes.Locke decise di invertire la rotta, poiché mentre gli altri erano partiti dal diritto dei genitori, lui parte dal diritto dei figli (passaggio da una concezione autoritaria a una concezione liberale dei rapporti umani).
Chi nasce per il solo fatto di nascere ha il diritto di vivere. Al diritto alla vita dei nati corrisponde il dovere di chi li ha generati di nutrirli ed allevarli. Una volta stabilito che esiste un dovere di educare, proprio dei genitori, correlativo al diritto dei figli di essere educati, è trovato anche il fondamento del potere che hanno i genitori di comandare sui figli, e che aveva dato tanto filo da torcere ai predecessori. = I genitori hanno un potere in quanto hanno un dovere.
Locke si occupa anche della società coniugale, cioè dei rapporti tra marito e moglie. Sono da sottolineare a tal proposito 3 punti:
1) la società coniugale ha fondamento contrattuale (è unasocietà volontaria e non naturale) che ha lo scopo di procreare ed allevare la prole 2) essendo destinata ad un fine ben preciso, raggiunto il fine può essere sciolta; 3) il potere del marito sulla moglie non è dispotico, cioè non spetta al marito il potere assoluto di vita e di morte, che è proprio dei sovrani assoluti. 29. Il potere dispotico Locke vuole dimostrare che c'è una netta distinzione anche tra potere civile e potere dispotico Locke: Mentre il potere dei genitori nasce da un diritto naturale dei figli ad essere curati, il potere dispotico nasce da un delitto cioè da un fatto illecito. (Il potere civile si distingue da questi perché non nasce da un diritto e neppure da un delitto ma dal consenso degli stessi sottoposti. Locke mette in chiaro che né il potere paterno, né il potere dispotico potevano essere fondati sul consenso). 12 Ludovica Prezioso ludovica.prezioso@gmail.com Per quanto riguarda il fondamento del
potere dispotico = deriva da un fatto delittuoso di colui che violando la legge naturale a danno di un terzo, si espone tra l'altro anche alla punizione dell'offeso.
Locke afferma che il potere dispotico non può essere altro che l'effetto della confisca cui l'aggressore espone la propria vita quando si pone in stato di guerra con un altro.
Confisca = la perdita della libertà e di altri diritti naturali che avviene in seguito a conflitto, da parte di chi l'intraprende ingiustamente e soccombe, deriva dal fatto che l'aggressore, violando il patto che lo lega all'aggredito, agisce a suo rischio e pericolo, cioè espone la propria vita alla vendetta del vincitore. (Che il potere dispotico può essere giustificato non deve mai portare alla conseguenza che può essere confuso col potere civile)
Il governo dispotico, che per Locke è la monarchia assoluta, da alcuni è considerata l'unico governo al mondo, ma
da Locke è vista in realtà come incompatibile con la società civile, quindi non può essere una forma di governo civile.La formazione del potere civile
Il problema del potere civile è un argomento al quale Locke dedica una parte del suo Secondo Trattato. Egli si limita a esporre i punti fondamentali:
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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