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CAPITOLO V – L'EMERGERE DI UN NUOVO MONDO: INDIPENDENZE, MOVIMENTI DI LIBERAZIONE, NONALLINEAMENTO (1945-1960)
1. La crisi degli imperi
In questo periodo gli Imperi coloniali entrano in crisi per la fragilità delle strutture, le sconfitte durante le guerre, con le conseguenti perdite coloniali, e l'ascesa al potere di leader rivoluzionari filocomunisti.
L'India è divisa tra la Lega musulmana, guidata da Mohammed Ali Jinnah, che vuole creare due Stati diversi su base religiosa, e il Partito del Congresso di Nehru e Gandhi. Gli scontri tra le due comunità portano gli inglesi a lasciare l'India e a porre come viceré Louis Mountbatten, che ridefinisce le frontiere e progetta un piano per far ottenere lo status di dominion alle due future nazioni. Il 15 giugno 1947 nascono l'Unione Indiana e il Pakistan, entrambi aderenti al Commonwealth. Anche il Ceylon vi aderisce quando ottiene l'indipendenza nel 1947, mentre la Birmania, che
diventaautonoma l'anno successivo, sceglie di allontanarsi.
La Malesia, divisa tra le colonie inglesi di Penang e Malacca, e 9 sultanati "protettorati", diventa indipendente nel 1957, mentre l'Indonesia, a cui era legata, viene divisa nel 1946 ed è autonoma nel 1958.
Nel 1944 nella conferenza di Brazzaville le autorità francesi propongono delle riforme, tra cui la costituiscono l'Unionefrancese con un presidente, un Alto Consiglio e un'Assemblea (anche se il potere resta di fatto a Parigi). Le opposizioni all'autorità francese però aumentano in Indocina e in Africa, specialmente in Algeria e in Madagascar, e le insurrezioni vengono duramente represse.
Il processo d'indipendenza in Indonesia è favorito dalle autorità giapponesi, che sostengono il comitato panindonesiano guidato da Sukarno e Hatta. Le rivolte portano, nel 1945, alla creazione della Repubblica indonesiana, ma le truppe inglesi entrano nel
Vietnam del Nord, di influenza comunista, e la Repubblica del Vietnam del Sud con a capo Bao Dai. Per mantenere la stabilità in Oriente, il presidente Eisenhower favorisce la nascita della South East Asia Treaty Organization (SEATO), a cui aderiscono gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia, l'Australia, la Nuova Zelanda, le Filippine, la Thailandia e il Pakistan.
3. Il Medio Oriente
In Tunisia è il Neo-Destour a sostenere il processo d'indipendenza, attraverso un'opposizione armata contro la Francia: il conflitto porta all'autonomia del Paese, ma la Francia mantiene il controllo sulla base militare di Mers-el-Kébir.
In Marocco invece il movimento indipendentista si riconosce nel Partito Istiqlal e nel sultano Mohammed ben Yussef, il quale viene però costretto dalla Francia a rompere i rapporti con l'Istiqlal. Una serie di scioperi e manifestazioni porta il nuovo sultano Ben Arafa, nominato dai francesi, ad abdicare:
L'autorità viene riconosciuta a Ben Yussef. In Algeria è Ben Bella a guidare il Fronte di liberazione nazionale, costituito nel 1954. Le autorità francesi, due anni dopo, fanno dirottare un aereo marocchino su cui è presente Ben Bella, per poi arrestarlo, e colpiscono il villaggio tunisino di confine Sidi Sakiet. Il Fronte di liberazione è però troppo debole per reagire, lasciando così libera la creazione dell'Organisation de l'Armée Secrète. Questo gruppo, formato dagli ex coloni che vogliono ottenere il controllo dell'Algeria, opera attraverso azioni terroristiche, tra le quali un attentato a de Gaulle, considerato troppo disimpegnato dall'organizzazione. Nel 1962 l'Algeria ottiene l'indipendenza, ma i civili vengono abbandonati alle violenze dei terroristi e sono costretti a fuggire dal Paese. Nel Medio Oriente il movimento di nazionalismo panarabo si concretizza, nel 1945, nella Lega Araba.
3a. La nascita di Israele
Dopo la Seconda Guerra Mondiale si verifica un aumento delle migrazioni ebraiche in Palestina, che vengono fermate dalla popolazione locale attraverso dei pogrom. Nasce così l'organizzazione militare Habana, a difesa degli insediamenti ebraici di kibbutz, e i gruppi armati clandestini Irgun e Stern.
La Gran Bretagna trova una soluzione con il piano Morrison, messo in atto dalla commissione UNSCOP, con il quale si frammenta la Palestina in 4 zone: un distretto arabo, uno ebraico, Gerusalemme internazionalizzata e il deserto del Negev.
Il 15 maggio 1948 lo Stato di Israele si dichiara indipendente ed entra a far parte delle Nazioni Unite.
Lo scià iraniano Mohammed Reza Pahlavi cerca di allinearsi alle politiche occidentali, ma viene spinto dai nazionalisti di Mossadegh a nazionalizzare i beni dell'Anglo-Iranian Oil Company. I servizi segreti CIA arrestano Mossadegh e si
arriva a un accordo tra l'Iran e le compagnie petrolifere occidentali. La crisi di Suez Nel 1952 in Egitto Naguib rovescia con un colpo di stato la dinastia di re Faruq, ma viene, nel 1954, arrestato e sostituito da Gamal Abdel Nasser. Quest'ultimo segue la politica di un "socialismo arabo" laico e progressista e riesce ad ottenere il riconoscimento egiziano del Canale di Suez e il ritiro delle installazioni militari inglesi dall'area. La Turchia stipula un'alleanza con il Pakistan nel 1954, con l'Iran, attraverso il patto di Baghdad del 1955, e con la Grecia e la Jugoslavia, con il patto balcanico del 1953. Queste alleanze provocano la reazione di Nasser, che rafforza i rapporti con la Siria e la Giordania e da inizio ad azioni di guerriglia. Nasser decide inoltre di nazionalizzare il Canale di Suez, perciò la Gran Bretagna e la Francia si riuniscono con Israele per preparare un attacco preventivo all'Egitto. Le forzeisraeliane attaccano il Sinai nel 1956, mentre francesi e inglesi bombardano le basi egiziane e occupano i punti strategici del Canale di Suez.
L'emergere del Terzo mondo
Le ex colonie, sotto l'influenza degli Stati Uniti o dell'Unione Sovietica, vengono chiamati Paesi del terzo mondo, e si raggruppano nel movimento dei non allineati, a cui aderiscono 28 paesi nella conferenza di Bandung del 1955.
Nel 1958 de Gaulle visita l'Africa subsahariana e propone un referendum per l'adesione alla Communauté Française, a cui inizialmente aderiscono tutti i Paesi, tranne la Guinea. Tuttavia, gli Stati cominciano, negli anni successivi, a distaccarsi, fino a che nel 1960 raggiungono l'indipendenza il Senegal, il Mali, la Costa d'Avorio, il Dahomey (ora Benin), la Repubblica Alto Volta (ora Burkina Faso), il Niger, la Repubblica Centrafricana, il Congo-Brazzaville, il Gabon, il Ciad, la Mauritania, il Camerun e il Togo.
Per quanto riguarda le colonie inglesi,
Nel 1957 la Gold Coast diventa indipendente (ora Ghana), così come la Nigeria nel 1960, la Sierra Leone nel 1961, l'Uganda nel 1962, il Malawi nel 1964, il Tanganika e Zanzibar, poi uniti nella Repubblica di Tanzania, lo Zambia nel 1963 e il Kenya. Altri Stati prima di diventare autonomi devono liberarsi dal sistema discriminatorio dell'apartheid, come il Sudafrica e la Rhodesia.
Il Congo diventa indipendente nel 1960, ma va incontro a una crisi quando i movimenti autonomisti si raggruppano nella regione del Katanga, sotto la guida di Moise Ciombe. Il primo ministro Patrice Lumumba chiede l'intervento sia dell'ONU che dell'Unione Sovietica, che critica l'intervento del segretario dell'ONU Hammarskjöld. Lumumba viene ucciso nel 1961 dalle milizie del Katanga, ma si raggiunge una certa stabilità dal 1965, con l'elezione di Joseph-Désiré Mobutu.
5. L'America Latina
L'America Latina diventa una fonte di
Preoccupazione per gli Stati Uniti, che temono la penetrazione del nazismo nelle comunità tedesche e italiane. Nel 1945 in Argentina con un colpo di stato sale al potere il filonazista Pedro Ramirez, che viene sostituito dall'amministrazione Roosevelt con Edelmiro Farrell.
Gli Stati Uniti mettono in atto anche un sistema di affitti e prestiti e degli accordi multilaterali, come il patto di Rio nel 1947, per la difesa delle Americhe, e l'Organizzazione degli Stati americani con la conferenza di Bogotà del 1950.
Nonostante l'impegno statunitense, l'Unione Sovietica riesce ad esercitare una certa influenza sulle "banana republics". Nel Guatemala, infatti, il governo di Jacobo Arbenz Guzman attua una riforma agraria che colpisce negativamente la compagnia statunitense United Fruit: gli Stati Uniti, con un'operazione CIA, armano dei gruppi ostili ad Arbenz in Nicaragua e riescono a far assumere il potere a Carlos Castillo Armas, il quale torna
a promettere concessioni alla United Fruit.
CAPITOLO VI – LA BREVE STAGIONE DI UN MONDO BIPOLARE: DALL’ETÀ DELLE CRISI ALLE PREMESSE DELLE GRANDEDISTENSIONE(1957-1969)
1. Il confronto Est-Ovest
Per l’Unione Sovietica questo decennio rappresenta una fase di crescita: