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MADONNA DELLE GRAZIE di BERNARDO DADDI
Riprende l'impostazione duccesca della Madonna Ruccellai. Madonna in trono con bambino con angeli adoranti intorno. Trono sopraelevato da gradini poligonali ha una spalliera cuspidata decorata a ganci rampanti e rivestita da un baroccato vermiglio con ornamenti dorati. Prospettiva ad un unico punto di fuga che coincide con il volto della Madonna che accarezza con dolcezza il bambino.
AFFRESCHI CAPPELLA BARONCELLI di TADDEO GADDI
Ciclo con storie della Vergine. Scena Dell'annuncio Ai Pastori: 2 pastori dormono su di una roccia e sono destati dall'improvviso arrivo dell'angelo nell'angolo in alto a destra che squarciando la notte con la sua luce divina annuncia la nascita di Gesù, questo aresco è considerato da molti il primo "no urno" dell'arte occidentale. Anche il pastore di spalle si protegge realisticamente gli occhi dal bagliore improvviso che attorno all'angelo sembra quasi una nube di fuoco.
Studio evoluto
vita. La luce, proveniente da una finestra a sinistra, illumina la scena, creando contrasti di chiaroscuro e mettendo in evidenza i dettagli delle figure e dell'architettura. L'uso sapiente della prospettiva contribuisce a creare un senso di profondità e tridimensionalità. Le tonalità calde dei colori utilizzati conferiscono un'atmosfera suggestiva e coinvolgente. Maso di Banco, con la sua maestria artistica, riesce a trasmettere l'importanza e la grandezza del momento rappresentato, coinvolgendo lo spettatore e suscitando emozioni intense.Scultura italiana del 300
Sugli esempi di Pisano e Arnolfo si indirizza verso una libertà espressiva, a nge a riferimenti classici e si spinge al naturalismo.
Lorenzo Maitani (1270-1330)
Nasce a Siena e si presume una formazione vicina alla bottega di Pisano. Carriera artistica matura ad Orvieto, dove si trasferisce no alla morte.
Facciata del duomo di Orvieto: Nominato nel 1310 soprintendente generale per la facciata del Duomo di Santa Maria Assunta, lui realizza il programma decorativo dei 4 pilastri di base della facciata realizzando alcuni rilievi.
Nel 1° pilastro prendono parte le storie della Genesi -> scena della CREAZIONE DI ADAMO: i personaggi presentano un modellato nuovo, il corpo di Adamo è reso con nuovi intenti realistici, sia la posa che l'anatomia. Anche il corpo del creatore emerge con evidenza quasi trasparendo attraverso le so li ves mostrando una padronanza dei mezzi tecnici completamente nuova.
MONUMENTO FUNEBRE DEL VESCOVO ANTONIO
D’ORSO di TINO DI CAMAINO In Santa Maria del Fiore nel 1321 dedicatogli dai oren ni xkè difese la ci à durante l’assedio di Arrigo 7. Manca il tabernacolo archite onico e alcune gure che dovevano contenere ed uni care il tu oma comunque colpisce per la sua monumentalità. Su 3 mensoloni marmorei in ssi nella parete, sopra una scri a incisa recante la rma dell’ar sta, siimpostano due arcate pensili a tu o sesto sulle quali tre leoni sorreggono il gigantesco sarcofagoall’an ca sopra il quale troneggia la statua del vescovo. La statua ha gli occhi chiusi e la testa reclinata sulla spalla destra, il collo incassato e le maniincrociate sul ventre, appare come in un sonno profondo quasi mortale. L’intero monumento sembra così assumere il valore di allegoria della morte alla qualecontribuiscono anche le ra gurazioni sul sarcofago sopra u o nella scena in cui è arrivato ilmomento del giudizio divino sulla sua vita, lui è inginocchio con alle spalle la Vergine, angeli esan mentre viene srotolato il rotolo con le azioni compiute in vita. Modellato morbido e realismopacato. 53titttt ti tt ti ti ti tti tt tti ti tt ffti ti ti fi ffi tifi tt tt tt ti tt ti fiti tti ti fi ti ttiti tt tt ti tt tt tt tt tt ti fitti ti tt tt ti tt tt ti ti fi fi tt fi ti titi ti tt ti ti titi titi ttMONUMENTO FUNEBRE DEL VESCOVO GUIDO TARLATI di AGOSTINO DI GIOVANNI
Nel Duomo di Arezzo, rmato e datato al 1330, h. 13 m. ca.
Si compone di 1 grandiosa edicola mpanata con arco a tu o sesto e terminazione cuspidata conpinnacoli e ga oni go ci. In basso nella parete sono murate 16 lastre a rilievo con momen dellavita del vescovo, conclude la stru ura un ampio vano coperto con volta a bo e casse onata.
Scena con la CORONAZIONE DI LUDOVICO IL BAVARO: l’imperatore in ginocchio è rappresentatoinsieme alla moglie in a o di essere incoronato Re d’Italia dal vescovo Tarla nella basilicamilanese di Sant’Ambrogio,
riconoscibile dal te o e dalla cupola vis come se ci trovassimo all'esterno, fra una schiera di ecclesias ci e dignitari di corte. Modellato semplice ma espressivo. Andrea Pisano (1290-1348) Si rifà ai modelli della pi ura di Gio o.- Porta sud del ba stero di Firenze: opera + imp e una delle > del 300. Firmata e datata 1330, sicompone di 2 ante decorate con 14 formelle di bronzo di contorno mis lineo e quadrilobato. Isogge riguardano la vita di San Giovanni Ba sta, le virtù teologali e cardinali con l'aggiuntadell'umiltà. Per la fusione sembra essersi servito anche di maestranze veneziane. Nella formella di 'San Giovanni visitato in carcere' l'in uenza gio esca si vede in modo evidentesul personaggio anziano che si piega fa cosamente verso destra e con naturalismo si aggrappa allesbarre del ba sta che, pur essendo il sogge o principale, non viene rappresentato. Gli altri 3 discepoli ges colano tra loro in modo espressivo. LaLa semplicità estrema delle architetture e l'immediatezza dei gesti e delle posture conferma quanto la ricerca artistica di Andrea mantenga un rigore classico con un'invenzione nuova e di immediata comprensibilità.
Andrea Orcagna (1308-1368) - tabernacolo della Vergine
Opera più significativa all'interno della chiesa di Orsanmichele. Struttura unica quanto assegnato funzione, a metà tra una piccola architettura votiva e una grande e complessa scultura, con integrata la Madonna delle grazie di Bernardo Daddi. Finanziato dalla confraternita dei Laudensi, il tabernacolo venne realizzato tra il 1352 e il 1359 per custodire in modo degno l'immagine.
Grandiosa struttura, scolpita in marmo bianco di Carrara, è posta in fondo alla navata destra della chiesa per offrire ai fedeli solo due facce. Pianta quadrata, si compone di uno zoccolo, ornato con bassorilievi con storie della vergine, allegorie della virtù, santi e profeti, in un ricco ornamento di gusto gotico.
4 colonne torreggianti, moscate con angeli reggi candelabro e leoni accovacciati alla base. 4 pilastri angolari con ricchi decori in oro e smalto colorato, sorreggono un arco a tutto sesto e la sovrastante cornice, anch'essa con bassorilievi, statue e decori reali. 4 alzate triangolari inquadrate da 4 pinnacoli gotici che delimitano il piano d'imposta o agone. La struttura a cupola è indipendente e si accede da una scala interna. La struttura è stata fatta per assemblaggi, solo con perni e leghe metalliche. Raffinati particolari decorativi, bassorilievi con forte espressività dei volti.
CICLO MUSIVO: La cupola del Battistero di San Giovanni a Firenze conserva una delle esperienze musive più importanti della storia pittorica italiana tra il XII e il XIV secolo, il grandioso apparato decorativo dell'intradosso della cupola. Realizzazione tra il 1240 e il 1310. Un'impresa del genere richiese la mobilitazione di tutti i maggiori artisti del tempo. L'enorme spesa fu in gran parte sostenuta
Dall'arte dei mercanti, che in San Giovanni Battista aveva il suo protettore. La corporazione voleva legare il proprio nome a un'opera tanto grandiosa. Il complesso ciclo occupa una superficie di 1000 metri quadrati e si articola in sei diversi registri che partono dalla lanterna centrale per arrivare all'imposta ogivale del tamburo. I restauri hanno snaturato l'opera originale, quindi è incerto l'autore. Nonostante le numerose bozze che vi hanno lavorato, si denota un'unitarietà del progetto decorativo. Al trionfo del fondo dorato si aggiunge una percezione gotica. Con il secondo registro inizia il grande progetto iconografico della cupola, si sviluppa sugli otto spicchi e rappresenta 'il creatore fra le nove gerarchie angeliche' -> la figura di Cristo tra gli angeli occupa lo spicchio occidentale, essendo allineato all'altare e all'ingresso, quindi inteso come punto di vista privilegiato della composizione. A sinistra due
gure angeliche in ogni spicchio. Il cristo rappresentato in piedi benedicente alla maniera bizantina e un libro con scritto 'Dio creò gli angeli'. Ai suoi lati sono sospesi nel fondo oro una coppia di angeli. Per datazione successivi sono i mosaici del Giudizio Universale, figura che ruota attorno alla figura di Cristo giudice, che divide la narrazione in due diversi settori. Nel registro inferiore si sviluppa la rappresentazione dei dannati e l'inferno. 1260-75. In essa la decorazione musiva tocca i suoi valori più alti e innovativi. A ciò si può legare l'influenza di Cimabue. Dai sepolcri scoperti emergono i risorti, sui quali esseri infernali si accaniscono con strumenti di sofferenza. I dannati vengono spinti dai demoni verso una grotta infuocata. Al centro emerge la figura di Lucifero, in atto di divorare i dannati. Il signore è rappresentato con sembianza umanoide, con corna e bocche di serpente che gli fuoriescono dalle orecchie. La fantasia dellarappresentazione e la cura con cui vengono descritte le pene costituiscono un punto alto dell'arte musiva gotica. L'intento narrativo è nuovo e vivace. 54fi tt fi fi tti fi ti ti ti ti ff tt tti tt tt fi ti fi tti fltiti tt ti ti tifi ti tttt ti ti ffti ffiti fi tti ti ti tt titt tt ti ti ti ti ti tt ti titti fi tttt ti tt ti titititt ti titi fl tt fi ti tt ti ti fl tttt tt tt ti ti ti tti tt ti ti tti ti ti titt titttt ti tt tt ti tt ti titt titt tt fi ti tt tt ti ti> CICLO PITTORICO: Al chiero e l'Oratorio di San Giorgio a Padova La basilica è sempre stata il fulcro della città. L'oratorio fu voluto da un aristocratico che era in ottimi rapporti economici e politici con i Carrara, signori di Padova. Costruzione di pianta rettangolare, appare simile alla cappella degli Scrovegni. Si differenzia per le 4 esili lesene sulla facciata in funzione di contrafforte. Fu pensata come mausoleo della famiglia Lupi di Soragna. L'apparato decorativo viene affidato ad Altichiero, a votra 1369 e 1384 presso le cor dei Carraresi. Cicloul mato intorno al 1384,