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KOFUN​​

PERIODO (300-710 d.C)

Prende il nome dalle tombe kofun: sepolture per persone di un certo ceto sociale → maggiore stratificazione

sociale, suddivisa in clan.

La più importante è la tomba dell’imperatore Nintoku nel Sakai (immagine)

Si presentano sotto forma di tumuli, formati generalmente da

una parte in alto tonda e una inferiore a triangolo che lo fa

assomigliare a un buco della serratura. E’ circondato da fossati,

lungo cui si trovano tanti pali, su cui venivano poste piccole

​ Haniwa​​

sculture di argilla o terracotta chiamati , figure che

possono essere:

Case → luoghi familiari, edifici che ci mostrano anche com’era

l’architettura del tempo

Barche → veniva praticata la pesca

Animali

Personaggi vari: dignitario che fa un gesto di sottomissione e

rispetto, ragazze… → mostrano i vari ruoli sociali

Scudi, Cavalieri e cavalli

​ bronzo​​

Sempre nel periodo Kofun si ha la nascita degli specchi di : simbolo della

divinità solare Amaterasu, venivano donati ai capi locali per creare alleanze politiche.

Avevano una parte lucida e il retro decorato con decorazione geometrica di 3 diversi

tipi.

ARCHITETTURA SHINTOISTA

Shinto: nasce come risposta ai bisogni di una cultura agricola → kami= divinità, figure invisibili, benevole e

che abitano i fenomeni naturali → hanno una casa chiamata iwakura

Il santuario

● è costruito in legno (naturale o colorato)

● posto nella vegetazione, ma con un recinto

tamagaki​​

che lo separa da essa (​ )

● L’ingresso alla zona sacra è segnato dai

torii​​ : cancelli solitamente lignei ad incastro, che

possono essere presenti in grande numero e in

materiali diversi, ma hanno sempre la stessa forma

● poi il fedele sale delle scale di pietra e poi

​ sando​​

percorre un sentiero, il , simbolicamente

lungo ​ ​ ​ chozuya​​

● si purifica nel temizuya​

/ , una

fontana in cui si lava mani e bocca ​ toro​​

● lungo il sando si trovano i , lanterne

decorative in pietra, con funzione di luce votiva

kagura-den​​

● : edificio dedicato alle

rappresentazioni del teatro no e della danza

kagura, sacri per lo shintoismo

Shamusho​​

● : ufficio amministrativo del

santuario

Ema​​

● : tavolette di legno votive, in cui i fedeli scrivono le preghiere

Sessha​​

● : piccoli santuari ausiliari

Komainu​​

● : “cani leoni”/”leoni coreani” a guardia del santuario. Di solito in coppia, shishi (bocca aperta)

rappresenta

Honden​​

● : santuario vero e proprio, dove risiede la divinità (identificata dagli oggetti sacri), accessibile

solo all’imperatore e in rarissimi casi ai monaci. La sua forma deriva da quella del classico fienile.

​ ​

NB: Il tetto del santuario shinto è unico: sempre spiovente, è attraversato da dei paletti orizzontali corti, i

​ ​

katsuogi

, decorati in oro; all’estremità del tetto si incrociano due aste sottili dette chigi

, che rappresentano la

connessione fra cielo e terra: questi possono avere valore strutturale o essere puramente decorativi.

● Il santuario di Ise

Uno dei più importanti, unico perché legato alla famiglia

imperiale: fino al 14esimo secolo la sacerdotessa a

capo del santuario apparteneva alla famiglia imperiale;

dal p.Meiji lo shinto diventa la religione di stato, e il ruolo

passa nelle mani dell’imperatore fino alla fine della

seconda guerra mondiale. Da allora il ruolo è di nuovo

di una donna legata alla famiglia imperiale. ​

Ha uno stile unico, chiamato shinmei zukuri (estrema

semplicità), che, essendo legato alla famiglia imperiale,

non può essere utilizzato per altri templi. Costituito da due edifici indipendenti:

geku​​

- : “villaggio esterno”, dedicato a una

divinità

naiku​​

- : “santuario interno”, dedicato alla dea del

sole; è costruito in legno di cipresso su pilastri infissi nel terreno → deriva dalla struttura del granaio.

kodenchi​​

C’è inoltre uno spazio vuoto (​ ), con una tettoia retta da un pilastro, che sta ad indicare il luogo dove

era stato costruito il tempio precedente e dove verrà ricostruito il tempio nuovo (ogni 20 anni).

iwa​​

Meoto no : rocce “marito e moglie”, rappresentano l’ingresso acquatico del santuario, e infatti sulla roccia

più grande è posto un piccolo torii.

● Izumo taisha

dedicato a Okuninushi no Mikoto, un discendente di Susanowo. La sua sala principale si dice sia stata

costruita sul modello dei palazzi dei primi sovrani Yamato. Tutta la struttura è circondata da una veranda e

sormontata da un tetto ricurvo. Le scale che accedono alla veranda non sono centrate.

→ questa configurazione è detta taisha zukuri

, e si ritiene sia lo stile architettonico più antico tra i santuari.

● Kasuga taisha

a Nara, fondato nel 768, apparteneva alla famiglia Fujiwara. è famoso

per i suoi corridoi dai tetti spioventi sotto cui vi sono lanterne (toro), a

scopo votivo e di illuminazione.

ARCHITETTURA BUDDHISTA

​ Nei primi templi erano essenziali:

chumon​​

- : lett.“ingresso centrale”, il portale d’ingresso, solitamente posto a sud

pagoda​​

- : struttura principale, derivata dal pinnacolo degli stupa indiani

kondo​​ ​ ​

- : la sala d’oro, talvolta chiamata anche hondo o semplicemente “sala principale”, contenente

l’altare principale del tempio e le immagini sacre

- gli edifici necessari, come la cucina, gli alloggi dei monaci ecc, erano costruiti al di fuori del recinto di

mura

I templi costruiti durante il periodo Asuka e Hakuho trassero ispirazione da modelli coreani (ricordare che

erano i Soga i principali sostenitori della religione, all’inizio, e che chiamarono numerosi artisti e artigiani per

costruire nuovi templi): Asukadera

iniziato nel 558, presenta una pianta simile a quella dei templi coreani: una

pagoda centrale a base quadrata con 3 kondo che l’accerchiano; l’intera

struttura circondata da un corridoio coperto, con un unico ingresso.

Al di fuori del principale complesso c’erano diverse strutture: un archivio di

​ kodo​​

sutra e una sala di lettura, .

Quando la capitale si spostò a Nara, anche l’edificio la seguì: diventò il

Gangoji, ma con una forma completamente diversa.

Shitennoji

ad Osaka, faceva parte della struttura urbanistica della città. Costruito su una

struttura assiale: la pagoda e l’unico kondo sono distribuiti lungo la mediana

del rettangolo del recinto.

Horyuji

Prima chiamato Wasukadera, dopo essere stato incendiato nel 670 ha preso un nome più “cinese”.

Collocato 11 km a sud di Nara, è un esempio di bilanciata assimetria: il chumon è un po’ non centrato, e il

kondo è occupa più spazio sul terreno della pagoda, che però bilancia il tutto con la sua altezza.

Essa infatti è composta da 5 piani, con 5 tetti (alternati fra funzionali e puramente decorativi); l’area

dell’ultimo piano è circa la metà di quello terra, dando una sensazione di leggerezza non presente in altri

templi. Il palo centrale, inoltre, è un unico pezzo di legno che unisce la punta della pagoda con il terreno,

dove è incastrato e sotto cui ci sono dei tesori buddhisti (sutra ecc). (simboleggia unione fra cielo e terra)

​ ​

Lo Yumedono (la sala del sogno) è una struttura dalla base ottagonale su una

piattaforma rialzata.

è chiamata così perché si dice che lì vi sia apparso un Buddha in sogno a

Shotoku. Yakushiji

La sua storia inizia con l’imperatore Tenmu, il fondatore dei

Fujiwara, che lo fece costruire nella speranza di aiutare la

consorte Jito, affetta da una malattia agli occhi. Il Buddha

Yakushi, infatti, è conosciuto come il Buddha della medicina e

della guarigione. Risale al periodo Nara.

Ha una struttura simmetrica, con un hondo e due pagode.

→ l’enfasi era sull’hondo, un edificio a due piani davanti a cui c’è

un’ampia sala per riunirsi ad ammirare la triade di Yakushi

Tecnica del doppio tetto (​ mokoshi

) per ciascun piano dell’hondo

e delle pagode.

Todaiji

Fatto costruire dall’imperatore Shomu nel 728 d.C (periodo Nara),

è un edificio enorme: due pagode di sette piani alte 101m; a nord

vi è il hondo, chiamato Daibutsuden (La sala del grande Buddha)

perché contiene l’immagine colossale del Buddha Birushana.

Dalla pianta rettangolare e alta quasi 50m, questa sala è la

struttura lignea più grande al mondo e fu distrutta durante la

guerra Genpei, ma subito ricostruita. Dietro il daibutsuden c’è il

kodo, circondato dai quartieri dei monaci e c’è anche il Kaidan’in

,

l’edificio dove venivano consacrati (strumento di potere).

Parte del complesso templare è lo Shosoin

, il magazzino

imperiale fatto costruire dall’imperatore Shomu in stile azekura

(“del granaio”): fatto in legno, costituito da pezzi triangolari ad

incastro. ​

Tra le moltissime opere contenute nello Shosoin, bisogna ricordare il Torige Ritsujo no

byobu

:

6 pannelli dipinti, ognuno rappresentante 6 realtà femminili secondo i canoni estetici

della Cina Tang.

Toshodaiji

Fatto costruire dal monaco Ganjin per essere sede della

scuola Ritsu, questo tempio è il miglior esempio

sopravvissuto dello stile tipico della seconda metà del

periodo Nara. L’area principale è formata dal chumon e dal

kondo. La lunga, bassa silhouette dell’edificio dà un senso

di orizzontalità e di stabilità, enfatizzati anche da altri

dettagli architettonici, come il sistema di trabeazione del

detto e dalla sua pienezza. NB: questo sistema del triplo

sostegno rappresenta una grande innovazione del periodo

Asuka-Nara. Il tetto è pieno, senza un timpano, ma con

degli shibi, inusuali per l’epoca. Asuka​​

Periodo (550 ca-673 d.C)

Scultura ​

Tori Busshi

: il principale scultore, al servizio di Soga no Umako e del principe Shotoku.

​ ​

- Asukadera Buddha (Asukadera, 606, bronzo dorato)

Alta quasi 3m, questa statua rappresenta il Buddha seduto a gambe incrociate e

con la schiena dritta, con tutti gli elementi iconografici tradizionali:

Le mani in una posizione particolare (​ mudra​

)

, in questo caso

➔ ​

<
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/22 Lingue e letterature del giappone e della corea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuPado di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte giapponese 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Vesco Silvia.