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Rinnovamento e declino: L'età paleologa

Acquisto di Costantinopoli da parte di Michele VIII Paleologo ma ben presto fattori di turbamento politico e sociale, ad es. a causa dell'aggressiva ascesa ottomana. Territorio ricostituito da Michele VIII era comunque ridotto, con capitale, Asia minore occidentale e Grecia settentrionale. Nell'impero c'è già coscienza drammatica della fine dei tempi. Si forma entro le élite bizantine una minoranza di latinophrones e anche questo stimola l'attenzione verso la dottrina e la cultura latine. Ma comunque la larga maggioranza del mondo culturale bizantino e gli ambienti monastici si impegnano nella difesa della tradizione dell'ortodossia. Di fronte alla debolezza dello stato schiacciato tra Occidente e Islam ottomano il mondo tardobizantino trova ancora nell'ortodossia uno strumento per la propria riaffermazione di identità; ciò porta ad una determinata ripresa di

attività ed istituzioni culturali e ad un programma di restitutio fondato sul ritorno alle radici. In questa temperie culturale si formerà la cerchia umanistica della corte despotale di Mistrà, dominata dal neoplatonico Giorgio Gemisto Pletone.

COSTANTINOPOLI Impero latino (1204-1261) con distruzioni e saccheggi, nel 1261 Michele VIII Paleologo rientra in città (cioè significa la riappropriazione e la riconsacrazione bizantina dello spazio urbano). Simbolica è anche la collocazione vicino alla chiesa dei Dodici Apostoli di un gruppo scultoreo che lo rappresenta mentre offre all'arcangelo guerriero il modello di Costantinopoli ritornata ai romani d'Oriente; annunciazione di un intento di rifondazione. Lavori alla cinta muraria e ristrutturazione del porto del Kontoskalion che diventa un complesso fortificato. Avviene il reinsediamento di veneziani e genovesi sul Corno d'Oro ma viene ridotta l'estensione di questi quartieri. Ci sono

Significative committenze architettoniche ed artistiche: restauria Santa Sofia ed alla Panagia Peribleptos; fondazione della chiesa di San Giovanni Battista alla quale viene aggiunta una cappella dedicata alla Theotokos beatissima; rinnovamento e ingrandimento della chiesa di San Salvatore in Chora; nuovo complesso monastico dedicato alla Theotokos nella regione dell'Heptaskalon; ampliamenti ad altri edifici religiosi.

Architettura civile: palazzo di Costantino Porfirogenito; palazzo di Teodoro Metochites; altre costruzioni.

Costantinopoli si ripropone come importante centro, fine di riconnetterne il tessuto urbano e di ricostruirne almeno in parte l'immagine. Poi nel secolo XIV ci saranno disordini civili e difficoltà economiche e politiche e, quindi, stasi delle opere (rimarrà attiva la zona sulla riva sud del Corno d'Oro con botteghe e magazzini, molto importante dal punto di vista commerciale mentre intorno a Santa Sofia situazione di decadimento con rovine).

L'ultimo impegno costruttivo imperiale bizantino è dato dai restauri alle mura da parte di Giovanni VIII e Costantino XI.

ALTRE CITTA' Situazione di crisi demografica, pestilenze, difficoltà comunicative ed economiche. Tessalonica si spopola e l'attività costruttiva è dedicata principalmente a restauri delle mura o alla costruzione o restauro di qualche edificio monastico. Atene, Tebe e Corinto si svuotano della popolazione. Patrasso entra in crisi nonostante le funzioni portuali. Altre città come Arta, Clarenza e Kastorià sono un po' più vitali grazie ai rapporti commerciali con l'Occidente. Altre città importanti sono: Mistrà che si forma in questo periodo in Grecia (uno degli ultimi centri vitali della tradizione tardobizantina, attirerà mercanti, nobili, clero, uomini di cultura dalla grande e lontana Costantinopoli in declino) e Trebisonda. Trebisonda: capitale del piccolo impero dei Comneni.

sul Mar Nero, conosce un significativo sviluppo (intensa attività artigianale, formazione dei quartieri mercantili genovese e veneziano entrambi con chiesa e convento e difesi da un proprio castello); divisa in città alta con piazze e sedi delle istituzioni e città bassa, entrambe cinte da mura. ARCHITETTURA Tra fine XIII e inizio XIV secolo c'è nella capitale una grande ripresa architettonica che però si spegne prima della metà del Trecento. Architettura di committenza imperiale. A Costantinopoli un palazzo civile importante è quello di Costantino porfirogenito, in un'area compresa tra la cinta esterna e quella interna e non distante dalla residenza imperiale delle Blacherne. Rimangono le strutture murarie perimetrali ed è problematico definirne la struttura e la distribuzione interne. Edificio di impianto rettangolare a tre piani, semplicità della struttura. Aspetto chiuso e severo nella facciata rivolta verso la città.

fronte settentrionale ha arcatespaziose e si apre verso un cortile ampio e difeso. Decorazione degli esterni raffinata e preziosa, soprattutto nel prospetto rivolto a settentrione con vivace bicromia di bianco e rosso; motivi a scacchiera e disegno ricco e minuzioso (l'architettura di età paleologa mostra un grande interesse per l'esuberanza decorativa nel trattamento delle superfici parietali esterne). Costruzione della chiesa sud del monastero di Costantino Lips, ha un naos ampio sormontato da una cupola (tipico dell'architettura comnena) e avvolto in un deambulatorio (nuova caratteristica). Trattamento esterno delle absidi con molte e minuziose decorazioni. Restauro della chiesa della Theotokos beatissima con la costruzione a lato di una cappella commemorativa e funeraria; rivestimenti marmorei e decorazione musiva, elaborato è il trattamento degli esterni. Intervento di restauro-ampliamento nella chiesa-monastica di San salvatore in Chora; ricostruzione

Della cupola del naos. A Costantinopoli importanti sono anche: chiesa della Thotokos Mouchliotissa e Panagia Camariotissa (hanno un impianto centralizzato tetraconco che ricompare frequentemente nella Grecia insulare e continentale). A Tessalonica prevale la scelta per edifici religiosi con pianta a croce inscritta il cui naos è avvolto (si vede nella chiesa dei Santi Apostoli e in quella di santa Caterina). Importante è anche la chiesa dedicata al profeta Elia. Ad Arta è importante la chiesa della Parigoritissa; anche qui si vede il naos tra ambienti avvolgenti, era all'epoca la soluzione più diffusa. Cupola centrale sostenuta da delle mensole, chiesa monumentale e di grande magnificenza. Chiesa racchiusa in struttura rettangolare, sembra un palazzo sovrastato da cinque cupole. Superfici esterne elaborate con la tecnica a cloisonné e ornamentazioni, colori rosso e bianco. A Mistrà sono importanti: chiesa di San Demetrio, chiesa dei santi Teodori

del monastero del Brontochion, chiesa di santa Sofia, chiesa della Peribleptos; queste ultime due hanno pianta cruciforme inscritta in un quadrato e pentacupolata. Importante è anche la chiesa principale dedicata alla Hodegetria del monastero del Brontochion; pianta basilicale al pian terreno e struttura a croce inscritta e pentacupolata a livello delle tribune, ricerca di monumentalità. A Mistrà importante è anche la residenza despotale, ultimo esempio di architettura palaziale bizantina. Complesso con pianta a "L" aperta sulla piazza della città, diversi elementi architettonici occidentaleggianti, linguaggio architettonico severo.

SCULTURA Tendenza al rinnovamento. In ambiente costantinopolitano si sente interesse per altorilievo e modellato morbido- si vede: in icone marmoree della Blachernitissa o dell'arcangelo Michele provenienti dal monastero costantinopolitano della Peribleptos; rari capitelli con busti di apostoli o di santi militari

Conservati in diverse sedi; ripresa di modelli di età giustinianea come capitelli di acanto spinoso, a cornucopia, a pannelli. In area greca importante è la tecnica decorativa a champlevé (applicata soprattutto ai sarcofagi) - disegno inciso sulla superfice lapidea e poi sfondo abbassato e riempito con mastici colorati. In età paleologa sono importanti anche rari esempi di intaglio ligneo; battenti lignei di Elassona con tracce di intarsio e figure di animali stilizzate, porta di Iconostasi da Perama, altri esempi dai monasteri del monte Athos. Larga serie di oggetti devozionali in steatite, come le icone: icona dell'Eleousa con i santi Giorgio e Demetrio al rovescio; piccola icona bilaterale con la Hodegetria e al rovescio un gruppo di santi a cavallo. Altri oggetti in steatite sono: placchetta rettangolare con la Presentazione al tempio (si trova al Museo Benaki di Atene) e la placchetta del Louvre con San Demetrio. Importanti sono anche le piccole icone in bronzo.

Quindi in questo periodo coesistono tendenze diverse e si vede l'interesse per il trattamento plastico della figura.

MOSAICO Costantinopoli. Deesis nella tribuna meridionale di Santa Sofia, apre la nuova e ultima stagione dell'arte musiva a Costantinopoli. Opera che si attribuisce al 1261, vista come atto devozionale dei Paleologhi. Opera di considerevoli dimensioni e di elevato livello artistico e tecnico. Si vede ripresa dei modelli antichi sull'iconografia del Cristo in trono e sul piano tecnico nella disposizione delle tessere sul fondo aureo secondo un motivo a pelte (scopo di produrre effetti di vibrazione luminosa). Si vedono anche sicurezza del disegno, senso dello spazio, armonia nella composizione e nelle proporzioni delle figure, delicata gradualità dei passaggi di colore. Trattamento che si potrebbe definire intimista dei volti, del pathos trattenuto e umanissimo della Theotokos e di San Giovanni Battista. Il vero tema della rappresentazione non è

più ilpotere imperiale (come negli altri mosaici della stessa tribuna) ma la spiritualità tardobizantina. Ciclo musivo della cappella della Thotokos beatissima: nell’abside una Deesis con il Cristo in trono e la Vergine con San Giovanni Battista; Pantokrator domina nella cupoletta accompagnato da profeti; scene del Dodekaorton- modi espressivi non sono distanti da quelli della Deesis di Santa Sofia ma di tono meno elevato, figure e scene dai toni chiari e luminosi, resa della plastica e dei corpi nello spazio. Decorazione musiva della chiesa di San Salvatore in Chora, nuovo passaggio della ricerca espressiva costantinopolitana. Opere volute da Teodoro Metochites, uomo di lettere e committente di alto rango, collezionista di antichità nella sua importante biblioteca, convinto assertore del ruolo di erede della grecità classica svolto da Bisanzio. Decorazione di san Salvatore in Chora: linguaggio innovatore, prezioso e raffinato; opere narrative caratterizzate da realismo,

ambientazioni di paesaggio ed elaborate architetture fantastiche; libertà compositiva ed espressiva, le figure sono colte in tensione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
32 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/07 Civiltà bizantina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SofiaBu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte bizantina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Canuti Gabriele.