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RIFLESSIONE SUL LEGAME TRA TECNOLOGIE MEDIATICHE E RELAZIONI SOCIALI.
Le relazioni sociali sono sempre state influenzate dalle tecnologie della comunicazione. I media infatti sono parte della
costruzione dell’identità individuale.
Le tecnologie influirono molto sulla trasmissione di tendenze e mode:
- Anni ’60 boom delle culture giovanili dipende da tecnologie come giradischi e televisioni che trasmettono nuove
mode. Anche il telefono aiutò i giovani ad interagire e comunicare
Piattaforme come Faceb, Twitter… facilitano forme di socialità simili a comunità basate sulla conoscenza
reciproca. Tuttavia oggi vi è un’esagerazione di questo concetto tra i giovani e si è persa la distinzione tra vita
online ed offline.
- Anni ’90 si poteva infatti ancora parlare tra la distinzione precedente.
- Oggi invece servizi come Snapchat favoriscono uno stile di vita “always on”. Inoltre i media sociali tendono alla
non distinzione tra pubblico e privato.
I media sociali:
tra i servizi dei media digitali vi fanno parte le piattaforme chiamate social network (=media sociali)= siti web basati sulla
costruzione e sul mantenimento di legami sociali. Sono servizi web che permettono di:
- Creare un profilo pubblico
- Costruire una rete di contatti di cui spesso si possono vedere contenuti
- Creare o aderire a comunità tematiche che non sono strettamente legate alla propria cerchia di contatti.
In base a ciò: il primo social network nel 1997: SixDegrees (USA), nello stesso anno anche My space e successivamente
facebook (2004, sviluppato inizialmente per rispondere al bisogno di mettere in connessione gli studenti di Harvard)
Vi sono social network
- Generalisti: principalmente basati sulla condivisione di contenuti molteplici
- Specifici
Oggi i media sociali sono gestiti e sviluppati da aziende private. Esse hanno sviluppato modelli economici che permettono
loro di assicurarsi di guadagnare a partire dalle informazioni che gestiscono. Queste informazioni vengono infatti
rivendute a terzi come agenzie di marketing.
Un es. simile a Faceb. È Diaspora in cui non esiste una struttura centralizzata in grado di controllare il sistema,
ma numerose macchine su cui ogni utente può depositare informazioni.
Media e identità
Erving Goffman studiò i rituali attraverso i quali le persone presentano al pubblico la propria identità.
Con la metafora del teatro ritenne che i media digitali siano dei PALCOSCENICI contemporanei da cui gli individui
rappresentano la propria identità tramite un lavoro di continua costruzione.
Ad evidenziare l’importanza dei media sociali per l’identità delle persone possiamo parlare di un fenomeno
chiamato: aldilà digitale = alla morte di un individuo il suo profilo facebook rimane attivo, i cari possono scrivere
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Sofia Mingardo CMP1 Sociologia
ricordi e memorie sul profilo di tale persona, creando una sorta di immortalità virtuale, in cui l’identità digitale della
persona deceduta sopravvive alla sua morte.
I “rituali di presentazione del se” (Erving Goffman) sono ricalibrati per adattarsi ai media digitali; aprire un profilo, scegliere foto, amici, gruppi, ecc.. sono
modi per rappresentare in pubblico alcune caratteristiche della propria identità. Nei media sociali però il contenuto dell’informazione pubblicata non è
meno rilevante rispetto al contesto in cui avviene la comunicazione (se posto sulla pagina di una mia amica una foto di una spiaggia, questa
simboleggia la nostra relazione).
Tuttavia i media sociali non determinano completamente l’identità di una persona, piuttosto la incorniciano.
Negli anni 2000 la diffusione della connettività e l’integrazione fra internet e telefonia ha dato vita addirittura ad una nuova
generazione chiamata: NATIVI DIGITALI (Prensky) = giovani nati a stretto contatto con computer e internet, cellulari,
tablet e console videogiochi connessi alla rete. È infatti una generazione che non ha mai conosciuto il mondo di prima.
VS
Opposti ad essi vi sono i MIGRANTI DIGITALI =nati prima dell’avvento di internet, cresciuti in un mondo di carta
stampata e tv.
Nonostante il concetto di nativi digitali, non scompaiono le classiche differenze nell’uso dei media: differenza di classe
sociale, di tradizioni culturali, di aree geografiche influenzano il modo di utilizzare i media digitali.
Pubblici o comunità?
La teoria sociologica classica distingue due forme di relazioni sociali:
1) Relazioni COMUNITARIE= alti livelli di fiducia e conoscenza reciproca. Queste relazioni si articolano nella forma
della comunità es. piccolo paese ita di provincia.
2) Relazioni SOCIALI= moderne, importanza delle associazioni con regole formali ed esplicite, come
organizzazioni burocratiche, partiti politici, con diritti e doveri regolati da leggi.
La diffusione dei media digitali ha dato il via ad una terza forma:
3) INDIVIDUALISMO IN RETE =risultato della coordinazione di una grande quantità di opportunità e scelte
individuali.
Internet rende semplice, però, la proliferazione di gruppi organizzati intorno ad interessi o stili di vita comuni si arriva per
questo a parlare di COLLETTIVISMO IN RETE.
In sociologia il termine “comunità” implica una forte densità relazionale= i membri interagiscono gli uni con gli altri.
Castells ha chiamato queste forme di interazione AUTOCOMUNICAZIONE DI MASSA =ognuno comunica con il
pubblico che lo circonda, generando un’opinione e informazioni comuni.
Il termine pubblico indica quindi che queste collettività sono meno dense e totalizzanti rispetto la comunità.
Una RETE è semplicemente un termine tecnico che indica un insieme di legami.
Reputazione e influenza
REPUTAZIONE = giudizio sulle qualità delle persone.
I media digitali amplificano e trasformano il modo in cui le reputazioni vengono create ed alimentate.
Molti servizi e piattaforme hanno sistemi informatici per calcolare la reputazione dei propri membri. = RATING= gli utenti
possono valutare un altro utente attribuendogli un punteggio che ne descriva l’adesione.
La reputazione garantisce una posizione migliore all’interno del gruppo. (esempio eBay)
Gli individui spesso finiscono per creare un brand personale (profilo), che include certi aspetti della sua vita e ne esclude
altri.
Le caratteristiche tecnologiche della piattaforma creata per esso struttura il lavoro di self-branding con alcune
caratteristiche (p76):
- Persistenza= cio che viene comunicato sui media sociali e in rete tende a restare nel tempo
- Replicabilità= es una foto pubblicata su Instagram puo essere rispedita su whatsapp e quindi uscire dal contesto
per cui era stata pensata
- Scalabilità: i contenuti possono diffondersi rapidamente
- I contenuti sono facilmente ricercabili.
La necessità e le possibilità di maneggiare il proprio brand stanno crescendo con il diffondersi di sistemi per la
misurazione dell’influenza degli individui. Gli algoritmi su cui si basano questi sistemi calcolano le dimensioni del network
raggiunto da un individuo e la sua capacità di generare interazioni.
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Sofia Mingardo CMP1 Sociologia
Es. gli influencer = individui con indici di impatto molto elevati che sono in grado di mobilitare un gran numero di
altri utenti grazie alle dimensioni della rete. Questi individui sono considerate risorse importantissime nelle azioni
di marketing.
Oggi, la propria reputazione online influenza largamente la possibilità di accedere ad un determinato lavoro.
Critiche alla società in rete
Il tecnopessimismo è sempre esis.to, in particolare per i media digitali.
-> L’arrivo di nuove tecnologie provoca sempre critiche e polemiche:
1) Nel 18esimo secolo il romanzo era accusato di distogliere le giovani donne dai loro ruoli sociali
2) Negli anni 30 il jazz ed il cinema erano vis. come distruttori della fibra morale delle nuove generazioni
3) Negli anni 60 la tv era accusata di distruggere le comunità tradizionali
4) Negli anni 80 le videocassette erano incolpate di generare violenza così come negli anni 90 i videogiochi.
Le critiche oggi sono generalmente:
- Per quanto riguarda le relazioni in rete: tendono ad essere fredde e meno coinvolgenti
- Nascita di fenomeni che mettono ansia come il sexting: scambio di messaggi o immagini dal contenuto sessuale
esplicito
- La natura immersiva dell’esperienza online tende ad assorbire le persone in un mondo parallelo.
gibson anni 80: parlava di cyberspazio
Sherry Turkle: “un mondo in cui staremo insieme ma soli”.
MA le ricerche empiriche hanno un quadro molto differente: le persone che usano la rete tendono ad avere reti sociali più
estese. Pare che lo spazio di internet non tenda ad allontanare le persone, ma piuttosto alimentare la ricchezza della vita
sociale. COLLABORAZIONE ONLINE
4.
Premessa: la rete facilita e permette processi di cooperazione tra pari come il “peer-to-peer”.
I media collaborativi
Ad oggi, gran parte dei servizi presenti online è interattivo e partecipativo per gli utenti.
Il web è caratterizzato da software e piattaforme semplici da usare proprio per questo motivo. Si parla di contenuti creati
dagli utenti per descrivere i servizi online che offrono a chiunque la possibilità di contribuire a produrre contenuti culturali.
Gli esempi di questo fenomeno esploso negli anni 2000 sono:
- I media BROADCAST che permettono agli utenti di scegliere quali contenuti scaricare
- I BLOG - Wiki (software di scrittura collettiva che permettono a più persone di lavorare allo stesso documento)
- Servizi commerciali come Youtube e Flickr
- Servizi di E-COMMERCE come Amazon ed Ebay
- Piattaforme di MASHUP come Google Maps: permettono di aggregare informazioni prese da fonti diverse per
creare un sito o un’applicazione (google map)
- I sistemi di TAGGING : gli utenti possono aggiungere un tag al contenuto
- Sistema di RATING (TripAdvisor): gli utenti possono votare un contenuto
- I SOCIAL SOFTWARE Gli utenti da consumatori diventano “prosumer”.
- Uno degli esempi più chiaro è quello del fandom, comunità di fan che sono sempre più coinvolte nella produzione
di contenuti (Come per Star Wars di George Lucas).
La pubblicazione online non è, quindi, piu solo riservata agli informatici.
Ogni azienda sceglie il proprio approccio a seconda delle proprie esigenze e necessità.
Il dilemma della partecipazione
Per la teoria politica moderna PARTECIPAZIONE= distribuzione del potere verso i cittadini tramite processi decisionali
democratici e relazioni di potere egualitarie. Ma il problema sta gia nel fatto che gli utenti contribuiscono solo
marginalmente ai processi decisionali.
Alcuni autori hanno utilizzato questa teoria per analizzare il web collaborativo.
Hanno cosi differenziato 7
Sofia Mingardo CMP1 So