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CENTRALITA’ DEL LAVORO:
Tutta la sociologia classica pone come tema fondamentale il lavoro, che si tratti di
divisione del lavoro o struttura di produzione. L’analisi delle caratteristiche del lavoro
come attività produttiva servivano per descrivere e spiegare l’avvento della società
lavoro
moderna. La centralità del lavoro parte quindi dall’ipotesi che il sia l’elemento che
garantisce l’identità ai singoli individui del mondo moderno e allo stesso tempo è una
chiave di volta per capire la strutturazione della società perché l’individuo si definisce nel
quadro di una struttura sociale incentrata sul lavoro.
Nella modernità contemporanea il lavoro rimane al centro dell’attenzione ma si parte dal
presupposto opposto: il lavoro non è più una risorsa di senso, non definisce più i confini e
la qualità dell’esistenza. Le trasformazioni sociali e economiche hanno ridefinito il lavoro,
che diventa flessibile, precario, quindi non è più possibile considerarlo come elemento
chiave dell’identità e della struttura della società.
Ci si chiede se le vecchie categorie utilizzate per l’analisi della modernità siano ancora
valide oppure se siano degli strumenti che potrebbero essere lasciati in disparte; ad
esempio la nozione di classe sociale è ancora applicabile e utile? Un sociologo del lavoro,
Gallino, sostiene che la lotta di classe ha solo modificato la sua forma, è ancora
essenziale leggere il contesto europeo attraverso questa categoria. Per Gallino la lotta di
classe continua a essere presente anche se le classi sociali sono meno visibili.
INDIVIDUALIZZAZIONE:
Non c’è una sociologia classica che non abbia messo al centro l’analisi dei processi di
La modernità è sempre stata legata all’individualizzazione.
individualizzazione. L’ipotesi più
ricorrente è che più la modernità si sviluppa più l’individuo diventa autonomo,
indipendente, consapevole della propria unicità. Si tratta dell’aumento della rilevanza
dell’individuo rispetto la società.
Il processo di individualizzazione rimane anche al centro della sociologia contemporanea,
questione dell’identità personale o collettiva.
ma si trasforma per lo più nella In Bauman
soprattutto si coglie questo tentativo di leggere l’individualizzazione post moderna come
costruzione della propria identità.
un problema legato alla L’analisi delle strategie di
costruzione della propria identità implica l’analisi di altre dimensioni, ad esempio la quella
lavorativa. 57
L’IDENTITA’
1). BAUMAN: DA PELLEGRINO A TURISTA
Parte di “la società dell’incertezza”
INTRODUZIONE ALLA SOCIETÀ DELL’INCERTEZZA
- Il saggio si apre con una introduzione in cui B riprende una citazione di Freud che ha a
che fare con il disagio che la civiltà moderna avrebbe prodotto nell’esperienza
dell’individuo contemporaneo e riprende l’ipotesi freudiana dello scambio tra libertà e
sicurezza che ogni individuo moderno deve accettare. Bauman sostiene che nella
società post modera questo scambio è l’esatto contrario dello scambio tipico della
modernità classica: l’individuo moderno è costretto a sacrificare la propria libertà
affinché il sistema sociale (costituito da istituzioni solide, modelli di riferimento, sistemi
l’individuo post
di valori, ideologie forti e condivise) garantisca sicurezza, mentre
moderno è costretto a sacrificare la sicurezza per affermare il principio della libertà
assoluta. B valuta questo modello di vita sociale come un modello in cui prevale il
principio di piacere (in termini freudiani). L’affermazione di questa libertà assoluta ha
però una conseguenza negativa: c’è meno sicurezza. L’individuo è più libero
(apparentemente) ma ha costruito una società sempre più incerta, in cui mancano tutti i
punti di riferimento solidi (ideologie, sistemi valoriali, istituzioni).
- I presupposti dell’analisi dell’identità individuale: l’identità è diventata un compito con
la modernità e continua ad esserlo anche nella post modernità. È un compito
essenzialmente individuale, ma allo stesso tempo è anche un destino sociale; è un
compito individuale perché grava sulle spalle del singolo individuo ma, d’altra parte,
non si tratta di un compito che può essere scelto ma di un compito che viene imposto
destino sociale.
dalla nuova configurazione del mondo post moderno, quindi un
Sopratutto nella parte del saggio in cui B utilizza le metafore, emerge il fatto che
navigazione in
costruire l’identità dal punto di vista individuale diventa una sorta di
superficie; ciò che si incontra in questo movimento è una serie di oggetti e persone
pensate come apparenza e immagine. Questo significa che nell’impresa di costruzione
criteri estetici,
della propria identità gli oggetti e gli altri sono valutati sulla base di che
rimandano perciò al gusto del singolo individuo. Quello che suggerisce B è che ci si
basa su criteri estetici non morali e che si tratta di un destino sociale perché questa
navigazione avviene in uno spazio sociale che è costruito dal mondo post moderno che
presenta la realtà sociale traducendola in prodotti di consumo. L’esperienza che si fa di
oggetti e persone è un’esperienza superficiale che si basa sull’apparenza perché
oggetti e persone vengono trasformati dal mondo post moderno in oggetti di consumo.
La logica del consumo nella società post moderna si è sostituita alla logica della
produzione tipica della società moderna, andando a modificare dapprima i meccanismi
del consumo e poi anche le relazioni di tipo personale.
- Aggregazione di individui
Possibile soluzione? di movimenti con interessi simili per dar
vita a delle trasformazioni, a un progetto di emancipazione. Ma comunque la
valutazione di B è estremamente riduttiva: tutto lo scontento che dà vita ai movimenti si
rivela di breve portata; i temi su cui il discontento sociale si basa sono relativi a
questioni locali e difficilmente riescono ad aggregare interessi più ampi e quindi un
le
numero sufficiente di individui, tale per cui qualcosa possa cambiare. “Tuttavia
esplosioni momentanee di azioni solidali che possono risultare da questi discontenti
non alterano i tratti essenziali dei rapporti post moderni … la loro frammentarietà,
ristrettezza, superficialità..” —> Gli eventi o le situazioni che rendono possibili
58
aggregazioni di questo tipo sono limitate, comunque non c’è la possibilità di costruire
grandi progetti di trasformazione politica.
- Gli individui post moderni vivono una condizione legata al rifiuto ad assumere impegni
a lunga scadenza, che ha a che fare con la crisi della responsabilità individuale, perché
secondo B l’impegno a lunga scadenza implica una responsabilità individuale che nella
società post moderna si cerca di rifuggire.
- Per un sociologo come Bauman che si colloca decisamente sul versante della post
modernità, perché dichiara in modo esplicito di volersi occupare di un epoca appena
iniziata, diventa imperativo avere e dare ai propri lettori una visione e valutazione
precisa della modernità. Questa valutazione ci facilita la comprensione della post-
modernità. Bauman propone 2 tesi:
1. Società dell’incertezza
2. Modernità liquida
1° TESI: SOCIETA’ DELL’INCERTEZZA
- Secondo Bauman la società di oggi è una società connotata da un livello di incertezza
particolarmente elevato e che tende a crescere nel tempo, mentre la modernità
classica del 900 era una società che forniva certezze.
- Questa prima formulazione teorica deriva dal dibattito riguardo la nuova epoca; molti
post modernità come l’epoca della delegittimazione delle grandi
avevano definito la
narrazioni di senso, dei grandi racconti, che vanno intesi come le grandi ideologie:
Es: si sgretola l’ideologia marxista, e quindi la speranza del processo di
• emancipazione degli individui dallo sfruttamento.
Es: ha fine la grande narrazione che derivava dalla visione illuminista che metteva al
• centro il progresso, inteso come meta finale della storia della civiltà umana, inteso
come un miglioramento senza fine della qualità di vita. Il mito del progresso senza fine
legittimava il progresso scientifico e tecnologico. Già nel corso del 900 il dubbio sulla
possibilità dell’emancipazione dal progresso si è fatto sempre più forte: oggi
sappiamo che l’idea del progresso senza fine non sta più in piedi.
- E’ una società incerta anche perché abbiamo assistito all’impossibilità di continuare a
immaginare che la scienza possa trovare un progetto di fondamento del sapere
scientifico. Non si può più pensare a un unico modello scientifico, tanto meno è
possibile pensare a un progetto di fondazione nell’ambito etico-politico perché
l’esperienza dei totalitarismi ha segnato in modo definitivo la possibilità di costruire un
modello politico su dei principi univoci. Né l’ambito scientifico, né quello etico-politico
sono in grado di fornire certezze.
- TESTO INTRODUTTIVO AL SAGGIO: RILETTURA DELL’OPERA “IL DISAGIO DELLA CIVILTÀ”
DI FREUD
Nel testo introduttivo all’opera “la società dell’incertezza” Bauman rilegge l’ipotesi di
• un testo di Freud che s’intitola “il disagio della civiltà”, pubblicato tra il 1929-30.
la civiltà è costruita sulla base di una restrizione delle
La tesi portante di Freud è che
• pulsioni. Questo modello viene ripreso da B che lo completa introducendo, nella
stessa ottica, l’analisi della post modernità. B sostiene che F il termine “civiltà” stia
per modernità, e il termine “disagio” per infelicità. Il progetto della
Lettura di B: in cosa consiste questo disagio della modernità?
• modernità è inteso come un progetto di costruzione dell’ordine sociale, che ha a che
fare con la rimozione delle pulsioni, concetto che può essere reinterpreto come ricerca
della libertà, felicità, realizzazione personale. 59
compromesso
Freud sostiene che la modernità richieda un a ci