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FAMIGLIA- I matrimoni troppo precoci hanno un'influenza aggravante sul suicidio, soprattutto per gli uomini

A partire dai 20 anni i coniugati dei due sessi si suicidano meno dei celibi

Il coefficiente di preservazione dei coniugati rispetto ai celibi varia a seconda del sesso (Bisogna vedere quale dei due sessi è più favorito in una determinata società)

I vedovi si uccidono più dei coniugati ma meno dei celibi, anche qui dipende dai sessi e dal sesso più o meno favorito, e dipende dalle tendenze possedute nello stato matrimoniale

NB: qui D. accenna che ogni rottura di equilibrio spinge al suicidio

Le donne sposate si uccidono più delle donne celibi (il fenomeno cresce in base alla durata del matrimonio)

Ma attenzione: bisogna guardare alla presenza dei figli, che attenuano i tassi di suicidio.

Le donne sposate senza figli si uccidono di una metà più delle nubili

IN GENERALE: La società coniugale nuoce alla donna e aggrava

la sua tendenza al suicidio. La presenza di figli attenua e corregge l'azione negativa del matrimonio. È la società familiare ad attenuare il tasso di mortalità suicida, non quella coniugale. I maschi si uccidono di più in generale. Se sposati si uccidono meno. Le donne sposate senza figli si uccidono più delle altre. La società domestica, come quella religiosa, è una potente difesa al suicidio, tanto più forte quanto più è densa (non dipende del tutto dalla natalità, ma questa è forte collante) più la società domestica è integrata più è difesa dalla tendenza suicida. Questa legge è applicabile anche alle società politiche.

SOCIETÀ POLITICA

Le grandi scosse sociali, le lotte popolari e le rivoluzioni, concentrano le attività verso un unico scopo determinando una più forte integrazione sociale, attenuazione tasso

suicida (non è la crisi in sé ad attenuare il tasso suicida, ma la lotta di cui questa crisi è la causa)

Il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione della società:

  • religiosa
  • domestica
  • politica

il suicidio è inversamente proporzionale al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui fa parte l'individuo

SUICIDIO EGOISTICO: causato da una smisurata individualizzazione (ovvero quando la società non è integrata). Sfera collettiva estranea all'individuo. Non ha più una ragione di vita

Aldilà della mera sopravvivenza le forme superiori dell'attività umana sono di origine collettiva e hanno un fine di natura collettiva: derivano dalla società e ad essa riconducono.

All'uomo fisico si sovrappone l'uomo sociale: è nell'appartenenza a una società che si trova lo scopo all'esistenza

La società ha un suo "umore collettivo" quando

è disgregata→comunica la propria sofferenza alle parti di cui è composta, turbaanche le vite individuali. (Le filosofie che dimostrano agli uomini che la vitanon ha senso non sono cause, ma effetti).

“Per quanto ciascuno sia individualizzato, vi è sempre in lui qualcosache rimane collettivo, cioè la depressione e la malinconia che risultanoda questa individualizzazione esagerata”

“Se il vincolo che lega l'uomo alla vita si allenta, significa che ilvincolo che lo lega alla società si è già allentato”

Le “cause” della vita privata non sono le condizioni determinanti, ma causeoccasionali

Non è un caso che nel fanciullo e nel vecchio il suicidio è sia eccezionale(l'uomo fisico tende a ridiventare tutto l'uomo, la società è assente)

Nelle società primitive il suicidio egoistico è pressoché sconosciuto(vita sociale semplice, tendenze sociali

facilmente soddisfabili)La donna vivendo più dell'uomo fuori dalla vita comunitaria, la vita comunitaria le penetra meno: la società le è meno necessaria perché è meno impregnata di socialità. Le bastano forme semplicissime per soddisfare le sue esigenze. (Tradizioni religiose, qualche animale)

Uomo può reggersi solo se trova fuori di sé più punti di appoggio, e, siccome la sua stabilità morale dipende da più condizioni, egli si turba più facilmente

IV. Il suicidio altruistico

Quando l'uomo è staccato dalla società si uccide facilmente, ma si uccide anche quando vi è troppo integrato.

Il suicidio altruistico è lo stato endemico (caratteristico ed esclusivo) di alcune società primitive

Suicidi documentati in varie società di varie epoche di:

  • uomini vecchi e malati
  • donne alla morte del marito
  • accoliti o servitori alla morte del capo

In tutti questi casi se

l'uomo si uccide non è perché se ne prenda il diritto, ma perché ne ha il dovere (Mancando a quest'obbligo punizione: disonore, castigo religioso)

La società preme formalmente, costringe e determina le condizioni e le circostanze che rendono esigibile tale obbligo.

Il sacrificio altruistico è imposto per fini sociali: riguarda le società in cui la personalità individuale è priva di valore, il contesto sociale spersonalizza l'individuo la cui vita non è nulla di fronte alla società, e il gruppo così integrato da garantire un controllo collettivo totale.

Egoismo: l'io obbedisce solo a se stesso, società disgregata.

Altruismo: l'io non si appartiene, il polo della condotta è situato fuori da lui, in uno dei gruppi cui appartiene. Ragione di vita fuori dalla vita stessa.

Il suicidio altruistico può essere obbligatorio o facoltativo:

Suicidio altruistico obbligatorio:

L'uomo si uccide perché deve, imposto esplicitamente dalla società.

Suicidio altruistico facoltativo: l'uomo aspira ad annientarsi per rientrare nella propria stessa essenza, non si considera in possesso di un'esistenza propria, massimo grado di impersonalità (È un suicidio pieno di speranza).

Suicidio tipico delle società con religioni panteiste. La religione rispecchia il sistema sociale, è nella società panteistica che si trova la causa del suicidio altruistico.

Suicidio altruistico allo stato cronico: l'esercito. Il soldato ha il principio della sua condotta fuori da se stesso; la struttura dell'esercito ricorda quella delle società primitive, il suicidio militare è una forma di suicidio altruistico.

V. Il suicidio anomico. La società non solo attrae a sé sentimenti e attività degli individui, è anche un potere che li regola: esiste un rapporto tra la maniera in cui

si esercita l'azione regolatrice e il tasso sociale dei suicidi. Le crisi economiche hanno un'influenza aggravante sulla tendenza suicida. La stessa cosa accade per le crisi felici e le brusche impennate di prosperità. È la perturbazione dell'ordine collettivo ad aumentare il tasso di mortalità suicida. Ogni rottura di equilibrio spinge alla morte volontaria. PERCHÉ: Per Durkheim i bisogni individuali sono illimitati. Per poter essere felici bisogna limitare le passioni. La società, attraverso la sua "coscienza morale", è l'unica in grado di far da moderatore. Quando la società è scossa da crisi troppo improvvise è momentaneamente incapace di esercitare quest'azione (moderatrice), da qui brusche ascese di suicidi. Nello stato di anomia, di sregolatezza, anche le passioni sono meno disciplinate, meno ci si sente limitati più insopportabile appare la limitazione. Suicidio anomico allo

stato cronico: mondo del commercio e dell'industria

Le relazioni industriali sono libere da qualsiasi disciplina (religiosa e politica, il potere governativo non è più regolatore della vita economica ma suo strumento e servo)

L'industria è divenuto fine supremo degli individui e delle società → nella società della ricerca costante di nuovi benesseri, in cui è saltata la disciplina e la costruzione di un passato, l'uomo non sa sottomettersi ai colpi della sorte

(Sono i padroni i maggiori colpiti dall'anomia, non hanno limiti e desideri definiti)

Il suicidio anomico dipende non dalla maniera in cui gli individui sono legati a una società, ma dal modo in cui essa li disciplina

Suicidio egoistico: gli uomini non scorgono più una ragione di essere in vita la sfera collettiva non è presente all'individuo (carriere intellettuali e mondo → del pensiero)

Suicidio altruistico: ragione di vita appare fuori dalla

vita medesima Suicidio anomico: Passioni individuali senza freno regolatore ->l'attività degli uomini quando è sregolata produce sofferenza (mondo industriale e commerciale). Caso di anomia domestica: crisi vedovile capovolgimento della vita→domestica Più spesso e facilmente si spezza il legame coniugale più la donna è favorita →dal punto di vista del suicidio il matrimonio favorisce tanto più la donna quanto più è praticato il divorzio e viceversa Nel matrimonio la donna è svantaggiata in termini di diritti e doveri,→è solo costrizione I mariti divorziati che si suicidano costituiscono una varietà di suicidio anomico il matrimonio avvantaggia solo l'uomo (contiene la sua→libertà, bene per lui, se non fosse stata limitata = fonte di sofferenza), per la donna è un sacrificio (non ha bisogno di essere contenuta, si soddisfa con poco) VI. Forme individuali dei vari tipi di

Si sono trovate tre diverse cause ai suicidi. Si vanno a vedere gli effetti diversi che queste cause producono

Forme di suicidio:

  • Stato morale di languore melanconico che rallenta le forze dell'azione. L'attività è solamente pensiero interiore, individualizzazione esagerata che elimina il mondo esterno suicidio egoistico (Il pensiero a forza di ripiegarsi su se stesso non ha più oggetto: si perde nell'infinito del sogno)
  • Il soggetto è cosciente del proprio egoismo, vive come bambino e animale e accetta allegramente la sua decisione suicidio egoistico epicureo
  • Suicidio altruistico: ha per origine sentimento violento, non è
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Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher colinity di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Scalon Francesco.