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ESSENZIALISTI E DECOSTRUZIONISTI
Il revival etnicoha storie differenti e cause diverse a seconda del contesto a cui si
riferisce: in USA la riscoperta dell’eticità è dovuta agli scarsi risultati ottenuti dalle
politiche di integrazione, che non sarebbero riuscite a includere adeguatamente le
minoranze afro-americane e sud-americane nel sistema socio-economico-culturale.
Di qui la scelta dei gruppi di aggregarsi e d fare pressioni per ottenere i diritti di
cittadinanza e partecipazione sociale. Nasce l’esigenza di rivedere la scuola perché
decisamente eurocentrica e questo tipo di educazione nuocerebbe alla psiche dei
giovani di origine africana, asiatica e latino-americana, che devono prendere
coscienza della loro ancestrale identità. Da qui nascono le due concezioni educative:
- l’essenzialismo, sostiene la necessita di non impoverire il nucleo classico
dell’insegnamento in quanto contiene verità morali e civili valide per ogni tempo e
luogo; la cultura classica è concepita come unica in grado di offrire la verità;
- il decostruzionismo, è indispensabile ridurre lo spazio dedicato alla cultura classica
per introdurre le culture finora escluse, comportando una radicale revisione dei
curricoli e l’abbandono del primato occidentale. Vi è qui l’influenza di M.
Foucault, dove si invita a scorgere ovunque una forma di potere da combattere e di
impossibilita di individuare criteri di valutazione imparziali. essi negano a priori
l’esistenza di risposte ragionevoli alle domande sulla vita umana, e interpretano
ogni evento esclusivamente in termini di dominio politico.
MONOCULTURALISMO, PLURALISMO CULTURALE E MULTICULTURALISMO
E’ necessario distinguere multiculturalismo, monoculturalismo e pluralismo culturale:
- monoculturalismo [RIFIUTO]: si fonda sull’idea che sia necessaria una sola
cultura unificante e omogenea, che circoscrive una società. Si divide in m.
autoritario, ovvero l’imposizione di uno specifico principio culturale (razza, etnia,
religione), che assicura un controllo sulle persone e sui gruppi tramite un unico
potere coercitivo da parte dello stato, e il m. illuminato, si basa sui processi di
omologazione culturale di fiducia sul progresso e della ragione;
- pluralismo culturale [ACCETTAZIONE LIMITATA]: riconosce l’esistenza di
diverse culture in una stessa realtà societaria e separa la sfera pubblica, normata da
leggi comuni, e quella privata, luogo di libera espressione delle differenze,
distinguibile in conflittuale, di contrapposizione tra culture dominanti e dominate,
o consensuale, dove i gruppi hanno mantenuto aspetti della propria tradizione pur
conformandosi ad alcuni modelli condivisi (nasce la formula “americani col
trattino”, tipo italo-americani);
- multiculturalismo [VALORIZZAZIONE]: si fonda sulla rivendicazione e richiesta
di riconoscimento delle differenze culturali, pari dignità delle singole identità,
eguale valore delle diverse culture. Ipotizza una cultura egemone e unificante,
diversa dalla omogeneità culturale postulata dalle altre due prospettive: vi è un m.
temperato, che intende la pari dignità di tutte le culture basandosi su un principio
universale che consenta la comunicazione tra soggetti e gruppi socialmente e
culturalmente diversi. I diritti etnici possono essere introdotti solo a condizione di
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essere conciliabili con la salvaguardia dei diritti fondamentali della persona.
Trovare dunque un equilibrio tra diritti collettivi e individuali e che non deve
pregiudicare l’attuazione degli ultimi; mentre il m. radicale, che rivendica il
riconoscimento di ciascuna cultura e rifiuta la possibilità di selezione e valutazione
in termini valoriali. Contesta il concetto di tolleranza e l’idea di una cultura
comune, esaltando il valore e il diritto alla differenza. può essere definito anche
comunitarismo. Sono ascrivibili sia la prospettiva essenzialista sia quella
comunitaria che condividono una primazia dei diritti etnici. I diritti individuali
sono subordinati a quelli del gruppo etnico.
Cap. 2 POSIZIONI A CONFRONTO
EGUAGLIANZA E DIFFERENZA
Il revival etnico pone la rilevanza della differenza, che costituisce una realtà che gli
individui elaborano e costruiscono, considerando le dimensioni quali la razza, etnia,
ricchezza, prestigio, potere, età, genere, forza fisica, capacita intellettuali. Ogni
società deve quindi affrontare la questione delle differenze che richiedono una
contestualizzazione storica, economica e culturale. Si è storicamente verificato un
processo in cui si sostituiva la differenza con uguaglianza, che ha marginalizzato le
problematiche delle differenze e considerato queste ultime come fonte di pericolo per
il mantenimento dell’imita societaria. Nelle democrazie occidentali si è rafforzato il
concetto di ineguaglianza, che è una nuova modalità di differenza. Soprattutto dopo i
genocidi delle minoranze ebraiche, le differenze sono state rivalutate rispetto
all’ideologia di una cultura omogenea in una stessa società. Anche le discipline
scientifiche mostrano attenzione alla differenza, che va trattata secondo una nuova
modalità e superando ottiche semplificatorie.
I tre fattori che concorrono a comprendere il revival etnico sono:
1. il diffondersi delle differenze
2. la messa in crisi di un modello di omogeneità culturale
3. l’interesse crescente per la diversità.
Si parla di scoperta delle differenze.
Nel corso dei decenni, la questione delle differenze è stata affrontata in modo diverso
a seconda dei diversi contesti e momenti storici. Ad oggi è considerata come qualcosa
di utile e arricchente. L’identico si definisce in relazione al non identico, per cui
apparire uguali fra uguali è possibile solo nella misura in cui ci distinguiamo da
coloro che sono o ci appaiono diseguali (tab. 1, pag. 44). le differenziazioni sono
premesse per la formazione dell’identità individuale e indentata collettiva.
INDIVIDUALISMO E COMUNITARISMO
Dall’antica Grecia il modello ideale di riferimento è sempre stato quello di una polis
costituita da cittadini aventi in comune stessa discendenza, cultura e lingua.
Vi sono due posizioni:
- la tradizione liberale i quali principi sono la libertà di cui deve godere ciascun
individuo; il sostegno e la difesa dei diritti fondamentali ovvero libertà di parola,
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pensiero, coscienza, associazione, a prescindere dall’appartenenza a gruppi sociale
o etnici. I diritti collettivi sono esclusi;
- la posizione socialista, anch’essa mostra scarsa attenzione verso la differenza dei
gruppi etnici, addirittura è ostile ad essi. Il socialismo risente dell’influenza
evoluzionistica in cui le piccole comunità sarebbero destinate a soccombere.
Dunque le piccole nazioni sono destinate ad essere assimilate dalle grandi nazioni.
Si riconosce un ruolo strutturale ai gruppi etnici minoritari, considerati solo per la
loro eventuale capacita di ostacolare o favorire la lotta per la realizzazione del
socialismo. Vi è scarso rilievo per i fattori culturali e la coscienza etnica è
considerata come un ostacolo allo sviluppo della coscienza di classe.
E’ bene considerare lo scontro in atto tra i sostenitori della tesi individualista e quelli
della comunitarista:
- la tesi individualista è ascrivibile alla tradizione liberale che pone l’individuo al
centro trascurando la dimensione collettiva. Si nega che l’interesse di una
comunità sia riconducibile a quello di coloro che vi appartengono, in quanto
l’interesse collettivo deriva solo dall’esigenza di auto-conservazione della
comunità stessa. Per la formazione della personalità individuale si necessita di un
ancoraggio sicuro ad una cultura specifica.
- la tesi comunitarista nasce negli USA per contestare l’immagine di inferiorità
delle minoranze etniche, per le quali vi era il rischio di non sopravvivere nelle
civiltà occidentali. Per reagire a tutto questo si riscopre la comunità come fonte sia
di unita identitaria ma anche sostegno alla singola persona che possiede una natura
sociale. la comunità viene concepita come un insieme di pratiche e modelli di
comportamento e non come valore in sé. Sandel ritiene che il concepire l’individuo
in termini eccessivamente astratti lo rende poi invisibile, pregiudicandogli la
libertà e l’autonomia, che è l’essenza del liberalismo. Secondo lui non si deve
prendere le distanze dai fini della propria comunità in quanto costituiscono la sua
stessa identica personale. Diventa dunque lecito limitare i diritti individuali per
consentire la promozione dei valori della comunità. Per la formazione della
personalità individuale, gli individui diventano tali nella misura in cui riescono a
comportarsi liberamente, non facendo riferimento alle culture etniche che invece
possono limitare lo sviluppo sia individuale che societario. Il comunitarismo è a
sostegno del multiculturalismo, anche attraverso diverse modulata riconducibili
anche al grado di chiusura- apertura del gruppo etnico verso gli altri gruppi
minoritari.
MODELLI DI MULTICULTURALISMO
Il multiculturalismo neo-liberale si propone di conciliare le esigenze poste dalla
conservazione del particolarismo culturale con quelle dell’universalismo, per un
equilibrio tra rispetto della differenza e dei diritti universali.. E’ un’emblematica
espressione del multiculturalismo temperato. Si riveda la distinzione tra m. temperato
e m. radicale. 7
Si individua tre modelli di multiculturalismo:
1. temperato-liberale, PRIMAZIA;
2. radicale-essenzialista, NEGAZIONE;
3. radicale-comunitarista, SUBORDINAZIONE.
…dei diritti individuali rispetto a quelli etnici
Si devono inserire altri due modelli:
- 4. multiculturalismo critico, non si limita a riconoscere l’importanza delle
differenze ma parte da queste per promuovere una maggiore giustizia sociale e
democrazia fondata sull’uguaglianza. La promozione dei diritti etnici non è fine a
sé stessa ma strumentale per una più vasta azione politica che ponga le
contraddizioni della società. Dunque non assimilazione delle minoranze ma
sostegno fino a debellare ogni razzismo. Le accuse sono di essere autoritario e
anti-democratico. Esso è impegnato nel dimostrare la falsità di una immagine di
sistema sociale che facilita la mobilità verticale per tutti in una presunta
eguaglianza tra i gruppi etnici, contestualizzando le ineguaglianze e risaltando
come il potere abbia operato per legittimare le discriminazioni sociali;
- 5. multiculturalismo neo-mercantilista (corporate), trae origine dalla
globalizzazione economica, dalle comunicazioni, informazioni. Le differenze