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Il modello riparativo
Il modello riparativo si viene a studiare in modo più approfondito dopo gli anni '70, grazie a vari studi, ci furono infatti diverse pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: - Handbook on Restorative Justice Programmes - United Nations Office on Drugs and Crime, 2006. - Guida di orientamento per i governi europei sulla giustizia riparativa a cura del Forum Europeo sulla Giustizia Riparativa, 2004. Nasce come alternativa alla giustizia retributiva e riabilitativa. Infatti si differenzia per obiettivi e mezzi. Weitekamp afferma che questo tipo di giustizia esisteva già nelle città stato, dove si praticavano le family group conference. Braitwaite invece riscontra l'inizio di questo modello dai tempi degli antichi romani e greci. L'insoddisfazione rispetto ai modelli di giustizia penale precedenti è l'origine della diffusione in Europa e USA dei movimenti abolizionisti. L'abolizionismo radicale propone una profonda trasformazione del modo di.percepire la pena e ne chiedel’eliminazione. 1La vittima:La crescita dell’interesse per la vittima è legata alla diffusione dei movimenti in favoredelle vittime. Il fine principale del modello riparativo è proprio aiutare la vittima atrovare una soluzione ai problemi posti dal reato.
Le differenze:
- l’approccio retributivo definisce lo Stato come vittima.
- l’approccio riparativo identifica la persona come la vittima.
Strong e Van Ness hanno riassunto i principali argomenti su cui si fonda la restitution(giustizia riparativa):
- la vittima è il soggetto autenticamente colpito dal reato;
- sono necessarie forme di pena meno intrusive e alternative al carcere;
- richiedere all’autore di reato di risarcire la vittima può avere un effetto riabilitativo;
- la restitution è facile da ottenere e garantire;
- un adeguato risarcimento riduce la possibilità di vendetta.
Zehr orienta il suo lavoro alla valorizzazione di tutti gli aspetti
che recano beneficio alla vittima e mettono il criminale in condizione di assumersi le sue responsabilità. L'impatto di questa interazione con la vittima è più profondo di quello che potrebbe generare una condanna. Egli inoltre fa una critica agli approcci moderni riguardanti la giustizia attuale, perché lasciano la vittima, il criminale e la comunità insoddisfatti. Retributiva vs riparativa - Crimine come violazione di una norma. - Crimine definito come danno a persone. - Stato come vittima. - Persona come vittima. - Stato e criminale come soggetti. - Stato e vittima come soggetti. - Bisogni della vittima reale ignorati. - Bisogni della vittima centrali. L'avvento del modello riparativo non implica la fine dei precedenti, ma la possibilità di farli coesistere, integrarsi e sostituirsi secondo i cambiamenti sociali e politici. Barnett: è stato il primo ad usare il termine PARADIGM SHIFT (spostamento di paradigma). Egli riteneva che la crisi delIl sistema penale potesse essere superata attraverso l'adozione di un nuovo paradigma.
2 MODELLI DI GIUSTIZIA RIPARATIVA:
-
Victim - offender mediation (VOM):
E' la pratica di giustizia riparativa più conosciuta e utilizzata. Sono coinvolti unicamente il criminale e la vittima, il mediatore li incontra prima singolarmente e poi organizza un incontro al di fuori delle mura delle istituzioni penali con entrambi. Durante l'incontro è data la possibilità al delinquente di assumersi le proprie responsabilità e determinare con la vittima un accordo scritto.
-
Family group conference (FGC):
Allarga il cerchio dei partecipanti ai familiari di vittima e reo. Il conduttore deve essere imparziale e valutare i bisogni di entrambe le parti. Alcune forme di FGC seguono un copione nella conduzione degli incontri. Il processo comincia con la descrizione da parte del reo di cosa è successo, poi la vittima descrive la propria esperienza e i danni ricevuti. Tutti
Esprimeranno la propria opinione successivamente. La cosa importante è che il criminale affronterà direttamente ciò che ha fatto e insieme il gruppo deciderà come dovrà rimediare.
Questo modello ha varie sottocategorie:
- sentencing circles
- peacemaking circles
- community circles
Questi sono più complicati da attuare e possono prevedere fino a 5 fasi o "cerchi":
- Nel primo cerchio il reo discute del crimine.
- Nel secondo è la vittima che spiega al reo cosa ha subito.
- Nel terzo cerchio viene coinvolta la comunità.
- Il quarto cerchio vede una discussione fatta per arrivare ad un accordo.
- Nel cerchio finale rientrano gli incontri che si terranno successivamente. Questi sono definiti follow-up, vengono svolti a intervalli di 6 mesi per monitorare gli sviluppi.
I partecipanti si dispongono in cerchio e si passano i talking piece, una sorta di testimone che dà il diritto di parlare, non esiste inoltre un mediatore.
Questo modello vuole promuovere l'impegno dei cittadini nell'amministrazione. Partecipano vari membri della comunità. I "board" sono gruppi di cittadini attivi che conducono incontri faccia a faccia con il reo. Vengono discusse delle proposte per arrivare ad un accordo. In seguito il reo dovrà dimostrare di aver mantenuto i patti prima che i board mandino un documento alla Corte attestante l'avvenuto.
La differenza tra i vari modelli sta quindi nel numero di partecipanti e nella struttura utilizzata.
La VOM viene considerata come uno strumento per rinforzare il ruolo della vittima, diminuire il ruolo dello Stato attraverso una maggior partecipazione della società e ridurre i costi e il carico di lavoro del sistema di giustizia penale.
Per analizzare la realtà locale di mediazione, è stato stipulato un "test" all'interno del quale venivano chiesti:
- presenza di norme e
- Isole britanniche
- Paesi del nord
- Paesi continentali
- Paesi latini
- fase preliminare: include la raccolta delle informazioni, il contatto con le parti, la valutazione del caso e l’organizzazione del primo incontro.
- fase centrale: incontro con i mediatori e l’accordo finale.
- fase conclusiva: valutazione da parte dei mediatori e controllo sull’effettiva implementazione dell’accordo.
- l'art.40 della Convenzione di New York del 1989 sui diritti dell'infanzia. Gli Stati riconoscono al fanciullo colpevole di reato un trattamento tale da rispettare la sua dignità
Leggi per l'ampliamento dei programmi VOM - riferimenti teorici alla base della VOM - struttura organizzativa della VOM - caratteristiche professionali dei mediatori - vantaggi e critiche alla VOM
La difficoltà del test sta nel dover considerare tante nazioni e diversi sistemi legali (common law e civil law). Si è deciso di organizzare il test per gruppi, per ovviare al problema delle nazioni, dividendole in:
Risultati: la diffusione della VOM nasce da processi spontanei che partono dal basso, sollecitati dal mondo accademico e da differenti gruppi sociali, questo processo viene definito bottom-up.
La seconda caratteristica comune nei Paesi considerati è che la VOM è stata introdotta in assenza di leggi, solo dopo anni di pratica sono avvenuti cambiamenti legislativi. Nella metà dei Paesi esistono norme sull'utilizzo della mediazione, mentre nell'altra metà non esistono affatto.
si verifica solo dopo che il processo penale è stato avviato. In questo caso, la VOM viene utilizzata come un'alternativa al procedimento giudiziario tradizionale.è disposto dagli organi giudiziari. In questi programmi il mancato raggiungimento dell’accordo di riparazione comporta la ripresa dell’azione penale e una sanzione.
Fasi della mediazione:
I servizi di coordinamento delle attività di VOM sono servizi pubblici, privati e pubblico-privati, oltre a mediatori volontari o professionisti.
Nel reclutamento delle figure necessarie viene richiesto personale già specializzato o da formare, ma con delle eccezioni a Lussemburgo dove la formazione avviene prima del reclutamento, in Austria è presente una formazione molto lunga, mentre in Germania non è prevista formazione.
Perché si accetta solo personale già esperto. Si possono riscontrare una serie di problemi e contesti per ogni Paese, ma sono ricorrenti una serie di variabili e criticità sulle pratiche riparative. La giustizia riparativa non è accessibile a tutti i gradi di giudizio, molti imputati non possono accedere a pratiche riparative per via della gravità del reato, dell'età o di condizioni procedurali. La copertura dei servizi che la forniscono è raramente su base nazionale, si tratta piuttosto di iniziative locali o regionali. Altro problema è il ruolo di una legge dello Stato sulla mediazione penale, il fatto che non ci sia, ne sminuisce il ruolo e la potenzialità. In Italia i documenti ufficiali su cui si basa la giustizia minorile sono:
E che rafforzi il suo rispetto per i diritti dell'uomo, che tenga conto della sua età e faciliti il reinserimento nella società. Ha diritto, inoltre, a non essere ritenuto colpevole fino a giudizio definitivo, ad essere informato tempestivamente e in modo diretto delle accuse a suo carico, ad essere giudicato da un'autorità imparziale tramite processo equo, quindi a non essere costretto a definirsi colpevole.
2. direttiva del 2012 n.29 adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio contenente le norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. La vittima avrà una persona a cui rivolgersi per aggiornamenti sul proprio caso a meno che non abbia espresso il desiderio di non ricevere tali informazioni.
3. art. 27 e 28 della Dichiarazione di Vienna del 2000. Vengono introdotti adeguati programmi di assistenza alle vittime con l'implemento dei