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TRANSIZIONI, TRAIETTORIE, INTERDIPENDENZE
7.1. Gli elementi chiave del modello
Il principio dell'intersezione tra effetti di età, coorte e periodo richiama la quantità di pressioni
che gravano sul corso di vita individuale, ma anche la difficilie ripetibilità di mosse già fatte
dallo stesso individuo, o da altri prima di lui.
Il principio dell'interdipendenza/ delle vite legate, riflette il fatto che le biografie si incontrano in
network a maglia stretta.
Il principio dell'incrocio tra diversi tempi della vita ricorda la dipendenza dei significati di un
evento dal momento in cui si verifica in rapporto alle varie traiettorie personali e di coorte.
Il principio della collocazione del corso di vita dentro uno specifico contesto spaziale e
temporale, da un lato garantisce che la sua variabilità sia arginata e giustificata dal contesto di
valori e norme proprie di una collettività, dall'altro riconosce che questa stabilità è soggetta a
mutamento.
7.2. Meccanismi
L'individuo non è totalmente determinato dagli eventi che gli accadono, ha dei margini per
dirigere la sua vita in modo da acquisire o ripristinare un certo grado di equilibrio.
I risultati delle variazioni individuali impegnano sia il livello micro, che quello macro.
Le variazioni dal corso di vita standard riflettono processi sociali sistematici e possono essere
predicati a livello aggregato.
Il passato biografico di ogni individuo interferisce con il dispiegarsi di un libero e ininterrotto
flusso di azione razionale.
Gli eventi improvvisi o ripetuti possono modificare direttamente uno status, olterare la capacità
e le motivazioni che innestano il cambiamento di stato.
In questo modello alcuni eventi hanno una specifica significatività causale per quelli successivi.
Le attività possono cumulativamente portare a certi tipi di qualificazioni o di capacità.
L'interazione tra diverse caratteristiche può condurre eventi non significativi a diventarlo.
Non esiste qualità individuale che "funzioni" indipendentemente dal contesto relazionale o
istituzionale in cui si trova.
Nella prospettiva del corso di vita questo rapporto è indicato dallo scorrere parallelo di due
carriere.
Anche esponenti della teoria dell'azione razionale sottolineano il carattere complesso della
determinazione di un corso di azione che riceve pressioni e margini di libertà sia dal suo
sviluppo temporale, sia dal continuo intreccio del corso di azione individuale con eventi e
processi che si verificano ad altri livelli.
I corsi di vita sono processi altamente tempo-correlati, selettivi e cumulativi e sono modellati
da istituzioni storicamente specifiche e da individui orientati intenzionalmente.
Non è detto che le azioni che noi osserviamo in un certo momento corrispondano a preferenze
immutabili: esse possono essersi variamente costruite nel tempo prima della nostra
osservazione e possono mutare nel corso del tempo successivo.
Perchè di un effetto si possa identificare la causa, occorre tempo e ci vogliono ordine ed
intervallo di tempo.
La probabilità dev'essere considerata un segno teorico.
Anche le aspettative e le credenze sono soggette a mutamento.
7.3. Il concetto di transizione: eredità e sviluppi
Le transizioni sono passaggi da uno stato all'altro, differenziate oer età e incastonate in
"traiettorie".
Le persone partecipano a differenti campi di interazione sociale, ricoprendovi posizioni.
Il corso di vita richiama la dimensione dinamica sia della partecipazione ai diversi campi
d'interazione, sia delle posizioni al loro interno.
Possono essere considerati precursori dello studio delle transizioni la classica teoria dei ruoli
e la teoria dello stress.
La teoria dei ruoli sottolinea l'importanza dei processi di entrata e uscita dai ruoli.
Anche sul fronte del passaggio dalla salute alla malattia, lo studio della transizione utilizza gli s
chemi concettuali della divisione in fasi tipiche. Il significato di ciascuna fase non è assoluto,
ma deve essere interpretato a seconda delle dimensioni in gioco.
7.3.2.
La teoria dello stress, inizialmente proposta come spiegazione dei meccanismi sociali di
insorgenza di malattie fisiche e mentali a partire da specifiche collocazioni sociali, si è
ulteriormente sviluppata ponendo attenzione sia alla classificazione degli eventi stressori, sia
alle condizioni che ne ampliano o moderano l'impatto.
Inizialmente la spiegazione dello stress si basava su relazioni tra variabili relativamente
semplici e facilmente verificabili.
Da una certa posizione sociale vi erano probabilità accertabili che, a posizioni socialmente
sfavorite, corrispondessero eventi stressanti.
Successivamente si è affermata una visione più complessa, che mette in luce l'incrocio tra
eventi e relative condizioni di occorrenza, e quindi i differenti effetti che si producono a
seconda di come e quando quegli eventi si verificano.
Il COME e il QUANDO amplificano o moderano la capacità stressoria di un evento.
Come = riguarda le caratteristiche dell'individuo e della sua rete di appoggio e riferimento
Quando = si riferisce a ciò che accade durante e dopo l'evento
Ma conta anche lo spazio temporale PRIMA dell'evento.
L'analisi delle cause degli effetti delle transizioni che danno luogo ad eventi stressanti è
un'analisi complessa, prolungata nel tempo, cauta nell'individuazione dei perchè.
Transizioni apparentemente simili hanno significato sia sociale, ce soggettivo, diverso a
seconda di quando avvengono in una particolare traiettoria.
Le traiettorie sono linee non continue, spezzate dalla presenza di transizioni, ovvero passaggi
da un ambito all'altro.
Ciascuno di questi passaggi genera sfide al cambiamento e mobilitazione di capacità
strategiche.
Capacità strategiche = consapevolezza e controllo della situazione
Anche nelle situazioni più critiche le persone non cessano di elaborare modalità di
adattamento, definire nuove routine che consentano loro di ripristinare una qualche forma di
equilibrio nella loro vita.
Qualsiasi percorso biografico comporta sempre un soggetto che "sa a che punto è".
7.4. Transizioni applicate a popolazioni
7.4.1.
Applicato a intere popolazioni o a coorti, il momento in cui si verifica la transizione (timing), è di
solito operazionalizzato come l'età media o mediana in cui avvengono certe transizioni, o l'età
in cui la maggioranza dei comportamenti di una coorte ha avuto esperienza di quella
transizione.
Una tipica chiave di lettura del mutamento storico in chiave di transizione è quella di
constatare l'avvenuta dilazione dell'occorrenza di transizioni normative, come l'uscita dalla
famiglia di origine, la fine della scuola e l'ingresso nel mercato del lavoro.
7.4.2.
Nelle società occidentali, la sequenza tipica d'ingresso nella vita adulta prevede:
- fine degli studi
- inizio del lavoro
- uscita di casa
- formazione di una famiglia propria
Interrogativi in proposito:
- In che circostanze si creano alterazioni del modello?
- Quali conseguenze derivano da queste alterazioni?
Comparazione tra coorti nate in anni diversi, a partire dall'analisi di nati all'inizio del secolo,
fino ad arrivare alle attuali coorti 25enni.
Risultati = relazione tra disordine delle sequenze, appartenenza a coorti più giovani e genere
femminile.
Il cambiamento e i connessi comportamenti di crisi si diffondono senza troppe distinzioni e
soprattutto senza condotte apprese e consolidate di affrontamento.
Va diminuendo l'attuale durata dell'occupazione, e va cambiandoo anche la struttura del
periodo di attività lavorativa: le fasi del lavoro sono interrotte da nuove fasi di preparazione e
periodi di training sono innestati nell'occupazione attiva.
Le durate mutano, e oggi siamo di fronte a combinazioni di vita e di lavoro che vedono più
persone lavorare, e dunque più persone coinvolte nell'esercizio di combinare tempi di vita e di
lavoro.
Vivere appare un impegno più problematico rispetto al passato.
Gli individui devono affrontare da soli gli eventi vulneranti della crescente disoccupazione, e il
rischio di povertà che possono colpire in diverse fasi della vita.
7.4.3.
Marker del corso di vita = transizione che è diffusa e prevedibile.
7.5. Transizioni individuali e persistenze
Gli studi basati sui corsi di vita di singoli individui analizzano gli effetti che su un dato evento
osservato al tempo T1, esercitano uno o più eventi antecedenti (sguardo retrospettivo) e gli
effetti che un dato evento che si è verificato e viene osservato al tempo T0 produce su quelli
successivi, osservati al tempo T1 (sguardo prospettico).
Il riscontro è quello di effetti individuali che si prolungano anche a distanza dall'evento iniziale
e che sono alimentati, e talora amplificati, dalle condizioni di contesto.
Esistenza di differenti impatti della crisi economica, persistenti anche a distanza di tempo per
gli appartenenti a diverse coorti di nascita e individuate differenze anche all'interno di una
stessa coorte.
La famiglia costituì un tramite cruciale dei processi di cambiamento individuale, dal momento
che, dalle mura domestiche, passarono sia la riorganizzazione della vita quotidiana dei giovani
nel periodo della crisi, sia la costruzione durevole di un orientamento tradizionale nei confronti
della famiglia.
Maggior impatto negativo sulla vita successiva del bb esercitato dal divorzio dei genitori, più
che della morte di un genitore.
Contesti fortemente modernizzati riducono la penetrazione culturale dei modelli tradizionali, ad
esempio quelli che passano di madre in figlia.
I due ambiti della famiglia e del lavoro costituiscono veri e propri incubatori di conseguenze a
distanza.
7.5.1.
Si parla di eventi TRIGGER (scatenanti), quando si vuole porre l'attenzione sull'occasione in cui
un effetto potenziale viene effettivamente innescato, grazie all'occorrenza di un altro evento,
che fa da denotatore. (Povertà)
BUFFERING = quando l'impatto dell'evento viene respinto da circostanze e azioni di contrasto.
Gli eventi trigger possono produrre effetti di rinforzzo.
È emerso che gli effetti respingenti o buffering delle politiche durano meno che le risposte
familiari alle avversità.
7.5.2.
Evento svolta (turning point): evento che imprime una diversa direzione o una correzione al
corso di vita individuale.
Per riuscire ad identificare cambiamenti forti e radicali occorre che il soggetto riveda
retrospettivamente il proprio corso di vita e richiami alla mente gli eventi e le circostanze che
hanno prodotto il turning point.
7.6. Traiettorie e interdipendenze
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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