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DANAH BOYD E NICOLE ELLISON:
• Il legame dormiente
• Le tre costanti dei social-network
ROBIN DUNBAR:
• Il numero di Dunbar
PIERRE BOURDIEU:
• Le tre forme di capitale: capitale economico, culturale e sociale
• Da cosa è composto il capitale sociale: la centralità delle reti interpersonali, il grado di
educazione e il reddito
• La “metafora della piramide”
• Capitale sociale:
JAMES COLEMAN:
• Una rete può produrre una rete sociale solo se si chiude intorno ad un perimetro di scambi
prevedibili
• I tre modelli di capitale: il capitale fisico, umano e sociale
• Le tre forme specifiche del capitale sociale: il sistema aspettative e doveri, la raccolta di
informazioni, la pressione delle norme
• Le “esternalità negative” e “esternalità positiva”
• Il “movimento di funzione”
• Capitale sociale: risorsa disposizione dell’individuo
FRANCIS FUKUYAMA:
• La “grande distruzione”
• La sua definizione di capitale sociale: tessuto culturale comune ad una collettività
• La fiducia come concetto centrale
MARIA BAKARDIJEVA:
• La fiducia interpersonale come filtro all’introduzione di nuove tecnologie: i close friends ed i
warm experts
• I tre possibili orientamenti nell’uso del Web: l’uso strumentale, l’uso sentimentale curioso, l’uso
intimo
• Il Web come soluzione di riscatto
• Le quattro diverse possibilità modalità di interazione: l’interazione strumentale, l’esplorazione,
l’attività di chatting, la costruzione di una comunità
MIZUKO ITO:
• Distinzione tra le due abitudini del Web: friendship-driven e interest-driven
• Tre modalità di uso del Web da parte dei giovani: hanging around, messing around e geeking
out
DANAH BOYD:
• I tre aspetti di particolare interesse: la percezione dello spazio privato, la condivisione dello
spazio pubblico e il nuovo linguaggio
NANCY BAYM:
• L’idea che il Web produca effetti di enabling e disabling
• I social cues
• Nuove modalità di interazione
SHERRY TURKLE:
• Il problema dell’ “always on”
• Essere “alone together”
ELLE ILLOUZ:
• Il “capitalismo emozionale”: il congelamento delle sensazioni, la loro traduzione da materiale
fluido a forme strutturate e poi capitalizzate
JARON LANIER:
• Ribalta la prospettiva di Lessig: opinione negativa sulle pratiche di mash-up
• Condizione del “lock-in”
GEERT LOVINK:
• Il declino dell’HTML
• Il ruolo dei social software
• Tre ordini di problemi al successo dei social media: la fine dell’anonimato, l’egemonia dei social
network e l’insistenza sulla dimensione individualista.
ANDREW KEEN:
• Le tre conseguenze negative dell’immissione di contenuti amatoriali sul Web
PATRICE FLICHY:
• La produzione amatoriale fa emergere la cultura del quotidiano
NICHOLAS CARR:
• Critica: il Web rende la mente meno capace di fare ragionamenti in profondità (ma sviluppa il
multi-tasking)
WALTER BENJAMIN:
• Il “consumo distratto”
DAVID WEINBERGER:
• L’indebolimento dei filtri da parte della rete
• Il filter out ed il filter forward
• La “stanza intelligente”
JONATHAN ZITTRAIN:
• La “generatività” e l’apertura della rete
• I quattro livelli della generativi e dell’apertura: il leverage (la capacità di fare leva), l’adattabilità,
la facilità d’uso e l’accessibilità.
TIM BERNERS-LEE:
• La “neutralità della rete”
• Il “walled garden”
• La tendenza del Web a formare ambienti chiusi ed i quattro livelli: il livello linguistico, il livello
sociale (l’omofilia), il livello ideologico (eco chambers) e il livello tecnico.
CASS SUNSTEIN:
• La creazione di cyber cascades
FARHAD MANJOO:
• La “fiducia particolarizzata” nel Web