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Diverse aziende poi oggi fanno ricorso per le loro attività di ricerca a siti internet

professionali, facendo riferimento al "cervello collettivo" che è presente nella rete per stare al

passo con i continui cambiamenti del mercato.

Tutto ciò è frutto della nascita della wikieconomia, dove wiki sta per veloce, ad indicare

la rapidità con cui essa cambia. All'interno di questa economia la maggior parte di quanto è

necessario alla gestione dell'attività imprenditoriale viene preso a prestito (perché possedere

qualcosa rappresenta un vincolo rispetto alla necessità di adeguarsi velocemente ai ritmi ! 8

accelerati dell'economia e della società) e spesso viene fatto ricorso a forme di collaborazione

a livello di massa tra di esse e con i consumatori (esempio: Wikipedia).

Va inoltre considerato che oggi l'individuo riveste un ruolo importante rispetto alla

strategia aziendale anche quando effettua il consumo di un prodotto, in quanto ogni sua

scelta di mercato viene registrata e dunque porta alla produzione di utili informazioni per la

progettazione e la produzione di nuovi prodotti.

Inoltre il consumatore viene utilizzato dalle imprese per promuovere i loro prodotti,

attraverso ad esempio il passaparola o quando esso viene chiamato ad interagire nel processo

di creazione dei messaggi pubblicitari.

Grazie alle nuove tecnologie di comunicazione i consumatori sono dunque spinti a

produrre e così l'impresa approfitta per chiedere loro di svolgere una parte del suo lavoro,

anche perché i consumatori sono sempre più competenti e le imprese fanno sempre più fatica

ad approcciarsi a loro in maniera efficace e facendo produrre a loro stessi i messaggi

pubblicitari che gli verranno rivolti questa difficoltà viene in parte appianata.

In conclusione, questo pervadere ogni momento della vita dell'individuo del "terzo

lavoro" comporta per esso un aumento dello stress, dell'insoddisfazione e dell'ansia dovuta alla

percezione di avere sempre meno tempo a disposizione per poter fare quello che desidera.

3. IPERMETROPOLI

Negli ultimi anni si sta assistendo allo sviluppo di un processo di metropolizzazione della

società e alla nascita di una vera e propria ipermetropoli, che tende sempre di più ad essere

influenzata dal modello di centro commerciale.

La crescente importanza della metropoli

Il processo di metropolizzazione della società si è avviato in conseguenza del nuovo

assetto organizzativo che il sistema capitalistico si è dato in seguito alla seconda rivoluzione

industriale, quando alla razionalizzazione dei rapporti produttivi si è affiancata anche la

razionalizzazione dei rapporti sociali.

La crescente metropolizzazione del sociale ha comportato per gli individui

un'esperienza di disorientamento, in quanto essi si sono ritrovati a dover seguire i ritmi

accellerati dei nuovi mezzi di comunicazione di massa e delle merci e non più quelli propri

degli uomini.

Simmel all'inizio del Novecento ha perciò ho parlato di "intensificazione della vita

nervosa" che ha portato gli individui a difendersi dai numerosissimi stimoli esteriori e interiori

adottando strategie di raffreddamento dei rapporti sociali. Deriva dunque da ciò

l'atteggiamento di distacco tipico del soggetto metropolitano, che si raffredda in reazione

all'incapacità di reagire ai nuovi stimoli, alle richieste e alle aspettative altrui.

Nelle città ottocentesche è stata centrale anche l'esperienza della folla, mette in

discussione la specifica identità del singolo individuo e al contempo gli garantisce di poter

trovare al suo interno difesa e protezione.

Anche il concetto di tempo libero è molto importante nella metropoli, in quanto esso

diviene sempre più tempo di consumo di prodotti generici e dell'industria dello spettacolo e

del divertimento. D'altronde l'espansione della cultura del consumo ha rappresentato uno dei

principali motori del processo di metropolizzazione, in quanto la produzione industriale di

beni necessitava che si sviluppasse una popolazione di massa che ne facesse domanda. ! 9

Nel corso del '900 il processo di metropolizzazione si è continuato a sviluppare e negli

ultimi decenni si è visto un progressivo declino del centro della città storica in favore di

agglomerati informi e della metropoli diffusa sul territorio, la "città territorio".

Spesso lo spostamento della popolazione è avvenuto verso le edge cities, città ai margini

delle metropoli che si differenziano da esse per il fatto di essere più verdi, di offrire servizi

nuovi e funzionanti, vicinanza al posto di lavoro e un vicinato omogeneo.

Così il modello di città perseguito in passato dalla cultura europea, la città ricca di

monumenti simboleggianti la sua autorità civile e religiosa, è stato abbandonato e il centro

città è stato indebolito e viene sempre più visto come uno spettacolo nostalgico di cui gli

abitanti della periferia vanno a fruire nel fine settimana. La periferia diventa il nuovo polo di

elaborazione dell’identità.

Appare evidente che il modello applicato è sempre più quello del “junk space”, quello di

una realtà urbana sviluppatasi senza un progetto, costruita autonomamente e spesso

caratterizzata da una situazione di forte abusivismo. È il caso delle periferie di città come

Città del Messico o Los Angeles, in cui si ritrovano quartieri abusivi che vengono spesso

considerati dalla società come qualcosa di precario ma che in realtà configurano una

condizione duratura per chi ci vive.

Inoltre le metropoli si caratterizzano per avere una struttura simile a quella del

palinsesto televisivo o ancora meglio, simile a quella di Internet. Così si avvera ciò che

pensava Walter Benjamin di fronte allo sviluppo confuso di metropoli come Berlino e Parigi e

cioè che "la città è la realizzazione dell'antico sogno umano del labirinto".

Tutto ciò deriva soprattutto dal rifiuto sociale del modello abitativo che è stato

perseguito dal movimento architettonico moderno, un modello progettuale di tipo razionale e

in grado di rispondere ad un interesse generale. Ciò avviene probabilmente perché le società

sono sempre più frammentate e non si ha più bisogno di quelle piazze e di quelle strade che

un tempo erano indispensabili per il funzionamento del modello moderno di collettività

sociale. Ma anche perché, come dimostrano gli edifici costruiti nella periferia di Londra degli

anni '60 e '70, gli spazi urbani hanno perso la capacità di esprimere dei significati in quanto

tutto è stato sacrificato in favore della razionalità e dell'efficienza.

Diversi fattori contribuiscono a favorire lo sviluppo dei sobborghi e a togliere al centro

urbano il suo potere di aggregazione e di attribuzione di identità, come ad esempio lo

spostamento fuori città dei luoghi di lavoro, l'indebolimento dell'identità posseduta dai luoghi

pubblici tradizionali e la tendenza a sviluppare dei raggruppamenti sociali basati sulle

differenti etnie che vivono nelle metropoli. Il declino della città storica europea è inoltre

causato dal diffondersi dell'ossessione sociale per la circolazione, che è favorita dalla diffusione

delle nuove linee ad alta velocità. Ecco perché i nuovi luoghi del consumo e del divertimento,

i superluoghi in grado di dominare il territorio circostante, si trovano al di fuori dei centri

urbani.

La nascita dei nuovi luoghi del consumo è stata anche dettata dalla volontà di risolvere i

problemi di gestione e razionalizzazione dei flussi circolatori all'interno dei centri urbani. Essi

sono delle vere e proprie oasi di pace e felicità, al cui interno l'individuo si può rendere

anonimo, isolare dal caos urbano, riparare dalle intemperie e sentirsi al sicuro grazie alla

costante sorveglianza.

Inoltre se si pensa ad una città come Los Angeles, si può affermare che l'intero spazio

pubblico urbano è sempre più privatizzato e militarizzato, in quanto in seguito ai tumulti del

1992 tutti i negozi si sono dotati di vetrine blindate, porte antisfondamento, materiale

ignifugo, dispositivi di allarme e telecamere. Los Angeles è quindi un ottimo esempio della

strategia tesa alla deurbanizzazione che è stata messa in atto a partire dagli anni '20 e che ha

comportato lo sviluppo di zone residenziali decentrate dotate di corpi privati di polizia e in ! 10

grado di garantire alla classe media un riparo dalle tensioni imposte dalla convenienza

raziale. Non è un caso dunque che la rete ferroviaria sia stata progressivamente sostituita dalle

autostrade gratuite, le freeways, e che questo abbia favorito l'utilizzo dei mezzi privati per gli

spostamenti ed è per queste ragioni che essa viene considerata da studiosi come Mike Davis,

David Harvey e Fredric Jameson come modello urbano fondamentale per la sua peculiarità di

non possedere alcuna soluzione di continuità tra centro e periferia.

La città spettacolo

City Walk è il centro artificiale di Los Angeles. Si tratta di un centro spettacolare,

caratterizzato dal susseguirsi di eventi in grado di attribuire alla metropoli un'identità, che

seppur effimera, è efficace e vendibile in quanto alla moda. È così che nelle città si è

ampiamente diffuso lo spettacolo, che non cessa mai e fa immergere lo spettatore al suo

interno. L'intera città diviene una vetrina dove ciascuno è continuamente esposto e ha

acquisito il diritto di esibirsi ed affermarsi.

Il processo in corso di trasformazione della città tradizionale è frutto anche della

crescente importanza dei flussi economici e comunicativi, in quanto gli individui, pur essendo

spesso distanti fra loro, sviluppano relazioni sociali e commerciali intense grazie all'impiego

delle nuove tecnologie di comunicazione. Nasce così una città puramente comunicativa, priva

di territorio, con la conseguenza che la città si presenta come un sistema territoriale locale e

punto di contatto di due reti globali allo stesso tempo. È attraversata da due spazialità diverse,

quella fisico-territoriale di prossimità e quella virtuale e sovralocale delle reti. Questa seconda

spazialità si forma sulla sovrapposizione di tre strati:

- tecnico, costituito dal circuito degli impulsi elettronici che formano il supporto

materiale della rete;

- geografico, cioè la topologia dello spazio formato dai suoi nodi e centri;

- sociale, vale a dire l'organizzazione spaziale delle persone che fruiscono del network

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
38 pagine
7 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sohappily di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Codeluppi Vanni.