Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
III. dinamiche, argomenti e valutazioni
1. Una campagna breve e una lunga
La campagna elettorale del 2018 è stata breve perché la comunicazione elettorale è entrata nel vivo solo dopo la presentazione delle liste circa un mese prima delle consultazioni. In più è stata una campagna di intensità relativamente bassa, anche a causa del poco budget dei partiti, c'è stato un uso sempre più intensivo dei social media, e le piazze si sono svuotate, sempre meno manifesti nelle strade, e meno valore ai candidati per impossibilità di distinguere il voto tra candidato e coalizione. (Diamanti)
La televisione rimane centrale, ma vi è un'assenza di confronti diretti tra leader. L'avvicinamento al voto non è stato accompagnato dall'implemento di articoli sui giornali e di servizi televisivi. Una campagna poco intensa non ha prodotto nel breve periodo movimenti sostanziali nelle intenzioni di voto.
Campagna Lunga>
Perché le sue dinamiche principali sono cominciate con il referendum del 2016: 59% dei votanti rifiuta la proposta di Renzi, che si dimette e viene sostituito da Gentiloni. La bocciatura aveva avuto un effetto sul piano comunicativo, perché Renzi e il PD non rappresentavano più il cambiamento in modo positivo.
Situazione: incertezza sul futuro, sfiducia nella classe politica e desiderio di trasformazioni profonde. Il problema di tutte le campagne elettorali dei partiti di incumbente, cioè in carica al governo, è che gli elettori li considerano responsabili della situazione del paese. Tutti questi fattori di lungo periodo hanno influenzato le posizioni di partenza dei partiti.
2. Priorità degli elettori
Gli argomenti più importanti per gli italiani nel 2018 sono stati economia, immigrazione e sicurezza; disoccupazione, stato dei servizi pubblici come sanità e istruzione e criminalità, povertà. Gli andamenti sono stati
opposti: l'importanza dell'immigrazione è cresciuta trail 2013 e il 2018 mentre quella economica diminuita, anche se è sempre alta.
Di solito i partiti di governo riescono ad imporsi quando gli elettori ritengono che la situazione sia positiva e quindi è disposto a continuare con le politiche intraprese. Invece per il pd c'era un'ansia diffusa che rendeva instabile la sua campagna.
La preoccupazione per la disoccupazione e la povertà favorirono invece l'opposizione che voleva abrogare la legge Fornero sulle pensioni, la flat tax (anche se poi era una rimodulazione e riduzione delle aliquote esistenti) e il reddito di cittadinanza. Temi come l'immigrazione e la sicurezza favorivano il centro dex.
Il pd ha enfatizzato invece i risultati del governo uscente e l'importanza di continuare con le riforme iniziate (bonus 80€ anche ai pensionati e alle famiglie con figli).
LeU promette di abolire le tasse universitarie e
siano state tematiche già di grande interesse per la popolazione.Priorità degli interessi degli elettori fosse coerente con i loro obiettivi.
La campagna elettorale sui mediaWeb centro della comunicazione politica, ma la ti resta il mezzo di info più usato e igiornali sono la rappresentazione dei principali problemi e nell’interpretazione degli eventipolitici.
Servizio pubblico televisivo > offre più spazio ai partiti di governo (pd su rai2 e 3), perchéhanno più visibilità per obiettivi istituzionali oltre che elettorali.
Il secondo partito è Fi abile nell’attirare l’attenzione anche grazie all’attivismo mediatico diBerlusconi, che anche con problemi di salute e non candidabile nel 2018, ha continuato aoccupare tutti gli spazi televisivi disponibili (soprattutto talk show).
Lega invece ha molto meno visibilità, solo un po’ su rai 3. Salvini investe soprattutto suisocial media.
Secondo il pubblico, Berlusconi e Renzi sono i più visibili, mentre Salvini ha
Un ruolo periferico. Nel 2013 il M5S era quasi assente dall'info televisive, ma nel 2018 si è adattato alle logiche dei mass media, è riuscito ad occupare la scena perché tutti i sondaggi lo davano come primo partito e grazie alla scelta di presentare i possibili ministri prima del voto, la sua visibilità è cresciuta molto durante la campagna.
Quotidiani: più spazi agli sconfitti Renzi e Berlusconi, seguiti poi da Di Maio e da Salvini.
Facebook: le gerarchie dei quotidiani sono state invertite, i contenuti con più interazioni sono quelli di Di Maio e Salvini. Il contrasto tra la rappresentazione della campagna fornita dai mass media e quella emersa dalle interazioni di Facebook è notevole.
Nel 2018 l'uso della televisione per info politiche è in calo mentre aumenta l'uso del web, giornali e riviste sono rimaste stabili. Nasce l'esigenza di liberarsi da una mediazione giornalistica che molti cittadini
Ritengono distante dalle loro priorità e preferenze politiche. Confrontando i dati con i risultati delle urne, le testate informative non sono state in grado di cogliere i risultati ne di influenzarli, orientando l'opinione pubblica.
4. Campagna elettorale e disinformazione
Democrazia> i media svolgono varie funzioni rilevanti:
- Informare i cittadini e mobilitare le masse, suscitare interesse e partecipare al voto e alla vita politica, controllore del potere, svelando abusi o comportamenti illegali.
Gli attori politici invece dovrebbero presentare correttamente i fatti, e evitare promesse che sanno di non mantenere.
Veridicità delle info sul web e correttezza dei dibattiti politici nelle conversazioni: survey su 1750 utenti di internet, campione rappresentativo da 18 a 74 anni con un tasso di risposta del 19%.
Nel sistema italiano in cui c'è un forte legame tra potere e info, la distorsione dei fatti è più comune, e le fake news sono aumentate.
negli ultimi anni, tema principale della campagna elettorale di Renzi nel 2017. Come gli italiani valutano la correttezza delle informazioni in rete: Circa il 25% ritiene di trovare spesso fake news sul web, mentre il 20% ritiene di trovarne poche o raramente; mentre la maggior parte pensa che molte notizie non siano del tutto corrette (soprattutto elettori di centro sinistra, poi LeU, M5S, e centro destra, anche perché non usano tanto il web per informazioni politiche). Inoltre, quasi la metà degli intervistati ritiene di non riuscire a distinguere le fake news, mentre i sostenitori di centro sinistra, LeU e M5S riescono a riconoscerle per il 60% e i sostenitori di centro destra per il 50%. La condivisione consapevole di false informazioni si chiama disinformazione, mentre quella involontaria malinformazione: il 33% ha condiviso informazioni false credendole vere, solo 1/8 invece le ha condivise volontariamente. I sostenitori di centro sinistra ritengono di trovare molte fake news e di condividerne meno della media, M5S invece fa al contrario. Gli elettori di centro destra non credono di.Saperriconoscere bene le notizie false. Il fenomeno è comunque già di grandi dimensioni.
5. Una campagna elettorale incivile
Il tema della correttezza richiama i valori democratici sul rispetto delle opinioni differenti, osservanza delle regole e creazione di compromessi, sennò principio di maggioranza.
Le élite politiche e giornalistiche sono i primi a dare i modelli sociali di comportamento nella discussione pubblica.
Ingresso di nuovi partiti con la II Repubblica ha portato cambiamenti nel linguaggio politico, anche con Salvini, l’uso frequente di offese, minacce e insulti. In più si è verificato anche il cambiamento le sistema della comunicazione politica, con +++ talkshow che favoriscano la rissa, e l’aggressività per fare più ascolti.
In più i social media hanno aperto spazi di discussione che spesso risultano ostili e intolleranti, soprattutto quando gli attivisti di partito si impongono zittendo gli altri.
Invece di cercare il confronto. Gli intervistati esprimono giudizi molto peggiori sul comportamento dei politici in televisione e nei giornali rispetto alle conversazioni faccia a faccia, e ancora meno sui social media. La maggior parte ritiene che questi ignorino fatti di cui dovrebbero essere a conoscenza, troppo inclini a risse, non accettano argomenti contrari alle proprie idee e non rispettano quelle degli altri. Anche i social media danno preoccupazione per l'ignoranza dei fatti, tendenza alla rissa e incapacità di accettare argomenti contro.
La cattiva qualità delle info riguarda non solo internet ma tutte le relazioni tra politici e cittadini. I livelli di allarme sono superiori per gli elettori del centro sinistra rispetto a centro destra e M5S, e tutti concordano sull'ignoranza ma divergono sulla rissosità e sulla mancanza di onestà intellettuale; l'insoddisfazione è diffusa in vari livelli della società.
6. Considerazioni
La campagna elettorale si è svolta chiaramente a favore del centro destra, soprattutto Lega e M5S, perché le priorità degli elettori erano disoccupazione, immigrazione e criminalità, flat tax, abrogazione legge Fornero: tutti temi dell'opposizione. La visibilità di cui godeva il PD in quanto partito di governo non si è tradotta in consensi. Si è verificata una crescente divaricazione fra élite giornalistiche e cittadini, confermata dal giudizio negativo sulla condotta dei politici sui mass media. Considerando che la fiducia per le istituzioni e per i media sono fortemente legate tra loro e che la democrazia soffre di sfiducia che ne limita il rendimento, si hanno forti preoccupazioni per la diffusione della disinformazione in rete (soprattutto dagli elettori del PD).
IV. L'astensionismo elettorale: quel che resta della protesta?
Il tema dell'astensionismo è entrato nell'agenda politica.
Perché ha effetti devastanti per la democrazia. È difficile capire le motivazioni perché