Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Riassunto esame Sintassi, prof Pozza, libro consigliato La linguistica, Berruto, Cerruti Pag. 1 Riassunto esame Sintassi, prof Pozza, libro consigliato La linguistica, Berruto, Cerruti Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sintassi, prof Pozza, libro consigliato La linguistica, Berruto, Cerruti Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La sintassi è il livello di analisi che si occupa della struttura della frase

Il suo oggetto di studio è il modo in cui le parole si combinano tra loro per organizzarsi in frasi. L'entità linguistica che normalmente funziona come frase può essere definita da un'unità comunicativa, ovvero, che costituisce un messaggio in un discorso. È identificata, tendenzialmente, dal contenere una predicazione, cioè un'affermazione riguardo all'essere o all'agire di un'entità. Non è però qualcosa, un attributo di qualità o modo detto che, se ci si trova in assenza di verbo, non ci sia una frase, nel caso in cui siano ellittiche, per esempio "bella questa giornata". Un metodo ingenuo e non sempre valido per contare le frasi in un testo è quello di numerare i verbi. Con "frase" si identificano anche costrutti di una certa estensione e complessità.

Generalmente una frase semplice, costituita cioè da un’unica predicazione, viene detta proposizione.

Proposizione → Semplice Frase → Complessa.

Per analizzare le frasi si ricorre al principio della scomposizione o segmentazione: si rappresenta la frase come concatenazione e dipendenza tra i suoi elementi, arrivando a pezzi sempre più piccoli, detti costituenti.

Il metodo di rappresentazione più diffuso di l’indicatore di scomposizione di frase è quello degli alberi etichettati, che costituisce il sintagma della frase, in cui ogni nodo rappresenta un sottolivello di analisi della sintassi e reca il simbolo della categoria a cui appartiene il costituente di quel sottolivello.

Anche in questo caso è con la prova della commutazione che è possibile individuare i costituenti, confrontando la frase con un’altra più semplice con la stessa struttura fino ad arrivare alle parole.

Simboli di categoria:

  • F = Frase
  • SN = Sintagma Nominale (GN =
    1. (Gruppo Nominale)SV = Sintagma Verbale (GV = Gruppo Verbale, VP = Verb Phrase)
    2. N = Nome
    3. V = Verbo
    4. Art = Articolo
    5. Poss = Possessivo
    6. Det = Determinante
    7. Aus = Ausiliare
    8. Quant = Quantificatore
    9. Num = Numerale
    10. Cong = Congiunzione
    11. SPrep = Sintagma Preposizionale
    12. Pro = Pronome
    13. PP = Participio Passato
    14. Agg = Aggettivo
    15. SAgg = Sintagma Aggettivale
    16. SAvv = Sintagma Avverbiale
    17. SDet = Sintagma del Determinante

    Con determinante si intende una categoria che può comprendere articoli, aggettivi dimostrativi o altri elementi che compaiono sempre prima di un nome e determinano il referente da esso indicato. Gli articoli sono una sottoclasse di determinanti, i più ovvero l'insieme dei contesti in cui gli elementi possono comparire nella frase, è un criterio importante per distinguere diverse classi di elementi. Un altro metodo di rappresentazione della struttura interna di costruzioni non molto complesse è la parentesizzazione. Il più importante sottolivello

    dell'analisi sintattica è il sintagma, definibile come la minima combinazione di parole, costituita da almeno una parola, che funzioni come un'unità della struttura frasale. Perciò, come il morfema era l'elemento minimo della parola e l'articolazione, il sintagma è l'unità minima della sintassi. I sintagmi sono costruiti attorno a una testa, la classe di parole che rappresenta il minimo elemento che da solo può costituire un sintagma, in base a cui vengono classificati. Un sintagma nominale (SN) è un gruppo di parole che ruota intorno a un nome (N): in "il bel cugino di Lucia", "cugino" è la testa del sintagma, oppure in "la macchina di mio fratello" è un sintagma nominale e "di mio fratello" è un sintagma preposizionale. Un sintagma nominale può essere anche composto da un pronome.

    che sostituisce il nome che ovviamente in quel caso non ci sarà. Se il minimo SN è un nome o al più un pronome, da un macro-sintagma nominale si può avere una struttura anche molto complessa. Un sintagma verbale ha come testa il verbo e uno preposizionale la preposizione (che però non può rappresentare da sola un sintagma). Tutte le categorie lessicali di parole piene possono essere teste di sintagma.

    Criteri per riconoscere un sintagma:

    • Un gruppo di parole rappresenta un sintagma se le parole che lo costituiscono si muovono congiuntamente all'interno di una frase.
    • Un gruppo di parole rappresenta un sintagma se può essere separato dal resto della preposizione costruendo una struttura chiamata frase scissa, per esempio isolandola con ...che
    • Un gruppo di parole rappresenta un sintagma se da solo può costituire un enunciato, cioè se può essere pronunciato isolato.
    • Sintagmi diversi sono
    La teoria X-barra individua diversi ranghi di complessità di un sintagma X con l'indicazione di opportune barre (apici). Ogni apice indica un sottolivello di crescente complessità interna del sintagma. In un albero, ogni elemento che sta sul ramo di destra di un nodo modifica l'elemento che sta alla sua sinistra sotto lo stesso nodo. Se un sintagma ammette più interpretazioni questo vuol dire che può essere rappresentato con più alberi diversi. Ai sintagmi che riempiono posizioni strutturali di un indicatore sintagmatico vengono assegnati diversi valori funzionali necessari per l'interpretazione semantica delle frasi. Si distinguono tre ordini o classi di principi: - Funzioni sintattiche: riguardano il ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase, le principali sono: - "chi fa l'azione" Soggetto, - "l'azione" Predicato verbale,inseriti nella frase, ad esempio "piovere" o "nevicare".➢ Monovalenti, richiedono un solo argomento, ad esempio "dormire" o "mangiare".➢ Bivalenti, richiedono due argomenti, ad esempio "dare" o "prendere".➢ Trivalenti, richiedono tre argomenti, ad esempio "dare" o "insegnare".Oltre agli argomenti, i verbi possono richiedere anche dei complementi, che sonoelementi aggiuntivi che specificano ulteriormente l'azione o il soggetto. Icomplementi possono essere di diversi tipi, ad esempio:➢ Complemento di luogo, indica il luogo in cui avviene l'azione, ad esempio "vado alparco".➢ Complemento di tempo, indica il momento in cui avviene l'azione, ad esempio"studio di mattina".➢ Complemento di modo, indica il modo in cui avviene l'azione, ad esempio "parlalentamente".➢ Complemento di causa, indica la causa dell'azione, ad esempio "ho paura per ilbuio".➢ Complemento di scopo, indica lo scopo dell'azione, ad esempio "studio perpassare l'esame".➢ Complemento di mezzo, indica il mezzo con cui si compie l'azione, ad esempio"scrivo con la penna".➢ Complemento di compagnia, indica la persona o l'oggetto con cui si compie l'azione,ad esempio "vado al cinema con gli amici".➢ Complemento di termine, indica il destinatario dell'azione, ad esempio "regalo unlibro a mia sorella".➢ Complemento di scoperta, indica ciò che viene scoperto o appreso, ad esempio"ho scoperto una nuova canzone".➢ Complemento di specificazione, indica una specifica dell'azione, ad esempio"parlo dell'ultimo film uscito".Ogni verbo può richiedere diversi tipi di complementi, a seconda del suo significatoe della sua valenza. La presenza o l'assenza di determinati complementi puòcambiare il significato della frase. Ad esempio, il verbo "andare" può esserecompletato da un complemento di luogo ("vado al mare") o da un complementodi scopo ("vado a fare la spesa").

    accompagnati da alcun argomento come i verbi metereologici, piovere

    Monovalenti, richiedono di essere accompagnati da un solo argomento, camminare (chi cammina?)

    Bivalenti, richiedono di essere accompagnati da due argomenti, interrogare (Chi interroga? Chi è interrogato?)

    Trivalenti, richiedono di essere accompagnati da tre argomenti, dare (Chi dà? Che cosa viene dato? A chi viene dato?)

    Tetravalenti, richiedono di essere accompagnati da quattro argomenti, vendere (Chi vende? A chi vende? Che cosa vende? A quanto lo vende?)

    Si ritiene non si possano avere valenze superiori a quattro. Possono fungere da argomenti sintagmi nominali e preposizionali, ma anche intere frasi. Il verbo e i suoi argomenti costituiscono il nucleo della frase, elementi in più sono detti circostanziali (anche avverbiali o aggiunti). Essi si distinguono dagli argomenti per la loro libertà di posizione nella frase. Possono essere circostanziali SN, SPrep o intere frasi. Possono esserci

    Casi di polisemia, ognuno con un diverso schema valenziale, o di ellissi, quando il secondo argomento è sottinteso. Il soggetto è la prima valenza di un verbo, lo hanno tutti tranne gli zerovalenti.

    Ruoli semantici, concernono propriamente il modo in cui il referente di ogni sintagma, l'entità che il sintagma indica, contribuisce e partecipa all'evento rappresentato dalla frase. Per individuare tali funzioni occorre spostarsi dalla considerazione della frase come struttura sintattica alla considerazione della frase come rappresentazione di un evento o una scena, in cui i diversi elementi sono in relazione gli uni con gli altri in quello che succede nella scena. Tra i principali ruoli semantici:

    • Agente, entità animata che si fa parte attiva a provocare ciò che accade
    • Paziente, entità che è coinvolta senza intervento attivo, subisce o è interessata passivamente da ciò che accade
    • Sperimentatore (o esperiente),

    entità toccata da un certo stato o processo Beneficiario, entità va a ricadere quanto succede Destinazione, entità inanimata mediante la quale avviene l'azione Strumento, entità verso la quale si dirige l'attività espressa dal verbo o l'obiettivo di uno spostamento Località, entità dalla quale un'entità si muove in relazione all'attività espressa dal predicato Provenienza, un'entità che indica l'estensione nel tempo, nello spazio, nella massa… Dimensione, entità che partecipa all'attività svolta dall'agente Comitativo.

    Anche i predicati possono essere distinti in diversi ruoli semantici: processo, stato, azione…

    I ruoli semantici agiscono al di sotto della struttura

    sintattica: non c'è corrispondenza biunivoca tra ruoli semantici e funzioni sintattiche. In una frase passiva, la distribuzione tra ruoli semantici e funzioni sintattiche è diversa rispetto alla corrispondente attiva. Sono transitivi verbi passivizzabili, viceversa vengono detti intransitivi. Tra gli intransitivi si possono distinguere due sottoclassi: verbi inaccusativi, inergativi, che richiedono come ausiliare "avere". Organizzazione pragmatico-informativa. Si possono distinguere cinque diversi tipi di frase: - Dichiarativa, affermazione fenerica - Interrogativa, pone una domanda. Marcata dall'intonazione e parole particolari (chi, cosa...) - Esclamativa, esprime...
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
8 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fraen20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pozza Marianna.