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Riassunto esame Psicopedagogia dei Linguaggi Comunicativi, prof. Pesare, dispense consigliate: Grafo del desiderio e Gli Scritti di Franco Basaglia Pag. 1 Riassunto esame Psicopedagogia dei Linguaggi Comunicativi, prof. Pesare, dispense consigliate: Grafo del desiderio e Gli Scritti di Franco Basaglia Pag. 2
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Nel Seminario 5 compare per la prima volta il grafo del desiderio come crocevia

perché Lacan comincia a metter in dubbia il fatto che l’esistenza di questa sorta di

elemento salvifico che non è poi così totale. All’interno del grafo improvvisamente

introduce un complemento affermando che non c’è solo il soggetto barrato e non è

solo il grande contenitore del linguaggio della cultura che ci salva dalle paludi

dell’immaginario, del narcisismo. In questo grafo Lacan si chiede

fondamentalmente chi o che cosa ha il potere di produrre la nostra

soggettivazione, cioè chi o che cosa ci rende i soggetti che poi diventeremo e la

risposta è che noi diventiamo ciò che siamo perché il nostro corpo, dal punto di

vista biologico, è filtrato, trapassato dal discorso del grande altro. Il soggetto è

assoggettato dal discorso dell’altro quindi ciò che produce soggettivazione è

discorso.

innanzitutto il C’è una differenza tra essere soggettivati e soggettivizzarsi,

questo per far capire che noi non siamo completamente passivi rispetto al discorso

che produce la nostra soggettività, lo filtriamo in maniera singolare. Lacan sta

dicendo qualcosa che va oltre l’impostazione classica dello strutturalismo, cioè la

dimensione del soggetto dipende assolutamente da ciò che viene nel campo

dell’altro del linguaggio struttura, ecc. ma non è completamente definito dalla

struttura disantropizzata,

struttura. Egli dice che l’altro è una ovvero qualcosa di

trascendente inteso come qualcosa che ci preesiste. Dopo essere nati incontriamo

gli altri, la nostra famiglia, i nostri amici, ecc. la nostra soggettività è successiva alla

nascita del soggetto; il grande altro, invece, è precedente, transindividuale.

Secondo Lacan il soggetto è prodotto dal discorso del grande altro, assoggettato al

suo ordine linguistico, sociale, ecc. ma è anche irriducibile a questo discorso. Quindi

prima caratteristica del grande altro è essere anteriore al soggetto e ciò che lo

produce. Il grande altro ha anche una sorta di crepa, frattura che non vista come

una cosa negativa ma come un antidoto, secondo lui dà ossigeno. Nelle sante

mistiche, per esempio, il grande altro non ha un punto di rottura, è onnipresente

ma anche martiri, terrorismo religioso: grande altro talmente chiuso, definito, che

non dà possibilità di inserire il proprio reale, la propria vita. Secondo Lacan esiste

solo un tipo di peccato: venire meno al proprio desiderio che dev’essere

chiaramente compatibile con il legame sociale. A 20 anni di distanza Lacan spiega

che la parola salva il corpo e il corpo, a sua volta, salva la parola; introduce una

che vuoi?,

freccia curva verso l’alto con una frase in italiano che dice: cioè qual è il

desiderio del grande altro, quello che ho fatto finora è la produzione del mio

desiderio o per caso sto confondendo con quello del grande altro? Chi sta godendo

al mio posto? Esso fa passare dal primo al secondo livello, come se fosse un

ascensore al livello del godimento. In questo caso il grande altro viene ripensato e

depotenziato, non viene più visto come il significante primo dell’Edipo ma è

qualcosa che anche al suo interno possiede punti di fragilità, di spazio. La differenza

tra un turista islamico e un islamico è che entrambi hanno lo stesso grande altro

solo che il normale religioso vive con un grande altro che è importante nella sua

vita perché permette di fare anche altre cose, quello del terrorista islamico, invece,

è interiorizzato senza fratture al punto che si sente è legittimato da rinunciare alla

sua vita a costo di soddisfare il suo grande altro, rinunciano al corpo a se stessi e al

loro legame sociale per rispondere al mandato simbolico che pensano sia loro ma

invece è di un altro, un grande altro che non è stato metabolizzato e trattato.

Il grafo del desiderio risponde in maniera più diretta alla domanda come si forma

un soggetto, sono presenti tutti e 3 i registri. Una questione teorica fondamentale

Nachtraglichkeit

del grafo è o anche après-cour (a cose fatte, a posteriori). Tutto il

processo che forma un soggetto avviene posteriormente, a riguardo c’è una

spiegazione clinica e una filosofica: per la prima si utilizza come esempio la

comprensione di una frase, per quanto apparentemente esplicito il suo significato,

solo ascoltando l’ultima parola possiamo percepirne il senso. Il termine

Nachtraglichkeit va inserito all’interno di un solo contenitore di senso che riguarda

la dimensione temporale dell’unità psichica che è il sintomo; il tempo interiore non

è assimilabile al tempo cronologico. Il tempo psichico è il tempo del sogno.

Secondo Lacan, il ricordo non è mai solo narrativo, è sempre associato ad uno stato

emotivo che noi assegniamo a quell’inconscio, quell’immagine (Proust Madeleine).

Il grafo è formato da una cellula base in cui c’è un incontro tra 2 vettori, uno di

intenzionalità

senso verticale e l’altro di senso orizzontale: il verticale è definito

pre-simbolica e rappresenta la vita lunga, il nostro essere stanti nel mondo (pag.

133), pre-simbolica perché stiamo ancora viaggiando verso l’immaginario e il

catena dei

simbolico, siamo nel reale. la parte orizzontale rappresenta la

significanti, cioè l’infinita molteplicità di elementi culturali che possiamo incontrare

nel momento in cui nasciamo. Il soggetto nascendo ad un certo punto incontra il

grande altro che ancora chiaramente non è un grande altro perché non è ordinato,

è semplicemente una catena di significanti, non c’è rapporto e senso, il bambino è

semplicemente scaraventato in questo universo. Questo primo incontro con il

A. I(A)

mondo esterno viene rappresentato con Il punto d’arrivo è e rappresenta

s(A)

l’ideale dell’io, il senso è indicato con (significa sempre significato, S è

significante) e corrisponde al nostro modo di elaborare i significanti del grande

punto di raccolta

altro, si chiama (capitonage, gergo del materassaio, bottoni che

tenevano uniti l’esterno con il contenuto interno) e unisce la … della nostra vita

quindi relazionale con il simbolico che è il punto .. Secondo Lacan, il punto di

capitone ha un’efficacia solo a condizione che noi lo sigilliamo (verbo tecnico) in un

altro punto che però è precedente cioè io do’ un significato al mio passato anche

una volta che ho incontrato il mio futuro. La cellula base del grafo del desiderio si

temporalità psichica

costruisce con il concetto di (altro modo per tradurre après-

I(A)

cour). potrebbe essere pensato come punto di risoluzione dell’intero processo

di soggettivazione, quando noi diventiamo ciò che siamo attraverso una serie di

incontri specchio, grande altro, das Ding, ecc. La fine di questo processo è questo,

identificazione simbolica e non più immaginaria con qualcun altro, non noi come

risposta alla società che ci vuole così ma noi come autenticamente noi. La

dimensione paradossale di questo risultato finale è che il soggetto si struttura nella

sua dipendenza dal significante, cioè del grande altro: nasciamo, siamo scaraventati

in un mondo culturale che ci precede, dipendiamo dal fatto di dove e quando

nasceremo, Lacan dice “la condizione del soggetto dipende da ciò che svolge

nell’altro singolarmente” (citare frase che fa piacere) quindi il grande altro è inteso

come un luogo simbolico in cui si svolgono delle cose ed in base a ciò il soggetto si

struttura in un modo o nell’altro. La situazione paradossale è che nonostante il

soggetto dipenda da ciò che svolge nell’altro, è necessario che questo altro, che è

oggettivo, venga fatto proprio dal soggetto stesso. Secondo Lacan l’attitudine che

ognuno di noi ha di costruirsi una sua soggettività originale passa dalle reti del

linguaggio, così comincia a delinearsi la cellula base del grafo. Con Δ Lacan indica

l’identificazione simbolica cioè la nostra vita nella sua bruta e nera fisicità che

ancora non ha avuto la serie di grandi incontri. Il senso della prima cellula è che per

Lacan l’uomo come intenzione pre-simbolica, cioè inteso come non ancora

soggetto senza ancora aver incontrato né immaginario e né simbolico, diventa

soggetto dopo aver incontrato i due punti che hanno 2 definizioni diverse, una

delta

spaziale e una temporale. C’è un incrocio tra il vettore verticale e il vettore

s s1. punto di capitone

orizzontale Questo primo incrocio attraverso il è anche

interpellanza

detto e si arriva quando il bambino incontra il mondo culturale e lo

decodifica producendo un senso sulla sua vita soltanto retroattivamente

(Nachtraglichkeit). Ogni esperienza che facciamo riscrive quelle precedenti;

secondo Lacan non saremo mai oggetti compiuti, siamo sempre in trasformazione.

i(a) L s(A)

Nel secondo quadro aggiunge 2 altri punti, ed e un’altra freccia. è il

momento di interpunzione, in cui la significazione (processo attraverso il quale dai

significanti si ha un significato, dai molti elementi culturali una persona si costruisce

il suo universo di valore, il suo immaginario) si costruisce come prodotto finito.

Secondo Lacan, il grande altro esiste solo in quanto struttura sincronica, solo se

incontro un elemento diacronico, cioè un elemento temporale della mia vita (Es.:

se uno non nasce non esiste, il fatto che esista un universo ha un senso perché

siamo al mondo, il grande altro ha incrociato la temporalità della nostra vita). Il

significato che noi diamo esiste se esiste un grande altro a cui apparteniamo, Lacan

I(A)

dice: s(A) è il prodotto della funzione retroattiva di A. ovvero identificazione

simbolica, culturale ha tante sfaccettature., noi prendiamo solo alcuni significanti

caratterizzando la nostra vita (Università: uno sceglie la propria corriera, già

prendendo un significante, decidendo di dedicarsi agli studi umanistici) e, filtrandoli

nel passaggio di simbolizzazione, li definite come I(A) (o anche mandato simbolico).

i(a), invece, è identificazione immaginaria. Lacan utilizza l’Edipo e l’immaginario per

cercare di spiegare come si costruisce non solo la psiche ma una cultura.

Per chi o per cosa assumiamo il nostro mandato simbolico, per me o per uno

sguardo del grande altro? Il che vuoi va sopra il punto D (desiderio) questo è s

livello del senso,

grande punzone di i grande. Il pr

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Publisher
A.A. 2017-2018
7 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Saxbrina97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopedagogia dei linguaggi comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Pesare Mimmo.