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Buendìa

Disturbi correlati all’alcool

“Assunzione di alcool che provoca danni per la salute e conseguenze sociali per il bevitore, per le persone

vicine al bevitore e per la società in generale, così come i modelli di consumo che sono associati ad un

incremento del rischio di esiti negativi per la salute”. È incluso anche il consumo episodico eccessivo di

alcool (binge- drinking) con cui si intende il consumo di 6 o più alcolici alla volta, per almeno una volta al

mese.

Prevalenza, comorbilità, aspetti epidemiologici dell’abuso e della dipendenza da alcool

L’abuso riguarda circa il 13% delle persone che vivono negli USA, la dipendenza il 5%. L’abuso di alcool è

associato al 40% dei decessi legati ad incidenti stradali, al 40- 50% degli omicidi, al 40% delle aggressioni

ed al 50% degli stupri.

Riguarda tutte le fasce di età, tutti i livelli di istruzione, di occupazione e socio- economici. È diffuso anche

nei luoghi di lavoro (15% degli impiegati).

Gli uomini diventano bevitori problematici 5 volte più delle donne. Non vi sono differenze etniche. Oltre il

37% delle persone che abusano di alcool hanno almeno un altro disturbo mentale. Vi è comorbilità con

depressione, disturbi da uso di sostanze, disturbi alimentari, di personalità e suicidio.

Criteri

A. Pattern problematico di uso di alcool che porta a disagio o compromissione significativa, con almeno

due tra le seguenti entro 12 mesi:

a. l’alcool è assunto un quantitativi maggiori o per un periodo più lungo di quando fosse nelle

intenzioni

b. desiderio persistente o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso di alcool

c. gran parte del tempo usato per procurarsi, usare e smaltire alcool

d. craving, forte desiderio e spinta all’uso

e. uso ricorrente di alcool che causa fallimento nell’adempimento nei principali obblighi

lavorativi, scolastici di domestici ¨

f. uso continuato nonostante persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali

g. abbandono di attività lavorative o sociali a causa dell’alcool

h. uso ricorrente in situazioni dove è pericoloso il suo uso

i. uso continuato nonostante la consapevolezza di un problema causato o esacerbato

dall’alcool.

j. Tolleranza definita come:

i. Bisogno di quantità aumentate

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ii. Diminuzione dell’effetto a causa dell’uso continuato

k. Astinenza manifestata in:

i. Sindrome da astinenza alcolica

ii. L’alcool viene assunto per attenuare o evitare i sintomi d’astinenza.

Specificatori:

• In ambiente controllato

• In remissione precoce (3<x<12 mesi)

• Remissione protratta (>12 mesi)

• Gravità attuale:

Lieve 2- 3 sintomi

o Moderata 4- 5 sintomi

o Grave 6 o più sintomi

o

Effetti dell’alcool sul cervello

A bassi livelli attiva le aree del piacere deputate al rilascio di oppioidi endogeni.

A livelli maggiori l’alcool deprime il funzionamento cerebrale, inibendo il glutammato (NT eccitatore),

rallentando l’attività cerebrale. Ciò limita le capacità di apprendimento, influisce sulla capacità di giudizio e

sui processi razionali abbassando l’autocontrollo. La capacità di percepire freddo, dolore e malessere è

attenuata.

0,5 g/l: intossicazione rispetto alla capacità di guidare. Coordinazione muscolare, eloquio, capacità

o visive e di pensiero alterate.

3 g/l: intero equilibrio neuronale compromesso  perdita di coscienza. Meccanismo di sicurezza

o poiché 4 g/l porterebbero alla morte!

Postumi: mal di testa, nausea, stanchezza e deterioramento cognitivo da 8 a 24 ore dopo il consumo.

Disidratazione con l’accumulo di metaboliti alcolici come l’acetaldeide e

l’attivazione della risposta immunitaria del corpo.

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Effetti a livello fisico dell’utilizzo cronico di alcool

Il 90- 95% dell’alcool viene assimilato dal corpo, tramite il fegato che quindi può subire danni irreversibili,

tra il 15 ed il 30% dei bevitori sviluppa cirrosi epatica. L’alcool è anche altamente calorico, riducendo

l’appetito del bevitore, ma non ha sostanze nutrienti per cui può incorrere in malnutrizione e nella perdita

della capacità di utilizzare i nutrienti, così che le carenze nutrizionali non possono essere compensate

dall’assunzione di vitamine. Inoltre può causare sintomi gastro- intestinali e allo stomaco.

Effetti psicosociali dell’abuso e della dipendenza da alcool

Stanchezza cronica, ipersensibilità, sintomi depressivi, scarsa capacità di ragionamento e giudizio,

progressivo deterioramento della personalità; comportamento grossolano e inadeguato, mancata assunzione

di responsabilità, perdita della cura per sé stessi ed i propri cari, perdita di capacità di fronteggiare ai

problemi, perdita posto di lavoro e famiglia, danni irreversibili a cervello e fegato.

Psicosi associate a grave abuso di alcool

Delirium tremens: delirio da astinenza da alcool in cui entra la persona in astinenza dopo lunghi periodi di

assunzione alcolica. Sintomi della fase acuta:

Disorientamento nello spazio e nel tempo

 Allucinazioni vivide, micro zoopsie, piccoli animali

 Paura intensa perché gli animali allucinati si trasformano in modi terrificanti

 Estrema suggestionabilità vedere qualsiasi animali se gli viene suggerito

 Tremore marcato di mani, lingua e labbra

 Sudorazione profusa, febbre, battito accelerato e debole, lingua patinata e alito cattivo.

Dura tipicamente tra 3 e 6 giorni ed è seguito da sonno profondo. Alcuni sintomi permangono anche al

risveglio. Tra il 5 ed il 25% dei pz con delirio da astinenza da alcool muore per convulsioni, insufficienza

cardiaca o altre complicazioni. Il clordiazepossido riduce i sintomi da astinenza.

Disturbo amnestico da alcool (sindrome di Korsakoff): deficit di memoria con confabulazione

(rievocazione di falsi eventi). La persona può non riconoscere immagini, volti, camere e oggetti che ha

appena visto, anche se si accorge che sono familiari. Possono sembrare deliranti, irragionevoli e disorienti

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ma ciò è dato dai tentativi di colmare i vuoti di memoria. Il disturbo è dato dall’incapacità di formare nuove

associazioni che rendano i ricordi recuperabili. I sintomi del disturbo amnestico da alcool derivano da

malnutrizione, in particolare dalla carenza di tiamina.

Cause dell’abuso e della dipendenza da alcool

Fattori biologici

Attivazione delle aree del cervello che producono piacere intenso e potente effetto di ricompensa. Di

conseguenza l’assetto biologico della persona coinvolto nel bisogno di ricercare sostanze psicotrope

aumenta.

Neurobiologia della dipendenza: la via dopaminergica mesocorticolimbica è il centro cerebrale di

attivazione delle sostanze psicoattive, va dall’area tegmentale ventrale al nucleo accumbens e alla corteccia

prefrontale. Il sistema controlla le emozioni, la memoria e la gratificazione, e l’alcool stimolandola produce

euforia. L’esposizione del cervello ad una sostanza ne altera la sua struttura neurochimica e determina una

serie di effetti comportamentali, con l’uso continuo si sviluppa un neuro adattamento alla sostanza, o

tolleranza, e dipendenza.

Vulnerabilità genetica: ereditarietà, quasi un terzo degli alcolisti ha almeno un genitori con problemi di

alcolismo. Studi sulle adozioni hanno mostrato che i figli di genitori alcolisti adottati da genitori non alcolisti

avevano il doppio delle probabilità di avere problemi legati all’alcool, cosa che non presentavano i figli

adottivi i cui genitori non erano alcolisti. Inoltre individui che hanno una predisposizione ereditaria per

l’abuso di alcool e che appaiono impulsivi, emotivamente instabili e che amano correre rischi elevati hanno

una personalità predisponente agli abusi di sostanze. Questi individui a rischio sperimentano maggior

riduzione dello stress a seguito del consumo di alcool, e hanno risposte fisiologiche condizionate da stimoli

legati all’alcool più importanti rispetto agli individui che sono considerati a basso rischio di alcolismo.

Alcuni gruppi etnici come asiatici e nativi americani hano reazioni fisiologiche abnormi all’alcool, un

“eritema alcolico”, mentre asiatici ed eschimesi hanno reazioni di ipersensibilità tra cui arrossamento della

pelle, calo della pressione sanguigna, palpitazione e nausea, a causa di un enzima mutato nel fegato che non

riesce a disgregare le molecole di alcool nel processo metabolico.

Per sviluppare una dipendenza comunque l’individuo deve avee sufficiente accesso alla sostanze, e vivere in

un ambiente che ne promuove l’uso iniziale e continuativo è un ulteriore fattore di rischio.

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Fattori psicosociali

Dipendenza sociale dalla sostanza per godere delle situazioni sociali.

Fallimenti nell’accudimento genitoriale: i bambini che hanno genitori che abusano in modo massiccio di

alcool o altre sostanze sono vulnerabili allo sviluppo di abuso di sostante e problematiche connesse. I

bambini esposti dai primi anni di vita a modelli di ruolo negativi e a contesti familiari disfunzionali, o che

sperimentano altre circostanze negative perché gli adulti attorno a loro non svolgono ruoli di guida, vacillano

nel raggiungere le tappe complesse della vita. Le capacità genitoriali e il loro comportamento è associato

all’uso di sostanze tra gli adolescenti. I genitori che abusano di alcool sono meno propensi a sorvegliare i

propri figli e la mancanza di controllo porta all’affiliazione degli adolescenti con coetanei che fanno uso di

stupefacenti. Inoltre stress e affettività negativa si associano all’uso di alcool in adolescenza, come anche

abuso fisico e sessuale.

Vulnerabilità psicologica: relazione tra abuso di alcool e schizofrenia, disturbo antisociale, comportamento

aggressivo, disturbi depressivi.

Stress, riduzione della tensione e rinforzo: alti livelli di esperienze traumatiche nel corso della vita. Tra il

25 e il 50% con DPTS presenta anche livelli da abuso di sostanze. Il 98% di adolescenti indiano- americani

reclutati per uno studio sull’alcolismo riferiva esperienze traumatiche come essere stati testimoni di episodi

violenti o esperienze di abuso sessuale.

Aspettative di realiz

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
13 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher yzeel di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia e Psicologia Clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Prunas Antonio.