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Conflitti tra tendenze appetitive e avversative

S- →conflitto tra due tendenze avversative

S← -conflitto composto fra più tendenze appetitive e più tendenze avversative

+ ← → +S- →← -I conflitti più acuti si hanno quando due tendenze incompatibili hanno forza uguale.

Conflitto tra due tendenze appetitive:

  1. Il soggetto si trova nello stesso tempo di fronte a due obiettivi positivi, ma la natura della situazione è tale per cui egli non può raggiungere che uno dei due. E' il genere di conflitto più innocuo.
  2. Nel conflitto attrazione/attrazione, una volta scelta una delle due soluzioni e raggiunto il fine desiderato, il vettore opposto può farsi talvolta più forte ed attraente. Le attività o le situazioni tralasciate sembrano le migliori. In altri casi si ha l'esaltazione dell'obiettivo scelto e la svalutazione di quello abbandonato.

Conflitto tra una tendenza appetitiva ed una avversativa:

  1. In questo caso, una situazione od un...
singolo oggetto hanno in sé sia caratteristiche positive che negative e risvegliano contemporaneamente tendenze di avvicinamento e di allontanamento. Se le due tendenze sono di forza pressoché uguale, il soggetto rimarrà come "sospeso". Sono in genere tutte le situazioni in cui il soddisfacimento di un desiderio è condizionato al pagamento di un prezzo elevato, ad uno sforzo considerevole o al rischio di una punizione. Conflitto tra due tendenze avversative: 3) Sono situazioni in cui due oggetti o situazioni sono entrambi negativi e spiacevoli. Tale situazione conduce spesso alla ritirata, ammesso che questa sia possibile. Se non è possibile, possono aversi gravi disturbi del comportamento. È il caso, in genere, di scegliere il male minore. Conflitto tra due tendenze che sono in sé sia appetitive che avversative: 4) In molte situazioni della vita quotidiana, oggetti o situazioni possono non evocare soltanto attrazione o avversione, ma

più di una di queste situazioni contemporaneamente. In alcuni casi la scelta è relativamente semplice e veloce, mentre nel caso di scelta tra due istanze che suscitano avversione, si può avere una vera e propria paralisi o blocco. Altre volte la scelta è una sorta di compromesso fra ciò che si desidera e ciò che si è costretti a fare. In questa situazione predomina la soluzione per cui il soggetto dà una doppia risposta, prima di avvicinamento, poi di allontanamento.

14.6 Ricerche sperimentali sul conflitto

Alcuni studiosi hanno indagato la dinamica del conflitto in modo più approfondito, con una valutazione precisa della forza delle tendenze in conflitto. Brown ha notato che quando un organismo motivato viene ripetutamente addestrato mediante il rinforzo, ad avvicinarsi ad un certo spazio od oggetto si stabilisce un “gradiente” per cui la forza della tendenza varia in modo direttamente proporzionale al grado di vicinanza con

l'obiettivo. Il potenziale di reazione è l'intensità con la quale si esercitano l'attrazione (potenziale positivo) e la repulsione (potenziale negativo). A differenza del timore, l'angoscia sorge solo in situazioni di conflitto, quando il soggetto sia simultaneamente conteso tra una tendenza appetitiva ed una avversativa. Gli obiettivi contemporaneamente desiderati e temuti sono detti ambivalenti. La scelta di un loro sostituto avviene con il massimo di probabilità al momento in cui le due tendenze cominciano a scontrarsi ed equilibrarsi. Le nevrosi sperimentali si possono distinguere secondo il metodo con cui sono prodotte: nevrosi sperimentali che seguono un condizionamento con differenziazione difficile dello stimolo condizionato: Condizionamento dei montoni di Liddel. Produce, attraverso uno stimolo elettrico per produrre il movimento della zampa anteriore, producendo numerose turbe agli animali. Nevrosi sperimentali provocate da un apprendimento reso.

alla fine impossibile2)o inadeguato, con conseguente conflitto di motivazione:

Massermann ha abituato un gatto a rispondere ad uno stimolo luminoso o sonoro associato all'apertura di una scatola con un boccone di cibo. Per arrivare al cibo il gatto era addestrato a premere una leva. Una volta acquisito il meccanismo, nel momento in cui cerca di impossessarsi del cibo, l'animale è stimolato da una scarica elettrica. Si notano cambiamenti nel suo comportamento, segni di un intenso stato di ansia. Massermann le chiama "manifestazioni fobiche" in quanto reazioni di terrore e ipersensibilità agli stimoli.

A conclusione degli studi sulle nevrosi degli animali, i molteplici sintomi osservati dai ricercatori furono così raggruppati:

Turbe generali del comportamento che riguardano:

  1. l'attività generale, che può essere aumentata o diminuita;
  2. le attività condizionali sperimentali;
  3. alcune attività istintive;
  4. il comportamento
alimentare;- la reattività emotiva molto aumentata;- le condotte fobiche con uno spostamento delle reazioni nervose verso un oggetto diverso da quello che ha originariamente determinato la crisi nevrogena;- i riti ossessivi;- i comportamenti allucinatori. Le turbe dei rapporti sociali, che comprendono: 2)- comportamento sessuale (la sua scomparsa o ipereccitabilità, omosessualità, omasturbazione); - cambiamenti di posizione gerarchica nel gruppo sociale (i soggetti nevrotici perdono il loro rango); - alterazioni nei rapporti con il personale di laboratorio. Manifestazioni viscerali e psicosomatiche 3)14.7 I conflitti di ruolo Per quanto riguarda la vita quotidiana dell'uomo inserito in una rete di relazioni, si nota che spesso a suscitare il conflitto non è un oggetto o un'attività in particolare, ma un modello di comportamento, un complesso di atteggiamenti e valori che si possono sintetizzare nel concetto di "ruolo". Il conflitto nascequando un individuo viene ad occupare, simultaneamente, due posizioni differenti che prescrivono atteggiamenti diversi (conflitto di ruolo), o quando le attese di persone o gruppi diversi, relativi ad una stessa posizione, discordano nettamente (conflitto intra-ruolo). I conflitti possono derivare anche dal fatto che l'evoluzione dell'individuo nell'arco della vita, esige anche l'abbandono progressivo di certi ruoli e l'assunzione di nuovi. Questo trapasso può essere caratterizzato da fasi di incertezza, di ambiguità e di conflitto tra vecchio e nuovo. L'adolescente è colui che si trova tipicamente in una situazione di conflitto. Il conflitto tra ruoli e norme viene spesso vissuto dall'adolescente con l'assunzione di condotte diverse, a seconda dei contesti in cui si trova. Se una persona ("uomo marginale") appartiene allo stesso tempo a due gruppi sociali diversi della stessa categoria, gli si presenteranno in ognisituazione due tipi diversi di comportamento, suggeriti da ognuno dei due gruppi, trovandosi in una permanente situazione di conflitto. Questa situazione è grave per due motivi: non si tratta di un conflitto casuale, ma costante; entrambi i gruppi di cui fa parte hanno una grande influenza sulla formazione della personalità. Quando una persona appartiene contemporaneamente a due gruppi che possiedono la stessa funzione, non appartiene di fatto a nessun gruppo, si sente esclusa da essi e sviluppa sentimenti di solitudine e frustrazione. (Situazione propria degli immigrati) Le possibilità per uscire da questo conflitto sono: 1) un'intensa accentuazione e valorizzazione della cultura d'origine con il rifiuto di ogni nuovo ruolo. 2) l'assunzione di un ruolo intermedio che permette di conciliare le due culture. 3) un buon adattamento alla nuova cultura, che va di pari passo col rifiuto di quella di origine. A livello personale operano numerosi meccanismi che permettonodi risolvere i conflitti: Separazione: A) Tentare di scindere nel tempo e nello spazio i due ruoli del conflitto. 1) Evitare la sovrapposizione dei ruoli 2) L'Io, sede del conflitto, può preparare i due ruoli, distaccandosi interiormente da uno 3) di essi, pur attuandoli entrambi nella realtà (il bambino che attribuisce la colpa al diavolo invece che a se stesso). Separazione dei ruoli, con una rimozione totale di uno di essi (quello che 4) sembra meno importante). Compromesso (soluzione più diplomatica per uscire dal conflitto): B) Rimandare l'azione ed attendere che uno dei due gruppi o entrambi attenuino le 1) loro esigenze. Ristrutturare il ruolo stesso al fine di adattare questa nuova definizione ad uno dei due 2) gruppi. Il mezzo più diplomatico, ma anche più difficile, consiste nell'usare un ruolo contro 3) l'altro. L'individuo indica ad entrambi i gruppi le esigenze incompatibili che gli vengono poste, spingendo le due parti ad attenuare.

le loro esigenze.

Fuga (uscita dai ruoli e distacco da essi):

C) Fuga dal campo o dalla situazione globale

  1. Rifugiarsi nella malattia.
  2. Anche la società sviluppa dei meccanismi istituzionalizzati per limitare le occasioni di conflitto:

Separazione nel tempo → ogni ruolo ha una molteplicità di strutture e una sola di esse

  1. entra in gioco in ogni particolare situazione, mentre le altre restano latenti.

La società stabilisce una gerarchia dei gradi di obbligatorietà dei ruoli (alcuni possono essere momentaneamente abbandonati a vantaggio di altri).

CAP. 15. PSICOLOGIA DELLE RELAZIONI SOCIALI 15.1

Le dimensioni sociali della psicologia

Lo studio delle funzioni mentali punta alla comprensione dei meccanismi psichici attraverso l'esame e l'analisi dei fenomeni a livello individuale.

Attraverso lo studio di diverse specie animali (galline, scimpanzé, gorilla della Tanzania) si sono individuate delle regole e dei fenomeni di gruppo o sociali che hanno

permessodi interpretare alcuni dei fenomeni psicologico-sociali umani. Intorno alla metà degli anni '30, Lewin (appartenente alla scuola della Gestalt) iniziò a studiare sistematicamente gli effetti dello stile di conduzione sull'atmosfera e sull'attività di un gruppo.

Lo stile di comando autocratico o monocratico comporta una distanza emotiva relativamente grande tra i membri del gruppo di lavoro ed il leader, insieme alla tendenza a cercare un capro espiatorio al quale attribuire la responsabilità dei dissensi e dei disfunzionamenti del gruppo.

Lo stile democratico o partecipativo tende a favorire la creazione di sottogruppi che lavorano con particolare alacrità e induce u

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nobody_scuola_1990 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Manca Maura.