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I MECCANISMI CEREBRALI DELLE EMOZIONI
CHE COS'È UN'EMOZIONE?
Sulla base dell'osservazione dell'espressione emotiva, vennero sviluppate teorie relative all'espressione e all'esperienza emozionale:
- La teoria di James-Lange, sostiene che la sperimentazione di un'emozione avviene in risposta a cambiamenti fisiologici del nostro corpo (ci sentiamo tristi perché piangiamo). I sistemi sensoriali reagiscono a cambiamenti evocati dal cervello, e questa è la sensazione che costituisce un'emozione. I cambiamenti fisiologici sono l'emozione.
- La teoria di Cannon-Bard, sostiene che l'esperienza emotiva può verificarsi indipendentemente dall'espressione emotiva. I sistemi sensoriali evocano risposte del cervello in funzione dello stimolo emotivo.
- Emozioni inconsce. Recenti studi suggeriscono che gli input sensoriali potrebbero avere effetti emozionali sul cervello senza che vi sia consapevolezza dello stimolo. Gli
gli stimoli emotivi provenienti dalla corteccia cerebrale passano attraverso l'ippocampo, il corpo mammillare, il talamo e ritornano alla corteccia. Questo circuito è stato chiamato "circuito di Papez" ed è considerato una delle basi anatomiche del sistema limbico. Il sistema limbico è una rete di strutture cerebrali coinvolte nel controllo delle emozioni, della memoria e del comportamento motivato. Oltre all'ippocampo, fa parte del sistema limbico anche l'amigdala, che è coinvolta nella risposta emotiva e nella memoria delle emozioni. Le ricerche condotte utilizzando la tecnica di imaging PET hanno dimostrato che l'amigdala è attivata durante la presentazione di stimoli avversivi, come facce arrabbiate. Questa attivazione si manifesta con un aumento della conduttanza cutanea, che è un indicatore dell'attivazione del sistema nervoso autonomo. In sintesi, gli studi hanno evidenziato l'importanza del sistema limbico nella risposta emotiva e nella memoria delle emozioni. L'amigdala, in particolare, svolge un ruolo chiave nella percezione e nell'elaborazione degli stimoli emotivi.L'ipotalamo e la neocorteccia sono disposti in modo da potersi influenzare. Circuito di Papez: ippocampo (e fornice) o ipotalamo (espressione emozionale) o nuclei anteriori del talamo o corteccia cingolata (esperienza emozionale) <-> neocorteccia. Per via della loro somiglianza (lobo limbico di Broca e circuito di Papez), il gruppo di strutture che ipoteticamente governano la percezione e l'espressione delle emozioni prende il nome di sistema limbico. Oggi, data la diversità delle emozioni di cui facciamo esperienza di continuo, si pensa entri in gioco più di un sistema e che alcune strutture implicate nelle emozioni siano anche coinvolte in altre funzioni. La sindrome di Kluver-Bucy si verifica in seguito a lobotomia temporale. I soggetti, pur avendo una buona percezione visiva, non riconoscono gli oggetti se non portandoli alla bocca. Inoltre, esperienze, espressioni di paura e aggressività sono notevolmente ridotte. In aggiunta ai problemi di riconoscimento visivo,
alle tendenze orali e all'ipersessualità, le persone sembrano avere emozioni "appiattite".Phineas Cage.
INSERTO:
Un uomo cui una sbarra metallica trapassò il cranio entrando dall'occhio e fuoriuscendo dal lobo frontale. Incredibilmente resto vivo (e cosciente) e in breve tempo venne dimesso. Anche se apparentemente normale, la sua personalità era notevolmente mutata: da stimato ed efficiente capocantiere, persona intelligente ed equilibrata divenne sregolato, irriverente, intollerante, irrispettoso, volgare, ostinato e inconcludente. La sua mente era cambiata radicalmente, molto probabilmente a causa dell'esplosione emotiva dovuta alle lesioni ai lobi frontali.
L'amigdala e i circuiti cerebrali associati.
Elemento critico nei circuiti del cervello che elaborano la paura e l'aggressività, sembra essere l'amigdala, situata nel lobo temporale, sotto la corteccia sul lato mediale. È un complesso di nuclei divisi in
tre gruppi: nuclei basolaterali, nuclei corticomediali e nucleo centrale. L'amigdala riceve afferenze da una varietà di fonti, in particolare, le informazioni provenienti dai sistemi sensoriali convergono sui nuclei basolaterali. Le vie principali che collegano l'amigdala all'ipotalamo sono la via amigdalofuga ventrale e la stria terminale.
L'amigdala e la paura. In molte specie, lesioni all'amigdala hanno come conseguenza l'appiattimento dell'emozione in modo analogo alla sindrome di Kluver-Bucy. La rimozione bilaterale dell'amigdala riduce notevolmente l'aggressività e la paura negli animali. Non c'è però ancora accordo su quali emozioni possano essere coinvolte. Il sintomo più comunemente associato a lesioni all'amigdala è una incapacità a riconoscere la paura nelle espressioni facciali.
Un circuito nervoso per le paure apprese. Attraverso l'esperienza dolorosa, impariamo ad
evitare certi comportamenti. I ricordi associati alla paura possono formarsi rapidamente e persistere a lungo. L'amigdala è certamente coinvolta nell'arricchimento di contenuti emozionali del ricordo, probabilmente attraverso cambiamenti sinaptici in corrispondenza dei nuclei basolaterali. L'amigdala e l'aggressività. Esistono diverse ragioni che spingono all'aggressività, ognuna regolata differentemente dal sistema nervoso. Una distinzione può essere fatta tra aggressività predatoria, non associata ad alti livelli della divisione simpatica, e aggressività affettiva, caratterizzata da alti livelli di attività nella divisione simpatica. L'amigdala risulta coinvolta nel comportamento aggressivo, la sua stimolazione elettrica produce uno stato di agitazione o aggressività affettiva. - Un intervento chirurgico per ridurre l'aggressività umana. In casi estremi è possibile intervenire, attraverso operazione.La psicochirurgia è una procedura che prevede l'intervento sul cervello per trattare disturbi psichiatrici. Uno dei trattamenti più comuni è l'amigdalectomia, ovvero la rimozione totale o parziale dell'amigdala. Questo intervento può aumentare la capacità di concentrazione e ridurre comportamenti aggressivi, iperattività e attacchi epilettici.
Oltre all'amigdala, ci sono altre componenti neurali coinvolte nell'aggressività. Un esempio è l'ipotalamo. Dopo la rimozione degli emisferi cerebrali, è stato osservato che si manifestava una reazione di falsa rabbia, ovvero manifestazioni tipiche di ira in situazioni che normalmente non avrebbero dovuto provocarla. Questa falsa rabbia si osservava solo se l'ipotalamo anteriore veniva distrutto insieme alla corteccia, ma non se la lesione si estendeva fino alla metà posteriore dell'ipotalamo. Da ciò si è dedotto che l'ipotalamo posteriore è importante per l'espressione di rabbia o aggressività e che normalmente viene inibito dal telencefalo.
L'aggressività affettiva, come gli attacchi di panico, può essere osservata
stimolandol'ipotalmo mediale mentre l'aggressività predatoria (attacco silente)stimolando l'ipotalamo laterale.Il mesencefalo.Due sono le vie attraverso le quali l'ipotalamo manda segnali checoinvolgono la funzione autonoma del tronco encefalico (mesencefalo):- il fascio proencefalico mediale comunica con l'area tegmentaleventrale. Stimolazioni di quest'area possono suscitare comportamentitipici dell'aggressività predatoria. La stimolazione ipotalamica nonproduce invece aggressività se viene tagliato il fascio proencefalicomediale anche se il comportamento aggressivo non viene eliminatointeramente. Ciò suggerisce che tale via sia importante quandol'ipotalamo è coinvolto ma che non sempre viene chiamato in causa.- il fascicolo longitudinale dorsale comunica con la sostanza grigiaperiacquedottale. La stimolazione di quest'area può produrreaggressività affettiva e lesioni qui
localizzate possono sopprimere questo comportamento.
La serotonina e l'aggressività. I neuroni contenenti serotonina sono localizzati nei nuclei del rafe del tronco encefalico, e risalgono sino all'ipotalamo e le varie strutture limbiche interessate nelle emozioni.
Ci sono molti sottotipi di recettori per la serotonina, quelli più interessanti sono i recettori 5-HT e 5-HT presenti in alte concentrazioni 1A 1B proprio nei nuclei del rafe. Molti di questi sono autorecettori. La loro attivazione inibisce globalmente il rilascio di serotonina, ovvero utilizzano un sistema a feedback negativo (il rilascio di serotonina attiva i neuroni del rafe che riducono un ulteriore rilascio).
Gli antagonisti della serotonina aumentano l'aggressività, al contrario, gli agonisti dei recettori 5-HT e 5-HT diminuiscono l'ansia e l'aggressività 1A 1B (esperimento con topini knock-out). L'assenza di recettori 5-HT e 5-HT1A 1B porta invece ad una maggiore ansia.
ed aggressività. In particolare, l'assenza dei recettori 5-HT, presenti anche nell'amigdala, nella sostanza grigia periacquedottale e nei gangli della base, porta ad un aumento dell'aggressività solo in condizioni stressanti.
19. I RITMI DEL CERVELLO E IL SONNO. L'ELETTROENCEFALOGRAMMA. L'elettroencefalogramma (EEG), è una misura indicativa dell'attività generalizzata della corteccia cerebrale. È utilizzato come ausilio nella diagnosi di particolari condizioni neurologiche (crisi epilettiche) e scopi di ricerca (studi del sonno).
La registrazione delle onde cerebrali. Attraverso l'uso di elettrodi accoppiati è possibile misurare, in regioni differenti del cervello, piccole fluttuazioni di voltaggio della corrente che scorre nella corteccia durante l'eccitazione sinaptica dei dendriti di molti neuroni piramidali. Sono necessari migliaia di neuroni attivati contemporaneamente per generare un segnale EEG.
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abbastanza grande dapoter essere rilevato. L’ampiezza del segnale dipende dalla sincronizzazionedell’attività neurale.
I ritmi EEG.
I ritmi EEG variano e sono spesso correlati con particolari stati dicomportamento (livelli di attivazione, il sonno, la veglia) e di patologia(accessi o coma). I ritmi sono categorizzati sulla base dell’intervallo difrequenza entro cui variano:
- ritmi beta (14 Hz), corteccia molto attivata;
- ritmi alfa (8-13 Hz), stati di veglia rilassata;
- ritmi teta (4-7Hz), stati di sonno;
- ritmi delta (1-3 Hz), stato di sonno profondo.
I ritmi ad alta frequenza e bassa ampiezza sono associati a stati di vigilanzae di veglia, i ritmi a bassa frequenza e alta ampiezza sono associati con glistati di sonno in cui non si sogna o a coma.
20. IL LINGUAGGIO.
INTRODUZIONE.