Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PRINCIPI DELL’ATTIVITA’ PSICHICA
1. Principio di piacere: è l’insieme dell’attività psichica ha per scopo di evitare il dispiacere e di procurare il
piacere (piacere inteso come mantenimento del benessere – piacere di costanza);
2. Principio di realtà: forma una coppia con il principio di piacere e modifica quest’ultimo nella misura in cui
riesce ad imporsi come principio regolatore tra l’Es e l’Io. La ricerca del soddisfacimento viene rinviata in
funzione delle condizioni del mondo esterno. Se seguissimo solo il principio del piacere non tollereremo la
frustrazione poiché il principio del piacere riguarda il soddisfacimento immediato (es. nel neonato). In alcune
patologie vige il principio del piacere, come nel caso della tossicodipendenza, in cui è presente il bisogno
urgente della sostanza.
LE PULSIONI
La pulsione è:
il rappresentante psichico di forze organiche che spingono verso il soddisfacimento;
la traduzione psichica di un eccitamento somatico;
un concetto al limite fra il somatico e lo psichico;
“uno stimolo per la sfera psichica”;
di origine innata, ma è modificabile dall’esperienza individuale;
produce uno stato di eccitazione psichica o di tensione;
l’energia che spinge l’individuo all’attività.
Il concetto di pulsione è diverso da quello di stimolo: la prima deriva da eccitamenti provenienti dall’interno, mentre il
secondo da eccitamenti provenienti dall’esterno.
Esistono due tipi di pulsione:
1. Pulsione libidica (Eros, libido): componente erotica e vitale dell’attività mentale;
2. Pulsione aggressiva (Thanatos): componente distruttiva dell’attività mentale; secondo Freud esiste una
distruttività primaria, innata nelle persone, infatti si interrogò sul masochismo e sul sadismo, che sono legati al
piacere o alla tendenza a distruggere o autodistruggersi. Altri autori negano l’esistenza di un’aggressività
primaria, ma confermano l’esistenza delle frustrazioni, affermando che dietro un’aggressività patologica ci
sono sempre delle frustrazioni.
RAPPRESENTAZIONE E AFFETTO RAPPRESENTAZIONE AFFETTO
E’ il contenuto concreto di un atto di Indica qualsiasi stato affettivo,
pensiero, la riproduzione di una penoso o gradevole, sottoforma di
percezione antecedente, un’idea che scarica o tonalità generale. Segnala
riproduce mentalmente la percezione un consumo energetico o
di una cosa o un oggetto “ammontare affettivo” = quantum di
DEFINIZIONE affetto. Se è staccato da una
rappresentazione può essere solo
scaricato, anche nel corpo.
Può essere conscia o inconscia, ma la È solo conscio
rappresentazione pulsionale è
CONSCIO O INCONSCIO inconscia, può rimanere tale oppure
andare incontro alla rimozione Espressione della scarica pulsionale
(la rappresentazione si occupa
A COSA CORRISPONDE Tracce mnestiche dell’obiettivo verso cui dirigere la
scarica)
E’ SOTTOPOSTO A Rimozione Repressione
Sono stabili e hanno un carattere di Urgenti, non possono essere
continuità, finalizzate al controllo e rimandati
NATURA alla trasformazione della realtà
esterna
1) Di cosa: riguarda le tracce /
mnestiche più lontane, corrisponde
ad un’immagine visiva; l’inconscio
comprende solo questo tipo di
rappresentazioni, mentre il conscio
SI DIVIDE IN anche quelle di parola;
2) Di parola: è una rappresentazione
conscia e preconscia, è un residuo
verbale, acustico, più elaborata.
LA RIMOZIONE = è uno dei meccanismi di difesa per cui vengono esclusi dalla coscienza fantasie, pensieri, ricordi
inaccettabili (“rappresentazioni incompatibili”), difende l’organismo dalla sofferenza. “L’Inconscio non coincide con il
rimosso. Ogni ‘rimosso’ è inconscio, ma non tutti i contenuti dell’Inconscio sono rimossi”.
RIMOZIONE ORIGINARIA = prima fase della rimozione che consiste nel fatto che alla «rappresentanza» psichica
(ideativa) di una pulsione viene interdetto l’accesso alla coscienza. Con ciò si produce una fissazione: la
rappresentanza in questione continua da allora in poi a sussistere immutata, e la pulsione rimane ad essa legata;
riguarda le prime rappresentazioni pulsionali riguardanti i desideri infantili. Sono contenuti dell’inconscio mai divenuti
coscienti; un bambino può non ricordare traumi infantili, ma se da adulti si rivive quel trauma, esso riemerge.
Esperienze traumatiche precoci determinano flussi di eccitamento cui l'apparato psichico tenta di rispondere con un
meccanismo psichico quale la rimozione originaria. Oggi si intende che sono sottoposti a rimozione originaria anche gli
‘affetti-sensazione’ (Racalbuto, 1994) nelle prime relazioni del bambino con la madre.
FANTASMI ORIGINARI : sono strutture fantasmatiche tipiche che si riferiscono a rappresentazioni originarie (scena
primaria, castrazione, complesso edipico); sono universali e trasmessi fitogeneticamente e hanno il potere di prevalere
sull’esperienza individuale. Si riferiscono alle origini, ad un sapere istintivo degli animali. Sono vettori che dirigono il
formarsi delle rappresentazioni; vengono ripresi da Jung nel concetto di inconscio collettivo e archetipi, un inconscio
che trascende dall’individuo, base filogenetica istintuale del comportamento umano.
I SOGNI (Capitolo 9)
I sogni fanno parte dei derivati dell’inconscio, tra cui anche i motti di spirito, la psicopatologia della vita quotidiana e i
sintomi nevrotici. Prima di Freud il sogno aveva una grande importanza affettiva, ma lo si considerava non
appartenente al sognatore, ovvero proveniente dall’esterno (messaggi provenienti dai defunti, prevedere il futuro).
Nella moderna neurofisiologia il sogno è definito come manifestazione di una attività cerebrale di scarica in
concomitanza con determinate fasi del sonno (Sonno REM - Rapid Eye Movements) e non è dotato di un senso; alcuni
esperimenti dimostrarono come la mancanza del sogno porta a degli squilibri psichici.
La psicoanalisi invece attribuisce un significato soggettivo al sogno, non separabile dal sognatore; Freud lo definisce
come “l’appagamento mascherato di un desiderio represso o rimosso”, interpretabile attraverso le libere
associazioni. Il sogno permette di entrare in relazione con l’inconscio e di accedere a pari della mente a noi sconosciuti.
Le due funzioni principali del sogno sono:
Proteggere il sonno, che è minacciato da stimoli esterni, pensieri e spinte pulsionali;
Appagare un desiderio rimosso.
Il lavoro onirico consiste nella trasformazione del contenuto onirico latente in contenuto onirico manifesto, rendendo
il materiale inconscio irriconoscibile. Nel lavoro onirico entrano in gioco tre fattori:
1. Contenuto onirico manifesto: riguarda tutti gli elementi che il sognatore ricorda ed è il risultato finale del
lavoro onirico. Quando raccontiamo il sogno facciamo una elaborazione logica dei suoi contenuti, per questo i
desideri inconsci sono ancora più difficilmente riconoscibili; infatti il racconto del sogno è soggetto al processo
secondario della coscienza, che toglie o aggiunge particolari. Esso coincide con il contenuto latente solo nei
sogni di comodità e nei sogni dei bambini. Oggi il sogno viene considerato come una fotografia dell’apparato
psichico e l’interpretazione è meno complessa di quella di Freud;
2. Contenuto onirico latente: comprende le parti del sogno non manifeste, a cui è possibile accedere attraverso
l’interpretazione, facendo delle associazioni per ogni elemento del sogno. E’ determinato dalle fonti del
sogno:
1) fonti somatiche: sono presenti solo in alcuni sogni e si distinguono in: stimoli sensoriali esterni (oggettivi,
come rumori, tuoni) e stimoli sensoriali interni (organici), i quali possono suscitare i sogni di comodità, che
hanno lo scopo di proteggere il sonno attraverso il soddisfacimento di un bisogno fisiologico (bere, mangiare)
attraverso il sogno. Le fonti somatiche possono derivare anche da stimoli sensoriali interni soggettivi, dovuti
da fantasie o eccitamenti interni degli organi di senso;
2) pensieri onirici latenti: sono sempre presenti nei sogni e sono esperienze, pensieri, impressioni, eventi
preconsci che costituiscono il materiale psichico per il lavoro onirico. Sono residui diurni più o meno
indifferenti, appartenenti generalmente al giorno prima, che servono a dare una forma espressiva al desiderio
inconscio, vengono presi pezzi della vita quotidiana per la costruzione del sogno;
3) desideri inconsci dinamici (elementi infantili): sono gli elementi più importanti perché motivano il sogno e
provengono dall’incoscio; l’interpretazione del contenuto manifesto del sogno permette di comprenderli. Sono
direttamente connessi con un desiderio inconscio che ha origine nella vita infantile;
3. Censura onirica: controlla il premere dei desideri inconsci verso la coscienza ed è la responsabile della
deformazione dei pensieri onirici. Durante il sonno si è in uno stato rilassato e c’è il rischio che i desideri
giungano alla coscienza, ma la censura non lo permette; il sogno manifesto è, quindi, un compromesso tra
desiderio e censura.
Come nell’inconscio, i sogni seguono il principio del piacere, attraverso il soddisfacimento dei desideri rimossi, e il
processo primario; tengono conto solo della realtà psichica e non di quella esterna e non presentano negazione o
contraddizione.
ASPETTI DEL LAVORO ONIRICO:
1. Raffigurabilità o drammatizzazione: trasformazione di pensieri in immagini, si ha una regressione da
rappresentazione di parola a rappresentazione di cosa. E’ un processo legato alla percezione;
2. Condensazione: è un meccanismo per cui una serie di pensieri onirici latenti può trovarsi concentrata in una
sola rappresentazione del sogno manifesto. Il fenomeno contrario è la dispersione per cui un unico pensiero
latente può manifestarsi in più elementi del sogno manifesto;
3. Spostamento: meccanismo per cui si ha uno spostamento di accento su un elemento inessenziale del
contenuto manifesto o quando viene invertito il contenuto emotivo di un elemento del sogno manifesto.
Serve per mascherare l’importanza delle rappresentazioni oniriche latenti, attraverso una rappresentazione di
minore rilevanza;
4. Rappresentazione per simboli: sono simboli onirici condivisi nel linguaggio comune, universali, che servono
per mascherare pensieri latenti (sessuali o aggressivi) inaccettabili e per superare la censura.
GLI AFFETTI NEL SOGNO
Nel sogno l’affetto è molto importante perché è il veicolo più attendibile per comprendere il significato dei sogni,
poiché men