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Inconscio), le relazioni reciproche dei quali non implicano un riferimento all'anatomia cerebrale (punto

di vista TOPICO); questi sistemi tra loro hanno orientamento spaziale costante. F indica le componenti

con la sigla del "Progetto" sistemi ψ. Il passaggio da un sistema all'altro avviene per "traduzione"; il

decorso normale delle informazioni dall'estremità sensitiva a quella motoria costituisce lo schema

generale già anticipato nel "Progetto". Una traccia delle percezioni viene chiamata da F "traccia

menstica", che può consistere solo in mutamenti degli elementi dei sistemi; chiama memoria la

funzione che si riferisce queste tracce. Le percezioni risultano collegate secondo la loro coincidenza

temporale ("associazione"). Il materiale delle tracce mestiche esistenti è sottoposto di tanto in tanto ad

una risistemazione, una sorta di riscrittura; dunque la memoria non è presente in forma unica e viene

fissata in diversi tipi di segni.L'apparato psichico così congegnato viene pensato come "due istanze,

l'una sottopone l'attività dell'altra a critica.

Preconscio: ultimo dei sistemi disposti all'estremità motoria. Originariamente barriera tra inconscio e

sistema percezione-coscienza; area in cui vi sono rappresentazioni più elaborate (verbali), necessarie

perchè le rappresentazioni di cosa possono passare alla coscienza. Il preconscio ha accesso alla

coscienza e alla mobilità, mentre il materiale inconscio non può scorrere liberamente al preconscio per

l'esistenza della censura. Ubbidisce alle leggi del processo secondario; le funzioni attribuite al

perconscio coincidono con quelle che verranno attribuite all'Io struttura;

Inconscio: sistema posto dietro questo, non ha accesso alla coscienza se non attraverso il preconscio.

Senza inconscio non c'è psicoanalisi; è stato il metodo ipnotico a suggerire l'idea di un inconscio

dinamico. L'inconscio è conoscibile solo attraverso i suoi derivati. In questo luogo ci sono le prime

rappresentazioni pulsionali riguardanti desideri infantili; in tal senso gran parte di questo materiale

corrisponde all'Es. Tutte le manifestazioni dell'essere umano deriverebbero da un doppio movimento

di spinta e controspinta sulla base di un ipotesi economico-energetica. Si distingue per: a) assenza di

contraddizione e negazione; b) funzionamento secondo il processo primario; c) atemporalità; d) realtà

solo psichica; d) differenziato in - strutturale (area del fantasma originario e dei suoi sviluppi) e -

dinamico (comprendente il rimosso e le forze che lo mantengono). All'accettazione dell'inconscio si

frappongono resistenze fondate sul fatto che nessuno vuole conoscere il proprio;

Coscienza: organo di senso per una parte dei nostri processi ideativi. Il funzionamento psichico può

essere rappresentato nei due sensi: progressivo e regressivo (come avviene in sogno); tra le "istanze"

viene posizionata una censura che fa da confine. Sistema ω del "Progetto"; funzione del sistema

percezione-coscienza: coincide con la consapevolezza degli accadimenti esterni e interni. Parte di

una periferica del apparato psichico, è considerato quale nucleo dell'Io. Vi è la percezione del tempo e

dello spazio; distinzione funzionale dal preconscio meno netta rispetto a quella tra quest'ultimo e

l'inconscio.

I sentimenti non possono essere da noi colti che nel loro collegamento con rappresentazioni. Le

rappresentazioni derivano da percezioni sono ripetizioni di esse; fine primo e immediato dell'esame di

realtà non è trovare nella percezione un oggetto corrispondente al rappresentato bensì ritrovarlo. le r.

possono essere consce inconsce. Sia le idee che gli affetti sono indici delle pulsioni, ma non è corretto

parlare di un affetto o di un sentimento "inconsci" (???). Le rappresentazioni sono investimenti mentre

gli affetti e i sentimenti corrispondono a processi di scarica. La pulsione è un concetto ponte a metà

tra psichico e somatico, ribadito nella divisione concettuale tra rappresentazione e affetto: entrambi

rappresentano la pulsione, con la differenza che la rappresentazione è un'idea mentale mentre l'affetto

segnala un investimento e un consumo energetico. Vi è nel concetto di affetto un elemento

quantitativo, il QUANTUM di affetto. In quanto l'affetto deve essere sempre percepito per essere, il

meccanismo che non lo rende rintracciabile è chiamato "repressione". La rimozione separa

rappresentazione e affetto: "un affetto non si esprime fintantoché non è riuscito a conquistarsi

qualcosa di nuovo che lo rappresenti nel sistema". Gli affetti sono urgenti e indilazionabili, le

rappresentazioni sono invece stabili e perseverative, finalizzate al controllo e alla trasformazione della

realtà esterna; affetti e rappresentazioni seguono vicissitudini diverse. La direzione presa dagli affetti a

seconda delle rappresentazioni a cui si legano spiega sia il carattere tipico delle varie forme di nevrosi

che la grande varietà dei sentimenti e degli affetti che si trovano nella normalità. Le prime

rappresentazioni si instaurano attraverso tracce mestiche che contribuiscono a una progressiva

differenziazione tra se e oggetto. Le rappresentazioni vengono continuamente investite, formando un

"mondo interno"; per F vi sono due livelli di rappresentazione: di cosa e di parola; la prima appartiene

al sistema incoscio ed è prossima alla "cosa in sé" kantiana; la seconda appartiene al preconscio e

alla coscienza.Il relazionale è implicito, dato che per manifestarsi la pulsione ha bisogno di un oggetto;

questo avviene con la mediazione dell'affetto. La spinta pulsionale che tende a soddisfare il bisogno

racchiude quindi sia l'affetto come espressione della scarica, sia la rappresentazione come "obiettivo-

meta" verso cui dirigersi. Il pensiero nasce a partire da una mancanza e dal tentativo di colmarla

(???).

Sotto la dizione "Atto mancato" vengono riuniti insieme atti erronei di vario tipo, in genere ritenuti

normali o attribuiti a banale disattenzione. da F in poi apparterranno alla cosiddetta "psicopatologia

della vita quotidiana". Attraverso queste formazioni di compromesso il desiderio inconscio si realizza

e trova un soddisfacimento parziale. La "Psicopatologia della vita quotidiana" sarà l'opera di maggior

successo presso il pubblico profano; in questo momento del suo percorso teorico F pensa che sia

opportuno recuperare più materiale dimenticato possibile dall'inconscio e capire i motivi per cui detto

materiale è stato dimenticato; qualsiasi accidente o intoppo è materiale psichico inconscio che può

essere compreso attraverso l'autoanalisi; come i sintomi e i sogni, questi farebbero intravedere una

stretta relazione con la struttura del linguaggio. La "Psicopatologia" mette in rilievo come qualsiasi

uomo sia "sottoposto" all'inconscio e non possa sfuggirgli. I nomi sono trattati in maniera analoga agli

"ideogrammi di una frase da trasformarsi in rebus"; F spiega dunque il fenomeno della dimenticanza

come risultato di un conflitto tra idee incompatibili che possono provocare dispiacere; il ritorno del

rimosso quindi si impone attraverso una traccia dell'elemento stesso, sempre collegata per

associazione linguistica. Noi sappiamo nella dimenticanza che i nomi sostitutivi sono falsi come dei

ricordi di copertura ci stupiamo di possedeli: in entrambi i casi lo spostamento avviene lungo

un'associazione superficiale. L'aspetto più originale dell'apporto di F sulla memoria resta l'idea che le

tracce sono tutt'altro che immutabili; sottoposte a rimozione le prime esperienze erotiche con l'oggetto

primario, si struttura un nucleo rimosso che attrae a sé analoghe rappresentazioni successive, ma che

ha anche una costante spinta al ritorno verso la coscienza. Varie forme del ricordare inconscio

('ricordare' oltre il dimenticato della rimozione) sono date da transfert, coazione a ripetere, il sognare, il

sintomo somatico; per un fatto traumatico il ricordare avviene nel secondo tempo del trauma, il fatto

che al ricordo si associ l'affetto di cui era stato separato ne provoca la abreazione. Altra forma del

ricordare sono i ricordi di copertura.

Pilastro fondamentale del pensiero freudiano è il concetto di "determinismo psichico" (una parziale

critica non è priva di fondamento). Per F, lo psicoanalista deve essere preparato a una "motivazione

multipla del medesimo stato psichico"; F apre quindi a prospettive interpretative polisemiche e

insature, più che chiudere in un principio univoco di causa-effetto.

F è spinto dal interesse verso il motto di spirito per indagare i processi psichici sottostanti: esso ha più

di una somiglianza con i lapsus; il piacere derivante è dato dal risparmio energetico che il nostro

apparato psichico ottiene, è come se in quella circostanza tornasse bambino. Vi è inoltre

un'amplissima concordanza con i processi del 'lavoro onirico', inoltre appare sfuggire anch'esso alla

coscienza.

Cap11 La scoperta del transfert

Il caso Dora viene scritto immediatamente dopo l'interruzione del trattamento, materiale ancora

scottante. Importantissimo il poscritto che, con l'opera nella sua globalità, è anello di congiunzione con

il successivo lavoro i "Tre saggi". Vi sono alcune rilevanti novità rispetto agli "Studi sull'isteria": qui si

partiva dai sintomi per giungere alla risoluzione, invece qui "lascio ora decidere allo stesso malato il

tema del lavoro quotidiano", sono quindi le libere associazioni il metodo d'elezione; Si è quindi affinato

un atteggiamento terapeutico che peraltro era comparso fin dal caso di Elisabeth Von R.

Il trattamento viene bruscamente interrotto dalla paziente stessa: causa ne è il transfert cui è dedicato

appunto il poscritto; All'inizio del trattamento Dora ha 18 anni, con un padre industriale affermato

segnato da varie malattie e da conseguenti frequenti soggiorni in località di cura. In una di queste si

instaura una forte benché conflittuale amicizia con la famiglia dei signori K. Dora presentava un

nervosismo e un'irrequietezza acuti, aggressività nei confronti della madre e la richiesta di porre fine a

questa amicizia, perchè il signor K. le aveva rivolto insistenti proposte amorose; una lettera d'"intento

a prendere congedo", la sua infelicità e uno svenimento avevano spinto il padre a mandarla in cura;

ella presentava tutti i sintomi somatici e psichici più comuni dell'isteria.

Due importanti sogni: il primo è ricorrente, tenutosi più vol

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Publisher
A.A. 2013-2014
39 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bibba4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Lauro Grotto Rosapia.