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L'opera di M. Mahler sulle fasi e sottofasi del processo di separazione-individuazione, che

ha inizio all'incirca a tre anni. Ha suddiviso i primi due stadi freudiani, orale e anale, e ha

descritto il passaggio da uno stato di relativa inconsapevolezza degli altri ( fase autistica,

dura fino a sei settimane) a uno do relazionalità simbiotica, (dura per altri due anni; questo

periodo è suddiviso nelle sottofasi di "differenziamento", "sperimentazione",

"riavvicinamento", "verso la costanza dell'oggetto") fino ad arrivare a una condizione di

relativa sperimentazione e individuazione psicologica.

PSICOLOGIA DELL'IO: Freud usava il termine Es per indicare quella parte della psiche che

contiene pulsioni e impulsi primitivi, combinazioni di desideri, paure e fantasie. Cerca solo la

gratificazione immediata ed è totalmente egoistica, operando secondo il principio del

piacere. L'Es è completamente inconscio.

L'Io sono una serie di funzioni che consentono all'individuo di adattarsi alle esigenze della

vita, trovando modalità accettabili all'interno della famiglia per gestire gli impulsi dell'Es. L'Io

si sviluppa per tutta la vita, agisce secondo il principio di realtà, possiede aspetti coscienti e

inconsci.L'Io osservante, parte del Sé cosciente e razionale, è in grado di riflettere sulle

esperienze emotive, stringe un'alleanza con il clinico per comprendere insieme il Sé totale,

mentre l'Io esperenziale ha una percezione più viscerale di ciò che accade nella relazione

terapeutica.

Il Super-Io è sinonimo di coscienza morale, è la parte del Sé che si congratula con noi

quando facciamo del nostro meglio.

RELAZIONI OGGETTUALI: si pone l'accento su quelli che sono stati gli oggetti d'amore più

importanti nel mondo del bambino, sul modo in cui sono stati percepiti. Si notò che pazienti

con sintomatologie molto gravi, miglioravano se riuscivano a rappresentare il genitore

interno o l'oggetto precoce importante che si era attivato in un determinati momento.

Nella comunità psicoanalitica di sviluppò una nuova attenzione al controtransfert, utile per la

comprensione di pazienti psicotici e bordeline, poiché si utilizza l'intensa risposta

contransferale che suscitane tali individui.

La Klein ha proposto il controtransfert concordante (percezione empatica del terapeuta di ciò

che il paziente aveva sentito da bambino in relazione a un oggetto precoce) e il

controtransfert complementare (percezione del terapeuta di ciò che l'oggetto aveva sentito

verso il bambino).

PSICOLOGIA DEL Sé: all'apparenza i pazienti potevano sembrare sicuri di sé, ma

internamente erano alla perenne ricerca di rassicurazione sulla propria possibilità di essere

accettate, ammirate o stimate. Venivano considerati narcisisti. Il disturbo di questo tipo di

persone ruotava intorno al sentimento di sé: chi erano, quali erano i loro valori e cosa poteva

mantenere la loro autostima.

Capitolo 3: I livelli evolutivi dell'organizzazione della personalità

Prima dell'avvento della psichiatria descrittiva, venivano riconosciute alcune forme di

disturbo mentale che si riscontravano frequentemente tra le persone, e molti osservatori

facevano distinzioni tra sano e malato. La persona sana è quella che più o meno d'accordo

con ciò che costituisce la realtà; la persona mentalmente malata si distacca da tale

consenso.

A uomini e donne che presentavano condizioni isteriche, fobie, ossessioni, compulsioni e

stati maniacali, venivano attribuite difficoltà psicologiche molto vicine alla vera e propria

pazzia. Persone che soffrivano di allucinazioni, deliri e disturbi del pensiero venivano

considerate folli.

E.Kraepelin viene considerato il padre della classificazione diagnostica contemporanea. Egli

collocò i disturbi bipolari gravi (psicosi maniaco-depressiva) nella categoria curabile, e la

schizofrenia, ritenuta una degenerazione organica del cervello nella categoria incurabile.

La distinzione tra nevrotico e psicotico ha avuto importanti implicazioni cliniche; la terapia del

nevrotico implicava l'indebolimento delle difese per ottenere accesso all'Es, in modo da

renderne disponibili le energie per attività più costruttive. La terapia dello psicotico doveva

proporsi di rafforzare le difese, risolvere le preoccupazioni primitive.

Nevrosi sintomatica: qualcosa nella sua vita attuale ha attivato un conflitto inconscio e che il

paziente stia ora utilizzando meccanismi disadattivi per fronteggiarlo, ossia metodi che

potevano rappresentare la migliore soluzione possibile nell'infanzia, ma che adesso creano

problemi. Il compito del clinico è quello di individuare il conflitto, aiutare il paziente a

elaborare le emozioni che vi sono connesse e sviluppare nuove soluzioni per affrontarlo. Ci

si può aspettare un clima di reciprocità nel processo terapeutico, un clima nel quale possono

emergere forti reazioni di transfert.

Verso la fine del XIX secolo alcuni osservatori psichiatrici notarono che certi pazienti

sembravano abitare in un territorio psicologico "di confine" tra sanità mentale e pazzia.

Alfred Stein osservò che le persone con caratteristiche da lui definite "bordeline" (al linite tra

nevrosi e psicosi),tendevano a peggiorare con il trattamento analitico classico.

Chi si trova in una condizione psicotica appare fissato a un livello fusionale, precedente alla

separazione, in cui non riesce a differenziare ciò che è dentro di sé da ciò che è fuori; chi si

trova in una condizione bordeline è fissato su conflittualità diadiche tra la fusione totale, che

teme possa cancellare la sua identità, e il totale isolamento, equivalgono a un abbandono

traumatico; chi si trova in una condizione nevrotica, si trova tra conflitti su ciò che desidera e

ciò che teme.

Caratteristiche della struttura di personalità nevrotica : personalità che ricorrono alle

o difese più mature.Solido contatto con la realtà; senso della loro identità e sono in

grado di descrive loro stessi e gli altri in modo complesso; riescono a scindere tra l'Io

osservante e l'Io esperenziale; fin dalla prima seduta il terapeuta sente che lui e il

paziente stanno combattendo un comune antagonista. I nevrotici si rivolgono alla

terapia poiché sono in conflitto tra ciò che desiderano e gli ostacoli che ci sono. In

controtransfert non è mai intenso.

Caratteristiche della struttura di personalità psicotica : le persone sono interiormente

o più disperate e disorganizzate. I pazienti manifestano allucinazioni, deliri, idee di

riferimento e di pensiero illogico, ma ci sono anche individui che non mostra segni

evidenti della loro confusione interiore, a meno che non siano in uno stato di forte

stress. Le difese che utilizza lo psicotico per comprendere la sua soggettività sono:

chiusura, diniego, controllo onnipotente, idealizzazione e svalutazioni primitive, forme

primitive di proiezione e introiezione, scissione, dissociazione estrema, acting out e

somatizzazione. Questi pazienti hanno gravi difficoltà con l'identità, tanto di non

essere sicuri di esistere, ancor meno se la loro esistenza è soddisfacente. Si sentono

confusi ed estranei rispetto alla realtà della loro cultura. I modella della psicologia

dell'Io hanno messo l'accento sulla mancanza di una differenziazione interiore tra Es,

Io e Super-Io e tra la parte dell'Io che vive l' esperienze e la parte osservante. La

natura del conflitto primario è esistenziale: vita e morte, esistenza e annullamento; i

loro sogni sono pieni di immagini di morte e distruzione. Generano un controtransfert

positivo con il terapeuta e ne apprezzano la sincerità.

Caratteristiche della struttura di personalità borderline: Come i psicotici, le

o personalità borderline utilizzano difese primitive, poiché ricorrono a meccanismi

arcaici e globali come il diniego, l'identificazione proiettiva e la scissione.

Condividono con gli psicotici la mancanza dell'integrazione dell'identità; probabile

che abbiano un'esperienza di sé caratterizzata da incoerenza e discontinuità; alla

richiesta della descrizione della propria identità reagiscono con imbarazzo. Sembra

che hanno un attaccamento insicuro e sono primi della "funzione riflessiva" che gli

consentirebbe di dare un significato hai propri e agli altrui comportamenti. I pazienti

borderline hanno confusione sulla propria identità, ma sanno di esistere. Spesso si

rivolgono dal alla terapia lamentando problemi specifici, come attacchi di panico,

depressione, o vengo dietro pressione di un conoscente, ma non vengono con l'idea

di cambiare la propria personalità in una direzione migliore. Il terapeuta si rivolge alle

capacità di funzione riflessiva che nel paziente sono ridotte, oppure utilizzando un

linguaggio analitico, egli si rivolge a un io osservante, che però il paziente non ha.

Masterson riteneva che i pazienti borderline apparivano vittime di un dilemma:

quando si sentivano vicini a un'altra persona provavano panico per paura di un

eccessivo coinvolgimento; quando di sentono separati, vivono un abbandono

traumatico. Sembra che siano rimasti fissati alla sottofase di riavvicinamento del

processo di separazione-individuazione e si manifesta nei bambini intorno ai due

anni. I transfert sono intensi, privi di ambivalenza; i terapeuta può essere percepito

totalmente buono o totalmente cattivo. Mentre le reazione di controtrasfert sono

intense e disturbanti.

Capitolo 4: Implicazioni cliniche dei livelli di organizzazione

Il maggior vantaggio che il terapeuta trae dal concettualizzare ogni cliente dal punto di vista

evolutivo sta nella possibilità di farsi un'idea di cosa sia ragionevole aspettarsi da ognuno di

loro con un trattamento di buon livello.

Obiettivi realistici proteggono il paziente dalla demoralizzazione e il terapeuta dal senso di

fallimento.

Terapia psicoanalitica con pazienti a livello nevrotico: la psicoanalisi si presta meglio

o a quei pazienti a livello nevrotico che si propagano ambiziosamente di modificare il

proprio carattere o di ottenere una più profonda conoscenza di se stessi. E' più facile

fare una terapia psicoanalitica con i pazienti più sani, almeno nelle prime fasi del

trattamento, che con persone strutturate a livello psicotico o bordeline. Tra gli scopi

del trattamento c'è la rimozione degli ostacoli inconsci alla piena gratificazione nelle

aree dell'amore, del lavoro e del gioco. Freud equiparava la cura psicoanalitica alla

libertà.

• Il paziente nevrotico stabilisce con il terapeut

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
10 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martis93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Caretti Vincenzo.