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CONCEZIONI DELLA PSICOPATOLOGIA: CONVERGENZE

 attaccamento spasmodico ai legami oggettuali precoci. La maggior parte delle teorie

psicopatologiche contemporanee sottolinea il ruolo di un forte attaccamento emotivo agli oggetti

precoci, sostenuto da potenti motivazioni. Anche Freud considera un fattore psicopatologico

importante la persistenza dei legami oggettuali precoci, che attribuisce alla viscosità della libido;

 difficoltà nella regolazione degli affetti e della tensione interna. Ulteriore punto di convergenza è

l’importanza all’inadeguata regolazione della tensione e degli affetti in psicopatologia. Uno

attribuita

dei motivi fondamentali per cui ci si aggrappa con tanta tenacia ai legami oggettuali precoci può essere

infatti il tentativo di regolare gli stati affettivi e di tensione;

 Un’altra area di

restringimento della consapevolezza e della gamma delle esperienze.

sovrapposizione è il ruolo attribuito all’angoscia e alle difese nel restringere l’ampiezza della

consapevolezza e la gamma dell’esperienza.

DIVERGENZE NELLA CONCEZIONE DEL TRATTAMENTO

Teoria classica Teorie contemporanee

L’interpretazione ha un ruolo primario nell’azione Sono state elaborate diverse forme di esperienza

terapeutica. emozionale correttiva.

Focalizzazione sull’esame delle esperienze passate. Focalizzazione sul ruolo delle nuove esperienze.

Eagle ritiene tuttavia che la dicotomia tra analisi del

passato e possibilità di fare nuove esperienze sia

infondata, in quanto una presa di coscienza e un

insight pregnanti sono un tipo particolare di

esperienza emozionale correttiva.

CONVERGENZE NELLA CONCEZIONE DEL TRATTAMENTO da parte dell’analista e

Vi è accordo sulla necessità terapeutica di un atteggiamento non giudicante

sull’importanza di questo atteggiamento nel facilitare il processo terapeutico e modulare la severità del Super-

Io del paziente. Un obiettivo terapeutico condiviso dalla teoria classica e dalle concezioni contemporanee,

la Psicologia del Sé, è l’ampliamento della gamma delle esperienze del paziente, nella teoria classica

esclusa

espresso in termini di rendere conscio l’inconscio e nelle teorie contemporanee come ampliamento degli

orizzonti di consapevolezza. Sigmund Freud e la Psicoanalisi

Presupposti psicodinamici:

gran parte dell’attività psichica è data da processi

1. inconsci. Data questa caratteristica, ne consegue che

siamo opachi a noi stessi, ovvero non abbiamo una percezione cristallina dei nostri stati mentali;

2. i processi mentali operano simultaneamente, in parallelo, per cui un individuo può manifestare

emozioni e motivazioni conflittuali rispetto allo stesso evento;

3. i pattern stabili di personalità si formano in età infantile, sono socialmente determinati e significativi

per lo sviluppo successivo;

del Sé, dell’altro e di sé in relazione all’altro influenzano la vita relazionale e

4. le rappresentazioni

hanno rilevanza particolare nella genesi della psicopatologia;

lo sviluppo comporta da un lato l’apprendimento della capacità di

5. regolazione degli impulsi sessuali

e aggressivi, dall’altro una transizione dall’immaturità, caratterizzata da uno stato di dipendenza, ad

uno stato maturo di interdipendenza;

6. continuità psichica: gli eventi psichici, inclusi quelli apparentemente incoerenti, presentano regolarità

e significato;

7. determinismo psichico: secondo Freud, nessun atto psichico è lasciato al caso, ma ha anzi una causa

ben specifica spesso identificabile attraverso l’analisi dell’inconscio. Il determinismo psichico,

afferma Eagle, di per sé non ha nulla di psicoanalitico, in quanto coincide con la concezione

determinista classica. Sarebbe più corretto definire il determinismo freudiano un determinismo

motivazionale, in quanto tutti i fenomeni psicologici sono determinati da motivazioni, intenzioni e

desideri consci e inconsci.

I fondamenti della teoria freudiana. Identifichiamo quattro idee fondamentali nella concezione freudiana

della mente: ovvero l’ipotesi secondo cui l’apparato psichico si sforza di mantenere più

5. il principio di costanza, eccitamento. La funzione primaria dell’apparato

bassa possibile, o quanto meno costante, la quantità di

psichico è infatti la scarica della quantità di eccitamento o perlomeno il suo mantenimento ad un livello

costante: ogni impressione psichica è accompagnata da una quantità di affetto che viene scaricata sul

sistema conscio attraverso la creazione di nessi ideativi (associazioni) con altri contenuti. Si ipotizza

che affetti non scaricati siano alla base dell’isteria;

gli effetti patogeni dell’isolamento

6. dei contenuti psichici;

e l’inconscio

7. la rimozione, il conflitto interno dinamico;

8. la teoria pulsionale.

Il modello topico

Il settimo e ultimo capitolo dell’Interpretazione dei sogni presenta una serie di ipotesi di carattere generale,

dell’apparato psichico.

ipotesi espresse ricorrendo a metafore di tipo spaziale che disegnano una topografia

Questa mappa si declina in tre sistemi caratterizzati da specifiche interazioni, contenuti e leggi di

e l’inconscio. freudiana, ovvero l’insieme delle

funzionamento: il conscio, il preconscio La metapsicologia

sue ipotesi sul funzionamento della psiche, si propone di spiegare il complesso rapporto tra coscienza e

inconscio da un punto di vista topico (considerando cioè entro quale sistema si svolge un determinato atto

psichico, e con quale livello di consapevolezza), dinamico (vedendo i fenomeni psichici come risultanti di un

conflitto, di un’interazione) ed energetico, o economico (che prende in considerazione le quantità di

eccitamento e le modalità di funzionamento della libido).

Il sistema inconscio (Inc)

 sono quelli prevalenti nell’apparato psichico e

I contenuti e i processi del sistema inconscio non

possono mai essere colti direttamente, ma soltanto dedotti in base al materiale dei pazienti o in seguito

ad opportuna trasformazione nel passaggio attraverso il sistema preconscio.

 Il sistema inconscio è regolato dal processo primario e utilizza energia libera (capace di spostarsi

liberamente da un’idea all’altra).

 I suoi contenuti, costituiti in gran parte da desideri istintuali risalenti all’infanzia che esercitano

pressione per il soddisfacimento, trovano prevalentemente espressione in immagini visive e seguono

il principio di piacere, ossia un principio che ha per scopo la ricerca del piacere attraverso la

soddisfazione della pulsione e l’evitamento del dolore. Si tratta di un principio economico e immaturo

che ha sede soltanto nell’inconscio, ed è generalmente contrapposto al principio di realtà.

Quest’ultimo è un principio tipico dell’adulto che richiede l’accettazione di uno stato momentaneo di

tensione in cambio, in un prossimo futuro, di un piacere maggiore. Si tratta, dunque, di una dilazione

del piacere che tiene conto delle richieste ambientali. Il processo primario è regolato dal principio del

piacere, il processo secondario dal principio di realtà.

 L’inconscio non distingue tra ricordi di eventi reali e ricordi di esperienze immaginate, desiderio e

realtà, e tratta i simboli astratti come realtà concrete.

Il sistema preconscio (Prec)

 Si tratta di un sistema intermedio e strutturato linguisticamente, e i suoi contenuti possono essere

portati facilmente alla coscienza. Tuttavia, per passare dall’inconscio al preconscio, i contenuti

passano il vaglio di un censore.

Il sistema conscio, o sistema percezione-coscienza (C)

 Questo sistema contiene sentimenti e idee accettabili, e la sua funzione fondamentale è ricondotta alla

percezione cosciente, interna ed esterna, del piacere e del dolore. Sulla base della valutazione della

qualità piacere-dispiacere, alcuni contenuti sono ammessi alla coscienza, mentre altri sono respinti

dalla censura e dalla rimozione.

 Il sistema conscio è regolato dal processo secondario, ossia la modalità razionale, logica e verbale del

pensiero, è orientato dai rapporti con la realtà esterna ed esprime capacità di censurare.

Processo primario e secondario

che troviamo nell’inconscio, è caratterizzato da gratificazione immediata, disinteresse

Il processo primario,

per le conseguenze e proprietà formali quali la condensazione, lo spostamento e la simbolizzazione; tali

proprietà formali consentono al processo primario di sfruttare energia libera, ovvero energia capace di

muoversi liberamente da una rappresentazione all’altra. Il processo primario opera in base ad associazioni

superficiali, ovvero somiglianze formali tra elementi quali assonanza, doppio senso e altre associazioni che ci

concediamo nella battuta di spirito e nel gioco di parole. Benché il processo primario faccia uso di parole, si

esprime principalmente attraverso immagini. Il processo secondario è connotato invece dal differimento della

gratificazione, dalla considerazione delle conseguenze, da una struttura logica e dall’attenta valutazione della

realtà, nonché dall’utilizzo di energia legata.

Le pulsioni

Parlando di inconscio, ci si è riferiti alla pulsione. Freud distingue tra istinto (Instinkt), che indica uno schema

di comportamento prefissato ed ereditario, e pulsione (Trieb), concetto al limite tra psichico e somatico che

alla scarica sull’oggetto, una spinta al soddisfacimento che può essere definita in

indica una tendenza

riferimento a diversi elementi:

a) la spinta: è il quantitativo di energia alla base della pulsione;

cioè l’organo la cui attività procura piacere e

b) la fonte, attraverso cui la pulsione si esprime (zona

erogena); ossia l’azione verso la quale la pulsione spinge (la scarica);

c) la meta pulsionale,

l’oggetto cioè l’elemento con il quale la pulsione intende raggiungere la meta.

d) libidico,

Freud distingue due tipi di pulsioni, che, lo ricordiamo, non sono mai coscienti (sono invece i derivati

pulsionali, ad esempio i desideri, a diventare coscienti):

 le pulsioni di autoconservazione (o pulsioni dell’Io): si tratta dell’insieme dei bisogni legati alle

funzioni somatiche necessarie alla conservazione della vita dell’individuo; il loro prototipo è costituito

dalla fame e la loro carica d’investimento è chiamata interesse;

 e le pulsioni sessuali, la cui energia è chiamata libido. La libido, a sua volta, si divide in libido

narcisistica (o libido dell’Io, rivolta autoeroticamente) e libido oggettuale (rivolta verso gli oggetti).

Secondo Freud è possibile ricond

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Publisher
A.A. 2016-2017
26 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paulweston di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica avanzata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Tagini Angela.