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Lo stadio dell’ogg precursore: dal 3° mese lo sviluppo psichico e corporeo è

progredito sufficientemente da permettere i suoi mezzi fisici al servizio delle sue

esperienze. La 1° manifestazione diretta e intenzionale è la risposta del sorriso al

viso adulto (1° segno di passaggio dalla passività completa a un comportamento

attivo). Non è una vera risposta oggettuale, ciò che il bambino percepisci non è un

partner ma un segnale costituito da una gestalt particolare (fronte + naso + occhi) =

non c’è ancora capacità di percezione discriminata, infatti non risponde al sorriso

solo con madre ma con chiunque possa provocare il sorriso. Se ci si pone di profilo, il

bambino cessa di sorridere e assume un’espressione di generalità xchè non

riconosce la gestalt.

Nel 1° anno la madre è l’intermediaria di ogni percezione, azione, conoscenza; il

bimbo segue con gli occhi ogni suo movimento. Grazie alla madre riesce a separare

dalle cose caotiche e senza significato un elemento che diventerà sempre +

significativo (capacità di percezione discriminata).

L’atteggiamento affettivo materno determina la qualità delle esperienze; nei primi 3

mesi le esperienze del bimbo sono esclusivamente di ordine affettivo, l’apparato

percettivo non è ancora sviluppato dal punto di vista psicologico, x cui è

l’atteggiamento affettivo materno che funge da orientamento al lattante.

Con l’inizio del pensiero emerge un principio di realtà: al 3° mese compare un io

rudimentale che permette al bimbo di coordinare le sue azioni intenzionali.

La plasticità della psiche infantile

Nei 3 mesi seguenti lo sviluppo del bambino consiste nell’esplorazione dei campi

finora conquistati, x mezzo di costanti scambi con l’ogg libidico. Cause della

plasticità della personalità del bambino:

- Impotenza del neonato: inizialmente incapace di provocare l’azione specifica

dell’ambiente, essa è provocata da fenomeni non specifici come gridare,

piangere

- Il 1à anno come periodo di trasformazione: processo di transizioni continue,

rapide, violente

- La1° organizzazione: strutture che si sviluppano a un certo punto in cui

convergono ≠ linee di sviluppo (in questi periodi critici avviene

un’integrazione delle correnti evolutive operanti nei ≠ settori della personalità

che porta alla formazione di una nuova e + complessa struttura psichica (es.

risposta sociale del sorriso alla fine del 3° mese è indizio di avvenuta

integrazione, sintomo visibile della convergenza di ≠ correnti di sviluppo

psichiche che si sono organizzate)

- L’assenza dell’io: assenza di una struttura psichica stabile e differenziata, non

consente di difendersi dagli stimoli aldilà dell’elevata soglia di percezione

Le forze formative nel rapporto madre/bambino: il lattante è una tot’ attiva,

reagente e in evoluzione; lo sviluppo è reso possibile dalla soddisfazione che

sperimenta nel tradurre in azioni le sue pulsioni (ripete quelle che procurano piacere

e abbandona quelle senza successo). La madre dirige il bambino, facilita le sua zioni

con i suoi atteggiamenti consci e non (processo di modellamento).

La comunicazione madre-bimbo nei primi 3 mesi si basa su dimensione filogenetica

che ognuno possiede dalla nascita. Gli elementi principali sono: segno (percezione

empiricamente associata all’esperienza di un ogg), segnale (percezione

artificialmente associata all’esperienza di un ogg), simbolo (segno col compito di

rappresentare un ogg). La comunicazione madre-bimbo si distingue da quella tra

adulti x disparità dei membri: le comunicazioni emesse dal bimbo non sono che

segni, quelli dell’adulto segnali. La comunicazione viene percepita dal bimbo

gradualmente nel corso del 1° anno di vita; i segnali del tono affettivo materno sono

x il bimbo il tipo di comunicazione a cui reagisce con risposte globali.

Gli stati affettivi spiacevoli (angoscia dell’8° mese): dopo il 3° mese il bimbo

manifesta il suo dispiacere quando l’adulto lo abbandona; a 6 mesi la specificità di

risposte piacere-dispiacere è + marcata, entrambi i tipi di risposta sono necessari

allo sviluppo, contribuiscono alla formazione della psiche. Le frustrazioni incentivano

l’attività del bimbo e suo distacco da madre. Fra 6/8° mese la capacità di

discriminazione è ben progredita, il bimbo non sorride + a chiunque offra le

condizioni necessarie al sorriso, distingue l’estraneo e vi reagisce con reazioni che

vanno dalla timidezza al pianto.

L’evoluzione degli stati affettivi negativi nel 1° anno: si distinguono 3 stadi di

sviluppo dell’angoscia: le prime 2 settimane sono il 1° stadio (non è vera angoscia

ma manifestazioni di dispiacere arcaiche, reazioni a stati fisiologici di tensione), poi

lo stato di tensione si organizza, comincia a perdere il suo carattere diffuso, si

manifesta in situazioni specifiche. La manifestazione di dispiacere si trasforma in

comunicazione e l’ambiente inizia a comprenderne la natura = passaggio da

manifestazioni espressive a manifestazioni di appello.

Nel 2° trimestre compare la reazione di paura che non si manifesta x squilibri int ma

è indirizzata a ogg dell’ambiente fisico (6-8 mesi). Il bimbo non reagisce con fuga di

fronte alle persone xchè con essa ha avuto esperienze spiacevoli ma x assenza

materna; all’avvicinarsi dell’estraneo è deluso nel suo desiderio di rivedere la madre

(percezione intrapsichica della non identità dell’estraneo con l’immagine mnestica

della madre assente). Dimostra che si è costituito un vero rapporto oggettuale e che

la madre è divenuta suo oggetto libidico = 2° organizzatore che compare all’8° mese,

nuovo periodo critico, con l’angoscia degli 8 mesi: mostra che il bimbo è riuscito ad

assegnare al volto materno un posto unico.

Il ruolo e lo sviluppo delle pulsioni istintive: sia pulsioni libidiche che aggressive

partecipano allo sviluppo dei rapporti oggettuali; le 2 pulsioni si separano grazie agli

scambi tra madre e bambino nei primi 3 mesi, quella aggressiva diretta all’ogg

cattivo quella libidica all’ogg buono. Circa a 6 mesi si attua una fusione: la funzione

integratrice dell’io di associa all’esperienza ripetutamente fatta della fig. materna

effettuando una sintesi di ogg buono/cattivo nella persona della madre. Ora si forma

l’ogg libidico propriamente detto. La fusione delle 2 pulsioni favorisce lo sviluppo

della tolleranza alle frustrazioni che sta alla base del principio di realtà.

L’inizio della comunicazione semantica: nelle ultime tappe che conducono alla

formazione del 2° organizzatore si sviluppa tra madre e figlio una comunicazione

reciproca direzionata attiva e intenzionale, anche se il bimbo non si serve di segni

semantici e parole. Nelle fasi seguenti si trasforma in comunicazione verbale e ciò

porta a modificare l’aspetto dei rapporti oggettuali che d’ora in poi si attuano con

l’aiuto della parola. Tra i principali progressi di questa fase vi è la comprensione di

proibizioni/ordini e la comparsa di meccanismi d’identificazione. Alla fine del 1 anno

imparando a camminare diventa indipendente, aumenta la possibilità di porre uno

spazio tra sé e la madre, x cui gli interventi materni si effettuano sempre + a parole.

La madre è costretta a impedire le iniziative del figlio proprio nel periodo in cui la

sua attività è in continuo aumento. Il bimbo riesce a comprendere le proibizioni

materne in virtù del processo d’identificazione: il bimbo imita il movimento di

diniego che la madre compie col capo (simbolo con cui concretizza l’azione

frustrante = i gesti di diniego e la parola NO sono i primi simboli semantici formati

dal bimbo nel senso adulto xchè rappresentano il concetto di rifiuto). Ogni no della

madre è una frustrazione affettiva rispetto alle pulsioni dell’es; le tracce mnestiche

della proibizione sono investite di una carica affettiva particolare che comprende il

rifiuto, sconfitta, frustrazione. Il bimbo si trova in una situazione conflittuale data dal

desiderio di attività e imposizione di ritornare alla passività. Il bimbo compie un

attacco diretto al mondo attraverso l‘appropriazione e uso del gesto no (periodo

dell’ostinazione del 2° anno = è un progresso straordinario x lo sviluppo

mentale/affettivo xchè presuppone l’acquisizione della facoltà di negazione e

ragionamento). È il 3° organizzatore.

Con l’acquisizione del gesto di diniego inizia la comunicazione a distanza e l’azione è

rimpiazzata dalla parola, il momento + importante x individuo e specie: inizia

l’umanizzazione della specie, la comprensione semantica, lo scambio reciproco e

intenzionale con simboli semantici.

Il gesto no è il segno di diniego + diffuso della terra, la cui origine è rintracciabile nel

riflesso di suzione (neonato muove rapidamente la testa con bocca aperta in cerca

del seno).

Deformazioni e deviazioni delle relazioni oggettuali

Nel 1° semestre i segnali affettivi ricevuti dalla madre, la loro qualità, costanza,

stabilità, assicurano al neonato un normale sviluppo. In caso di deviazioni si

producono segnali inconsistenti e variabili; il bambino formerà rapporti oggettuali

impropri, insufficienti, inesistenti. Si definisce normale una relazione che soddisfa sia

bimbo che madre; la soddisfazione materna deriva dal ruolo che può avere x la sua

personalità il fatto di avere/allevare un bambino (gratificazione narcisistica +

soddisfazione libido oggettuale). Le relazioni oggettuali si realizzano x un’interazione

costante fra 2 partner assai ≠, ognuno dei quali provoca le reazioni dell’altro e

insieme costituiscono un campo di forze in continuo mutamento.

Gli influssi psichici nocivi sorgono a seguito di relazioni insoddisfacenti:

- relazioni inadeguate: la madre si comporta in modo da offrire relazioni

improprie/nocive (turbe psicotossiche)

- relazioni insufficienti: turbe da carenza affettiva

Turbe psicotossiche

Rifiuto primario In casi estremi il bimbo va incontro a coma, dispnea, pallore

passivo estremo, sensibilità ridotta

Rifiuto primario Inizialmente la madre lo nutre al seno, poi rifiuta affermando

attivo che vomita. Il rifiuto è rivolto verso il fatto di avere un

bambino (rifiuto maternità)

Preoccupazione Associata alla colica del 3° mese, anche cambiando formula

primaria alimentare nessun risultato; generalmente si tratta di bambini

ansiosamente ipertonici che manifestano il bisogno di scaricare le tensioni

esagerata con espressioni di

Dettagli
Publisher
A.A. 2003-2004
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Giani Gallino Tilde.