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MODELLO SPERIMENTALE ABA

Subject Object Risultati

Scimmie e B Indicare la posizione di strumenti:

1. lo strumento serviva per recuperare una cosa destinata alla scimmia

2. Lo strumento veniva usato dall'umano per recuperare un bene destinato a lui

• •

PRIMA SESSIONE I soggetti indicano all'adulto uno Le scimmie danno

strumento che gli era necessario per indicazioni solo quando

raggiungere qualcosa che era destinato a hanno qualcosa da

guadagnarci => atto di

loro indicare di natura

SECONDA I soggetti indicano all'adulto uno direttiva

SESSIONE strumento che era necessario solo a lui • B segnalavano la posizione

TERZA SESSIONE I soggetti indicano all'adulto uno degli oggetti con la stesa

strumento che gli era necessario per frequenza in entrambe le

raggiungere qualcosa che era destinato a situazioni

loro

Le scimmie non comprendono la funzione dell'atto di indicare quando viene utilizzato a scopi informativi, i

bambini invece anche in uno stadio prelinguistico, 12-14 mesi, capiscono la finalità informativa del pointing.

B segue il principio di cooperazione di Grant: gli altri stanno cercando di aiutarmi fornendomi

informazioni relative a cose che non sono rilevanti per loro, ma per me.

Gli scimpanzé non agiscono uniformandosi a qualcosa di simile a tale principio=> non hanno le basi per

trarne conclusioni.

Conclusione:

Le scimmie antropomorfe non intendono trasmettere informazioni utili ad altri, né tramite la gestualità né

ricorrendo alle vocalizzazioni

I piccoli d'uomo:

1. Sanno comunicare informazioni utili

2. Sanno interpretare correttamente gli intenti informativi rivolti a loro

3. Riescono a tradurre gli imperativi secondo una logica cooperativa

Gli imperativi umani non sono ordini:

Subject Object Risultati

B 20 mesi I bambini interpretano la richiesta a rigor di

Ricercatrice chiede di portarle una logica cooperativa, presupponendo che alla

batteria

• sperimentatrice servisse aiuto per fare

Sono presenti 2 batterie nella qualcosa che non riusciva a fare →

stanza, una vicino alla ricercatrice prendono la pila dall'altra parte della stanza.

una dall'altra parte della stanza

►Quando sono in gioco informazioni gli esseri umani, a differenza delle scimmie, fanno alcune cose

secondo una logica di cooperazione. Le scimmie no.

=> l'altruismo non è un tratto indifferenziato, motivazioni altruistiche possono insorgere in determinati

ambiti e non in altri.

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Perché solo gli umani aiutano gli altri fornendo informazioni necessarie?

In comparazioni sperimentali i bambini si sono dimostrati più generosi delle scimmie con il cibo e altri beni.

2 studi affini, lab Tomasello + UCLA → hanno evidenziato che gli scimpanzé non sembrano curarsi

• minimamente del fatto che gli altri ricevano o no del cibo.

Object Risultati

Variante 1: S deve scegliere quale delle 2 asticelle tirare verso di Gli scimpanzé sembravano focalizzarsi

sé. Su ogni asticella ci sono 2 vassoi premio, uno accessibile al solo sulla possibilità di avere del cibo

soggetto esaminato l'altro ad una altro scimpanzé in un'altra per sé, nella situazione di controllo

sceglievano più spesso l'assicella con la

gabbia doppia razione.

Variante 2: S deve scegliere quale delle 2 asticelle tirare verso di

sé: • Su un'asticella ci sono 2 vassoi premio, uno accessibile al

soggetto esaminato l'altro ad una altro scimpanzé in

un'altra gabbia

• Sull'altra asticella c'era un pezzo di cibo per il soggetto

esaminato e niente per il suo compagno

Situazione di controllo: l'altra gabbia era vuota, ed il cancelletto

era aperto=> S poteva afferrare anche l'altro vassoio

I bambini di 25 mesi e quelli in età scolare tendono a scegliere più spesso l'opzione improntata all'equità

rispetto a quella egoistica.

N.B. Studi di Warneken sull'aiuto: gli scimpanzé tendono ad aiutare gli altri a raggiungere obiettivi

sperimentali

Perché?

Secondo Tomasello nel paradigma sperimentale con le assicelle gli scimpanzé sono orientati sul cibo, negli

altri paradigmi non sono mai nella condizione di procurarsi qualcosa da mangiare quindi le esigenze primarie

e le strategie competitive non prendono il sopravvento.

Effetti della competizione per il cibo sugli scimpanzé

Alicia Meis + ricercatori Max Planck Institute

Subject Object Risultati

Scimpanzé Assicella sospesa fissata a 2 corde che poteva Nel primo esperimento la performance è

essere spostata solo con la cooperazione di scadente perché mentre collaborano gli

entrambi i soggetti. scimpanzé pensano allo scontro che si

sarebbe inevitabilmente conseguito.

2 condizioni:

1. Il cibo era in mezzo

2. Il cibo era suddiviso sulle estremità

Warneken et. Al hanno compiuto lo stesso studio su un campione di bambini piccoli:

Ai bambini non interessa se il cibo è stato suddiviso, quando uno dei 2 non spartisce il cibo in modo equo

l'altro gli intima di darsi una regolata.

Condizioni naturali

Ricerche sui maschi di scimpanzé che condividono il cibo allo stato naturale

cibo di bassa qualità → sono disposti

• Se si offre agli scimpanzé a condividere

• In linea di massima il loro comportamento naturale quando mangiano è allontanarsi di qualche metro

dagli altri e sganciare un po' di cibo solo se qualcuno riesce a mendicare con insistenza e diventa

troppo molesto o aggressivo

≠ • Ai bambini piccoli piace cedere oggetti addirittura offrirli spontaneamente, tuttavia è anche vero che

ai bambini piccoli non importa molto del cibo.

Condivisione madre-figlio

Soggetti Object Risultati

Scimpanzé 84 tentativi da parte dei piccoli di ottenere 50 richieste respinte

del cibo da parte della madre 15 casi di cessione (parte meno appetitosa)

Le madri condividono con i figli più di quanto farebbero con altri, si può parlare di istinto materno. Senza

dubbio le madri umane forniscono attivamente il cibo ai loro piccoli e non sono in competizione come gli

scimpanzé.

Conclusione

I bambini sono più generosi ma si tratta solo di gradi, gli scimpanzé invece quando si tratta di cibo si

comportano sempre come se fosse il loro ultimo pasto.

Reciprocità e norme

Influenze dell'universo sociale dei bambini:

Esperienza sociale diretta → interazione e lezioni apprese su come interagire con gli altri in base alle

1. loro azioni e agli esiti che ne derivano

2. Valori e norme del gruppo culturale

Esperienza sociale diretta

• Grazie all'esperienza diretta i piccoli imparano a dimostrarsi cooperativi e pronti ad aiutare gli altri in

cambio di cooperazione e offerte d'aiuto. MA imparano anche che dimostrarsi sempre cooperativi

comporta il rischio che gli altri se ne approfittino.

• Dopo una prima fase di altruismo indiscriminato i bambini iniziano a diventare più selettivi in base

alle caratteristiche dei potenziali benefici del loro altruismo. Intorno ai 3 anni i soggetti sono più

propensi a condividere se il destinatario in precedenza si è dimostrato gentile con loro e fa parte

dello stesso gruppo.

Inoltre i bambini di quest'età sono pronti ad aiutare coloro che hanno prestato aiuto ad altri.

• Studi recenti hanno dimostrato che perfino gli scimpanzé ricambiano interventi di grooming e

accesso al cibo.

Valori e norme del gruppo culturale

I bambini le sperimentano attraverso l'emulazione, la comunicazione e l'istruzione.

Le diverse culture cercano di promuovere in B la disponibilità all'aiuto, alla cooperazione attraverso vari tipi

di norme sociali.

I bambini ad un certo punto si rendono conto di essere soggetti al giudizio degli altri e si servono delle norme

sociali come standard di riferimento.

Tentano di influenzare questi giudizi attraverso la gestione delle impressioni (Goffman)

→ Grazie a questa particolare funzione di vigilanza nasce il sé pubblico.

Le norme sociali rappresentano la prospettiva e i valori del gruppo sociale inteso come il tutto.

Secondo un recente studio alcuni primati non umani hanno un senso normativo di equità.

(esperimento uva – cetriolo). In realtà il semplice fatto di vedere dell'uva rende meno appetibile il cetriolo.

Gioco dell'ultimatum rivisiato

Soggetti Object Risultati

Scimpanzé S di fronte a 2 vassoi con del cibo già spartito IL proponente faceva sempre la

spartito in modo diverso. Deve scegliere un scelta più egoista e i rispondenti

vassoio e dare l'altro al compagno accettavano qualunque cosa tranne

lo zero.

→ Gli scimpanzé a differenza degli umani si dimostrano massimizzatori razionali

Gli umani operano secondo 2 tipologie generali di norme sociali:

1. norme di cooperazione

2. norme di conformità

I bambini inoltre non si limitano a rispettare le norme quando le incontrano, ma in situazioni nuove cercano

attivamente di scoprire cosa ci si aspetta che facciano.

Perché i bambini rispettano le norme sociali?

Uniformandosi a Durkheim, Piaget sosteneva che la forza dell'ordine dell'insegnate scaturisce da 2 fonti:

1. L'autorità che deriva dall'interazione con gli adulti

2. La reciprocità che deriva dall'interazione tra pari

Secondo Piaget, in uno stadio precoce dello sviluppo, i bambini rispondono solo a norme fondate

sull'autorità che poggiano sul potere superiore degli adulti. Le norme non sono tali, il bambino riconosce

l'adulto non le norme.

Le norme sociali vere e proprie che si fondano sulla reciprocità emergono solo al termine della fase

prescolare quando i bambini abbandonano il loro egocentrismo e iniziano a vedere gli altri e se stessi come

agenti autonomi alla pari.

A partire da studi più recenti, l'interpretazione di Piaget non sembra del tutto corretta: i bambini non si

limitano solo a rispettare le norme sociali ma anche a farle rispettare agli altri.

Soggetti Object Risultati

B 3 anni 1. Si mostra ai bambini il funzionamento di B iniziano a protestare. Non disapprovano

un gioco ad un solo giocatore solo il fatto che non si facesse in quel

modo ma che giocasse in modo

2. Arriva un pupazzo e chiede di giocare

3. Il pupazzo inizia a giocare in modo diverso improprio.

→ un comportamento di questo tipo mostra che B non si limita a rispettare una norma magari per evitare una

punizione ma vuole che sia formalmente rispettata da tutti.

Le regole e le norme non servono semplicemente a regolare le interazioni sociali ma danno materialmente

forma al gioco.

Per capire che ci fosse un modo giusto e uno sbagliato di giocare ai bambini bastava osservare un adul

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
18 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Julie.s di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Caprin Claudia.