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B) a 2 mesi
C) a 6 mesi
D) nessuna delle alternative proposte (risposta esatta: fin dalla nascita)
34. Il Rule Learning consente al bambino consente al bambino di pochi mesi di
vita di estrarre regole astratte dall’informazione ambientale attraverso un
apprendimento di tipo:
A) esplicito
B) implicito associativo
C) implicito non-associativo
D) nessuna delle alternative proposte
35. Nell’ambito degli studi sullo sviluppo della Teoria della Mente, gli
esperimenti di Southgate e colleghi (2007) e di Onishi e Baillargeon (2005)
condotti con bambini rispettivamente di 25 e 15 mesi dimostrano:
A) che i bambini sono in grado di attribuire in modo esplicito false credenze
nei primi due anni di vita
B) che i bambini non sono in grado di attribuire in modo implicito false
credenze nei primi due anni di vita
C) che i bambini sono in grado di attribuire in modo implicito false credenze
nei primi due anni di vita
D) nessuna delle alternative proposte
36. Lo Statistical Learning è un meccanismo di apprendimento:
A) dominio-generale
B) che opera solo in presenza di un’informazione di tipo linguistico
C) specie-specifico
D) nessuna delle alternative proposte
37. L’esperimento dello schermo rotante condotto da Baillargeon (1986):
A) utilizza come variabile dipendente la durata dell’esplorazione manuale
B) utilizza come variabile dipendente il comportamento di inseguimento
visivo di un oggetto scomparso
C) utilizza come variabile dipendente la durata di fissazione
D) nessuna delle alternative proposte
38. Secondo il principio “active representation thesis” di Spelke, bambini di pochi
mesi di vita:
A) non possiedono una rappresentazione dell’oggetto se non possono agire
attivamente su di esso manipolandolo
B) sono in grado di compiere inferenze circa eventi non direttamente
percepibili
C) sono in grado di compiere inferenze sul comportamento di un oggetto
ma solo quando l’oggetto è direttamente percepibile
D) nessuna delle alternative proposte.
39. I vincoli del neurocostruttivismo sono:
a) Dominio-specifici;
b) Dominio-generali;
c) Rilevanti per il dominio;
d) Nessuna delle precedenti.
40. La funzione che descrive, nei modelli connessionisti, la relazione
tra input ambientale e risposta dell’unità di elaborazione è:
a) Lineare;
b) Non lineare;
c) Continuo;
d) Nessuna delle precedenti.
41. La costanza percettiva e la categorizzazione percettiva:
a) Fanno parte dell’architettura innata della mente;
b) Si sviluppano progressivamente;
c) Riguardano entrambe la capacità di percepire le somiglianze;
d) Nessuna delle precedenti.
42. Il modello RR è un modello a fasi perché il processo di
ridescrizione rappresentazionale:
Coinvolge cambiamenti legati all’età;
a) Provoca cambiamenti macroscopici di natura qualitativa;
b) C) avviene ripetutamente in ciascun micro-dominio durante tutto lo
c) sviluppo.
43. Qual è la relazione tra rappresentazioni e comportamento nel
modello RR?
Un cambiamento continuo nel formato delle rappresentazioni può
provocare discontinuità a livello del comportamento (relazione non
lineare).
44. I bambini preferiscono stimoli poco o molto eccentrici? E a che
distanza?
Poco eccentrici (cioè non foveali, fuori dalla fovea), in quanto la fovea
non è ancora sviluppata. E a 30-40 cm.
45. Nel fenomeno della sintonizzazione percettiva, l’esperienza che
andrebbe persa con l’età:
può essere mantenuta se si effettua un training di individuazione (un
semplice training categoriale, come scimmia vs uomo, non è sufficiente).
46. La curva di accrescimento ponderale:
è solo uno dei tanti percorsi di sviluppo possibili.
47. Come è chiamata la prensione a 4-5 mesi?
Cubito-palmare.
48. A quale età emerge l’organizzazione come strategia mnemonica?
A 10-12 anni.
49. A quale età si è in grado di ricondurre un certo numero di stimoli
visivi a un certo numero di suoni?
A 3 giorni.
50. Su cosa ha effetto la conoscenza di base secondo i risultati degli
esperimenti di Chi sull’expertising?
La conoscenza di base è l’effetto di ciò che si conosce su ciò che si
immagazzina e si recupera.
51. Perché l’approccio all’elaborazione di informazioni è riduzionista?
Perché secondo quest’approccio il funzionamento cognitivo può essere
studiato partendo da singole operazioni mentali, sostanzialmente
indipendenti l’una dall’altra. E anche perché riconduce ogni atto di
cognizione ad elementi più semplici.
52. Perché le funzioni esecutive sono considerate un correlato
cognitivo della teoria della mente?
Perché: a) facilitano le prestazioni nei compiti di teoria della mente in
bambini di 2, 3 e 4 anni e costituiscono un’importante base per il suo
sviluppo; b) le prestazioni che richiedono capacità esecutive predicono
(pur non spiegando del tutto) e correlano con le prestazioni nei compiti
di falsa credenza; c) i bambini di 3 anni sono meno capaci di inibire
risposte basate sulla loro percezione della realtà rispetto ai bambini più
grandi (e il controllo inibitorio è una funzione esecutiva).
53. Quando si sviluppa secondo Bruner il codice esecutivo e cosa
riguarda?
Si sviluppa da 0 a 1 anno e riguarda l’azione.
54. Quando si sviluppa secondo Bruner il codice iconico e cosa
riguarda?
Si sviluppa dai 2 ai 6 anni e riguarda l’immagine.
55. Quando si sviluppa secondo Bruner il codice simbolico e cosa
riguarda?
Si sviluppa intorno ai 6/7 anni e riguarda il linguaggio.
56. Come vengono immagazzinate le informazioni all’interno del
connessionismo?
Vengono immagazzinate non all’interno di specifiche unità, ma sotto
forma di configurazioni di connessioni tra unità.
57. Che tipo di informazioni elaborano le unità delle reti neurali
all’interno del connessionismo?
Ciascuna unità elabora un frammento di informazione molto più piccolo
del simbolo: il subsimbolo.
58. In cosa differiscono le reti rappresentazionali (o reticoli semantici)
di esperti e non esperti?
Le reti rappresentazionali degli esperti sono più ricche (di concetti)
dense (di concetti) e organizzate, in quanto i concetti possono essere
raggruppati in unità più ampie e dotate di significato (chunks).
Presentano anche più proprietà associate ai concetti e più connessioni
tra concetti e proprietà.
59. Cosa differenzia la conoscenza di base dei bambini più grandi
rispetto ai più piccoli, o degli adulti rispetto ai bambini?
Il modo in cui è organizzata, in quanto include un maggior numero di
proprietà legate a ciascun concetto e un maggior numero di relazioni tra
concetti diversi e proprietà diverse.
60. Quando compare la presa a pinza?
A 9 mesi.
61. Cosa afferma la Meins circa i precursori della ToM nella relazione
madre-bambino?
Che il precursore più importante in quest’ambito è la mind-mindedness,
ovvero la propensione a trattare il bambino come un individuo dotato
di una mente.
62. Nella teoria della Spelke come è concepito lo sviluppo?
Per la Spelke lo sviluppo è continuo e consiste nell’arricchimento
dell’iniziale nucleo di conoscenze.
63. Come è concepito lo sviluppo nei modelli innatisti-modulari?
In maniera statica e continua.
64. Quali sono i precursori della ToM?
Attenzione condivisa, imitazione e gioco di finzione.
65. Quando emerge la strategia della reiterazione, o ripetizione, e
perché il bambino non la utilizza spontaneamente prima di questo
periodo?
A 7 anni, e non la utilizza prima in quanto non è consapevole della sua
efficacia.
66. Quando emerge la strategia mnemonica dell’elaborazione?
Tardi nello sviluppo, dopo i 10-12 anni.
67. Nella prima fase del modello RR la prestazione del bambino:
è automatica ma non flessibile.
68. Quand’è che la corteccia prefrontale raggiunge il momento di
massima densità sinaptica?
Verso la fine del primo anno di vita.
69. Quand’è che la corteccia prefrontale raggiunge la densità sinaptica
tipicamente adulta?
Verso i 15 anni.
70. Quali deficit manifestano nell’elaborazione dei volti i soggetti
affetti da cataratta bilaterale congenita?
Hanno un deficit nella codifica delle informazioni globali e configurali
dei volti, ovvero, pur essendo in grado di discriminare due volti che
differiscono per la forma delle componenti interne, hanno grandi
difficoltà nel discriminare volti che differiscono dal punto di vista delle
relazioni spaziali che legano le componenti (per esempio, la distanza tra
gli occhi). Quindi non c’entrano nulla le risposte sulle alte o basse
frequenze spaziali.
71. Che livello di esplicitazione possiedono le teorie in atto?
Hanno un livello di esplicitazione intermedio fra la prima e la terza fase
del modello, e non sono ancora verbalizzabili.
72. Cosa intende studiare l’approccio HIP?
I processi, ossia le operazioni mentali, attraverso le quali la mente
manipola l’informazione.
73. Chi ha parlato di memoria pre-esplicita e che cos’è?
Nelson descrive la memoria pre-esplicita come una memoria presente
fin dai primi mesi di vita che spinge il bambino a prestare maggiore
attenzione a stimoli nuovi nei compiti in cui la fase di apprendimento e
quella di riconoscimento sono separate da un breve intervallo
temporale.
74. Quando emerge la preferenza per il volto materno?
A 3 giorni.
75. Che differenza c’è tra prestazione e competenza nell’approccio
HIP?
La prestazione è un’abilità, un comportamento osservabile, mentre la
competenza è l’insieme dei processi sottostanti che mediano la
prestazione.
76. Che relazione c’è tra competenza e prestazione?
I cambiamenti nelle competenze non portano necessariamente a un
corrispondente cambiamento della prestazione nella stessa direzione.
77. Come può essere la continuità dello sviluppo?
Omotipica o eterotipica.
78. Le preferenze spontanee, studiate attraverso il meccanismo della
preferenza visiva:
comprendono sia le preferenze innate che quelle acquisite per effetto
dell’esperienza.
79. La memoria di riconoscimento può essere studiata:
mediante la tecnica dell’abituazione visiva.
80. Secondo l’embodied view:
il corpo e il sistema motorio non sono meri esecutori passivi dei
comandi generati dal SNC.
81. Cos’hanno in comune comportamentismo e approccio
all’elaborazione dell&rsq