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MOTIVAZIONALI
Primo (esistena biologica) Riflessi e istinti Risposte fisiologiche di
adattamento
Secondo (vita in gruppo, ecc) Motivazioni primarie Emozioni fondamentali
-
Terzo (acquisizione Motivazioni secondarie Etichette verbali del tessuto
-
linguaggio) Comportamento diretto emotivo e emozioni
a uno scopo secondarie
- Riflessi = risposte automatiche, non apprese con funzione regolatoria dell'organismo
per ristabilire un equilibrio che è stato modificato.
- Istinti = sequenze comportamentali, attivate dagli stimoli che l'organismo ha in
relazione a delle sollecitazioni ambientali. Sono automatici, non appresi e stabiliti nella
filogenesi (=evoluzione propria della specie a cui appartiene il singolo organismo).
McDougall li definisce come attività primarie, innate, legate all'attivazione
dell'organismo (es. fuga di fronte al pericolo). Tale concetto è stato criticato negli anni
Cinquanta da alcuni autori (Lehrmann, Schneirla) che afferamano che i comportamenti
62 Interazioni umane
degli organismi sono il frutto di un continuo apprendimento. Le risposte
comportamentali si modificano in presenza di determinati bisogni dell'organismo. Sono
spesso esigenze biologiche, ma attivano l'organismo che emette svariati
comportamenti: i più adattivi verranno selezionati. I comportamenti di ricerca degli
elementi necessari a un organismo (es. cibo) non accadono con schemi di azione
prefissati, ma si sviluppano grazie a una continua interazione con l'ambiente. Verranno
apprese le risposte più valide per la soddisfazione di determinati bisogni. Anziché
parlare di istinti si può parlare di 'pulsioni' corrispondenti a una forza interna
all'organismo, determinate da una serie di bisogni 'naturali'. Le risposte istintuali e quelle
apprese sono presenti nel comportamento umano con modalità gerarchicamente
diverse. Passando dal livello dei bisogni biologici a quello dei bisogni complessi, le
esigenze individuali si differenziano da quelle biologiche o di appartenenza a una data
specie.
Uno dei prima contributi allo studio della motivazione umana - che segue questa
descrizione gerarchica della motivazione - è il modello gerarchico dei bisogni di
Maslow: i bisogni umani possono essere organizzati in cinque gruppi a seconda della loro
primarietà e della loro prossimità alle esigenze biologiche dell’organismo.
Bisogni fisiologici;
1. →
Bisogni di sicurezza rierca delle figure parentali, evitare comportamenti
2. pericolosi.
I bisogni fisiologici e di sicurezza sono primari e legati all'organismo biologico.
Bisogni di appartenenza e di amore;
3. Bisogni di riconoscimento e di rendimento;
4. Questi due gruppi implicano l'esistenza di una certa vita sociale
Bisogno di realizzazione di sé, gruppo caratteristico dell'uomo.
5.
Per Maslow, solo se un individuo ha soddisfatto i suoi bisogni fisiologici può impegnarsi
per soddisfare i bisogni di interazione con gli altri e, solo se questi sono soddisfatti,
l'individuo si preoccupa della propria auto-realizzazione. Si potrebbe poi aggiungere un
→
ulteriore livello il bisogno di trascendenza.
La prospettiva neurofisiologica
2.
Questa prospettiva si sofferma sulla spiegazione della motivazione descrivendo quanto
accade a livello della struttura e dei processi cerebrali. In quest'ottica, l'omeostasi è
fondamentale —> affinché l'organismo si mantenga in vita, alcune sostanze e proprietà
devono essere mantenute entro certi valori (es. temperatura, ossigeno, acqua).
Definizione di Cannon —> omeostasi è la costanza delle condizioni interne. Egli ipotizza
che il meccanismo alla base di alcune pulsioni sia una modifica dell'equilibrio omeostatico.
Da qui deriva la motivazione verso l'emissione di comportamenti per ripristinare lo stato di
equilibrio. L'omeostasi si mantiene con processi interni, fisiologici e con il comportamento
dell'organismo verso l'esterno. Tuttavia, certi comportamenti non sono legati a bisogni dei
63 Interazioni umane
tessuti (es. pulsione sessuale). Per questo alla parola 'bisogno' si sostituisce il termine
'pulsione'. Gli studiosi distinguono tra pulsioni:
- →
regolative contribuiscono al mantenimento dell'omeostasi;
- →
non regolative funzionali a qualche altro scopo.
Anche la prospettiva fisiologica ha preso in considerazione lo sviluppo filogenetico che
ha portato al complesso sistema motivazionale dell'uomo, ma questa prospettiva spiega
la motivazione concentrandosi su una unità di analisi propria della biologia e delle
scienze neurofisiologiche.
3. La prospettiva cognitivista
prospettiva ritiene che il modello dei bisogni, adatto a spiegare i comportamenti degli
Tale
animali, è limitante per il comportamento umano. Questo perché l'uomo ha altre
motivazioni, mediate cognitivamente, come obiettivi e aspettative, che ne guidano il
comportamento. →
Miller, Galanther e Pribram, "Piani e strutture del comportamento" (1960) concetto
di comportamento guidato da scopi attraverso l'unità TOTE (test – operate – test – exit)
per cui ogni azione è diretta verso uno scopo e ogni volta che un individuo deve compiere
un'azione deve formulare un piano di comportamento per ottenere lo scopo prestabilito.
Alla verifica della situazione contestuale (test) segue una prima azione (operate) che
viene a sua volta controllata (test): se il controllo è favorevole, l'azione è conclusa (exit),
altrimenti si effettua una nuova operazione fino al raggiungimento dell'obiettivo.
Le motivazioni sono sistemi gerarchici di scopi e sistemi di controllo per il raggiungimento
degli scopi stessi. Questa concezione della motivazione chiama in causa processi cognitivi
sottostanti:
Individuazione degli obiettivi;
1. Valutazione dei mezzi/risosrse disponibili;
2. Traduzione delle intenzioni in azioni;
3. Cambiamento in corsa degli obiettivi e delle strategie per raggiungerli in funzione
4. del variare delle condizioni del contesto.
Più l'obiettivo è complesso, maggiore sarà la variabilità delle situazioni e dei parametri da
gestire. Dagli anni Sessanta, si è assistito a una notevole diversificazione delle ricerche
sulla motivazione che può essere definita come una configurazione organizzata di
esperienze soggettive che consente di spiegare l'inizio, la direzione, l'intensità e la
persistenza di un comportamento diretto a uno scopo. La motivazione è un insieme di
esperienze soggettive (aspettative, obiettivi, processi emotivi, valori individuali/sociali,
interessi personali) che conducono l'individuo ad agire verso un obiettivo.
Punto chiave del concetto di motivazione = scopo da raggiungere.
La prospettiva cognitivista tiene in considerazioni vari fattori umani che non si trovano
negli animali che non sviluppano linguaggio simbolico. Inoltre, è stata studiata la relazione
tra motivazione e altri costrutti psicologici come l'autoefficacia. Tuttavia, il cognitivismo dà
una spiegazione internalista e metaforica delle strutture implicate in un processo molto più
ampio.
Il processo motivazionale: la pospettiva comportamentismo
4.
4.1. Che cosa è la motivazione e come si modifica
Perché/quando possiamo dire che un individuo è motivato a svolgere una compito? La
presenza di un grado motivazionale si può inferire dal comportamento di un organismo
orientato verso uno scopo.
Skinner —> si riferisce alla motivazione con il termine 'drive' e lo collega agli effetti di
mancanza di sazietà. La motivazione è descritta come lo "stato" di un organismo che si
64 Interazioni umane
modifica nel tempo, modificazione che dipende da dei fattori che portano un organismo a
usufruire di rinforzatori. Per questo, quando si parla di drive si parla anche di aumento di
motivazione dovuto a una mancanza o diminuzione di motivazione dovuta a sazietà. Il
grado di motivazione di un organismo verso l'ottenimento di un rinforzatore positivo si può
inferire osservando i comportamenti che in passato sono stati rinforzati da quel
determinato rinforzatore.
Per Keller&Shoenfeld (1950) la mancanza di rinforzatori e gli stimoli aversivi sono due
operazioni che si verificano nell'ambiente e che stabiliscono una motivazione (establish a
drive). Il principale effetto osservabile dell'operazione di stabilire una motivazione è il fatto
che un oggetto o evento diventa più efficace come rinforzatore e che i comportamenti
rilevanti diventano più frequenti (esempio: mancanza di cibo rende il cibo più potente
come rinforzatore). L'operazione di stabilire una motivazione (establishing operation-EO)
ha due caratteristiche:
si riferisce sia alla mancanza di rafforzatori che alla presenza di stimoli aversivi;
1. è un'operazione ambientale anziché uno stato dipendente da variabili interne.
2.
Micheal —> la mancanza di rinforzatori e gli stimoli aversivi sono limitati per definire la
motivazione. Propone l'uso del termine operazione di stabilire una motivazione per tutte le
variabili che:
- alterano l'efficacia rinforzante momentanea di qualche stimolo/oggetto/evento
(reinforcer- establishing effect);
- alterano la frequenza di emissione momentanea di tutti quei comportamenti che in
passato hanno avuto come conseguenza quel determinato stimolo —> effetto
evocativo (aumenta la frequenza di emissione momentanea di un comportamento)
e effetto abativo (la diminuisce); →
Laraway, Snycerski, Micheal e Poling, Micheal cambiano il termine establishing
operation (EO) in operazioni motivazionali (OM): il termine establishing non era adatto
per indicare sia l'effetto di stabilire che quello di diminuire una motivazione, mentre il
termine 'evocativo' non era adatto per indicare sia l'effetto evocativo che abativo. Le OM
sono definite da due effetti: →
1. Effetto di alterazione del valore rinforzante (value-altering effect) alterano
l'efficacia rinforzante momentanea di qualche stimolo, oggetto o evento.
L'alterazione dell'efficacia rinforzante può aumentare (stabilire, establish) o
diminuire (abolish). Una OM altera anche l'efficacia rinforzante degli stimoli che
sono diventati rinforzatori condizionali perché sono stati accoppiati a rinforzatori
incondizionali la cui efficacia è alterata da quella determinata OM (es. associare un
suono al cibo);
2. Effetto di alterazione momentanea del comportamento (behavior-altering effect)
→ alterano la frequenza momentanea di emissione dei comportamenti che, in
passato, hanno avuto come conseguenza uno stimolo specifico. Pu&ogra