vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MLT) MBT
Prove contro visione dicotomica:
- Effetti di recenza a lungo termine
- Codifica dell’info: anche MBT può far uso di codici visivi (studi su sogg sordi)
- Prove neurologiche: sogg amnestici non del tutto incapaci di consolidare nuove info e
ritenerle x lunghi periodi
Spostamento dalle strutture a processi: la teoria dei liv di elaborazione
Anni 70 l’interesse x modello modale inizia a calare sostituito da nuovo approccio che evidenzia il
ruolo dei processi di codifica e importanza della natura dell’elaborazione. Si basa sull’assunto che
esista un solo magazzino e distingue memoria primaria (fa sì che l’info sia presente alla coscienza),
secondaria (tutto il resto) = modello di Craik/Lockhart. L’elaborazione dello stimolo avviene a + liv:
- Sensoriale
- Periferico (il + superficiale)
- Semantico (+ profondo)
Ogni stadio di elaborazione lascia una traccia e la sua durata è diretta conseguenza dei processi di
codifica (tanto + profonda/elaborata quanto+ è permanente). 2 tipi di ripetizione
- Di mantenimento: scopo di mantenere temporaneamente l’info in MBT xciò basta una
codifica superficiale che xò non porta a ritenzione permanente
- Elaborativa: analisi + profonda basata sul significato che porta a ritenzione a lungo termine
Lo stato attuale
Chi sostiene una visione unitaria assume l’esistenza di un’unica grande entità di memoria
responsabile di ogni tipo di analisi dell’info
Sostenitori ella visione dicotomica propongono la separazione dei sistemi x cui l’info è
elaborata da strutture neuronali ≠
Codici e sistemi di codifica
In cui la mente può immagazzinare l’info (visivo, verbale, acustico, tattile, semantico).
Il modello Atkinson/Shiffrin considerava MBT come un singolo magazzino multiuso con funzioni di
immagazzinamento, codifica e mantenimento che serviva x il passaggio a MLT; le prove
contrastanti portarono a sviluppo di un modello multicomponenziale di MBT in cui un certo n. di
sottosistemi lavora di concerto sotto la supervisione di un sistema di controllo assolvendo funzioni
importanti durante lo svolgimento di ≠ attività cognitive. Baddeley/Hitch (1974) usano il
paradigma del doppio compito in cui i sogg devono svolgere un compito primario e 1 secondario
simultaneamente: lieve decremento del compito primario ma lontano da come ci si sarebbe attesi
se la capacità del singolo sistema di MBT fosse stato assorbito tot dal compito secondario. Da qui
concetto di memoria di lavoro = sistema gerarchico deputato al mantenimento ed elaborazione
temporanea dell’info durante l’esecuzione di ≠ compiti cognitivi:
- MLG: memoria di lavoro generale (esistenza di una qualche forma di immagazzinamento
temporaneo durante l’elaborazione dell’info)
- MLS: specifica (offre un modello + dettagliato delle strutture e processi coinvolti nello
svolgimento dei compiti). Postula un sistema attentivo e sistema esecutivo che coordina un
insieme di sottosistemi tra cui il loco articolatorio (deputato al mantenimento e
manipolazione dell’info verbale e responsabile della traduzione del materiale visivo in
forma verbale) e il taccuino visuospaziale, responsabile del mantenimento e manipolazione
dell’info visuospazioale
Il loco articolatorio ha 4 effetti fondamentali:
1. Effetto di somiglianza fonologica: si riferisce al fatto che in un compito di rievocazione
immediata lettere/parole con suono simile sono ricordate peggio; sembra suggerire
l’esistenza di un magazzino basato su codice puramente fonologico
2. Effetto lunghezza parola: difficoltà a rievocare parole lunghe rispetto alle corte (richiedono
+ t x esser pronunciate determinando così il decadimento della traccia)
3. Effetto del discorso a cui non si presta attenzione: scarsa prestazione nei compiti di
rievocazione seriale immediata quando gli item presentati visivamente sono accompagnati
da linguaggio parlato che il sogg è istruito a ignorare
4. Soppressione articolatoria: tecnica usata x impedire la ripetizione subvocalica
Loop articolatorio costituito da 2 componenti:
- Magazzino fonologico che mantiene la traccia di materiale basato sul linguaggio parlato e
responsabile dell’effetto di somiglianza fonologica
- Processo di ripetizione: di natura articolatoria responsabile dell’effetto di lunghezza parola
e ricodifica di materiale visivo in forma verbale
Il taccuino visuospaziale
Rappresenta la memoria di lavoro visiva ed è stato postulato x spiegare i fenomeni di immagini
mentali; è suddiviso in magazzino passivo (mantiene l’info indivisa e non categorizzata) e processo
attivo di ripetizione. È un sistema capacità limitata x il mantenimento temporaneo e elaborazione
di materiale visuospaziale.
Attualmente il modello + adatto è quello di Logie (1995): insieme di funzioni cognitive ognuna
delle quali si basa su componenti strutturali separate:
- Le funzioni di ritenzione di materiale visivo-spaziale sono svolte da sistemi separati
- L’accesso dell’info questi 2 sistemi avviene attraverso l’attivazione di rappresentazioni di
MLT
- La generazione e manipolazione delle immagini mentali è funzione del sistema esecutivo
centrale non del VSSP: le componenti visivo e spaziale forniscono il materiale temporaneo
da cui il sistema esecutivo centrale estrae ciò che è rilevante x il compito immaginativo che
deve svolgere
- Il sistema spaziale è usato x pianificare e ripassare contenuti del sistema visivo
Forme e sistemi nella MLT: la teoria del codice doppio
Distinzione teorica di Paivio (1971) nei 2 modi di rappresentazione e codifica nella MLT (verbale e
non): la teoria assume che il comportamento sia mediato da 2 sistemi indipendenti ma
interconnessi specializzati x codificare, organizzare, immagazzinare, trasformare, recuperare l’info.
Il sistema verbale è + astratto, quello non verbale (immaginativo) è + concreto. I sistemi sono
indipendenti (ognuno può lavorare autonomamente) e interconnessi (l’info può esser trasferita da
1 all’altro con facilità).
Interferenza tra codici: dipende dal grado di somiglianza tra le 2 tracce; esperimenti mostrano che
l’uso di immagini mentali in una data modalità influenza la prestazione in compiti percettivi che
coinvolgono la stessa modalità. L’interferenza x lo + si verifica in presenza di compiti che
coinvolgono lo stesso sistema.
Interferenza intermodale: effetti negativi dell’interazione tra codice verbale/visivo; l’elaborazione
verbale di stimoli visivi può interferire con la capacità di distinguere un target da distrattori simili
dal punto di vista verbale = ricodificare verbalmente stimoli può essere controproducente se il
compito richiede il mantenimento di info visive letterali.
Ricodifica verbale e scoperte mentali
L’immaginazione non è mediata dal linguaggio, xciò tentare di tradurre un’immagine in parole può
aver effetti negativi quando il compito consiste nell’esplorazione e trasformazione delle immagini.
Di fronte a stimoli visivi facilmente nominabili i sogg manifestano una forte tendenza a utilizzare il
codice verbale (ricodifica verbale = codifica visiva automaticamente al momento della
presentazione dello stimolo); x motivi di economia l’info non verbale può essere codificata
verbalmente.
Scoperte mentali: una delle ≠ fondamentali tra immagini mentali e percetto è che l’immagine può
essere modificata a piacere (colore, forma, grandezza), mentre la rappresentazione percettiva
rimane fissa e x vedere l’ogg in modo ≠ è necessario che sia spostato o che cambiamo noi
posizione. La riorganizzazione e reinterpretazione delle immagini mentali è un speciale tipo di
trasformazione mentale in cui il sogg scopre, attraverso la perlustrazione dell’immagine, aspetti
nuovi che non erano inclusi nell’interpretazione iniziale; permette di scoprire in un’immagine
mentale strutture emergenti che non potevano essere viste al momento della formazione
dell’immagine.
Effetti negativi della ricodifica verbale sull’elaborazione di immagini mentali
Nominare una forma immediatamente prima che essa sia presentata visivamente modifica il modo
in cui verrà riprodotta (la memoria visiva è disturbata dalla ricodifica verbale).
Soppressione articolatoria = tecnica usata x impedire/ridurre la ripetizione subvocalica; consiste
nell’eliminare mentalmente una parte dell’immagine allo scopo di individuare nella parte
rimanente un nuovo ogg (compito di sottrazione). Può essere svolto sia in condizioni di MBT
(compito di sottrazione svolto immediatamente) che MLT (dopo aver appreso le immagini).
Nominabilità degli stimoli visivi: se le fig. sono difficili da nominare si può ipotizzare che non siano
ricodificate verbalmente in MBT x cui la soppressione articolatoria non dovrebbe averne effetto.
Labelling: altro modo x verificare che la verbalizzazione durante l’apprendimento ha effetti
negativi su capacità di trasformare le immagini mentali, consiste nell’indurre sperimentalmente la
ricodifica verbale di stimoli che sarebbero spontaneamente codificati in modo visivo.
MBT, MLT e immagini mentali
Considerare il ruolo che MBT ha nell’elaborazione delle immagini mentali. Una parte sostanziale
della mancata rievocazione di parole familiari in condizioni sperimentali è attribuibile
all’inaccessibilità di tracce mnestiche altrimenti intatte (le tracce sono disponibili ma finchè non
sono accessibili la loro disponibilità non può esser provata).
Ricodifica verbale e distorsioni del ricordo: una traccia distorta è una traccia che ha acquisito
nuove caratteristiche ma che ne ha perse altre.
Ricodifica = insieme di processi che avvengono dopo che un evento è stato codificato e che
producono cambiamenti nell’engramma associato all’evento.
La ricodifica e riorganizzazione dell’info visiva dovuta all’aggiunta di nuovi elementi alterano il
ricordo originario.
Verbal overshadowing: può essere visto come effetto di 1 processo di ricodifica verbale che ha
luogo durante (al momento dell’input) o dopo l ‘apprendimento di stimoli visivi.
L’attenuazione dell’interferenza può avvenire a 3 liv:
- Prevenzione della ricodifica verbale (es. soppressione articolatoria)
- Prevenzione del verbal overshadowing: evitare che si acceda durante il recupero alla
rappresentazione verbale già formata
- Annullamento del verbal overshadowing una volta avvenuto
Reinterpretare l’immagine mentale di una fig. ambigua
L’immagine ambigua trasmette all’osservatore uno stimolo a cui corrispondono 2 o + possibili
rappresentazioni, del tutto ≠ e altrettanto valide; il sogg deve poter osservare u