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Organizzazione e ricordo
Studio psicologico della memoria negli ultimi 100 anni, 2 tradizioni:
1. Derivante da Ebbinghaus: misurazione precisa di un compito mnemonico
semplificato in condizioni di controllo rigoroso
2. Bartlett: funzionamento memoria fuori dal laboratorio, in condizioni naturali. Ciò che
si ricorda è determinato dal proprio impegno e reazione emotiva all’evento, si rivela
lo sforzo personale di imporre un significato a ciò che si osserva e si richiama alla
propria esperienza.
Il ruolo dell’organizzazione: la >delle persone trovano + facile ricordare il materiale
strutturato soprattutto se è stato il sogg a compiere personalmente il lavoro di
organizzazione; una delle tecniche + comuni è l’immaginazione visiva, es. la localizzazione
in cui gli ogg da ricordare sono immaginati in qualche posizione specifica.
Oblio: la perdita dell’info
Legge di Jost: se 2 tracce mnestiche sono ugualmente intense, quella + vecchia sarà +
durevole e sarà dimenticata meno rapidamente. È + facile ricordare un evento che negli anni
è stato + volte rievocato (es. di ripetizione/richiamo). 2 teorie tradizionali sull’oblio:
- La traccia mnestica si cancella e deteriora come una scritta esposta al sole che
sbiadisce e diventa illeggibile (decade spontaneamente)
- L’oblio si verifica in conseguenza al sovrapporsi del successivo apprendimento
(oblio causato da interferenza)
Sonno e memoria: x molti autori il sonno potrebbe essere importante x l’apprendimento, il
processo fisiologico di consolidamento opera con > efficacia di notte (produzione ormoni) +
processo onirico di riorganizzazione delle info che opera mentre si dorme che consente di
mettere in connessione gli eventi vissuti nel giorno tralasciando ciò che è irrilevante.
Interferenza e oblio: quanto + è simile il materiale interferente, tanto > è la quantità di
oblio. Si distingue tra interferenza retroattiva (oblio di vecchia info causata da info nuova) e
proattiva (la vecchia traccia, dopo esser stata sostituita e soppressa dalla nuova, reagisce
ricomparendo quando meno ce lo aspettiamo). Le nostre esperienze tendono a interagire, è
improbabile che il nostro ricordo di un’esperienza sia tot isolato rispetto al ricordo di altre.
L’effetto delle interferenze è di rendere le tracce anteriori meno accessibili, non di
distruggerle. È possibile recuperare l’accesso? Si immagazzina una quantità d’info molto >
di quella cui si riesce ad accedere.
Fattori emotivi dell’oblio: Freud (psicopatologia della vita quotidiana), interpreta l’oblio.
Molte dimenticanze che capitano quotidianamente possono nascere dalla rimozione di fatti
associati ad angoscia + lapsus (errore nel parlare/scrivere che riflette le vere opinioni).
Oblio delle cose spiacevoli: eventi con tonalità emotiva sono ricordati poco all’inizio
ma poi ricordate meglio degli eventi emotivamente neutri; alcuni studi rilevano >
facilità a ricordare eventi piacevoli
Amnesia isterica: persone che perdono la memoria, inconsapevoli della loro identità;
in genere la memoria torna dopo qualche giorno. Associata a crisi emotiva che
investe tutta la vita, come se fosse a tal punto intollerabile che l’unica soluzione
consiste nello smettere temporaneamente di essere se stessi (fuga)
Personalità multipla: persona che adotta in vare occasioni 2 o + personalità
reciprocamente esclusive
L’immagazzinamento di conoscenza: la memoria semantica
La memorizzazione di concetti semplici: i nomi sono memorizzati a partire dalla lettera
iniziale e sono + facilmente rievocabili se si fornisce un indizio come la categoria di ogg di
appartenenza.
La conoscenza è memorizzata in funzione di una rete di concetti interconnessi, il rapporto è
gerarchico (es. particolari connessi a concetti astratti) + a ogni concetto sono associati una
serie di attributi.
Schemi (frames, script) = programma integrato d’info che può essere utilizzato
nell’interpretazione/comprensione di un evento. E’ + facile imparare concetti concreti che
astratti, la > delle persone ricorda + facilmente la rappresentazione grafica di un ogg che il
termine corrispondente xchè il materiale visivo può essere codificato anche verbalmente
oltre che visivamente (doppia codifica).
L’accesso: come si ritrova un’info nel deposito della memoria
L’info immagazzinata x essere reperita facilmente deve essere organizzata/catalogata; può
essere richiamata quando ci viene dato un indizio/suggerimento che consente di localizzare
un’info altrimenti inaccessibile, dirige la ricerca della collocazione appropriata nella
memoria.
“sulla punta della lingua”: è la prova + convincente del fatto che possediamo in memoria
info a cui non riusciamo ad accedere; è necessario che ci venga dato l’indizio giusto. Un
buon reperimento dipende dalla bontà di codificazione.
La profondità dell’elaborazione: grande uso della codifica semantica nella memoria a lungo
termine (sistema strutturato, organizzato, ricco e flessibile), la struttura è incorporata
attraverso la nostra conoscenza di un mondo strutturato. L’info codificata in funzione di un
mondo ricco e particolareggiato risulta in seguito + accessibile che non materiali elaborati in
funzione di uno schema semplice e impoverito.
Odori come suggerimenti x l’accesso: x molte persone odori/sapori sono una fonte molto
efficace; gli odori non presentano oblio, la nostra capacità di immaginare odori/sapori è
limitata.
Rievocazione: il nostro accesso alla memoria a lungo termine solitamente è automatico ma
non sempre; quando si cerca di recuperare qualcosa al lim dell’accessibilità si verifica
qualcosa di molto simile al processo di soluzione problemi. La rievocazione è un processo
attivo e interattivo del recupero dei ricordi.
La testimonianza oculare
Molti fattori tendono a oscurare/deformare il ricordo del testimone; vede il fatto 1 volta
sola, non se lo aspetta, ciò che vede generalmente dura poco = condizione di stress estremo
che determina una ridotta capacità di percepire/richiamare l’evento + possibilità di domande
svianti (influenza sul ricordo, attraverso false info introdotte nelle domande che modificano
la traccia mnestica).
Amnesia = mancato funzionamento di una parte del sistema della memoria, generalmente x
lesione cerebrale (trauma cranico, alcol, infezione, invecchiamento), tranne l’amnesia
isterica (associata allo stress dell’evento). Nell’amnesia traumatica, dopo l’incidente il sogg
ha difficoltà x vari mesi prima del recupero tot. Il trauma può provocare una perdita di
coscienza che varia da pochi sec a vari mesi fino al coma irreversibile. Emergendo dal coma
è probabile che il sogg passi x stato confusionale noto come amnesia post-traumatica
(disorientamento). Nella fase successiva (amnesia retrograda) il sogg inizia a costruirsi
un’immagine sempre + coerente di sé ma è probabile che non ricordi l’incidente e periodo
precedente. Il colpo subito impedisce probabilmente il processo fisiologico di
consolidamento della traccia, xciò non rimane alcun ricordo permanente dell’evento.
Invecchiamento e demenza senile: la memoria può perdere già la sua efficacia dopo i 40
anni, ma gli effetti + vistosi sono dopo i 60 anni. Tra i 60-80 la memoria inizia a diventare
un problema, con crescente difficoltà nella vita quotidiana. La demenza senile si
preannuncia con un grave deterioramento della memoria, fino a rendere il sogg incapace di
affrontare la vita (es. di demenza: Alzheimer, Corea di Huntington).
Amnesia pura = nei casi precedenti l’amnesia è solo 1 tra i vari sintomi di menomazione
intellettuale + generale; esiste un piccolo sottoinsieme di pazienti che soffre di un’amnesia
consistente senza presentare un declino intellettuale generale (es. sindrome di Korsakov:
pazienti alcolisti). È raro trovare un’amnesia non associata ad altri aspetti di menomazione
intellettuale. Gli amnestici puri vivono come in un sogno, senza alcun senso di continuità,
incapaci di affrontare la vita se non in un ambiente isolato e protetto. Gli aspetti di memoria
non menomati sono quella semantica, apprendimento di abilità percettuale-motorie,
prestazioni verbali (problemi semplici).
La memoria a breve termine
Sistema x la ritenzione di info x brevi intervalli di t; è in grado di afferrare idee fuggenti che
altrimenti scivolerebbero nell’oblio, ritenerle, metterle in relazione fra loro e manipolarle x i
suoi fini. Tra i primi studi: 1887 Jacobs, interessato a misurare la capacità mentale dei suoi
allievi, escogita la tecnica detta ampiezza numerica: emergono come fattori importanti x la
memorizzazione il ritmo, il raggruppamento (favorito dalla ridondanza e predicibilità del
materiale).
MLT e MBT sono separate? La MBT non è un sistema unitario, ma combinazione di vari
sistemi di memoria temporanea che cooperano tra loro. Le prestazioni mnemoniche
concernenti dati anteriori sono sensibili a una vasta gamma di fattori che influiscono
sull’apprendimento a lungo termine:
- Ritmo della presentazione: se lenta, risultati migliori
- Familiarità delle parole
- Distrazione conseguente alla richiesta di svolgere un altro compito
contemporaneamente
- Età del sogg
Nessuno di questi xò incide sulla MBT.
Recenziorità = richiamo degli elementi di info + recenti.
Le difficoltà di MBT sono associate all’emisfero sx (area vicina a quella interessata a
linguaggio parlato), quelle di MLT correlate a danni in entrambi gli emisferi.
Probabilmente nella MBT i materiali sono codificati primariamente in funzione di suoni
linguistici, la MLT dipende soprattutto dai significati.
Immagazzinamento nella MLT: nel 1970 prevaleva la convinzione che la memoria avesse
3 componenti principali (Atkinson, Shiffrin)
MLT MBT Registri sensoriali
Compito di immagazzinare Agisce come dispositivo di Micromemorie associate alla
l’info in previsione di un suo controllo, introducendo percezione (visivo, uditivo,
utilizzo dopo intervalli di t nuova info e selezionando aptico)
anche molto estesi processo x estrarre l’info da
MLT
Al cuore del sistema c’è il Short Term Memory Store (deposito di MBT).
È un modello superato da t dall’approccio fondato sui liv di elaborazione proposto da
Craik/Lockhart: l’unico modo di imparare nuovo materiale è riporlo nella MLT attraverso il
deposito a BT in quanto capaci di elaborare l’info in modi ≠ (semplice osservazione di
caratteri visivi, ripetizione, percezione suono, codifica significato), tutti questi processi
conducono a qualche a