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Jodelet: distinzione tra alterità dal di fuori e alterità dal di dentro

Alterità dal di fuori: si riferisce a un altro e alla diversità di paesi, popoli e gruppi collocati in uno spazio e in un tempo distanti.

Alterità dal di dentro: si riferisce alla diversità di individui che si trovano all'interno dello stesso sistema sociale o culturale, e possono essere considerati fonte di disturbo o minaccia. Sono autoctoni in quanto nostri vicini, ma allo stesso tempo non lo sono, la loro presenza è fastidiosa.

Così si definisce nelle società moderne la figura dello straniero: Simmel: è colui che, diversamente dal viaggiatore, non ripartirà domani per tornare da dove è venuto, ma si fermerà e resterà. L'ostilità e il rancore verso lo straniero aumenta quando egli smette di essere un estraneo e diventa un concorrente, che vuole accedere alle limitate risorse che lo Stato mette a disposizione dei cittadini. Lo straniero moderno (immigrato).

è l’esito di norme dello Stato che lo definiscono (ambito giuridico).

La ricerca in psicologia sociale ha individuato le condizioni che favoriscono la definizione del “noi” attraverso l’esclusione dell’altro, evidenziando l’importanza delle situazioni di rischio, paura, ansietà per l’emergere di una visione duale del mondo sociale che oppone al noi un gruppo altro, percepito come fonte di minaccia. Ad esempio, nella messa in alterità degli immigrati, la tematica dellasicurezza favorisce l’elaborazione della propria identità a partire dall’alterità:

  • Costruzione degli immigrati come nemico, attraverso l’associazione sistematica dell’idea di criminalità, illegalità, con le immagini degli immigrati.

Per costruire questi accostamenti ci si basa su una proprietà delle rappresentazioni sociali, l’intercambiabilità tra figura e significato, che perpetua vecchi

Stereotipi e permette che se ne creino di nuovi. Decisivo è il ruolo dei media nella diffusione di tali accoppiamenti tra immagine e significato – quando essi sono cristallizzati, basta evocare il significato per attivare l’immagine, e viceversa. La figura dell’immigrato non deve essere apertamente accoppiata con l’idea di criminalità per attivare l’equazione immigrato=pericolo. La figura dell’immigrato rimanda a un significato che è l’esatto contrario dell’idea di cittadino democratico, responsabile, autonomo, libero. Il problema dello straniero è che appartiene a una categoria costruita come problema. La costruzione simbolica dell’altro ha come conseguenza che esso venga rappresentato, e non descritto, e comporta la possibilità di uno scarto tra percezione e racconto: tra il modo in cui si parla dell’altro e ciò che egli è. Questa distanza tra dimensione oggettiva e simbolica: - rende

conto della gamma di significati che l'altro può assumere; - indica che l'attribuzione di senso a ciò che è estraneo serve a chi osserva per appropriarsi di ciò che non gli è familiare: rappresentare l'altro attraverso i propri schemi di riferimento. Collocato all'interno dei nostri schemi, l'altro perde la sua differenza radicale e diventa simile a noi;

Per definire il noi e i suoi confini l'altro deve essere reso familiare e allo stesso tempo incomparabile, per mantenere la sua specificità e non essere sovrapposto a noi. L'inserimento dell'altro nei nostri schemi si accompagna non alla sua assimilazione ma al suo allontanamento. L'altro è costruito con tratti familiari, di cui si prendono gli aspetti contrari ai nostri e che servono a delimitare i confini tra noi e chi sta fuori, attribuendo all'altro ciò che non siamo -> sull'altro è proiettato il nostro contrario.

Ad es,spesso nelle democrazie occidentali, per giustificare le restrizioni per l'immigrazione, ci si riferisce alla propria tolleranza contro la "loro" intolleranza. Si nega il proprio pregiudizio e lo si attribuisce all'altro: la propria tolleranza è minacciata da loro, che sono intolleranti e causano intolleranza, e vanno esclusi proprio perché siamo noi che siamo tolleranti. L'altro e le diverse forme di riconoscimento: la nostra identità è in parte costituita dal riconoscimento (o dalla sua mancanza) che ci accordano gli altri. Amerio: ci riconosciamo come noi stessi in quanto non siamo altri - ma essere riconosciuti dagli altri è essenziale per riconoscersi. Il concetto di identità è fondato sul riconoscimento altrui -> avere un'identità significa essere identificabili, e ci aspettiamo dagli altri di essere riconosciuti come noi stessi. Per una buona relazione con sé stessi e affermare la propria identità, è necessario il riconoscimento degli altri.

Propria identità gli individui hanno bisogno del riconoscimento intersoggettivo delle proprie capacità e caratteristiche da parte di altri soggetti.

Honneth – teoria del riconoscimento: 3 sfere di riconoscimento reciproco, che rimandano a tre forme di integrazione sociale e a tre forme di misconoscimento, in cui il riconoscimento è negato.

AMORE: investimento emotivo, rimanda a relazioni primarie che consistono in vincoli di natura affettiva (amicizia, rapporti di coppia, relazioni genitore-bambino). Entrambi gli individui in un legame amoroso dipendono reciprocamente l'uno dall'altro nei propri bisogni e affetti, che vengono appagati e corrisposti. Il riconoscimento ha la forma di sostegno e conferma affettiva.

Il riconoscimento reciproco è un processo attraverso cui si acquista la propria autonomia e allo stesso tempo si rinforza il legame affettivo con l'altro attraverso l'investimento emotivo le persone acquisiscono.

fiducia in sé stesse (sicurezza emotiva). Amore come esperienza reciproca.
  • DIRITTO: riconoscimento giuridico. Un individuo può percepirsi come portatore di diritti solo se conosce gli obblighi giuridici che vanno osservati verso gli altri: attraverso la prospettiva di un altro generalizzato, riconosciamo gli altri componenti della comunità come portatori di diritti, e ci vediamo come persone giuridiche. Il diritto non ammette gradazioni: i diritti si hanno o non si hanno. Attraverso il diritto l'individuo viene riconosciuto a prescindere dalle sue caratteristiche personali: il riconoscimento avviene in base a una proprietà sovraordinata e generale, che lo rende umano. Attraverso il riconoscimento giuridico le persone acquisiscono rispetto di sé.
  • STIMA SOCIALE: rispetto sociale. Si riferisce a un sistema simbolico in cui vi sono espressi i valori e i fini etici alla base di una società. L'individuo viene valutato per le sue

Caratteristiche personali e competenze, e il giudizio dipende dal sistema di riferimento utilizzato per giudicare le qualità del soggetto (è questo sistema che stabilisce il valore delle diverse qualità personali valutate). Essere riconosciuti dal punto di vista della stima sociale consente alle persone di riferirsi in modo positivo alle proprie qualità e acquisire una buona autostima. La stima ammette gradazioni.

Differenza tra stima sociale e riconoscimento giuridico:

  • Nel giuridico l'individuo è riconosciuto in virtù della qualità generale che fa di lui una persona. Ogni individuo vale in quanto essere umano, a prescindere da caratteristiche personali.
  • Nel sociale l'individuo è valutato in base alle specifiche qualità che lo caratterizzano. Si sottolinea ciò che distingue un individuo dagli altri. Fondamentale a questo fine il modo in cui è strutturato il sistema di riferimento valutativo con cui

viene misurato il valore delle qualità della persona. Le qualità verso cui si rivolge la valutazione sociale di un individuo non sono quelle del soggetto specifico, ma quelle di un gruppo con un certo status. Il valore sociale che i membri del gruppo assumono è definito in base al valore del gruppo stesso. Il valore del gruppo deriva dal grado in cui si conforma ai valori condivisi in una società e in cui contribuisce a realizzare gli obiettivi sociali. L'esperienza di riconoscimento è di un sentimento di orgoglio collettivo - la persona sente di far parte di un gruppo sociale capace di prestazioni che gli altri membri della società riconoscono come di valore. Nei gruppi in cui ogni individuo sa di essere stimato da tutti gli altri, le relazioni tra i membri sono relazioni solidali - solidarietà, forma di interazione in cui i soggetti si stimano reciprocamente. Sanchez-Mazas: l'ambito della stima sociale è riferibile a

livello intersoggettivo E a livello dei rapporti tra gruppi: non due individui che si valutano sulla base delle loro qualità personali, ma gruppi che si confrontano sul piano della stima sociale - competizione simbolica tra gruppi (Tajfel, Turner): è in base alle sue qualità particolari che il gruppo assume importanza all'interno di un sistema di valori.

La negazione del riconoscimento: tre forme di misconoscimento, ciascuna delle quali va a ledere un specifico rapporto positivo di sé (e possono sfociare in forme diverse di lotta sociale):

  1. AMORE: intacca l'integrità fisica di una persona, privata delle esperienze di attaccamento emotivo; si esprime attraverso la violenza fisica, per esercitare controllo sul corpo di un altro individuo. La sopraffazione nega alla vittima la possibilità di gestire il proprio corpo, e comporta un'umiliazione che mina il rapporto che la vittima ha con sé stessa, in modo distruttivo e duraturo.

Modo più semplice di svilire l'altro: la vittima sente di essere succube di un altro, viene meno la fiducia in sé. Questa forma è invariabile rispetto all'epoca storica o al sistema culturale in cui avviene. La sicurezza emotiva è svincolata da periodo o cultura: essere vittima determina sempre un tracollo nella fiducia nel mondo sociale e nella sicurezza di sé. (Le altre due modalità di misconoscimento si collocano in un processo di cambiamento storico: ciò che è considerato un'offesa è legato ai mutamenti storici);

  • DIRITTO: intacca il rispetto morale che un individuo ha di sé, quando gli sono negati dei diritti all'interno di un sistema sociale. Privando l'individuo di diritti gli viene anche negata la facoltà di intendere e volere allo stesso modo degli altri membri della società a cui appartiene. (Ad es, negazione dei diritti sociali, emarginazione sociale). Si lega alla

La percezione di non godere a pieno dello status di soggetto, che partecipa nell'interazione con i membri della società. Le vittime non sono riconosciute come persone in grado di esprimere giudizi morali, viene meno il rispetto di sé. Le caratteristiche

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Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher irislvcia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Gattino Silvia.