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Modalità di coinvolgimento rispetto cognitivo, stima sociale e riconoscimento emotivo

Dimensioni della bisogni affettivi e responsabilità morale, capacità e qualità personalità naturali

Forme di relazioni primarie, relazioni giuridiche, comunità etica

Potenziale evolutivo, universalizzazione, individuazione, deformalizzazione, egualizzazione

Auto-relazione pratica, fiducia di sé, rispetto di sé, autostima

Forme di maltrattamento e privazione dei diritti, umiliazione e offesa, misconoscimento, violenza, esclusione

Componenti della integrità fisica, integrità sociale, onore e dignità personalità minacciate

CONCLUSIONE: gli individui, quindi, interagiscono tra loro aspettandosi un reciproco riconoscimento, poiché essi costituisce uno degli elementi fondamentali della loro integrità psichica. Le persone sentono di aver subito un torto e tali sentimenti

possono condurre a mettere in atto delle azioni collettive di lotta. Secondo Honneth la tensione morale in grado di generare lotte o contrasti sociali è presente solo nelle sfere di riconoscimenti corrispondenti al diritto e alla stima sociale. PREGIUDIZIO E ETNOCENTRISMO COME OSTACOLI ALLA CITTADINANZA La cittadinanza può essere intesa come l'espressione formale dell'appartenenza ad un ingroup specifico e assolve ad un'importante funzione nel processo di identificazione con quest'ultimo. In un'ottica psicosociale, il concetto di cittadinanza può essere interpretato in relazione alla nozione di gruppo. I bias intergruppo: una base cognitiva per l'esclusione sociale? Secondo Tajfel, il meccanismo cruciale per il manifestarsi della discriminazione intergruppi è rappresentato dal processo della categorizzazione sociale e non da confini oggettivi di interessi o dal percepire che il proprio destino è connesso a quello degli altri.

Altri membri del gruppo cui si appartiene. A seguito del processo di categorizzazione la realtà viene semplificata e sistematizzata in un insieme finito di classi culturalmente condivise; questa ripartizione da un lato porta ad accentuare ed esagerare le differenze esistenti tra categorie, dall'altro ad attenuare le distinzioni interne tra i membri di una stessa categoria.

BIAS le persone dimostrano favoritismo per il proprio gruppo anche in assenza di qualsiasi identificazione personale con i membri dell'ingroup.

La teoria dell'identità sociale lega l'ingroup bias alla ricerca della distintività positiva per il proprio gruppo, ricerca che porta a effettuare confronti distorti per stabilire una specificità positiva dell'ingroup rispetto all'outgroup. L'ipotesi dell'autostima afferma che il concetto di distintività positiva implica che il favoritismo per l'ingroup sia sostanzialmente mosso da

motivazioni di auto-accrescimento personale ecollettivo.

Brewer ha proposto una spiegazione alternativa: ritiene che lo status del gruppo e la ricerca della positività svolgono un ruolo secondario nel manifestarsi del favoritismo per l'ingroup, in quanto quest'ultimo sarebbe connesso a motivi di sicurezza e non di auto-accrescimento. Questa teoria della distintività ottimale individua nella ricerca della positività per il gruppo una conseguenza, e non una causa, dell'attaccamento al gruppo e del formarsi dell'identità sociale.

2 BIAS svalutazione dell'outgroup.

Molti studi mostrano che non vi è una relazione sistematica tra atteggiamento positivo verso l'ingroup e identificazione sociale da un lato, e grado di negatività espresso verso l'outgroup dall'altro. Le ricerche indicano che non è corretto porre sullo stesso piano il favoritismo per l'ingroup e l'ostilità verso l'outgroup.

L'outgroup. Svalutare l'outgroup: il caso del pregiudizio

Allport ha approfondito il tema del pregiudizio, in modo particolare il pregiudizio etnico, ovvero l'atteggiamento negativo nei confronti di individui appartenenti a gruppi etnici diversi dal proprio. Un carattere distintivo di questo fenomeno è quello di avere come bersaglio i cosiddetti gruppi di potere minoritario, definiti così in quanto, per la loro posizione nella società, possono esercitare un controllo minore rispetto ai membri della maggioranza sulla distribuzione di risorse importanti. La composizione dei gruppi di potere minoritari o maggioritari varia a seconda delle culture, ma pare essere costante rispetto al dato di genere: le donne sembrano appartenere sempre a gruppi di potere minoritari.

Il pregiudizio si caratterizza per la sua specificità storica, in quanto i gruppi bersaglio e l'intensità del pregiudizio cambiano a seconda delle diverse epoche e delle

dinamiche economiche, sociali e politiche che si alternano nel tempo. Le basi del pregiudizio risiedono nel processo di categorizzazione sociale che possiede un carattere divisivo. Gli stereotipi vengono spesso utilizzati per distinguere "loro" da "noi" e in questo senso sono funzionali all'affermazione, da parte dell'ingroup, dell'unicità della propria identità. Nel caso del pregiudizio negativo, lo stereotipo si articola con sentimenti avversi e, frequentemente, con la messa in atto di comportamenti ostili o discriminatori nei confronti del gruppo bersaglio e di ogni singolo individuo che ne fa parte. Il pregiudizio si caratterizza per essere rivolto alle persone in forza della loro appartenenza a un gruppo specifico. Percepire qualcuno in modo stereotipato significa attribuirgli le caratteristiche del gruppo sociale a cui appartiene per il semplice fatto che ne è membro. I pregiudizi devono la loro stabilità al fatto chela tendenza a giudicare e valutare negativamente gli individui appartenenti a tale gruppo. Questo tipo di pregiudizio era spesso basato su stereotipi e generalizzazioni negative. Nelle società contemporanee, tuttavia, il pregiudizio si manifesta in modi più subdoli e meno evidenti. Le persone possono ancora avere pregiudizi, ma spesso sono più consapevoli di non esprimerli apertamente per evitare di essere giudicate negativamente dalla società. La psicologia sociale ha studiato a lungo i processi cognitivi e sociali che contribuiscono alla formazione del pregiudizio. Si è scoperto che il pregiudizio può derivare da meccanismi di categorizzazione sociale, in cui le persone tendono a raggruppare gli individui in base a caratteristiche comuni. Questo processo di categorizzazione può portare alla formazione di stereotipi, che sono generalizzazioni semplificate e spesso distorte sugli individui appartenenti a un determinato gruppo. Questi stereotipi possono influenzare il modo in cui le persone percepiscono e giudicano gli altri. È importante sottolineare che il pregiudizio non è intrinsecamente negativo. È un processo naturale che deriva dalla necessità di semplificare e organizzare le informazioni che riceviamo dal mondo esterno. Tuttavia, quando il pregiudizio porta a discriminazione e ingiustizia, diventa un problema sociale che deve essere affrontato e combattuto. In conclusione, il pregiudizio è un fenomeno complesso che deriva da una combinazione di processi cognitivi e sociali. È importante essere consapevoli dei nostri pregiudizi e lavorare per superarli, promuovendo l'uguaglianza e il rispetto per tutti gli individui.conflittuali di paura, ansia o disgusto verso gruppi diversi. Secondo questa teoria, le persone che mostrano aversive racism possono essere consapevoli dei principi di uguaglianza e tolleranza, ma allo stesso tempo provano una sorta di repulsione inconscia verso le minoranze etniche. Un altro aspetto importante da considerare è il concetto di stereotipo. Gli stereotipi sono generalizzazioni e semplificazioni mentali che le persone fanno riguardo a un gruppo di individui. Questi stereotipi possono essere positivi o negativi e spesso sono basati su pregiudizi e discriminazioni. Gli stereotipi possono influenzare il modo in cui le persone interagiscono con gli altri e possono portare a comportamenti discriminatori. È importante sottolineare che il pregiudizio e la discriminazione non sono solo problemi individuali, ma possono anche essere radicati nella struttura sociale e nelle istituzioni. Ad esempio, le leggi discriminatorie o le politiche di segregazione possono contribuire alla perpetuazione del pregiudizio e della discriminazione. Per combattere il pregiudizio e la discriminazione, è necessario promuovere l'educazione e la consapevolezza. È importante imparare a riconoscere i propri pregiudizi e ad affrontarli in modo critico. Inoltre, è fondamentale promuovere l'inclusione e la diversità nelle istituzioni e nella società nel suo complesso. In conclusione, il pregiudizio e la discriminazione sono fenomeni complessi che possono avere conseguenze negative per gli individui e per la società nel suo insieme. È importante lavorare insieme per combattere questi problemi e promuovere una società più equa e inclusiva.e opinioni negative, di cui non si ha consapevolezza. Questi sentimenti implicano disagio, inquietudine, disgusto, paura e comportamenti discriminativi. Il pregiudizio pur (parzialmente) sconfitto sul piano intellettuale, perdura sul quello emozionale. Il pregiudizio etnico rappresenta una minaccia reale al bisogno di convivenza e rimanda alla negazione, o al rifiuto, dell'estraneo e della sua cittadinanza e del condividere con chi proviene da altri mondi beni e servizi collettivi. Gli effetti del pregiudizio: la discriminazione percepita Goffman afferma che i bersagli del pregiudizio sono stigmatizzati e soffrono di quella che egli definisce "identità danneggiata", un'identità che le vittime dal pregiudizio traggono dall'appartenenza al proprio gruppo, che causa uno svantaggio non superabile neanche a prezzo di grandi sforzi. Proprio a causa della cronica mancanza di potere di cui soffrono, le vittime di pregiudizio non sarebbero capaci di.

crearsiun’identità propria. Egli individui alcune tipologie di stigma:

  • Stigma tribali, di cui sono oggetti i membri di gruppi razziali, etnici o religiosi che vengono per questoostracizzato
  • Svilimento del corpo, nel caso in cui la persona sia portatrice di handicap o in qualche modo sfigurata
  • Difetti di carattere individuale, come l’essere tossicodipendente o alcolista
  • Stigma di genere, un’ampia parte della popolazione soffre di identità danneggiata a causa della propriaappartenenza ad uno specifico gruppo sessuale.

Studi sulla discriminazione percepita: →

Relazione tra discriminazione percepita e autostima l’autostima verrebbe danneggiata dalla percezionedi essere discriminati. Infatti, riconoscere che i membri dell’outgroup hanno una concezione negativa delgruppo cui si appartiene porta ad internalizzare questa valutazione e, di conseguenza, ad avere una minoreautostima. Ci sono evidenze empiriche che dimostrano che sentirsi

riferire un minor grado di discriminazione percepita a livello individuale. Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che i membri dei gruppi minoritari tendono a identificarsi con il proprio gruppo e a percepire la discriminazione come un'ingiustizia nei confronti dell'intero gruppo, piuttosto che come un'esperienza personale. →Effetti sulla salute mentale la discriminazione percepita può avere gravi conseguenze sulla salute mentale degli individui. Numerosi studi hanno dimostrato una relazione tra discriminazione e sintomi di depressione, ansia e stress. La discriminazione può causare un senso di alienazione, isolamento sociale e una diminuzione dell'autostima, che possono contribuire allo sviluppo di disturbi mentali. →Effetti sulla salute fisica la discriminazione percepita può anche influenzare la salute fisica degli individui. La costante esposizione alla discriminazione può causare stress cronico, che a sua volta può portare a problemi di salute come ipertensione, malattie cardiache e disturbi del sonno. →Strategie di coping per affrontare la discriminazione percepita, gli individui possono adottare diverse strategie di coping. Alcuni possono cercare di evitare situazioni che potrebbero portare a discriminazione, mentre altri possono cercare di confrontare direttamente la discriminazione. Alcune strategie di coping più positive includono la ricerca di supporto sociale, l'educazione sulla discriminazione e l'attivismo per i diritti dei gruppi minoritari. →Interventi per ridurre la discriminazione percepita sono necessari interventi a livello individuale, sociale e istituzionale per ridurre la discriminazione percepita. Questi possono includere programmi di sensibilizzazione e formazione sulla diversità, politiche antidiscriminatorie e promozione dell'uguaglianza di opportunità. Inoltre, è importante promuovere una cultura di rispetto e tolleranza verso tutte le persone, indipendentemente dalla loro appartenenza a gruppi minoritari.persone e potrebbe mettere in discussione la loro identità e autostima. Inoltre, molte persone temono di essere giudicate o emarginate se rivelano di essere discriminate. Questo porta spesso a una sottovalutazione o negazione delle esperienze di discriminazione. Tuttavia, è importante affrontare e riconoscere la discriminazione individuale per poter combattere efficacemente l'ingiustizia e promuovere l'uguaglianza. Solo attraverso la consapevolezza e la comprensione delle esperienze personali di discriminazione possiamo lavorare insieme per creare un mondo più equo e inclusivo. Utilizzando i tag html, il testo formattato potrebbe apparire così:

Negare o minimizzare i casi di discriminazione subita a livello individuale è un fenomeno comune. Le cause sarebbero da ricondurre al fatto che ammettere di essere personalmente vittime di discriminazione minaccerebbe il bisogno di appartenenza delle persone e potrebbe mettere in discussione la loro identità e autostima. Inoltre, molte persone temono di essere giudicate o emarginate se rivelano di essere discriminate. Questo porta spesso a una sottovalutazione o negazione delle esperienze di discriminazione.

Tuttavia, è importante affrontare e riconoscere la discriminazione individuale per poter combattere efficacemente l'ingiustizia e promuovere l'uguaglianza. Solo attraverso la consapevolezza e la comprensione delle esperienze personali di discriminazione possiamo lavorare insieme per creare un mondo più equo e inclusivo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
19 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IlariaRognoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Gattino Silvia.