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ESPERIMENTO MONIN, EFFRON E CAMERON

Hanno applicato il principio dell'acquisizione della credenziali morali al contesto statunitense, sfruttando le elezioni di un presidente di colore: Barak Obama.

L'obiettivo era verificare se il supporto per Obama determinasse l'affetto ironia per cui, successivamente, le persone sarebbero state più inclini a manifestare pregiudizi nei confronti degli afro-americani.

In tre studi questo effetto ironico è emerso in tutta la sua forza. Nello specifico il supporto ad Obama non necessariamente ha cambiato gli atteggiamenti nei confronti delle persone di colore, anzi può avere paradossalmente consentito ai votanti di assumere comportamenti più ambigui in relazione agli afro-americani in virtù delle credenziali morali acquisite.

Morin ha messo in luce che tramite il confronto con gli altri, le persone potrebbero scoprire di essere meno morali rispetto agli altri. In alcuni casi questo confronto

Il tuo compito può avere esiti positivi, stimolando il soggetto a migliorarsi, ma possono anche portare a minacce:

  1. Inferiorità morale: le persone potrebbero sentirsi spinte ad adottare meccanismi di difesa per difendersi.
  2. Confusione morale: le persone potrebbero essere spinte a chiedersi se il proprio comportamento sia moralmente inappropriato e tale incertezza può portare a grandi disagi.
  3. Anticipare un rimprovero morale: ci si aspetta che l'altro, moralmente superiore, possa rimproverarci per non essere stati altrettanto onesti.

Monin mette in luce le strategie difensive che le persone adottano per sfuggire da queste minacce:

  1. Possono mostrare sospetto e scetticismo nei confronti dell'altro e del suo comportamento, chiamando in causa la sua sospetta ipocrisia.
  2. Le persone possono banalizzare o mettere in atto "derogazione dei santarellini". In questo caso gli altri vengono denigrati e derisi come persone che vogliono risolvere tutti i problemi del mondo.

Possono giungere a dispregiare e tenere l'altro a distanza, fino a gioire per un suo eventuale fallimento.

LA MORALITÀ "INCARNATA"

  • Un recente filone, la COGNIZIONE INCARNATA ha messo in luce come le nostre emozioni, cognizioni, pensieri, non siano astratti ma profondamente situati nel nostro corpo.
  • Questo legame con il corpo è evidente in una serie di metafore: "andare con i piedi di piombo" "dare una mano".
  • Tra gli aspetti che sono stati presi in considerazione vi sono ad esempio la postura, è emerso che quando le persone sono in piedi, in posizione eretta, tendono a sentirsi più sicure.
  • Studi più recenti hanno messo in luce che anche la valutazione della moralità sembra essere incarnata e legata in modo particolare al concetto di pulizia fisica e morale.
  • Partendo dal fatto che le persone utilizzano categorie basate su esperienze corporee (pulizia vs sporcizia) per costruire
significati più complessi (morale vs immorale). • Secondo gli autori, l'associazione tra pulizia fisica e purezza morale sarebbe legata all'emozione del disgusto e di conseguenza spingere le persone a cercare di "ripulirsi". ESPERIMENTO COMPLETAMENTO DI PAROLE - Il ricordare di aver compiuto un episodio immorale rendeva temporaneamente più accessibili in memoria parole legate semanticamente al concetto di pulizia e dilavaggio. - Ad esempio sequenze come "S_ _P" "W_ _H" venivano più spesso completare in soape wash. ESPERIMENTO DI PULIRSI LE MANI - Ai partecipanti è stato chiesto come di richiamare un episodio del passato in cui si erano comportati in maniera immorale. - A metà di loro è stata offerta la possibilità di pulirsi le mani con un antisettico. - È emerso che l'atto fisico di pulirsi le mani serviva a compensare la percezione di essere moralmente sporchi, mentre coloro chenon avevano avuto la possibilità di effettuare questa compensazione si sentiva in dovere di rimediare alla propria immoralità facendo del volontariato.

NB: "levare via i peccati" non rappresenterebbe solo un modo di dire, ma è anche soprattutto uno strumento per elevarsi moralmente, valutare la moralità propria e altrui, decidere come comportarsi.

ESPERIMENTO SUL DOLORE FISICO

L'idea del purgatorio mette in luce come il dolore in effetti sia il processo di purificazione dell'uomo.

  • I partecipanti sono stati assegnati ad una delle tre condizioni sperimentali, nella condizione di dolore e in quella di non dolore veniva chiesto loro di scrivere un breve saggio nel quale descrivevano un loro comportamento immorale.
  • Nella condizione di controllo invece ai partecipanti è stato chiesto di descrivere un semplice incontro avuto con una persona il giorno precedente.
  • Tramite un questionario sono state quindi rilevate le emozioni dei partecipanti.
partecipazione in un comportamento immorale.consapevolezza dell'essersi comportati in maniera immorale.

CAPITOLO 3: MORALITÀ E GRUPPI SOCIALI

CHE COSA SONO I GRUPPI E PERCHÉ SONO IMPORTANTI NELLA VITA DELLE PERSONE

  • Secondo Lewin l'elemento costitutivo di un gruppo è il destino comune e condiviso dei suoi membri.
  • Altri sostengono che non sia un semplice aggregato di individui, ma che debba presentare una forma di struttura sociale.
  • Altri ritengono che l'interazione vis a vis sia fondamentale per definire un gruppo, questa definizione poteva essere valida un tempo, ma ad oggi con il progresso tecnologico la formazione di un gruppo prescinde dall'interazione faccia a faccia.
  • In questa ottica un gruppo si definisce tale quando esistono almeno due persone che si sentono parte di quel gruppo, si definiscono come membri e quando esiste una terza persona che dall'esterno, riconosce l'esistenza del gruppo.

TEORIA DELL'IDENTITÀ SOCIALE (Tajfel e...

(Turner)- Ritiene infatti che una parte fondamentale dell'identità sia legata indissolubilmente all'appartenenza ai gruppi sociali.

- Rifacendoci alla teoria del confronto sociale (Festinger), secondo la quale le persone sono portate al naturale confronto con i propri simili al fine di avere una valutazione comparativa delle proprie abilità, gli autori ipotizzano che anche nel contesto intergruppi siano attivi dei processi di confronto tra il proprio gruppo e gli outgroup presenti nel panorama sociale.

- Dal confronto con questi gruppi deriva l'identità sociale dell'individuo.

- Quando del confronto il proprio gruppo emerge come dominante o di status superiore all'outgroup, le persone costruiscono un'identità sociale positiva, questo avrà conseguenze positive sulla sfera affettiva, cognitiva e comportamentale.

- Quando invece il confronto è in negativo, le persone tendono a mettere in atto delle strategie di gestione dell'identità.

Per migliorare la propria posizione e quella del gruppo:

  1. Strategie individuali: cercare un miglioramento individuale.
  2. Strategie collettive: cercare un miglioramento di gruppo.
  3. Strategia cognitiva definita creatività sociale: ridefinizione di sé ad un livello sovraordinato. Presentare l'ingroup come entità eterogenea. Cambiare la dimensione del confronto.

Dunque, la teoria dell'identità sociale considera i gruppi secondo una prospettiva cognitiva e motivazionale: l'appartenenza a un gruppo ci aiuta a comprendere e interpretare il mondo, a definire noi stessi e gli altri in termini di ingroup e outgroup.

L'IMPORTANZA DELL'A MORALITÀ PER I GRUPPI:

  • Ellemers e van den Boss hanno messo in luce che per comprendere le dinamiche della moralità sia necessario spostare il livello di analisi dal ragionamento intra-individuale alle appartenenze di gruppo.
  • Nel loro modello la moralità assolve quindi 3 funzioni:

DEFINISCE L'IDENTITÀ SOCIALE

REGOLA LE DINAMICHE INTRAGRUPPI

REGOLA LE RELAZIONI INTERGRUPPO.

L A FUNZIONE DI DEFINIZIONE DELL'IDENT IA': MORALITÀ E VALUTAZIONE DELL'INGROUP

Gli autori suggeriscono che definire sé stessi e i gruppi a cui si appartiene, in termini di caratteristiche relative alla sfera morale, può essere un valido aiuto per comprendere meglio chi sono, quali obiettivi hanno e a quali gruppi vogliono appartenere.

Leach e collaboratori (2007) hanno tentato di rilevare e confrontare l'influenza relativa delle dimensioni di competenza, moralità e socievolezza nella valutazione dell'ingroup

Il primo obiettivo è stato verificare se effettivamente all'interno della dimensione "calore" fossero distinguibili due sotto-dimensioni, moralità e socievolezza, non soltanto a livello teorico ma anche a livello empirico.

Ai partecipanti è stato chiesto di valutare il proprio

gruppo di appartenenza in relazione a nove caratteristiche riferibili alla dimensione di competenza (competente, intelligente, abile), moralità (sincero, onesto, affidabile) e socievolezza (amichevole, gentile, caloroso). Le risposte fornite sono state poi sottoposte ad analisi fattoriale confermativa

RISULTATI: Questa analisi ha confermato appieno l'ipotesi di una struttura valutativa a tre fattori, nella quale le valutazioni basate sulla moralità, competenza e socievolezza sono chiaramente distinguibili da un punto di vista empirico. Successivamente hanno analizzato l'importanza di ciascuno dei 9 tratti nell'valutazione positiva dell'ingroup.

- Hanno chiesto ai partecipanti di indicare quando fosse desiderabile per l'ingroup possedere ciascuno dei tratti considerati. In questo caso le risposte sono state analizzate mediante un analisi esplorativa.

RISULTATI:

I.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ivanosky13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Mosso Cristina.