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La lotta bizantino-araba e la difesa di Costantinopoli

Dopo la morte di Costante II, il successore al trono fu il figlio Costantino IV (668-684). Il suo regno fu molto importante perché si ebbe la svolta decisiva nella lotta bizantino-araba. La lotta decisiva, quella per Costantinopoli, e quindi per l'esistenza stessa dell'impero bizantino, si svolse in mare.

Nella primavera del 674 un'imponente flotta di arabi apparve di fronte alle mura di Costantinopoli, la mise sotto assedio e insorse la battaglia. Questa continuò per tutta l'estate e nell'autunno la flotta araba si ritirò a Cizico, penisola nelle immediate vicinanze della capitale bizantina. Nella primavera successiva gli arabi riapparvero di fronte a Costantinopoli e la città fu assediata per tutta l'estate. Lo stesso spettacolo si ripeté negli anni successivi ma gli arabi non riuscirono mai a espugnare Costantinopoli. Furono costretti ad abbandonare la lotta nel 678 dopo aver subito dure perdite nelle battaglie.

aporodò a nord della foce del Danubio. Contemporaneamente la cavalleria attraversò il Danubio ma il terreno paludoso rese molto difficile la conduzione della guerra per i bizantini. I bulgari ne approfittavano per evitare uno scontro diretto con le superiori forze del nemico. L'armata bizantina esaurì le proprie forze e, dopo che l'imperatore si ammalò, iniziò la ritirata. Mentre attraversava il Danubio venne attaccato dai bulgari e subì gravi perdite. La spedizione di Costantino quarto non fece che aprire la strada al disastro che voleva evitare e facilitare al nemico il passo decisivo. I bulgari occuparono i territori abitati dagli slavi che furono costretti a versare tributi ai nuovi invasori con cui si allearono nella lotta contro i bizantini. Si formò quindi nel tempo un impero slavo-bulgaro. L'imperatore bizantino fu costretto a riconoscere il giovane impero bulgaro e a pagargli tributi annuali. Per la prima volta si eraformato un impero indipendente su territorio bizantino, e in quanto tale era stato riconosciuto da Bisanzio. Intanto lo sviluppo della situazione in Oriente costrinse Bisanzio a rivedere la sua politica ecclesiastica. Le regioni orientali dell'impero, infatti, erano in mano agli arabi e la loro riconquista era impensabile. Era quindi inutile restare fedeli alla dottrina monotelita (quella proposta dall'imperatore Eraclio e dal patriarca Sergio e sancita attraverso l'affissione dell'Ekthesis nel nartece di Santa Sofia nel 638), che si era rivelata inefficace come mezzo per la riconciliazione con le popolazioni cristiane dell'Oriente e aveva provocato insanabili complicazioni tra Bisanzio e l'Occidente. Dopo essersi consultato con Roma, Costantino IV convocò il VI Concilio a Costantinopoli allo scopo di mettere fine al monotelismo. Durante il concilio (680-681), che durò quasi un anno, il monotelismo venne condannato e i più antichi capi delpartito monotelita, tra cui il patriarca Sergio vennero scomunicati. Poco dopo il Concilio ecumenico, nella famiglia imperiale si aprì un grave conflitto. Come Costante II, anche Costantino IV aspirava al potere assoluto e decise di togliere ogni diritto imperiale ai suoi fratelli Eraclio e Tiberio, che erano stati incoronati quando ancora era in vita il padre (Costante II). Nonostante l'opposizione del Senato e dell'esercito, Costantino IV, per nulla intimidito, proseguì nel suo progetto, tolse ai fratelli i titoli imperiali e, alla fine del 681, fece loro tagliare il naso. Il colpo di Costantino IV ebbe grandi conseguenze sullo sviluppo dello Stato bizantino: si stabilì definitivamente il principio del potere assoluto di un solo imperatore e la limitazione alla successione al trono al solo primogenito dell'imperatore compì un passo avanti e decisivo. Il principio della co-reggenza, come mezzo per assicurare la successione, continuò ad avere.

Notevole importanza, ma da quel momento se l'imperatore era maggiorenne e capace di governare, il co-imperatore non aveva più nessuna partecipazione all'esercizio del potere: esso era completamente nelle mani dell'imperatore, dell'autocrate.

Costantino IV morì precocemente nel 685, all'età di 33 anni. Gli succedette suo figlio Giustiniano II che come il padre, prese il potere a 16 anni. Il giovane sovrano, privo di maturità ed equilibrio, si lasciò deviare dalla sua ardente ambizione e dal suo inestinguibile desiderio di gloria. Il suo dispotismo sfrenato, la sua estrema irritabilità lo porteranno a compiere azioni che gli procurarono cattiva fama presso i contemporanei e posteri.

Giustiniano II, per stabilizzare la pace, firmò un nuovo trattato di pace con il nuovo califfo arabo in cui furono aumentati i tributi che gli arabi dovevano versare a Bisanzio, e vennero divise tra le due parti le entrate derivanti da Cipro.

dell'Armenia e dell'Iberia. Da quel momento in poi Cipro costituì un condominio delle due potenze. Giustiniano II, successivamente, si occupò dei Balcani. Nel 688-689 intraprese una grande campagna militare soprattutto contro gli slavi. Durante la conquista di questi territori, Giustiniano II trasferì in Asia Minore gli slavi sottomessi per assorbirli come stratioti. Il trapiantare degli slavi in Asia minore fu la misura di deportazione e trasformazione in stratioti più significativa, ma non fu l'unica. Egli trasferì anche gli abitanti di Cipro nel territorio di Cizico, che durante l'assedio di Costantinopoli aveva grandemente sofferto e necessitava in modo particolare di gente esperta di mare. La deportazione degli abitanti di Cipro urtò gli interessi degli arabi ma Giustiniano II, conscio della propria superiorità, respinse le proteste del califfo. Nel 691-692 si giunse quindi alla guerra. Le nuove truppe slave.passarono dalla parte nemico, i bizantini furono sconfitti in Armenia edovettero cedere la parte bizantina del territorio che tornò di nuovo sotto dominio del del califfo.La politica colonizzatrice di Giustiniano II, per quanto dolorosa per le popolazioni che ne eranocolpite, rispondeva ad una necessità vitale dello Stato bizantino perché lo ri-generalizzava. Isuccessori di Eraclio (610-641) diedero un forte impulso al processo di ringiovanimentoricolonizzando le zone dell'impero che più erano state dissanguate con coloni che erano nello stessotempo soldati e contadini. Questo rinnovamento interno, avvenuto a partire dal VII secolo, consistettequindi nel formarsi di un nuovo esercito, gli stratioti, e di una nuova e forte classe contadina conconseguente rafforzamento della piccola proprietà contadina, dal momento che anche gli stratiotierano piccoli proprietari terrieri. Essi, in quanto stratioti appunto, avevano l'obbligo del

serviziomilitare in caso di guerra. Grazie a questa forza rigeneratrice vennero creati nuovi temi, perlopiù inAsia Minore e in alcuni territori dei Balcani, al fine di accrescere e rafforzare economicamente ilpaese e per difendere militarmente il confine.

La prestazione militare dello stratiota era ereditaria per il figlio maggiore e i restanti eredi occupavanole terre libere. I contadini liberi e gli stratioti appartenevano ad una sola classe sociale che, da quelmomento, rappresentò la forza fondamentale dell’Impero bizantino.

La grande proprietà terriera, dominante nei primi tempi bizantini, subì quindi una forte regressionetra il VI e il VII secolo. La maggior parte dei grandi proprietari terrieri scomparve e venne sostituitadalla piccola proprietà terriera: i contadini liberi presero il possesso della terra incolta e gli stratioticomponevano il nuovo esercito dei temi.

I contadini, cui rapporti giuridici sono regolati dalla legge, sono

proprietari terrieri indipendenti. Essi non hanno obblighi nei riguardi di alcun signore ma soltanto nei riguardi dello Stato, come contribuenti. Essi rappresentano un vasto ceto e da allora, sotto il nome di contadini si intendesoprattutto proprietari terrieri indipendenti. Significativamente la legge li disegna come signori dei loro averi. E per averi si intendeva il terreno, il bestiame e gli schiavi.

Gli abitanti del villaggio, che costituivano una comunità locale, vennero considerati dallo Stato comeunità amministrativo-fiscale. I membri di essa sono responsabili dell'esatto pagamento dei tributi e sono tenuti per le somme dei vicini insolventi. In caso di mancato pagamento delle tasse la responsabilità era della comunità stessa. Inoltre, il pagamento delle tasse per terreni non coltivativenne imposto ai proprietari delle terre vicine, ai quali spettò anche il diritto di usufruirne. Da qui si evince la piena attuazione del principio fondamentale.

bizantino secondo cui il proprietario è colui che paga le tasse. Verso la fine del VII secolo il sistema della tassazione personale subì un importante modifica. La tassazione personale venne separata da quella sul territorio: il tributo personale non era più subordinato alla proprietà terriera e colpì indiscriminatamente ogni contribuente. La riforma tributaria causò un aumento dei contadini liberi. In forte aumento fu anche la proprietà terriera della Chiesa e dei monasteri, grazie alle donazioni dei devoti bizantini di tutte le classi sociali. Questo fenomeno, insieme all'incessante sviluppo del monachesimo, fu un'espressione della crescente potenza della Chiesa.

Giustiniano II e la Chiesa

Giustiniano II fu un sovrano molto religioso tanto che sulle sue monete si definì servus Christi e fu il primo degli imperatori bizantini che sul verso della moneta fece effigiare la figura di Cristo. Durante il suo regno si tenne un Concilio

ti furono quelle riguardanti la disciplina ecclesiastica, come ad esempio il celibato dei preti, la penitenza pubblica per i peccati gravi e la regolamentazione del digiuno e dell'astinenza. Durante il concilio, furono anche approvate diverse leggi canoniche che riguardavano la vita dei fedeli, come ad esempio il divieto di matrimonio tra parenti stretti, la proibizione dell'usura e la condanna dell'aborto. Il Quinisextum fu un importante momento nella storia della Chiesa, in quanto contribuì a stabilire una serie di norme e regole che avrebbero influenzato la vita dei cristiani per molti secoli a venire.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
110 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rubietta24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Tognetti Sergio.