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La comunicazione come sistema relazionale

Il carattere metacomunicativo del piano della relazione è dovuto al fatto che la natura della relazione è ciò che condiziona le conseguenze comportamentali di un certo contenuto comunicativo. Tra comunicazione e metacomunicazione esiste un rapporto simile a quello che possiamo trovare tra il fatto di parlare la lingua madre e quello di sapere elencare le regole grammaticali. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze della comunicazione tra i comunicanti. La punteggiatura degli eventi comunicativi è qualcosa che avviene a ogni livello della comunicazione, nei "botta e risposta" tra due innamorati come nei rapporti tra popoli o nazioni. Non esiste una punteggiatura giusta o sbagliata, in molti casi risultano perfettamente ragionevoli coerenti e plausibili ma allo stesso tempo i due interlocutori non fanno altro che aggiungere un mattone al proprio muro, fino a separarsi. In sostanza ildecidere di comunicare, criticando qualcuno per magari un ragionevole motivo non fa altro che innescare una chiusura dal ricevente, che stufo degli attacchi si chiude in sé stesso (es. moglie che si lamenta del marito). Importante è capire che non è possibile comprendere un certo fenomeno senza considerare il sistema complessivo di cui vi è parte. Si può affermare che psicotico non è l'individuo ma l'intero sistema familiare che lo ospita o dove è portato a vivere la sua quotidianità. La definizione della situazione deriva da quell'insieme di etichette, modelli interpretativi e schemi di punteggiatura che portano ognuno di noi a riconoscere una certa situazione all'interno di un insieme molto ampio di situazioni possibili. Questa nostra continua ricerca di definire la situazione e di imporre la nostra definizione agli altri risponde a diverse esigenze: controllare l'ansia che derivadall'imprevedibilità di quanto sta accadendo, sapere cosa aspettarsi dalla gente e cosa la gente si aspetta da noi, soddisfare il bisogno di integrazione con gli altri e il desiderio di essere apprezzati e stimati adeguatamente al proprio status. Secondo Goffman, il sostegno alla propria definizione della situazione avviene attraverso la costruzione di una facciata personale con la quale l'individuo mostra agli altri quello che ritiene essere il meglio di sé. Introduce poi una distinzione più generale tra le 2 dimensioni spaziali che chiama ribalta e retroscena. Ribalta: è il luogo in cui avviene la rappresentazione in senso stretto della propria facciata. Retroscena: è il luogo in cui viene preparata e provata la rappresentazione e in cui gli attori possono riposare tra una rappresentazione e la successiva (es. il prof nel suo studio può sistemarsi la giacca, telefonare alla moglie, ecc..) (ps. Ribalta e retroscena punibili in tribunale.

Vedi vita privata delle star messain mondo visione)7.

LA COMUNICAZIONE TRA CULTURE

La comunicazione interculturale (CI) è quella disciplina che studia la comunicazione faccia a faccia tra le persone di differenti culture nazionali. Mentre la Ccc (Comunicazione cross-culturale) compara i modelli comunicativi di popolazioni differenti. Una seconda distinzione che deriva dagli approcci della Ccc è quella tra culture individualistiche e collettivistiche: il collettivismo può essere definito in prima istanza come un modello sociale basato su individui strettamente legati che si concepiscono come parte di una o più collettività, sono motivati dalle norme e dagli obblighi imposti da queste, sono disposti a dare priorità agli obiettivi della collettività rispetto a quelli propri, ed enfatizzano i legami con gli altri membri di queste collettività. L'individualismo è un modello sociale che si basa su persone debolmente collegate con

altre che ciconcepiscono come indipendenti rispetto alla collettività, motivate dalle proprie preferenze, bisogni, diritti, obiettivi, enfatizzando l'analisi razionale di vantaggi e svantaggi dell'associarsi ad altri(Triandis).

Geert Hofstede, studioso olandese misura altre 4 dimensioni:

  1. Distanza rispetto al potere
  2. Mascolinità
  3. Evitamento dell'incertezza (società aperte o chiuse rispetto alle novità)
  4. Orientamento al futuro

Essere consapevoli di queste differenze culturali, consente a chi si trova in una situazione di contatto interculturale ad evitare lo shock culturale e di ridurre lo stato d'ansia che ne deriverebbe. La competenza comunicativa è fondamentale per poter comunicare in maniera più sensibile, efficace e consona con le altre culture. La CI si occupa di tutte quelle situazioni in cui ci si imbatte in casi di miscommunication, ovvero di fraintendimenti e malintesi: modello dinamico di sensibilità.

interculturale (abituarsi col tempo ad accettare una determinata situazione, passando dalla fase di negazione (etnocentrica) a quella dell'accettazione (entorelativa), si passa poi ad avvicinarsi per adattarsi alla situazione, per poi integrarsi ufficialmente.

Il secondo modello è quello William Gudykunst: l'incertezza è il processo cognitivo che caratterizza il nostro rapporto con gli stranieri, per evitare di provare ansie, paure o essere dominati dai preconcetti è importante essere consapevoli, ovvero imparare ad essere aperti agli elementi di novità, essere in grado di praticare delle distinzioni più sofisticate mentre categorizziamo, essere sensibili a più contesti.

8. PERSONAL MEDIA E COMUNICAZIONE MOBILE

Il telefono cellulare inizialmente utilizzato solo per le telefonate, con la nuova generazione si può capire come questo strumento contiene in sé talmente tante funzioni che la primaria (la telefonata) viene totalmente dimenticata.

Gli sms, servono a "comunicare" in forma scritta, non è indispensabile che la persona sia con il cellulare in quel determinato momento, il messaggino potrà essere letto in qualsiasi momento. Più il tempo passa, più questi strumenti sono compagni di vita in qualsiasi momento della giornata, quasi impossibile staccarsi da loro.

LA COMUNICAZIONE DI MASSA

Il termine scrittura significa un sistema codificato di marcatori visivi per mezzo del quale lo scrivente poteva determinare le parole esatte che il lettore avrebbe prodotto a partire dal testo. Le prime forme di scrittura si svilupparono a partire dal 4000 a.C. in Egitto e Mesopotamia. Si tratta di pittogrammi, ovvero icone rappresentazioni grafiche dirette dagli oggetti della comunicazione. Ogni segno rimanda ad un'idea o di forza o di virilità. Infine intorno al 1300 a.C. compare la prima scrittura di tipo alfabetico, attribuita ai fenici. L'alfabeto: ogni singolo segno non rimanda a

un significato in sé concluso (oggetto fisico o concetto astratto) bensì a uno dei suoni che compongono la lingua parlata, ovvero a un fonema (sillaba).

I numeri arabi costituiscono un sistema di ideogrammi semplice ed efficace, perché con solo 10 segni combinati tra loro, siamo capaci di comporre un numero.

L'alfabeto semplifica l'apprendimento, favorisce la diffusione sociale e accompagna mutamenti molto estesi e profondi nella struttura della società. In ogni caso quando una società conosce il passaggio dalla cultura orale alla cultura chirografica (conosce l'uso della scrittura) avvengono dei cambiamenti sostanziali e si creano diverse scuole di pensiero. Per Socrate la scrittura accresce solo l'apparenza di conoscere, ma non la vera conoscenza che si acquisisce solo tramite l'insegnamento orale diretto: la scrittura non rafforza la memoria ma la indebolisce; il lettore accanito è saccente, ma non sapiente.

Perché è solo capace di ripetere ciò che ha letto in modo fisso e immutabile. La stampa in Europa era conosciuta intorno al XVI secolo. Ciò che si utilizzava era però il metodo dell'axilografia: una tavoletta incisa con il testo o le immagini da riprodurre. Passando la tavoletta inchiostrata su supporti come carta, ma anche pergamene, si ottenevano prodotti stampati.

Quando si parla della stampa inventata intorno al 1456 dall'orafo tedesco Johann Gutenberg ci si riferisce alla stampa a caratteri mobili (i singoli caratteri sono riposizionabili e riutilizzabili a piacere in modo semplice e rapido). La tradizione vuole che la Bibbia sia stata il primo libro stampato. Attraverso la diffusione di libri stampati in lingua volgare si costruirono le varie letterature nazionali. Le lingue volgari conobbero una standardizzazione tale che condusse a proporsi come collante capace di unificare un intero popolo, che poteva in questo modo immaginarsi come.

un’unica comunità pur non conoscendosi tra singole persone. Si tratta dell’alba dello stato-nazione e in seguito del sentimento nazionalista. Si introduce un nuovo concetto quello di autore (prima della stampa questa figura era marginale) e si affianca il concetto di proprietà intellettuale (copiare un libro diventava un abuso). Modificare a proprio piacimento il testo di un libro aggiungendo commenti, fa nascere in Inghilterra la prima legge sul copyright.

Alla fine del 700 si può parlare di sistema dei media, riferendosi all’insieme dei libri, giornali, riviste ma anche alla rete della loro distribuzione e ai luoghi della letteratura: locande, caffè, salotti. Nel suo complesso questo sistema rappresenta l’atto di nascita dell’opinione pubblica, intesa come dibattito razionale, liberale e critico, animato da alcuni settori della società civile.

10.LE TELECOMUNICAZIONI

Inizialmente la diffusione delle notizie su lunghe distanze

subiva abissali ritardi rispetto ad oggi, qualunque informazione doveva essere trasportata con il suo supporto fisicamente fino a destinazione. Uno dei sistemi più efficienti era il telegrafo ottico (un sistema di segnalazione costituito da grandi lanterne semaforiche poste in cima a torri a distanze opportune). Lo sviluppo delle reti ferroviarie, associato alle prime applicazioni della nascente elettricità, rese possibile un salto qualitativo negli strumenti di comunicazione: telegrafo. Infatti le reti resero possibile la separazione tra il mondo dei trasporti fisici e quello della comunicazione. Brevettato da Cooke e Wheatstone in Inghilterra nel 1838, i quali si scambiarono il primo messaggio della storia (ma anche Morse lo brevettò, prima in Francia poi USA). Ed infine il telefono realizzato in forma di prototipo da Antonio Meucci nel 1856 (merito attribuitogli ufficialmente nel 2002, 113 anni dopo). La radio proposta agli inizi del 900 (telegrafo senza fili) diGuglielmo Marconi che aveva applicato le ricerche di scienziati come Maxwell, Hertz, Edison e Volta. Inizialmente collegata al mondo militare, in particolare alla comunicazione con e tra le navi da guerra. Solo dopo la prima guerra mondiale ci si rese conto di come la d
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_uniud di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e tecniche della comunicazione di massa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Cossi Gianugo.