Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 1 Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, Prof Bosisio, libro consigliato Gang Giovanili, Prina Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il ruolo delle donne nelle gang

Nel caso delle gang, le immagini più diffuse delle ragazze è quelle di giovani donne che sono tenute fuori dagli affari: sanno e non sanno. In genere sono scelte per la loro bellezza, il loro fascino, e sono prevalentemente un elemento importante per la reputazione del capo. A volte possono contribuire alle attività di gruppo con compiti semplici, come informatrici, sentinelle, esche, corrieri ecc.

Tuttavia, in tempi recenti, come nel caso delle mogli e delle figlie dei capimafiosi, anche nelle bande di strada qualcosa sta cambiando, infatti le donne scelgono e non solo si fanno scegliere, chiedono e non solo garantiscono fedeltà, pretendono di partecipare anche alle decisioni. Nei conflitti possono giocare anche ruoli fondamentali, come l'elemento scatenante oppure possono essere mediatrici e promotrici di soluzioni pacifiche.

Il fatto che il ruolo delle donne sta cambiando si può osservare sia dalla presenza di gruppi misti, nel quale le donne sono in

posizioni di parità con i maschi sia dall'esperienza di piena emancipazione e autonomia dai maschi; ci sono molti casi di cronaca, soprattutto negli Stati Uniti, dove sono le ragazze che aggrediscono e compiono reati. Ci sono anche casi in cui il gruppo di coetanee diventa un rifugio per giovani donne vittimizzate in casa o in famiglia, per cui l'aggressività ha il senso di rivalsa e di vendetta. In altri casi la devianza di gruppo è rimedio alle difficoltà delle famiglie e delle stesse ragazze in situazioni di povertà. Le strade e le piazze (anche virtuali) Da sempre il rapporto bande-territorio appare centrale a causa della collocazione spaziale delle marginalità (nei ghetti) di cui le bande si considerano pressione. Vi è collegato il conflitto per difendere il territorio, essenzialmente componente dell'identità del gruppo e per dimostrare la sua forza. Per molti ragazzi e bambini, la strada rappresenta il contesto unico.

La strada è il luogo di riferimento e quindi l'identità con cui si affaccia al mondo.

La strada è anche il luogo in cui si è osservati dagli altri e quindi lo spazio in cui si costruisce la propria reputazione, che poi va difesa se minacciata, così come va difeso il territorio che è fonte di quella identità di gruppo, quando altri provano a insediarvi per affermare il loro dominio.

Lo spazio pubblico sarà spazio delle definizioni di "NOI" e di "LORO", dell'in-group e dell'out-group.

Un universo, quello dell'out-group, estraneo e nemico, che comprende anche le istituzioni come la scuola, i servizi sociali, le sedi delle forze dell'ordine ecc. Con molte di esse i giovani hanno rapporti complicati, magari sono stati espulsi oppure hanno sperimentato la durezza e l'ingiustizia oppure sono cosa pubblica e quindi di nessuno. Per questo, molte volte le istituzioni diventano gli scenari e gli obiettivi di

azioni che affermano protesta e la rabbiaper l'ingiusto trattamento subito.Per altri gruppi il contesto di appartenenza può avere valenza identificativa,anche quando l'agire dei componenti non è confinato in esso: rimane il luogodi partenza e di ritorno, quasi come se fosse un rifugio, ma l'esibizione dellapropria identità e della propria forza si esprime in luoghi diversi, spessolontani: come il centro città, i quartieri per "bene" ecc. prendere di mira chi frequenta quei luoghi appare sia come uno sfregiare sia come un procurarsibeni che non sarebbe possibile acquistare in nessun altro modo.Il legame con il territorio, pur persistendo, non è più assoluto come un tempo.Questo per varie motivazioni che spaziano dai progetti di riqualificazioneurbana, al prodursi di situazioni di mix sociale (cioè di coabitazione di gruppidi diversi livelli economici e culturali) o anche per la rottura dei

legamispontaneamente originari, anche per via delle possibilità di trovare in luoghidiversi le opportunità di residenza e di sopravvivenza.L’influenza delle immaginiDa molto tempo le gang sono raccontate nelle cronache giornalistiche, checon le loro espressioni e i loro toni hanno spesso alimentato il panico morale.Quando invece, ci sono forme di descrizione che vanno oltre alla cronaca, siparla di reportage e di grandi inchieste giornalistiche, con interviste aiprotagonisti, servizi approfonditi o racconti sulle storie di vita degli individui.Le più famose furono:

  1. Reportage televisivo “Sciuscià ’80” di Joe Marrazzo: girato nei vicoli diNapoli, per trovare gli scugnizzi che facevano rapine e scippi;
  2. Inchieste giornalistiche di Giancarlo Siani che, prima di essere ucciso,descrisse in molti articoli la condizione dei “muschilli” cioè i bambiniutilizzati per trasportare droga, che non destavano sospetti tra le
forzedell'ordine e con il vantaggio di non essere imputabili in quanto infra-quattordicenni. Oltre al lavoro giornalistico, si possono trovare romanzi di inchiesta, film e (soprattutto recentemente) molte serie tv. Se si pensa al cinema americano, i soggetti più ricorrenti e noti sono le organizzazioni mafiose come "Quei Bravi ragazzi" del 1990, "Strade Violente" del 1991 ecc. Ci sono anche ricostruzioni storiche come "Gangs of New York" del 2002 che descrive le vicende di gang armate che popolavano il quartiere newyorkese dei Five Points. La narrazione proposta è stereotipata e presenta tratti sessisti e razzisti, con elementi di analisi sociale semplificato (es le comunità dove si creano le gang sono disgregate e tratteggiate in negativo). L'unica salvezza possibile per la società è un intervento dall'esterno che metta ordine e che può essere solo rappresentata dalla repressione poliziesca.

Quanto riguarda l'Italia, uno dei più famosi autori dei giorni nostri è Roberto Saviano che racconta la realtà di Napoli con romanzi di inchiesta o di cronaca romanzata. Da questi sono stati creati serie tv come Gomorra (che racconta della camorra), "La Paranza dei bambini" o "Bacio feroce" dedicati ai gruppi di adolescenti che sono vicini alle organizzazioni, ma non integrati.

Interessanti, per la nostra analisi, sono sostanzialmente tre domande:

  1. La rappresentazione delle bande, dei loro protagonisti e delle loro azioni può offrire modelli di imitazione per i giovani ragazzi a essa esposti?
  2. La risposta non è semplice. Il ruolo delle rappresentazioni non è assoluto, ma al tempo stesso ha una certa influenza (ad esempio, fornisce dei modelli per il disimpegno morale). Per alcuni ragazzi, le immagini possono essere fattori attrattivi e indurre anche l'imitazione (si pensi alla "banda dei sassi" la risonanza
mediatica della notizia provocò un effetto di imitazione in tutta Italia). Anche la rappresentazione delle gesta di appartenenti a bande e la trasformazione di queste in film possono avere qualche effetto di imitazione dei personaggi e dei loro comportamenti. Le imitazioni possono essere su diversi livelli: quelle solo esteriori (ci si appropria dei simboli caratterizzanti di una banda, i look); in altri casi gli effetti di riproduzione di atteggiamenti, di linguaggi e di forme aggressive e prepotenti. 2. Le inchieste giornalistiche contribuiscono a contrastare il fenomeno? Alcune inchieste hanno dato voce a situazioni di vittimizzazione di persone spesso inascoltate; hanno così contribuito ad attivare iniziative di contrasto da parte delle istituzioni. Altri lavori hanno consentito di comprendere il disagio e le difficoltà dei ragazzi che non hanno alternative alla strada. Ma non manca chi dice che questo lavoro giornalistico può essere un elemento di

rinforzo delle stesse bande e quindi di persistenza del fenomeno. A volte l'interesse per i capi delle gang è stato sfruttato per una manipolazione: consentire a una persona di entrare nel territorio di una banda e di intervistare il leader, così da esibire i segni del potere è una scelta che a volte conviene. Ma naturalmente non mancano i rischi.

Quale funzioni svolge questa rappresentazione nella "costruzione" della percezione collettiva del problema e delle reazioni? I vantaggi che il rapporto media-bande possono garantire sono molteplici: accrescimento del prestigio e della reputazione dei capi; maggiore influenza sui più giovani per il reclutamento; estensione delle possibilità di "fare affari" attraverso le estorsioni ecc.

Proprio l'interesse per la diffusione della propria immagine è una forma di autoproduzione di sé. Nell'epoca in cui ciò che conta è l'immagine di sé,

Il salto dalla rete dei social alla trasmissione televisiva, può apparire un mezzo importante per assecondare il piacere dell'esibizionismo.

Capitolo 4

Le risposte istituzionali e sociali

Lo scenario

Le risposte istituzionali non sono estranee agli ordinamenti generali e alle scelte delle politiche penali e sociali, ma da sempre e ovunque le bande e chine fa parte hanno avuto un trattamento speciale: con misure e procedure specifiche oppure con scelte di forte attenzione da parte delle istituzioni di controllo o di maggior severità da parte della magistratura.

Le bande di giovani hanno sempre suscitato una particolare apprensione negli adulti e soprattutto nelle classi dominanti sul piano economico e politico.

Nella riflessione ha un ruolo fondamentale la rappresentazione giornalistica e mediatica del fenomeno. La messa in scena degli aspetti quasi più spettacolari delle loro azioni alimenta la percezione di una loro estraneità alle normali dinamiche sociali: sono

viste come entità esterne, minacciose perché inspiegabili e inattese. Infatti, non stupisce come sentimenti di paura e di panico siano diffusi anche in soggetti che non hanno nessun tipo di rapporto diretto con i fatti oggetto delle cronache.

Questa ha una influenza sulle reazioni istituzionali, se infatti la parola più diffusa è "allarme" insieme al rilevamento di un "emergenza", questo richiede delle decisioni rapide e capaci di rassicurare: gli strumenti che vengono utilizzati sono il controllo e la repressione.

La scelta di trattare in questo modo il problema è ottimale per tutti, ai media per vendere di più i loro servizi; alla polizia che ottiene un riconoscimento "politico"; ai leader delle stesse gang che ottengono visibilità, reputazione e maggior potere sul campo. Ma aiuta anche gli esponenti politici, sia a livello locale sia nazionale, le cui scelte sono

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
32 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher NicoleMerlo. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della devianza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bosisio Roberta.