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Il ruolo delle donne nelle gang
Nel caso delle gang, le immagini più diffuse delle ragazze è quelle di giovani donne che sono tenute fuori dagli affari: sanno e non sanno. In genere sono scelte per la loro bellezza, il loro fascino, e sono prevalentemente un elemento importante per la reputazione del capo. A volte possono contribuire alle attività di gruppo con compiti semplici, come informatrici, sentinelle, esche, corrieri ecc.
Tuttavia, in tempi recenti, come nel caso delle mogli e delle figlie dei capimafiosi, anche nelle bande di strada qualcosa sta cambiando, infatti le donne scelgono e non solo si fanno scegliere, chiedono e non solo garantiscono fedeltà, pretendono di partecipare anche alle decisioni. Nei conflitti possono giocare anche ruoli fondamentali, come l'elemento scatenante oppure possono essere mediatrici e promotrici di soluzioni pacifiche.
Il fatto che il ruolo delle donne sta cambiando si può osservare sia dalla presenza di gruppi misti, nel quale le donne sono in
posizioni di parità con i maschi sia dall'esperienza di piena emancipazione e autonomia dai maschi; ci sono molti casi di cronaca, soprattutto negli Stati Uniti, dove sono le ragazze che aggrediscono e compiono reati. Ci sono anche casi in cui il gruppo di coetanee diventa un rifugio per giovani donne vittimizzate in casa o in famiglia, per cui l'aggressività ha il senso di rivalsa e di vendetta. In altri casi la devianza di gruppo è rimedio alle difficoltà delle famiglie e delle stesse ragazze in situazioni di povertà. Le strade e le piazze (anche virtuali) Da sempre il rapporto bande-territorio appare centrale a causa della collocazione spaziale delle marginalità (nei ghetti) di cui le bande si considerano pressione. Vi è collegato il conflitto per difendere il territorio, essenzialmente componente dell'identità del gruppo e per dimostrare la sua forza. Per molti ragazzi e bambini, la strada rappresenta il contesto unico.La strada è il luogo di riferimento e quindi l'identità con cui si affaccia al mondo.
La strada è anche il luogo in cui si è osservati dagli altri e quindi lo spazio in cui si costruisce la propria reputazione, che poi va difesa se minacciata, così come va difeso il territorio che è fonte di quella identità di gruppo, quando altri provano a insediarvi per affermare il loro dominio.
Lo spazio pubblico sarà spazio delle definizioni di "NOI" e di "LORO", dell'in-group e dell'out-group.
Un universo, quello dell'out-group, estraneo e nemico, che comprende anche le istituzioni come la scuola, i servizi sociali, le sedi delle forze dell'ordine ecc. Con molte di esse i giovani hanno rapporti complicati, magari sono stati espulsi oppure hanno sperimentato la durezza e l'ingiustizia oppure sono cosa pubblica e quindi di nessuno. Per questo, molte volte le istituzioni diventano gli scenari e gli obiettivi di
legamispontaneamente originari, anche per via delle possibilità di trovare in luoghidiversi le opportunità di residenza e di sopravvivenza.L’influenza delle immaginiDa molto tempo le gang sono raccontate nelle cronache giornalistiche, checon le loro espressioni e i loro toni hanno spesso alimentato il panico morale.Quando invece, ci sono forme di descrizione che vanno oltre alla cronaca, siparla di reportage e di grandi inchieste giornalistiche, con interviste aiprotagonisti, servizi approfonditi o racconti sulle storie di vita degli individui.Le più famose furono:
- Reportage televisivo “Sciuscià ’80” di Joe Marrazzo: girato nei vicoli diNapoli, per trovare gli scugnizzi che facevano rapine e scippi;
- Inchieste giornalistiche di Giancarlo Siani che, prima di essere ucciso,descrisse in molti articoli la condizione dei “muschilli” cioè i bambiniutilizzati per trasportare droga, che non destavano sospetti tra le
Quanto riguarda l'Italia, uno dei più famosi autori dei giorni nostri è Roberto Saviano che racconta la realtà di Napoli con romanzi di inchiesta o di cronaca romanzata. Da questi sono stati creati serie tv come Gomorra (che racconta della camorra), "La Paranza dei bambini" o "Bacio feroce" dedicati ai gruppi di adolescenti che sono vicini alle organizzazioni, ma non integrati.
Interessanti, per la nostra analisi, sono sostanzialmente tre domande:
- La rappresentazione delle bande, dei loro protagonisti e delle loro azioni può offrire modelli di imitazione per i giovani ragazzi a essa esposti?
- La risposta non è semplice. Il ruolo delle rappresentazioni non è assoluto, ma al tempo stesso ha una certa influenza (ad esempio, fornisce dei modelli per il disimpegno morale). Per alcuni ragazzi, le immagini possono essere fattori attrattivi e indurre anche l'imitazione (si pensi alla "banda dei sassi" la risonanza
rinforzo delle stesse bande e quindi di persistenza del fenomeno. A volte l'interesse per i capi delle gang è stato sfruttato per una manipolazione: consentire a una persona di entrare nel territorio di una banda e di intervistare il leader, così da esibire i segni del potere è una scelta che a volte conviene. Ma naturalmente non mancano i rischi.
Quale funzioni svolge questa rappresentazione nella "costruzione" della percezione collettiva del problema e delle reazioni? I vantaggi che il rapporto media-bande possono garantire sono molteplici: accrescimento del prestigio e della reputazione dei capi; maggiore influenza sui più giovani per il reclutamento; estensione delle possibilità di "fare affari" attraverso le estorsioni ecc.
Proprio l'interesse per la diffusione della propria immagine è una forma di autoproduzione di sé. Nell'epoca in cui ciò che conta è l'immagine di sé,
Il salto dalla rete dei social alla trasmissione televisiva, può apparire un mezzo importante per assecondare il piacere dell'esibizionismo.
Capitolo 4
Le risposte istituzionali e sociali
Lo scenario
Le risposte istituzionali non sono estranee agli ordinamenti generali e alle scelte delle politiche penali e sociali, ma da sempre e ovunque le bande e chine fa parte hanno avuto un trattamento speciale: con misure e procedure specifiche oppure con scelte di forte attenzione da parte delle istituzioni di controllo o di maggior severità da parte della magistratura.
Le bande di giovani hanno sempre suscitato una particolare apprensione negli adulti e soprattutto nelle classi dominanti sul piano economico e politico.
Nella riflessione ha un ruolo fondamentale la rappresentazione giornalistica e mediatica del fenomeno. La messa in scena degli aspetti quasi più spettacolari delle loro azioni alimenta la percezione di una loro estraneità alle normali dinamiche sociali: sono
viste come entità esterne, minacciose perché inspiegabili e inattese. Infatti, non stupisce come sentimenti di paura e di panico siano diffusi anche in soggetti che non hanno nessun tipo di rapporto diretto con i fatti oggetto delle cronache.
Questa ha una influenza sulle reazioni istituzionali, se infatti la parola più diffusa è "allarme" insieme al rilevamento di un "emergenza", questo richiede delle decisioni rapide e capaci di rassicurare: gli strumenti che vengono utilizzati sono il controllo e la repressione.
La scelta di trattare in questo modo il problema è ottimale per tutti, ai media per vendere di più i loro servizi; alla polizia che ottiene un riconoscimento "politico"; ai leader delle stesse gang che ottengono visibilità, reputazione e maggior potere sul campo. Ma aiuta anche gli esponenti politici, sia a livello locale sia nazionale, le cui scelte sono