Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NOTA INTEGRATIVA
Redatta ad opera degli amministratori, la NOTA INTEGRATIVA illustra e specifica le voci contenute nello stato
patrimoniale e nel conto economico, fornendo informazioni integrative sulla situazione patrimoniale e finanziaria e
sul risultato economico dell’esercizio, sul numero di dipendenti, sui compensi di amministratori e sindaci, sulle azioni
e sugli altri strumenti finanziari emessi dalla società, sui finanziamenti dei soci alla società e sulle operazioni di
locazione finanziaria.
Vanno elencate in tale NOTA, che è parte integrante del bilancio, le partecipazioni in società controllate e collegate
ed il valore che dovrebbe essere attribuito agli strumenti finanziari in applicazione del criterio del FAIR VALUE (è il
corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, tra terzi indipendenti).
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Si tratta di un allegato ESTERNO rispetto al bilancio, redatto dagli amministratori, che funge da resoconto sulla
gestione della società e sulle sue prospettive future. La relazione, fornisce una panoramica della situazione della
società, indicando nel complesso e nei vari settori in cui la stessa ha operato, con particolare attenzione a costi, ricavi
ed investimenti. Indica anche i fatti avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio e l’evoluzione prevedibile della gestione.
LA STRUTTURA DEL BILANCIO REDATTO SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI
Presenta una struttura più articolata, suddiviso in 5 parti, anziché tre:
Stato patrimoniale;
Conto economico complessivo (equivalente al conto economico);
Note al bilancio (equivalenti alla nota integrativa);
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
Rendiconto finanziario.
Le due novità, costituite dai documenti del prospetto delle variazioni del patrimonio netto e del rendiconto
finanziario, attribuiscono al bilancio una più ampia funzione informativa, volta a rappresentare, oltre alla situazione
del patrimonio e alla redditività ella società, anche i FLUSSI DI CASSA, ossia la liquidità di cui ha potuto disporre la
società nel corso dell’esercizio, la maniera in cui se l’è procurata e come l’ha impiegata, che descrivono la capacità
dell’impresa di far fronte ai propri debiti in scadenza e di effettuare nuovi investimenti; tutte informazioni non
reperibili all’interno dello stato patrimoniale e del conto economico, in quanto questi due, vengono redatti “per
competenza e non per cassa” . 70
Anche al bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali occorre allegare le relazioni degli amministratori,
del collegio sindacale e del revisore contabile.
Differentemente dalla disciplina del bilancio contenuta nel codice, i principi contabili internazionali richiedono degli
SCHEMI DI BILANCIO meno rigidi, contenenti le informazioni MINIME inerenti elementi patrimoniali omogenei; in
mancanza di tale omogeneità le voci vanno indicate distintamente, includendo anche l’importo della voce
corrispondente dell’esercizio precedente (come nella disciplina del codice).
E’ vietato, anche qui, il compenso di partite.
Gli elementi minimi necessari dello STATO PATRIMONIALE sono i seguenti:
Immobili, impianti e macchinari;
Investimenti immobiliari;
Attività immateriali;
Attività finanziarie che non rientrano in altre voci specifiche;
Partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto;
Attività biologiche;
Rimanenze;
Crediti commerciali e altri crediti;
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti;
Attività e complessi aziendali che la società intende vendere o dismettere nel beve periodo, ;
Debiti commerciali ed altri debiti
Accantonamenti;
Passività finanziarie non rientranti in altre voci specifiche;
Crediti e debiti per imposte, distinguendo fra imposte correnti e differite;
Capitale nominale e riserve.
L’organizzazione delle voci dello stato patrimoniale è rimessa alla libertà degli amministratori, i quali devono
provvedervi con la massima chiarezza e distinguendo le ATTIVITA’ e le PASSIVITA’ A BREVE TERMINE (CORRENTI) da
quelle a LUNGO TERMINE (NON CORRENTI).
Sono attività a breve termine: il denaro, i beni posseduti a scopo di negoziazione e le attività destinate ad essere
utilizzate o vendute nel normale ciclo operativo dell’impresa o comunque entro 12 mesi.
Sono passività a breve termine quelle destinate ad essere estinte nel normale ciclo operativo dell’impresa o il cui
pagamento deve essere effettuato entro 12 mesi, oppure quelle assunte a scopo di negoziazione.
Tutte le altre attività e passività sono “non correnti”.
Nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali MANCANO i conti d’ordine in calce allo stato
patrimoniale e garanzie, passività solo eventuali ed impegni futuri vanno indicati nelle note al bilancio.
Il contenuto MINIMO del CONTO ECONOMICO è indicato nello IAS 1 e comprende:
Ricavi;
Oneri finanziari;
Oneri tributari;
Utili o perdite, plusvalenze o minusvalenze delle attività operative cessate, al netto delle imposte;
Utile o perdita d’’esercizio;
Altre voci di ricavo e di costo che, in base a quanto disposto dai singoli principi contabili internazionali, non
concorrono a determinare l’utile o la perdita di esercizio (prospetto delle altre voci del conto economico
complessivo);
Totale del conto economico complessivo. 71
Il PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO è un ulteriore documento che fa parte del bilancio,
all’interno del quale vanno evidenziate le MODIFICAZIONI TOTALI POSITIVE E NEGATIVE del patrimonio netto
nell’esercizio. Il prospetto, indica il “totale del conto economico complessivo dell’esercizio” e “gli importi delle
operazioni con i soci che agiscono in tale qualità” (distribuzione di dividendi, acquisto di azioni proprie ecc.).
Il RENDICONTO FINANZIARIO, espone sinteticamente INCASSI e PAGAMENTI (FLUSSI DI CASSA o cash flows)
effettuati dalla società durante l’esercizio, descrivendo dunque le variazioni di disponibilità liquide della società, la
loro origine ed il loro impiego.
I flussi di cassa vengono raggruppati in 3 CLASSI:
1. Flussi di cassa dell’attività operativa, inerenti l’esercizio dell’attività produttiva principale dell’impresa (esempio:
incassi da vendita di beni e servizi);
2. Flussi di cassa derivanti dall’attività d’investimento, relativi a smobilizzazione o realizzazione di investimenti
(esempio: incassi per la vendita di partecipazioni);
3. Flussi di cassa derivanti dall’attività finanziaria, incassi delle operazioni con cui la società si procura nuovo
capitale o nuovi finanziamenti, o i pagamenti dei dividendi o degli interessi.
Le NOTE AL BILANCIO, equivalenti alla nota integrativa prevista dal codice, non fanno altro che illustrare ed integrare
il contenuto degli altri documenti del bilancio: è, obbligatorio fornire tutte le informazioni aggiuntive necessarie per
una rappresentazione veritiera e corretta dei fatti del bilancio stesso.
I criteri di valutazione nel codice civile
La redazione del bilancio contempla al suo interno cespiti patrimoniali per cui manca un valore assoluto da iscrivere.
In questi casi sono gli amministratori a dover STIMARE il valore dei beni, potendo dar luogo, volontariamente o
involontariamente, ad una stima errata, che comportanti un danno per la società, o un ingiusto beneficio (è il caso
delle “riserve occulte”, utili conseguiti ma non risultanti dal bilancio).
Per evitare questi effetti distorsivi che falserebbero il risultato economico dell’esercizio, tanto il codice civile, quanto
i principi contabili internazionali, seguono due strade diverse:
1. da un lato fissano i principi generali della “prudenza” e della “continuità”;
2. dall’altro, dettano i criteri a cui gli amministratori devono attenersi nella valutazione dei diversi cespiti.
Partiamo dalla disciplina del codice, dettata dal legislatore, che accoglie il CRITERIO del COSTO STORICO DI
ACQUISTO O DI PRODUZIONE del bene contabilizzato.
Le immobilizzazioni, immateriali, materiali o finanziarie, vanno iscritte in bilancio al “costo storico” (art.2426 comma
1 c.c.), computando anche i COSTI ACCESSORI (esempio: spese di trasporto o di manutenzione).
Qualora l’utilizzazione di immobilizzazioni materiali o immateriali sia limitata nel tempo (pensiamo ai macchinari) è
necessario operare l’AMMORTAMENTO del VALORE in ogni esercizio, tenendo conto della “residua vita del bene”,
attraverso la “diretta riduzione” del valore iscritto nell’attivo patrimoniale: tenendo conto di diversi coefficienti
(obsolescenza tecnica, logorio (usura) ecc.), .
Se, vi sono anche delle SVALUTAZIONI dei beni, il valore degli stessi va ridotto rispetto a quello storico,.
Sono previste, delle regole particolari per alcune immobilizzazioni: quelle finanziarie costituite da partecipazioni in
società controllate o collegate, che possono essere valutate in base al “patrimonio netto”, anziché al costo, ossia in
base alla quota di patrimonio netto detenuta nella società in questione, risultante dall’ultimo bilancio.
I costi di impianto, di ricerca, di sviluppo e pubblicità, possono essere iscritti nell’attivo SOLO se hanno una UTILITA'
PLURIENNALE, potendo essere ammortizzati in un periodo non superiore a 5 anni (fino a che l’ammortamento non è
completato non si possono distribuire dividendi, almeno che non vi siano riserve sufficienti a coprire la parte non
ancora ammortizzata).
L’avviamento, se acquistato A TITOLO ONEROSO, può essere iscritto nell’attivo e ammortizzato in 5 anni.
I crediti, vanno iscritti in bilancio in base al VALORE di PRUDENTE REALIZZO, ossia se realmente possono essere
realizzati, altrimenti vanno iscritti per la minor somma conseguibile. 72
I beni dell’attivo circolante diversi dai crediti e che non costituiscono immobilizzazioni (rimanenze, titoli e
partecipazioni) vanno iscritte in base al COSTO DI ACQUISTO O DI PRODUZIONE, oppure, qualora abbiano in un
determinato esercizio un valore minore, in base al VALORE DI REALIZZO.
Le operazioni IN VALUTA (attività e passività) i cui effetti non si sono ancora esauriti al termine dell’esercizio, vanno
iscritte in bilancio diversamente a seconda che si tratti di immobilizzazioni o meno:
immobilizzazioni, occorre iscriverle al TASSO DI CAMBIO STORICO, quello relativo al momento del loro
acquisto;
non costituenti immobilizzazioni, è necessario iscriverle al tasso di cambio in vigore alla data di chiu