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L’apprendimento avviene grazie alla relazione con l’ambiente esterno ed

attraverso attività intellettuali. Queste “scuole nuove”sono ispirate ad

ideali di partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale e di sviluppo.

Queste nuove tipologie di scuole furono aperte inizialmente in Inghilterra

da REDDIE, secondo il quale l’insegnamento doveva modificarsi per

rispondere alle nuove esigenze della società: ciò perché l’uomo deve

essere in grado di risolvere tutti i problemi che gi si presentano. BADLEY,

invece, fonda una scuola-internato che valorizzava un sistema di

autogoverno. DEMOLINS concepisce la sua idea di scuola in campagna,

in un luogo ancora prettamente selvaggio nel quale i bambini devono

e fare esperienza diretta con l’ambiente. L’ideale

muoversi in totale libertà

pedagogico di WYNEKEN ha un carattere anarchico in quando poneva al

bando ogni autorità della famiglia e degli adulti, valorizzando la libera

iniziativa dei più giovani che doveva sperimentarsi in totale autonomia.

KERSCHENSTEINER elabora un nuovo modello di scuola che chiamò

“scuola del lavoro” perché il lavoro è considerato essenziale per la vita

dell’uomo e quindi al centro della formazione del soggetto. Per far sì che

questo avvenga, le scuole devono attrezzarsi con laboratori ed officine.

Anche in Italia si diffuse l’orientamento delle “scuole nuove” con

caratteristiche simili ma allo stesso tempo differenti, in quanto i nostri

teorici misero a frutto le proprie conoscenze. ALBERTI, più che parlare di

“scuole nuove”, parlava di “scuola serena”che si attua in un ambiente

organizzato in base a specifici criteri didattici. Le attività scolastiche si

articolano in tre attività fondamentali che riguardano: l’accademia,

comprendente letture e poesie con lo scopo di sviluppare nel bambino il

senso del bello; il controllo, svolto dall’insegnante su ogni materia; il

lavoro libero, svolto in gruppi in modo da stimolare la collaborazione e la

cooperazione. Rosa AGAZZI, invece, elaborò un metodo personalissimo

soprattutto la scuola dell’infanzia; il suo metodo si basava sulla

riguardo

continuità tra asilo ed ambiente familiare, l’educatrice poi doveva avere

caratteristiche quasi materne ed incoraggiare l’attività dei bambini che

deve svolgersi in un ambiente ordinato e stimolante. Famoso questo

metodo soprattutto per il materiale che doveva invogliare l’interesse nei

bambini: infatti, questo era costituito da oggetti appartenenti al loro mondo

o che raccoglievano e portavano a scuola. Ma questo materiale

comprendeva anche gli oggetti di corredo di ogni bambino che andavano a

costituire il cosiddetto “museo”. Sono i bambini a costruire il proprio

ordine mentale degli oggetti che si trovano nell’ambiente e non è

quest’ultimo ad influenzarli. Giuseppina PIZZIGONI, considera

l’esperienza un elemento essenziale per la sua nuova scuola ed intende

collegare la vita scolastica con quella sociale, portando i propri allievi a

visitare luoghi e città. Un altro esempio da citare è quello di Ernesto e

le “scuola-città”che ha come obiettivo

Anna Maria CODIGNOLA riguarda

primario quello della formazione sociale dei giovanissimi volendo renderli

consapevoli dei doveri e dei diritti civici. Quindi organizza la scuola come

un rispecchiamento fedele della comunità adulta. L’insegnamento è

centrato sull’esperienza del singolo e dai problemi di vita della società, il

metodo didattico non è rigido ma libero. Un esperimento educativo vero e

proprio è stato il “movimento scoutistico” che ebbe una diffusione a livello

divisi per classi d’età guidati da un capo che a

mondiale. I ragazzi vengono

loro volta risponde ad un istruttore. Si entra in un gruppo a seguito di una

cerimonia nella quale viene letta una promessa che celebra i principi di

amicizia, amore, lealtà e pietà verso gli animali. KILPATRICK organizzò

un metodo chiamato “dei progetti” che pone l’accento sulla motivazione

del soggetto che porta ad un’azione pratica. Infatti, il progetto è un’attività

motivazionale e si sviluppa secondo vari passaggi che partono dal

produttore a quella del consumatore, passando per il problema e

l’addestramento ( questo elemento riguarda l’apprendimento prettamente

scientifico). In tutte queste fasi, la motivazione pratica e lo stimolo che

questa produce sono gli elementi essenziali e caratteristici. PARKURST

organizza un programma di studio concepito in piccole unità di

apprendimento a cui il soggetto deve pervenire:le aule sono destinate allo

studio di una materia e non ad un docente; ogni allievo ha un compito

mensile da svolgere e l’insegnante interviene solo per controllarlo; la

giornata scolastica è scandita dalle attività di laboratorio, di organizzazione

del lavoro e di singole lezioni. WASHBURNE organizzò nuove tipologie

di scuole nelle quali sviluppò un insegnamento nuovo ed individualizzato

in base al raggruppamento libero degli alunni. Il programma scolastico si

divide in una parte che comprende conoscenze e tecniche di base ed una

parte libera. COUSINET organizza un metodo didattico che permette ai

ragazzi di agire e di educarsi da soli, sempre sotto la sorveglianza di un

insegnante pronto ad aiutarli in caso di necessità. Il lavoro scolastico si

compie in un ambiente che stimola e soddisfa la curiosità degli alunni e

quindi di favorire i processi di socializzazione: tutto si svolge sempre in un

contesto sociale e comunicativo. FREINET, invece, ha sviluppato un

metodo incentrato sulla cooperazione, ma soprattutto sull’esperienza

infantile che si muove facendo dei tentativi. L’obiettivo della scuola è

quello di orientare l’esperienza ed arricchirla attraverso un lavoro-gioco

svolto in comune tra alunni. La scuola è un “cantiere”, al cui centro c’è il

testo libero scritto dagli stessi bambini che hanno voglia di scrivere.

Questa sorta di diario poi viene stampato, grazie alla stamperia scolastica

permette la comunicazione verso l’esterno. Il movimento delle “scuole

che

nuove” ha portato al rinnovamento della Pedagogia in toto. La Pedagogia

dell’Attivismo si caratterizza per alcuni elementi essenziali quali:

-puerocentrismo: riconoscimento del ruolo centrale del bambino;

-valorizzazione del fare: in ogni processo di apprendimento infantile che

privilegia le attività manuali come il gioco ed il lavoro;

deve essere collegato ad un interesse reale

-motivazione:l’apprendimento

del bambino;

dell’ ambiente”:è dalla realtà che il bambino prende gli stimoli per

-“studio

l’apprendimento; è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo dal quale non

-socializzazione:

può esimersi; nella nuova educazione scolastica non c’è

-anti-autoritarismo: spazio la

supremazia dell’adulto sul bambino;

-anti-intellettualismo: che coincide con la valorizzazione di

un’organizzazione più libera del processo di apprendimento.

Anche DECROLY si occupò di problematiche educative partendo dalla

Pedagogia Differenziale per poi estendere i suoi metodi anche ai ragazzi

normali; studiò la psiche infantile in quanto conoscendo a pieno il

bambino, è possibile organizzare un buon processo di formazione. Ogni

attività di apprendimento parte dal bambino e soprattutto da un approccio

globale. L’attenzione che i bambini rivolgono ai fenomeni naturali, ad

esempio, è spinta da un legame che si caratterizza per il legame che

stabilisce con le necessità primarie dell’uomo. I bisogni primari sono

quello di nutrizione, di difendersi dai pericoli, di agire e lavorare e devono

essere rispettati in ogni processo di apprendimento-insegnamento.

L’apprendimento di svolge secondo tre momenti fondamentali che sono:

l’osservazione, l’inizio di ogni conoscenza; l’associazione, che organizza

l’ambiente osservato dal bambino; l’espressione concreta o astratta.

CLAPAREDE si concentrò sull’educazione funzionale: ossia,

l’educazione deve essere sostenuta da una necessità, la scuola deve

organizzarsi in base alle esigenze del bambino organizzando anche dei

processi di apprendimento individualizzati. FERRIERE difese con forza i

bisogni fondamentali dei bambini che pose al centro della sua idea di

scuola, che doveva organizzarsi intorno ai loro interessi. Maria

MONTESSORI si dedicò inizialmente ai bambini subnormali per poi

a tutti i bambini anche senza difficoltà; aprì la “casa del

dedicarsi

bambino” basata sul suo metodo rivoluzionario. Questo poneva l’accento

sulle attività senso-motorie del bambino che si sviluppano attraverso

esercizi specifici, utilizzando anche materiale didattico. Il bambino deve

avere la possibilità di esprimere liberamente le proprie capacità. Questa

libertà porta allo sviluppo della persona in toto ma che deve avvenire

sempre sotto il controllo dell’adulto, scientificamente preparato alle

e delle sue difficoltà. L’ambiente ha un ruolo molto

necessità del bambino

importante perché può modificare o distruggere ed influire,quindi, sul

bambino. Tutto l’arredamento scolastico è a misura di bambino. Un altro

elemento importante è la concezione della mente del bambino, considerata

“assorbente”poiché capace di assimilare, anche a livello inconscio ogni

informazione.

Nuove teorie pedagogiche:l’idealismo italiano ( capitolo 2)

In Italia si diffonde un’idea particolare di Pedagogia dandole una veste

“scienza dello spirito”. L’esponente principale di

filosofica, in quanto

questa nuova concettualizzazione è stato Giovanni GENTILE: egli pone

l’accento sul carattere spirituale dell’uomo. Fonda la sua teorizzazione

sull’idea del pensiero come principio di tutta la realtà: la Pedagogia pensa

l’educazione e l’uomo è il solo protagonista di questo processo. Ma non è

solo atto spirituale, essa è tecnica quando si caratterizza come l’azione con

il quale lo spirito promuove lo sviluppo di un altro spirito. Maestro e

un solo spirito nel processo formativo. Quest’unione si

studente diventano

afferma grazie alla centralità dell’insegnante e della sua cultura, che ha

l’obiettivo di far perseguire lo studente al medesimo grado di competenza.

Tuttavia, la relazione tra loro resta su due piani differenti in qua

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giusybisogni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Corbi Enricomaria.