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L'ACCOGLIENZA DELLA VITA COME DONO

Il punto cieco nella vita della famiglia è la nascita. Una vita è ricevuta. Una persona viene al mondo. La vita è carnale, coinvolge la carne, che è personale, corpo abitato dall'interno, luogo in cui la vita si dona, si sente e si rivela a se stessa. La vita umana è più di un insieme di processi biochimici. È portata dal desiderio, formata dalla parola, nutrita dall'affetto, suscitata dall'attesa. Questo ancoraggio della procreazione è diventato facoltativo, poiché sono possibili forme di inseminazione artificiale o tecniche di riproduzione. Le tecniche di procreazione assistita sono solo palliativi onerosi e aleatori di fronte alla sterilità, ma la carne riprende il sopravvento, è pur sempre in un corpo di donna che avrà luogo il seguito della gravidanza. Quando il bambino fa la sua comparsi, è già umano, animato da una vita già spirituale.È portatore di un mistero, di una vita che i meccanismi della biochimica non bastano a spiegare. Li si concepisce, ricevere la vita nel suo senso integrale, il suo senso umano, significa riconoscere che è un dono. Nascere significa dipendere da una misteriosa origine, che scaturisce nel silenzio della carne. Se la vita è dono in senso passivo (donata), è anche dono nel senso attivo: donare. Vivere, amare e donare sono tre termini quasi sinonimi. All'interno della famiglia vivente c'è la circolazione del dono, dove il desiderio di donare è prioritario. La famiglia deve essere interpretata a partire da ciò che la rende gioiosa e felice. Ci sono gioia e felicità quando il dono circola, quando ognuno diventa a turno donatore e donatario. Quando il dono circola male è a senso unico, esterno alla famiglia si verificano le disfunzioni e i drammi della vita famigliare. La famiglia è luogo di solidarietà, trasmissione.e le pratiche che favoriscono l'appartenenza a un corpo più grande, come ad esempio le associazioni di quartiere, i gruppi di volontariato, le comunità di fede. La famiglia è anche un luogo di trasmissione di valori e di cultura. Attraverso le generazioni si trasmettono conoscenze, tradizioni, modelli di comportamento. La famiglia è quindi un ponte tra passato e futuro, un legame tra le generazioni che permette di conservare e valorizzare l'eredità culturale. Ma la famiglia non è solo un nucleo isolato, è parte integrante della società. Le relazioni familiari si intrecciano con le relazioni sociali, influenzandosi reciprocamente. La famiglia contribuisce alla costruzione del tessuto sociale, attraverso la partecipazione attiva dei suoi membri alla vita della comunità. La famiglia è anche un luogo di solidarietà e di sostegno reciproco. In momenti di difficoltà, i legami familiari si rafforzano e si manifesta la capacità di aiutarsi reciprocamente. La famiglia è un punto di riferimento, un luogo sicuro in cui trovare sostegno e conforto. In conclusione, la famiglia è un'istituzione complessa, che va oltre il semplice nucleo genitoriale. È un luogo di relazioni intergenerazionali, sociali e comunitarie. È un luogo in cui si sperimenta il dono e la gratuità, in cui si costruisce l'identità personale e si contribuisce alla costruzione della società.di parola, di aiuto reciproco, di sostegno, di scambio, di formazione, di riflessione, per quel che riguarda la vita coniugale e la responsabilità genitoriale. Nella cultura dominante il rifiuto e l'irritazione sono tali che se certe norme comuni sono accettate in altre vengono respinte. Si pone la questione dei limiti del sentimento di appartenenza, che può essere qualificata come ultramoderna. La grande società è dove si vivono dei legami di solidarietà e di libera appartenenza, attorno ad un corpus di credenze e opzioni fondamentali sulla vita. Comunità è luogo di messa in comune, la famiglia è innestata nel tessuto vitale di una comunità più estesa. Il comunitarismo è una perversione dell'idea di comunità chiusa, sistema. La comunità è aperta se vivente e dinamizzante. Ognuno sarebbe alla ricerca della propria autenticità, rifiutando qualsiasi modello. La comunità offre

L'inestimabile vantaggio di rendere possibili dei legami più solidali, rispetto al semplice legame associativo, più liberamente accettati rispetto a quelli di sangue o territoriali. La fraternità allargata salva la fraternità ristretta. La modernità liberale ha apportato una maggiore flessibilità, diversità.

Ci sono 4 pilastri che costituiscono un modello coerente e suscettibile, riguardano le 4 dimensioni:

ISTITUZIONALE il matrimonio,

CORPOREA differenza sessuale,

SPIRITUALE vita come dono,

RELAZIONALE appartenenza comunitaria.

È QUESTO UN MODELLO CONSERVATORE?

Per il diritto romano dell'età classica, il consenso su cui si basava il matrimonio era un consenso continuo, che poteva venir ripreso. L'unione libera è di tutti i tempi, negli ambienti più sfavoriti. Il modello coniugale è ricco di potenzialità innovatrici. È erede dell'etica giudaico-cristiana, del diritto romano.

dei costumi germanici. Ha integrato le rappresentazioni delle relazioni tra uomini e donne. È promosso un matrimonio egualitario, libero, fondato sull'amore, che prende atto delle vulnerabilità. Un ancoraggio più reale della famiglia in un tessuto, una rete, un corpo comunitario, porterebbe ad un superamento della famiglia nucleare. Le nuove comunità di ispirazione religiosa si fanno portatori di tali innovazioni. Importante la koinonia ossia la messa in comune, che può offrire un considerevole arricchimento per i legami famigliari, per l'educazione in particolare. Si scoprono nuove forme di vicinato, coabitazione che favoriscono la convivialità, solidarietà o l'aiuto reciproco, la parola e l'ascolto. Ci sono famiglie che allargano il senso della fecondità al di là della generazione carnale. I figli adottivi si uniscono a quelli di sangue. Sarebbe il caso di innovare nella direzione dei rapporti tra generazioni.nel momento in cui la generazione che invecchia vive sempre di più. La sfida fondamentale è l'alleanza tra sessi, uomini e donne, il matrimonio dell'uguaglianza e della differenza. Tuttavia è presente ancora disuguaglianza in termini di potere e potenza, ma anche di diritti. È l'identità a essere in gioco, spetta a ogni coppia rivelare un nuovo profilo, unico, di questa differenza. ABEL sostiene che sia la coniugalità ad essere il luogo in cui si interpreta la differenza dei sessi. IL TABU DELLA PREVENZIONE Negli adulti, la proporzione delle depressioni, deriva sociale, alcolismo, aumenta dopo il divorzio. Quando un fenomeno implica un costo alla collettività, anche a livello economico, si pone la questione della prevenzione delle azioni da intraprendere per ridurlo. La questione della prevenzione delle fragilità famigliari rientra nel campo dei tabù. Non è solo il divorzio ad essere causa di sofferenze, ma le incomprensioni.i conflitti permanenti, le violenze di cui esso è la conseguenza, e in rapporto alle quali rappresenta un sollievo.Il modo migliore per non rendere il divorzio troppo doloroso è quello di essere disposti alla sua eventualità.BENOIT BASTARD ritiene prevenzione il fatto di organizzare il matrimonio in modo da limitare le conseguenze negative del divorzio nel momento in cui si verifica.Il divorzio è diventato così facile e diffuso che se tutto non va alla perfezione si insinua l'idea che si debba divorziare alla svelta. Si va incontro al fallimento preparandosi fin dall'inizio a un divorzio inevitabile.La nostra società investe enormemente nei servizi curativi di ogni categoria. I bisogni sono immensi e i servizi per farvi fronte sono essenziali.È innovatrice la proposta di un modello dove il desiderio di realizzazione personale, si intreccia con il senso delle responsabilità più radicali, dove il legame orizzontale.tra gli sposi si intreccia con il legame verticale trale generazioni.
IL MATRIMONIO COME APERTURA AL TERZO
Ogni generazione può ritrovare il matrimonio, ricevendolo, e reinventandolo nello stesso tempo.
L'istituzione matrimoniale è vittima della moda amorosa.
Il legame viene considerato esclusivamente dal punto di vista affettivo e intersoggettivo.
I conviventi possono promettersi fedeltà nell'intimità. Ma la parola diventando pubblica cambia e rappresenta l'ingresso in una forma di vita, il riconoscimento di un'istituzione.
Un'istituzione è una forma di vita che una società si dà per assicurare la propria perennità.
Il matrimonio è diritto canonico. Ha bisogno di regole, riti e simboli.
Si trova all'intersezione tra intimo e sociale, privato e pubblico.
Il senso del legame oggi si è de-istituzionalizzato.
L'istituzione è un'integrazione del terzo, dei terzi come tali.

è concepita a beneficio dell’accoglienza dei figli, cioè della fondazione di una famiglia.

LA PAROLA, FORMA DELLA LIBERTA’

Differenza tra ciò che definirei la fedeltà risultato e la fedeltà risoluta.

FEDELTA’ RISULTATO risulta dal buon funzionamento della coppia, dalle gratificazioni e dall’interazione tra due psichismi.

FEDELTA’ RISOLUTA oggetto di un atto di volontà, presa di mira come fine.

La parola da forma ai nostri affetti, per loro natura così anarchici, divaganti.

La parola data offre un quadro, un punto d’appoggio, fa da riferimento. Se custodiamo la parola, essa ci custodirà.

Prendere coscienza del costo della promessa significa essere già sulla vita del superamento dell’affettivo e dell’immediato. La promessa è affermazione della libertà attraverso il tempo, cioè di una libertà che non si limita all’istante presente, è capace di

Proiettarsi nel futuro. Alleanza secondo JEAN CLAUDE SAGNE possiamo definire come la scelta manifesta di costruire un spazio di vita mediante e in vista dello scambio di doni. L'espressione spazio di vita indica un luogo, un quadro che è uno spazio-tempo, una durata. Amare qualcuno significa donargli del tempo. Questo legame è luogo in cui si costruisce lo scambio di dono. Ci vuole tempo per imparare a donare, e donare ciò che forse è la cosa più preziosa per l'altro. Il dono autentico è accoglienza, esattamente come l'accoglienza del dono. Il matrimonio è atto di parola solenne, è il doppio si che istituisce il legame, il consenso è atto di libertà. Ciò significa acconsentire a un posto in cui ciascuno diventi dipendente dall'altro, impegnato nei suoi confronti. LACAN chiama la parola piena, si caratterizza per il fatto di impegnare colui che la esprime nell'investimento del suo.

estinatario di una realtà nuova. L'amore riconosce degli obblighi: nome d
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A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessia007bergamo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia della famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Pozzobon Andrea.