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Eterogeneità delle configurazioni familiari
Diatribe e trasformazioni hanno interessato la definizione stessa di famiglia per ben più di un secolo. Negli Stati Uniti, due epoche hanno offerto l'estetica per la costruzione di rappresentazioni mitiche in tal senso: l'epoca preindustriale e rurale con la famiglia tradizionale e gli anni '50 con l'avvento della moderna famiglia nucleare.
Famiglia tradizionale. Molte persone possiedono un'immagine idealizzata del nucleo familiare coeso e multigenerazionale tipico di un passato lontano. In realtà, i modelli familiari di allora non erano più strutturati e solidi di quanto siano oggi, con la loro complessità e diversità di strutture e di ruoli familiari. Le transazioni della famiglia erano meno prevedibili per via della maggiore precarietà che ne caratterizzava l'esistenza, in particolare per le gravidanze non pianificate e le morti premature. I nuclei familiari erano
spesso sconvolti dalla morte prematura di un genitore il che portava a un nuovo matrimonio e all'acquisizione di nuove relazioni parentali, oppure a sistemare i figli presso parenti nella cerchia familiare allargata, a collocarli in affido o a metterli in orfanotrofio. Prima degli anni 50 del secolo scorso, le famiglie presentavano un discreto grado di diversità e complessità cosa che non è cambiata nella maggior parte del mondo. Una struttura flessibile, confini fluidi con una cerchia familiare allargata e una comunità di riferimento sono tutti aspetti che favorivano la resilienza e il superamento di condizioni di vita dure e incerte. Famiglia nucleare. La struttura della famiglia nucleare, che nasce con l'industrializzazione e i processi di urbanizzazione, raggiunge il suo apice negli Stati Uniti degli anni '50. La struttura familiare era di tipo biparentale, con il marito che provvedeva al sostentamento materiale della famiglia e la mogliecasalinga a tempo pieno che si dedicava alla gestione dellacasa, all'allevamento dei figli e alla cura degli anziani. Molti considerano erroneamente questo modello familiare una istituzione naturale primaria, oggi in crisi, quando già ai suoi tempi rappresentava un'anomalia: dopo la Grande Depressione e la Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti conobbero un periodo di prosperità che consentì alla maggior parte delle famiglie di vivere in modo confortevole con un unico reddito; dopo una fase di progressiva contrazione dei tassi di nascita, si osservò un incremento del numero dei matrimoni e un abbassamento dell'età dei giovani sposi, cosa che produsse un esplosione demografica, fenomeno conosciuto come baby boom. Prima la famiglia realizzava un'ampia gamma di funzioni economiche, educative, sociali e religiose in stretto contatto e in sinergia con la comunità più estesa e il valore delle relazioni era connesso.all'apporto che recavano alla famiglia intesa come unità cooperativa. La moderna famiglia nucleare, aderendo all'ethos rinascente di un individualismo eroico, doveva affermare il valore della propria autonomia entro i confini tracciati dalle sue recinzioni bianche. Troppo spesso questa struttura nucleare si tradusse in un sistema rigido e chiuso, scollato dalla famiglia allargata e dalla rete sociale più ampia nella comunità locale: due fonti relazionali di benessere e di resilienza; inoltre, perse la flessibilità e la diversità che aveva consentito alle strutture familiari precedenti di riorganizzarsi in base alle necessità. Aspettative elevate e irrealistiche cominciarono a gravare sulla relazione coniugale, che doveva appagare tutti i bisogni di intimità, sostegno e vicinanza, contribuendo a creare una condizione di fragilità dei matrimoni. Famiglia contemporanea. La diversa configurazione della vita familiare.contemporanea include molteplici culture e organizzazioni familiari in continua evoluzione: madri che lavorano e famiglie bireddito, famiglie di divorziati, famiglie monoparentali e famiglie ricostituite, coppie di fatto e convivenze, sia gay sia eterosessuali. Le famiglie bireddito rappresentano attualmente i 2/3 di tutte le famiglie in cui sono presenti due figure genitoriali. La maggior parte delle famiglie ha bisogno di due buste paga per mantenere uno standard di vita appena dignitoso. Le 5 divisioni tradizionali dei ruoli di genere non sono più rappresentative dal momento che le ambizioni professionali delle donne, le pressioni economiche, i divorzi hanno portato più del 70% delle madri a entrare nel mondo del lavoro retribuito. I matrimoni e i tassi di nascita sono calati. Molte più persone vivono da sole. Un maggior numero di giovani adulti continua a vivere con i genitori, di solito per ragioni economiche. Si è alzata l'età del matrimonio e della maternità, mentre il numero di figli per famiglia è diminuito.primo matrimonio.
- La procreazione è sempre più posticipata, oppure molte coppie scelgono di non avere figli e la famiglia è definita dalla loro relazione. Il numero di coppie conviventi non sposate è aumentato vertiginosamente.
- Le famiglie monoparentali, in cui l'unico genitore non si è mai sposato o è divorziato, si stanno diffondendo sempre di più, rappresentando ormai una percentuale che supera il 25% di tutte le tipologie familiari. Quasi il 90% delle prime case è gestito dalla madre. Lo scarso contributo economico e la poca partecipazione alla vita dei propri figli da parte di più della metà dei padri non conviventi si sono rivelati i fattori più importanti di disadattamento dei figli.
- Si è assistito a un'apprezzabile diminuzione del numero di gravidanze precoci in adolescenti non sposate, una condizione che implica rischi elevati di povertà nel lungo periodo.
Persistono lo stigma sociale e una certa resistenza in merito al diritto, civile e religioso, delle coppie omosessuali di contrarre matrimonio. Sebbene le configurazioni familiari stiano andando incontro a cambiamenti importanti, la maggior parte delle persone continua a considerare le relazioni sentimentali stabili la più importante fonte di felicità nella vita. Le diverse tipologie di famiglia presentano vincoli strutturali e risorse funzionali differenti. I miti connessi alla famiglia ideale finiscono per aggravare il senso di inadeguatezza e fallimento delle famiglie che affrontano importanti fasi di transizione e cambiamento. La terminologia che adottiamo e i nostri pregiudizi circa la "famiglia normale" possono sfociare in una patologizzazione o in una stigmatizzazione delle configurazioni relazionali che non si conformano al modello della famiglia nucleare unita. In una fondamentale pronuncia del tribunale a sostegno del diritto degli omosessuali alla genitorialità,
il giudice concluse: "Èla relazione nella sua complessità, desumibile dalla dedizione, dalla cura e dall’abnegazione delle parti interessate chedovrebbe informare, in ultima analisi, la definizione di famiglia". Una notevole quantità di riscontri empirici dimostra che i bambini possono essere allevati in modo adeguato in contesti familiari che presentano un'ampia varietà di configurazioni. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che le famiglie del passato e quelle appartenenti a culture diverse in tutto il mondo hanno sempre avuto una molteplicità e una eterogeneità di configurazioni, e che la bontà delle dinamiche familiari e la qualità delle relazioni rappresentano i fattori più importanti per il benessere dei figli (Amato, Fowler, 2002).
2.2 MUTAMENTO DELLE RELAZIONI E DEI RUOLI CONNESSI ALL'APPARTENENZA DI GENERE
Esempi di organizzazione. Nel corso dei secoli (e ancora oggi in molte culture
tradizionali) il matrimonio è stato concepito in termini funzionali: unioni decise dalle famiglie in base a criteri connessi alla condizione economica e sociale delle stesse. Nelle culture patriarcali tradizionali, le mogli e i figli erano considerati proprietà dei mariti e dei padri, che detenevano l'autorità, prendevano tutte le decisioni più importanti e disponevano delle risorse. In molte culture patriarcali, la poligamia è stata considerata la forma di organizzazione familiare normale: lo stato sociale di un uomo migliora con il numero di mogli che possiede, laddove lo status di cui godono queste ultime migliora alla nascita di ogni figlio. In altre culture, gli uomini, di solito, tengono separati l'amante (e i figli eventualmente avuti da lei) dalla famiglia ufficiale. Anche se le famiglie in passato erano molto numerose, le donne investivano relativamente meno tempo nella cura dei figli, dal momento che contribuivano all'economia della