Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 55
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 1 Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto  esame Metodologia della ricerca psicologica, prof: Mossi, Libro consigliato: Metodologia della ricerca psicologica di Pedon e Gnisci Pag. 41
1 su 55
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

OSSERVAZIONE NATURALISTICA

L'osservazione naturalistica o etologia, fa parte del capitolo più ampio dell'osservazione diretta del

comportamento ed è una tecnica che permette allo studioso di raccogliere dati sul comportamento dei

soggetti senza interferire sul loro modo di comportarsi. Le caratteristiche rilevanti di questo metodo

sono soprattutto due: la non intrusività e la mancanza di artificialità della situazione in viene condotto.

La non intrusività comporta che l'osservatore non manipoli le variabili che interessano e rimanga in

disparte a osservare ciò che accade. Per salvaguardare la non intrusività si utilizzano accorgimenti come

lo specchio unidirezionale, registrazioni audio e video.

La mancanza di artificiosità della situazione comporta che i soggetti vengano osservati nel loro

ambiente naturale.

Quando si parla di osservazione condotta in ambiente naturale non significa che il ricercatore sia

svincolato da qualsiasi regola o che il suo lavoro sia asistematico e privo di ipotesi. Anzi, questo metodo

comporta una selezione attenta delle osservazioni; infatti una delle caratteristiche fondamentali è la

sistematicità. Il ricercatore sceglie solo determinati aspetti da osservare, quelli che suppone siano più

legati all'ipotesi da verificare. L'osservazione naturalistica ha anche diversi limiti, in particolare non è

utilizzabile quando il ricercatore vuole individuare le cause di un comportamento: dato che ogni

comportamento può essere il prodotto di più variabili che operano indipendentemente o in

combinazione,essa non ha i mezzi x isolarle. L'altro limite è che essa comporta dei tempi molto lunghi.

L'osservazione naturalistica non può prescindere da alcune regole di conduzione, fra cui: la

categorizzazione, la scelta del modo con cui rappresentare i comportamenti osservati e la registrazione.

Categorizzare o classificare il comportamento degli individui in categorie di comportamento è molto

imporrante (capitolo 7). Se i sistemi di categorie vengono definiti o utilizzati male, l'osservazione stessa

risulta falsata. Non bisogna incorrere nell'errore categoriale, cioè l'errore di chi attribuisce a categorie

differenti un oggetto reale e un oggetto che è puramente mentale: invece è semplicemente lo stesso

oggetto che appartiene contemporaneamente a due diversi gradi di realtà, l'uno concreto e l'altro astratto.

Il tempo di osservazione indica la quantità del tempo da dedicare a una ricerca, l'osservazione può

durare da pochi giorni a qualche anno. Il ricercatore può inoltre stabilire la durata di ciascuna sessione

osservativa, che può essere variabile (osservo il comportamento di corteggiamento di un membro

maschio verso una femmina di una specie per quanto esso dura) o fissa (osservo solo 10 minuti di gioco

tra madre e bambino).

Dal punto di vista della misura, durante la sessione osservativa si possono mettere in atto 5 strategie

generali per rappresentare i dati raccolti, mantenendo l'informazione sulla loro sequenza.

1)Se il ricercatore codifica Sequenze di eventi semplici eseguirà semplicemente un'associazione tra

alcune categorie di comportamento e dei comportamenti effettivamente accaduti, in modo da stabilirne

la frequenza a la successione di quei determinati comportamenti. Perciò, se mi interessa sapere la

frequenza del comportamento “pianto” di un neonato, registrerò solo l'accadimento in sequenza di questi

comportamenti, senza alcun riguardo per la loro durata. Con gli eventi si assegna solo una categoria a un

determinato comportamento.

2) Qualora si vogliano assegnare più categorie contemporaneamente a un comportamento, si possono

utilizzare le Sequenze di eventi multipli (ad esempio i turni di parola: ogni turno ha determinate

caratteristiche, una domanda per esempio può essere categorizzata sia in base alla sua chiusura sia alla

sua minacciosità).

3)Qualora si è interessati anche alla durata dei comportamenti si utilizzano Sequenze in stati, si rileva

anche quanto dura ad esempio il pianto del neonato.

4) Gli eventi temporali sono simili agli stati, anche se tecnicamente implicano una codifica diversa.

Essi permettono di registrare oltre alla durata, anche i comportamenti di frequenza, comportmaneti in

cui non ha senso raccogliere la durata temporale (colpo di tosse).

5)Le sequenze di intervalli possono essere applicate in maniere diverse, una delle più comuni è che il

ricercatore stabilisca in anticipo un intervallo di tempo predefinito e allo scadere di ogni intervallo

esegue la codifica; oppure codifica tutti i comportamenti che si verificano all'interno dell'intervallo.

Osservazione, interpretazione e registrazione dell'osservazione naturalistica.

Nelle registrazioni è utile mantenere distinta la fase dell'osservazione da quella dell'interpretazione. E’

importante annotare tutte le riflessioni che l'Osservatore fa e il suo grado di coinvolgimento emotivo

nell'attuazione del compito, i dati possono poi tornare utili nell'elaborazione successiva. Ma se questi

elementi non si tengono separati dalle cose che vengono osservate, non si ha più la possibilità di

distinguere L'osservazione dall'interpretazione.

Può essere d'aiuto anche nell'evidenziare possibili distorsioni dell'osservatore stesso: “ se l'osservatore,

dopo alcuni mesi, nota di aver registrato sentimenti di amore per la persona A, di odio per la persona B

ecce, egli può utilizzare questi rilievi per analizzare le sue osservazioni sulle azioni delle persone A e B,

e poi cercare di vedere se i sentimenti verso queste persone hanno distorto il suo resoconto”.

La registrazione del comportamento avviene con mezzi diversi, le note di osservazione o l'audio o

videoregistrazione digitale.

Le note di osservazione sono costituite da: descrizione dei fatti, avvenimenti precedenti ricordati ora,

concetti e deduzioni analitiche, impressioni e sensazioni personali, note per informazioni aggiuntive. Si

suggerisce anche di evitare di utilizzare termini descrittivi e interpretativi dei partecipanti come propri

termini descrittivi e interpretativi. (Se la persona A ha pensato che la persona B fosse felice, allegra o

depressa nella giornata di oggi, riferite lo come è fatto imputandolo alla persona A.)

La registrazione delle note non deve mai essere fatta contemporaneamente all'osservazione stessa,

poiché da parte dell'osservatore si avrebbe una perdita di informazioni derivanti dall' interruzione della

sequenza osservativa; mentre da parte dell'osservato perché la registrazione potrebbe produrre una

inibizione dell'azione o della comunicazione, sia perché l'osservato stesso potrebbe interpretare che

l'altro valuti positivamente ciò che fa.

Sistemi di registrazione cartacei e digitali: Griglie e sistemi cartacei per la registrazione del

comportamento si rilevano ancora come la modalità più semplici ed economiche per eseguire

L'osservazione del comportamento, i recenti sviluppi digitali hanno reso possibile l'osservazione

assistita dal computer, che da la possibilità di riprodurre in qualsiasi momento e a qualsiasi velocità il

comportamento registrato.

Tra gli svantaggi della registrazione, troviamo che l'attenzione richiesta dall'uso delle telecamere e dal

processo di registrazione va a scapito dell'attenzione dell'osservazione; la presenza del videoregistratore

aumenta i problemi di reattività di cui già L'Osservatore stesso il soggetto .

LO STUDIO DI CASI SINGOLI

L'approccio dei casi singoli viene considerato alternativo a quello sperimentale, ma non va confuso con

gli esperimenti sui singoli soggetti, esso si caratterizza per il fatto che analizza un solo caso e consiste

nello studio profondo, intensivo e dettagliato di una singola unità.

Caso singolo non vuol dire necessariamente persona o individuo, ma anche un aggregato delimitato e

organizzato. Per esempio, si può trattare di un singolo paziente o di un reparto ospedaliero. In genere, il

caso si può occupare di: un singolo individuo, un gruppo (una famiglia), un posto con particolare

riferimento a come è utilizzato o considerato dalle persone che lo frequentano, un'organizzazione o una

compagnia, un evento sociale o culturale e delle interpretazioni che ne danno i partecipanti.

Lo studio beneficia di una molteplicità di fonti e di metodi, come colloqui e interviste non

strutturate con la persona o con osservatori privilegiati, documenti e archivi con informazioni

informali o formali.

Lo studio del caso singolo può essere retrospettivo se si basa su eventi successi in passato, come

quando lo psicoanalista cerca di ricostruire la storia del paziente tramite le parole prodotte in analisi, o

prospettico se si basa su eventi che stanno accadendo mentre il caso è sotto osservazione e si stanno

sviluppando nel tempo.

Lo studio del singolo caso si basa su un approccio idiografico piuttosto che nomotetico. Molti autori

hanno distinto diverse tipologie di studi di casi singoli. Un'importante distinzione e tra studi intrinseci e

strumentali:

lo studio intrinseco viene condotto quando è il caso in sé ad essere unico è interessante. Quando invece

il ricercatore non è interessato all'unicità o alla particolarità del caso, ma il contrario alla sua esemplarità

o tipicità, lo studio dice strumentale.

Il ricercatore, prima, individua un fenomeno o problema di suo interesse ho una parte di una teoria da

investigare ulteriormente, poi seleziono un caso che si adatta perfettamente alla definizione del

fenomeno o alla teoria. Il rapporto tra causa e teoria, nello studio strumentale, è un punto importante. La

conduzione di un caso clinico può permettere di completare una teoria, per esempio, sembra che Freud

abbia capito che i sintomi isterici derivavano dalle pulsioni sessuali seguendo il caso della sua paziente

Dora.

A seconda della tecnica che utilizza, lo studio del caso può essere:

descrittivo- fattuale, quando i dati sono costituiti da registrazioni, descrizioni minuziose e

1. dettagliati di comportamenti, esperienze, eventi e contesto in cui il caso si verifica, di solito, il

ricercatore produce una cronaca, un profilo o dei fatti;

interpretativo se si colloca a livello di interpretazione del fenomeno, della comprensione del

2. significato, producendo una sintesi o una storia;

valutativo, quando si vuole valutare l'effetto di un intervento che è stato implementato.

3.

Per quanto riguarda la qualità metodologica dello studio sul caso, esistono diverse posizioni. La prima

è fortemente critica perché la ritiene sostanzialmente qualitativa e non scientifica, la seconda cerca di

far sì che quell

Dettagli
A.A. 2017-2018
55 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lelesprint1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca psicologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Mossi Piergiorgio.