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↓DIALETTO LOCALE
LINGUE DEL MONDO
Oggi le lingue nel mondo sono all’incirca seimila.
Come visto, queste lingue sono accomunate dagli universali linguistici;
tuttavia le relazioni tra le lingue non si limitano agli universali, infatti
alcune lingue sono ‘’più vicine’’ tra loro di altre. Dal punto di vista
linguistico esistono in merito tre tipi diversi di classificazione:
GENEALOGICA. Due lingue fanno parte dello stesso gruppo
genealogico se derivano da una stessa lingua originaria/lingua madre.
Es. lingue romanze o neolatine (italiano, francese, spagnolo,
portoghese, romeno, etc.) che derivano dal latino , il quale è in tal
caso lingua madre. Le lingue romanze fanno a loro volta parte di un
gruppo genealogico maggiormente ampio, quello delle lingue
indoeuropee, le quali costituiscono una famiglia linguistica.
FAMIGLIA LINGUISTICA: unità genealogica massima
GRUPPI/CLASSI: unità genealogiche di livello inferiore alla famiglia
Es. inglese e italiano fanno parte della famiglia indoeuropea ma
appartengono a due gruppi distiniti
TIPOLOGICO: si dice che due famiglie sono tipologicamente
correlate se esse manifestano una o più caratteristiche comuni.
N.B. L’affinità tipologica non esclude la parentela genealogica; es. cinese
inglese
LEGA LINGUISTICA: caso in cui vi siano analogie tra lingue non parenti
ma che hanno sviluppato alcune caratteristiche strutturali comuni in quanto
sono parlate in una stessa area geografica.
Es. cinese e giapponese non sono tra loro parenti, cioè non derivano dalla
medesima lingua madre ma a causa dei contatti che hanno avuto nei secoli
hanno sviluppato caratteristiche comuni.
LE FAMIGLIE LINGUISTICHE
INDOEUROPEA
AFRO-ASIATICA (o CAMITO-SEMITICA): Africa settentrionale,
Medio Oriente, parte dell’Africa orientale. Vi appartengono:
egiziano, arabo, ebraico.
URALICA: Europa orientale e Asia centrale e settentrionale.
Abbiamo: finnico/finlandese, estone, ungherese
SINO-TIBETANA: cinese mandarino, tibetano, lolo-birmano.
NIGERKORDOFANIANA: maggior parte delle lingue parlate nelle
regioni a sud del Sahara. Swahili
ALTAICA: Asia centrale. Mongolo, turco.
DRAVIDICA. India del sud
AUSTRO-ASIATICA: es. vietnamita
AUSTRONESIANA: malgascio (lingua del Madagascar)
LINGUE ISOLATE: quelle di cui non è dimostrabile parentela alcuna. In
Europa, basco; in Asia, il giapponese e il koreano
FAMIGLIA LINGUISTICA INDOEUROPEA
Una delle più importanti scoperte nella storia linguistica è quella che il
sanscrito, lingua antica dell’India, e alcune lingue europee come il latino
ed il greco, sono tra loro apparentate. INDOEUROPEO
L’indoeuropeo è suddiviso a sua volta in diversi gruppi e sottogruppi:
INDO-IRANICO: indiano Lingue antiche: sanscrito, vedico. Lingue
indiane moderne: hindi e urdu
Iranico suddiviso in lingue iraniche occidentali (persiano antico e
moderno, curdo) e lingue iraniche orientali (pasto e afgano).
TOCARICO: suddiviso in due lingue ormai estinte, Tocarico A e
Tocarico B, documentate da scritti rinvenuti in Cina.
ANATOLICO: ittita, lingua del popolo degli ittiti
ARMENO: attualmente l’armeno è la lingua ufficiale dell’Armenia
ALBANESE
SLAVO: diviso in slavo orientale (russo, bielorusso, ucraino), slavo
occidentale (polacco, ceco, slovacco), slavo meridionale (bulgaro,
macedone, serbo-croato, sloveno)
BALTICO: lituano e lettone; prussiano antico.
ELLENICO: greco, derivante dall’antichissimo miceneo.
ITALICO: orientale e occidentale/italo-falisco. Il primo comprende
alcune lingue dell’Italia antica (osco, umbro, sannita); il secondo
comprende il latino.
Altre lingue romanze, oltre a quelle già ricordate, sono: gallego (Galizia),
catalano(Catalogna), ladino/romancio(Svizzera), provenzale (sud est
Francia, assai importante nel Medioevo per la letteratura).
GERMANICO: germanico orientale (gotico, oggi estinto),
settentrionale/nordico (svedese, danese,norvegese, islandese,
feroico), occidentale (a sua volta suddiviso in due sottogruppi
ulteriori: anglo-frisone (frisone, lingua ufficiale della Frisia, regione
dell’Olanda; e l’inglese) e neerlando-tedesco (olandese/nederlandese
e il tedesco) + afrikaans, varietà di olandese parlato dai coloni di
origine olandese dai boeri (Africa del Sud) + yiddish, dialetto tedesco
parlato dagli ebrei tedeschi.
CELTICO: gaelico (irlandese, gaelico di Scozia) e britannico
(gallese, cornico, bretone)
CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA
I tipi morfologici maggiormente conosciuti sono: isolante, agglutinante,
flessivo (a sua volta diviso in analitico e sintetico),
polisintetico/incorporante.
ISOLANTE. mancanza quasi totale di morfologia: i nomi non si
distinguono né per caso né per genere né per numero; i verbi non
presentano differenze di persona, tempo e modo. Una lingua isolante fa
uso quindi di particelle e dell’ordine delle parole stesse. Es. cinese
AGGLUTINANTE. Una parola può contenere tanti affissi quante le
relazioni grammaticali che devono essere indicate (i casi) Es. turco
FLESSIVO. Le diverse relazioni grammaticali sono espresse da un unico
suffisso. Es. lingue indoeuropee
POLISINTETICO. Una sola parola può esprimere tutte le relazioni che in
italiano sono espresse da una sola frase.
TIPOLOGIA SINTATTICA
Basata sul fatto che esistono correlazioni sistematiche, in tutte le lingue,
tra l’ordine delle parole nella frase. Distinguiamo tra lingue che fanno uso
di: preposizioni o di posposizioni;
posizione del verbo rispetto a soggetto e oggetto (VOS, SVO, VSO,
etc.)
ordine dell’aggettivo rispetto al nome
I SISTEMI DI SCRITTURA
I più antichi sistemi di scrittura risalgono a cinquemila anni fa. Vennero
elaborati dagli antichi egizi e dai sumeri e sono di tipo ideografico o
logografico. (es. oggi il cinese). Ad ogni simbolo chiamato ideogramma
corrisponde un concetto.
L’utilizzazione fonetica del simbolo ideografico determinò il passaggio al
sistema sillabico.
I SUONI DELLE LINGUE
*FONETICA ARTICOLATORIA: disciplina che studiala produzione dei
suoni
FONETICA ACUSTICA: studia la natura fisica del suono e la sua
propagazione
FONETICA UDITIVA: studia l’aspetto della ricezione del suono da parte
dell’ascoltatore
*CLASSIFICAZIONE DEI SUONI è basata su tre parametri: modo di
articolazione, punto di articolazione e sonorità. I vari organi della
fonazione vengono posizionati in modi diversi nella produzione di un
suono modo di articolazione
Il flusso d’aria necessario a produrre un suono po’ essere variato punto
di articolazione
Sonorità è data dalle vibrazioni delle corde vocali: se vibrano avremo
un suono sonoro; altrimenti sordo.
Dati questi tre parametri ci è possibile classificare i suoni di tutte le lingue
del mondo, anche grazie all’Alfabeto Fonetico Internazionale (in inglese
IPA, International Phonetic Alphabet)
I SUONI DELL’ITALIANO
bilabia labiodent denta alveola Palat palata Velar
li ali li ri o-al. li i
Occlusive P B T D K G
ʃ
Fricative F V S Z ʃ
Affricate TS DZ T
Dʒ
ᶆ ɲ ɳ
Nasali M ( ) N ( )
ɤ
Laterali L
Polivibranti R
semiconsona J W
nti FONI E FONEMI
FONI: suoni articolati del linguaggio articolato; si collocano ad un
livello concreto, cioè di esecuzione
FONEMA: segmento fonico rappresentato tra barre oblique /t/; si
colloca ad un livello astratto, cioè ad un livello di langue
REGOLE DI TRUBECKOJ
Prima regola ‘’Quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e
non possono essere scambiati fra loro senza con ciò mutare il significato
delle parole o renderle irriconoscibili, allora questi due suoni sono
realizzazioni fonetiche di due diversi fonemi’’
Es. varo – faro
Seconda regola ‘’quando due suoni della stessa lingua compaiono nelle
medesime posizioni e si possono scambiare fra loro senza causare
variazioni di significato della parola, questi due suoni sono soltanto
variazioni fonetiche facoltative di un unico fonema’’
Es. rema- Rema
Terza regola ‘’quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista
articolatorio, non ricorrono mai nelle stesse posizioni, essi sono due
varianti combinatorie dello stesso fonema’’
Es. naso- ancora
La linguistica statunitense ha invece introdotto le nozioni di
DISTRIBUZIONE CONTRASTIVA (quando due foni possono comparire
nello stesso contesto e si ottengono così due parole di senso diverso) e
DISTRIBUZIONE COMPLEMENTARE (quando due foni non possono
mai ricorrere nello stesso contesto,ma il fono x ricorre in certi contesti e il
fono y in altri) In più se x e y sono foneticamente simili ALLOFONI
dello stesso fonema.
MORFOLOGIA: studio delle parole e delle varie forme che la parola può
assumere
PAROLE: sono unità del linguaggio umano istintivamente presenti alla
consapevolezza dei parlanti
MORFEMA: è la più piccola parte della lingua dotata di significato; è un
segno linguistico costituito da un significante e da un significato.
Es. libri (libr+i) libr- morfema lessicale; -i morfema grammaticale
I morfemi possono essere liberi (possono ricorrere da soli in una frase, es.
bar, ieri, …) o legati (non possono ricorrere da soli in una frase e che per
poterlo fare si debbono aggiungere a qualche altra unità, es. libri)
Il morfema è quindi una unità astratta, rappresentata a livello concreto da
un ALLOMORFO/MORFO.
Generalmente un morfema è rappresentato da un solo allomorfo. Ma vi
sono casi in cui un morfema è rappresentato da più di un allomorfo, es.
formazione del plurale in inglese cat cats (1. Cat + 2. S)
FLESSIONE DERIVAZIONE E COMPOSIZIONE
Le parole semplici possono subire diversi tipi di modificazione; i processi
morfologici più comuni sono:
DERIVAZIONE, la quale raggruppa tre diversi processi e consta
dell’aggiunta di una forma legata (AFFISSO) ad una forma libera:
AFFISSI
PREFISSI Se l’affisso è aggiunto a sx della parola
se l’affisso è aggiunto a dx
INFISSI
SUFFISSI se aggiunto in centro alla
parola
SUPPLETIVISMO: si ha quando, in una serie morfologicamente
omogenea, si trovano radicali diversi che intrattengono evidenti rapporti
semantici senza evidenti rapporti formali.
Es. Flessione del verbo Andare
Vado Andiamo
Vai Andare
Va Andai
Vanno Andrei
MORFOLOGIA E SIGNIFICATO
La formazione delle parole consta di una parte formale e di una parte<